Il
peccato di una ragazza
-Questo...è per
te…
Le
tue mani delicate e perfette, che non conoscono fatica maggiore del ricamo,
tendono un pacchetto verso il ragazzo seduto sul prato. La tiepida brezza
primaverile porta con sé il profumo dei fiori e l'odore del fumo: la sigaretta
che ha appena fumato, perché malgrado l'addestramento speciale a cui stai
sottoponendo Bucaneve, non sei ancora riuscita a fargli perdere questo
vizio.
-Per me?
Ma…signorina…
-Ada- replichi tranquilla,
rivolgendogli un sorriso dolce. Sai che, probabilmente, riuscirà a chiamarti
così solo tra cinquant'anni, ma non ti stancherai mai di ripeterglielo ogni
volta, anche solo per vedere l'imbarazzo sul suo volto e rammentarti che è
quello il giovane cresciuto con te ed Oz…che il tuo non è soltanto un ricordo
che sbiadisce con il trascorrere degli anni.
Certo, è cambiato, è
cresciuto e non è più il servitore di tuo fratello: da otto anni non c'è più
nessuno da servire grazie ai Baskerville.
-Non avreste dovuto-
aggiunge, sfiorando il fiocco blu con un gesto carico di esitazione, come se
temesse fosse un sogno.
-Aprilo, così almeno mi dici
se ti piace.
Erano giorni che ti fermavi
davanti a quella vetrina, indecisa sul da farsi: oggi finalmente hai preso il
coraggio a due mani e sei entrata per comprarlo. Forse hai scelto proprio questo
giorno perché tuo zio Oscar è via per affari e non salterà fuori all'improvviso
per rovinare questo momento perfetto in cui siete solo tu e
lui.
Raven…
Non
ti abituerai mai a questo nome e a ciò che si porta
dietro.
Un
carico di dolore, di tormento, di ombre e di vergogna. Una cappa nera che in
certe occasioni ti fa quasi paura, così fitta e oscura che è difficile credere
che qualcosa possa cancellarla e distruggere il corvo.
-Un
cappello…- Le sue mani coperte dai guanti candidi lo estraggono dalla scatola e
lo rigirano alcuni istanti, studiandolo. –Grazie…non so
cosa…
-È
solo un modo per dirti che apprezzo tutto quello che stai facendo per Oz e…che
non m'importa se adesso sei un Nightray. Tu non hai tradito i Bezarius e per
me…resti sempre un amico.
-Signorina Ada…- mormora,
fissandoti sorpreso. Se immaginasse che quanto hai appena detto è solo una parte
della verità legata a quel regalo, di sicuro sverrebbe o farebbe qualcosa di
ridicolo, come sempre quando è sotto pressione o in
imbarazzo.
Guarda ancora il cappello,
senza parlare: sei esclusa dai suoi pensieri e speri che il tuo gesto non abbia
smosso i ricordi di quella sera terribile in cui i Baskerville hanno distrutto
le vostre vite. Non te lo perdoneresti mai.
Ma
lui si gira verso di te e ti rivolge un sorriso sereno, uno di quei rari sorrisi
privi di tristezza che riserva alle persone speciali. E che fanno battere più
velocemente il tuo cuore.
-Grazie, signorina. Non