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Autore: Unsub    01/12/2010    0 recensioni
Il team ha perso uno dei suoi membri, qualcuno è pronto ad aiutarli. Un killer che torna dal loro passato. Due personalità messe a confronto. Scritta a quattro mani Unsub/Ronnie89
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sarah Collins '
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prologo AUTORE: Unsub/Ronnie89
TITOLO: Dark souls
RATING: Arancione
GENERE: sentimentale, azione, introspettivo.
AVVERTIMENTI: LongFic
PERSONAGGI: squadra BAU, Cameron Leane, Sarah Collins
DISCLAIMER: I personaggi non ci appartengono(tranne quelli da noi inventati), sono di Jeff Davis. Criminal minds appartiene alla CBS. Questa storia non è a scopo di lucro.
NOTE: spoiler 6 stagione.

Prologo

Sede dell’F.B.I., Quantico, Virginia.
Sarah era seduta di fronte a Hotch, ancora visibilmente turbato dalla partenza di JJ. Lei lo scrutava e cercava di decidersi a fargli la sua proposta.
- Non credo che tu sia venuta qui solo per consolarmi della perdita di JJ – la prevenne lui.
- Infatti. Io… voglio rendermi utile. Sai che ho lezione solo di mattina e che il pomeriggio sono a disposizione delle matricole che vogliono approfondire gli argomenti trattati. Non viene quasi mai nessuno, sono pochi quelli veramente interessati al profiling – prese un respiro e si buttò – Potrei fare una prima scrematura dei casi e poi proporti solo quelli che richiedono un intervento diretto della squadra. Sai che sono una profiler, questo è qualcosa che posso fare senza problemi.
- JJ partiva con noi…
- Già. Non credo di poter ricoprire il ruolo di JJ. Voglio dire… sai che la diplomazia non è decisamente il mio forte e che odio i giornalisti…
- Decisamente! – rispose Hotch con un accenno di sorriso.
- Torno a ripeterti che potrei fare una prima scrematura dei casi, questo alleggerirebbe di molto il tuo lavoro. Inoltre se proprio fosse necessario, potrei partire qualche volta con voi. Sai che il mio contratto lo prevede.
- E come faresti con Christopher?
- Ho già parlato con mio padre. Lui sarebbe disposto a darmi una mano.
- Lo faresti davvero?
Lei si alzò sorridendo.
- Anche se non lavoro più in questo ufficio, voi rimanete la mia famiglia. Si fa quello che si deve per proteggere la propria famiglia.
- Buffo, è quello che ha detto JJ una volta.
- Siamo d’accordo?
- Si. L’hai già detto a Spencer?
- Ne abbiamo parlato. Lui è d’accordo o almeno non è proprio contrario – rispose lei alzando le spalle.
- Bene. Direi che puoi cominciare da domani.
- Allora… a domani.
- A domani Collins.

Uscì dall’ufficio e scese nell’openspace ormai quasi deserto. L’unico membro del team ancora presente era Cameron, intenta come al solito a lucidare la sua pistola. Le due si guardarono e Sarah si avvicinò alla sua scrivania.
- Agente Leane, non riesce proprio a tenerla in ordine questa scrivania, vero? – il suo sguardo di ghiaccio si posò sulla sua ex allieva.
- Ho altro a cui pensare, professoressa – Ron alzò lo sguardo su di lei e corrugò la fronte.
La professoressa Collins era sempre molto critica con lei. A volte si domandava cosa Spencer ci trovasse in un ghiacciolo del genere. Lui era cosi gentile che il contrasto era nettissimo con sua moglie.
- Vada a dormire, Leane. Un buon profiler deve essere riposato, nel corpo e nella mente – dicendo cosi si avviò verso l’ascensore lasciandosi la ragazza alle spalle.
Leane la osservò andare via e poi riprese a lucidare la sua pistola. Decisamente fra lei e la moglie del suo collega non scorreva buon sangue. Si domandò perché lei era cosi fredda ed avesse sempre quell’aria di disapprovazione nei suoi confronti.
Sarah intanto premette il pulsante dell’ascensore e le porte si chiusero. Si lasciò andare ad un sorriso. Voleva spronare quella ragazza. Anche se il suo atteggiamento probabilmente faceva capire tutt’altro, Leane era stata la sua allieva preferita e si aspettava molto da lei. Si, quella ragazza era stata il migliore acquisto per la squadra ed era orgogliosa di averla addestrata lei stessa.

Leane rimase ancora qualche minuto seduta alla sua scrivania, la vista cominciava ad appannarsi ed era estremamente stanca, aveva il piede destro appoggiato al ginocchio sinistro a formare una P e la schiena scivolava sempre più giù. Se continuava a strofinare la pistola si sarebbe addormentata senza neanche accorgersene e Hotch le avrebbe tirato un secchio d’acqua. Sarah aveva ragione, aveva decisamente bisogno di dormire anche se non le aveva dato soddisfazione nella risposta, maledetto orgoglio. Mise al suo posto il panno e infilò la pistola nella fodera, in quel momento anche Hotch uscì dall’ufficio per andarsene.
- Leane? So quanto desideri un letto al posto della sedia ma non è possibile. Domani ti voglio al cento per cento.
- Come faremo senza JJ? – chiese accennando al suo ufficio vuoto.
- Per questo vi voglio tutti in ottima forma più del solito, abbiamo un agente in meno e dobbiamo organizzarci come meglio possiamo.
- Ci sarà la professoressa Collins? – Hotch rimase un attimo sorpreso poi annuì. Non doveva dimenticare che Ron vedeva, sentiva e intuiva tutto.
- Si, ci aiuterà con la scrematura dei casi e qualche volta partirà con noi. Dovresti esserne contenta sei stata sua allieva.
- Oh… si che lo sono… - sollevò un sopraciglio maliziosamente, più che contenta era curiosa di misurarsi con lei, non le piaceva quell’aria di superiorità che si trascinava addosso di “so tutto io”. Almeno adesso aveva l’opportunità di dimostrarle che non era solo la sua ex allieva migliore, ma uno dei profiler migliori della squadra.

A volte sono le persone più improbabili a cambiarci la vita sempre nei momenti in cui non te lo aspetteresti.
(Damiano Bello)
   
 
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