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Autore: Sara_S16    03/12/2010    0 recensioni
é un pò che non scrivo, ma dopo aver visto la sesta stagione di Lost *.* (con un pò di ritardo) mi è tornata l'ispirazione! Per quanto adori il telefilm credo che non sia stato dedicato molto spazio a Jack e Kate come coppia (a mio parere la migliore!) In questa one-short, che non è ambientata in un momento preciso della storia,ho tentato di descrivere la dolcezza del loro rapporto, attraverso due momenti di quella vita quotidiana che non hanno mai avuto. Non mi resta che chiedervi: ci sono riuscita?
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack, Kate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti chiudi la porta alle spalle e ti dimentichi di tutto: del lavoro, degli impegni e della stanchezza per aver passato 12 ore in piedi accanto al tavolo operatorio. Finalmente sei a casa. Hai solo voglia di sentire le sue braccia intorno al collo, che ti stringono in un abbraccio caloroso.
Ti togli la giacca e mentre allenti il nodo della cravatta ti avvii verso la cucina. Ancora ti meraviglia vederla ai fornelli, lì nella tua cucina. Nella vostra casa. Sta friggendo qualcosa che non riesci a vedere. Anche stasera andrete sul pesante: dice che la dieta a base di frutta e pesce è durata fin troppo, è ora di rimettere su qualche chiletto.
Ti appoggi alla parete e la osservi. I boccoli scuri sono legati con un nastro e ricadono morbidi fino alle scapole. Indossa una semplice camicetta bianca su una gonna grigia che le arriva fino alle ginocchia. È bellissima. Ma per te lo era anche con la T-shirt e il viso sporchi di fango. È perfettamente a suo agio tra pentole e fornelli come se non avesse mai fatto altro, eppure qualche mese fa cacciava cinghiali e raccoglieva banane sugli alberi. Sorridi nel ricordare questa immagine, che mai più di ora ti sembra lontana anni luce.
Si è accorta di essere osservata, ma te lo lascia fare ancora un po'. Poi si volta e sorride. Un sorriso dolce e malizioso che ti trasmette una sensazione di pace.
Le vai incontro e ti lasci avvolgere dalle sue braccia, esili ma forti. Ecco il momento che preferisci, quello che aspetti tutto il giorno, quando senti il calore del suo corpo contro il tuo e il profumo dei suoi capelli, quando la risenti tua.
Le passi una mano tra i capelli mentre con l'altra la tieni stretta a te, poi la baci.

-Ciao!
-Ciao. Come è andata la giornata?
Un inferno: sei stato in piedi tutti il giorno, hai mangiato solo una barretta energetica. Sei a pezzi, ma sembri averlo dimenticato.
-Come le altre. Tu che hai fatto?
-Niente di particolare...
Nella sua espressione c'è qualcosa che non riesci a decifrare. Sta sorridendo e i suoi occhi sembrano volerti dire qualcosa, ma non riesci a capire.
-Qualcosa non va Kate?
Abbassa lo sguardo. Sembra...intimorita?!
-Ei?! -Con la mano le alzi il mento e torni a guardarla negli occhi.
-Oggi sono andata a fare delle commissioni e...mi sono fermata davanti alla vetrina di un negozio di arredamento...era esposta una cameretta per bambini, era tutta colorata e...Jack a noi manca una cameretta per bambini...

A queste parole senti la schiena percorsa da una brivido. Sapevi che prima o poi avreste affrontato l'argomento, che prima o poi sarebbe stata pronta. Lo speravi. Dopo la storia di Aaron l'argomento bambini era diventato un tabù e tu non volevi affrettare le cose. Lei aveva sofferto molto, aveva bisogno di tempo. E ora, dai suoi occhi lucidi capisci che è pronta a sentirsi chiamare di nuovo mamma, che è pronta a voltare pagina, e vuole farlo con te.
Sorridi, non riesci a farne a meno. Lei ti stringe ancora più forte. La baci, cercando di comunicarle quello che provi: pura felicità.
-Potremmo cominciare col farlo questo bambino... sarà la parte più divertente!
Ecco cosa ti riempie le giornate: quel sorriso.
La sollevi da terra, con quelle braccia che fino a due minuti prima non riuscivi a tenere tese, e la porti nella vostra stanza.
La cena può aspettare.

 

<<<<<<<<<<>>>>>>>>>>

 

Ti svegli avvinghiata a lui come tutte le mattine, non è stato facile farci l'abitudine, ma adesso ti sembra la cosa più naturale del mondo. Non è il solito suono della sveglia che ti ha fatto aprire gli occhi, ma la debole luce del sole che illumina la stanza. Alzi la testa dalla sua spalla e ti allunghi sul suo petto per arrivare alla sveglia. Segna le 11:00.
-Jack svegliati! Sono le 11, la sveglia non è suonata!
Lo scuoti con insistenza finché non apre gli occhi.
-Buongiorno amore! -Appoggia le sue labbra sulle tue e ti bacia come tutte le mattine.
-Jack è tardi! La sveglia non è suonata.
-Lo so! Non preoccuparti oggi non devo lavorare, ho preso un giorno di permesso. Ho una sorpresa per te.

 Non vuole dirti dove state andando. Adori le sorprese. Adori che lui si prenda cura di te, ma forse non glielo dici abbastanza spesso. Avvolte hai paura di chiedere troppo, hai paura che sia tutto così perfetto che non durerà per molto, perché la tua esperienza ti dice che non si può essere felici tanto a lungo. Ma ogni volta che pensi a questo lo guardi, come lo stai guardando adesso, e ti sforzi di credere che stavolta le cose saranno diverse, che niente rovinerà quello che avete costruito, che state costruendo.
Sposta per un attimo gli occhi dalla strada e ti guarda, ti sorride consapevole che il suo gesto ti a colta di sorpresa.
Ferma la macchina nel parcheggio di un centro commerciale.
-Siamo arrivati!
Non che non ti piaccia fare shopping, ma ti aspettavi qualcosa di diverso. Cerchi di nascondere il tuo stupore misto a delusione. Sembri esserci riuscita bene: continuando a sorridere ti prende per mano e ti porta all'ingresso principale. Cammina con passo veloce, in silenzio e ti porta al secondo piano. Sembra che sappia precisamente dove andare.
Ti appare davanti agli occhi una scritta a caratteri cubitali:

REPARTO PRE-MAMAN

-Il piccoletto si farà notare tra un po'...dobbiamo cominciare ad attrezzarci!
Con gli occhi che ti brillano rileggi quella scritta, ti sembra...perfetta. Immagini il tuo armadio pieno di magliette larghe e salopette e ti rendi conto che sta succedendo davvero. Stai per diventare mamma! È tuo e nessuno te lo porterà via, è il vostro bambino. Jack! Ti senti una stupida per aver pensato che volesse semplicemente portarti a fare shopping.
Gli rivolgi il tuo miglior sorriso e lo baci.

 -Ei kate, che ne dici di questo?!
Apre leggermente la tenda del camerino, quanto basta per mostrarti un vestitino di lana a strisce, blu e grigio; è un po' fuori stagione, ma ti servirà nei prossimi mesi. Ti sfili la salopette, la terza che hai provato da quando siete arrivati e che, come le altre, prenderai.
Prima di indossare il vestito, ti fermi per un attimo difronte allo specchio e appoggi una mano sul ventre: tra qualche settimana il tuo fisico cambierà a tal punto che farai fatica a riconoscerlo. Dallo specchio vedi il riflesso di Jack, che aggrappato alla tenda del camerino, ti guarda e sorride.
-La pancia ti renderà solo più bella!
Abbassi lo sguardo: ti intimorisce vedere quanto ti conosce.
-Dubito che a quel punto riuscirò a toglierti gli occhi di dosso!
Alzi lo sguardo, ti volti e lo trascini nel camerino. Lo baci sul collo e sali con le labbra fino ad arrivare alle sue. Spingi il tuo corpo, ancora semi nudo, contro il suo. Il solo contatto lo eccita: è gratificante vedere quali effetti hai su di lui. Continui a baciarlo con passione, ormai presa del momento e non curante del fatto che quello è il camerino di un negozio. Anche lui sembra averlo dimenticato e lascia scivolare le mani giù lungo la tua schiena, che al suo tocco è percorsa da un brivido.

-Signora ci sono problemi con il vestito?
La voce della commessa vi riporta alla realtà. Con uno scatto ti stacchi da lui.
-Un attimo solo...
Lo guardi negli occhi e imbarazzati come quando due quindicenni sono colti in flagrante dai genitori, cominciate a ridere.
Esce dal camerino e mentre indossi velocemente il vestito, lo senti abbozzare qualche scusa banale.

 -Se ne andata! Possiamo ricominciare da dove abbiamo interrotto!
-Che ne dici del vestito?
-Stai meglio senza!
Sorridi continuando a guardarti allo specchio. Poi sposti lo sguardo su di lui, senza voltarti.
-Ei Jack...Ti amo!
Stavolta è lui a sorridere.
-Ti amo!

Alle sue spalle riappare la commessa.
-Signora, mi servirebbe una taglia più grande.
Non sei mai stata tanto felice nel pronunciare queste parole.

  
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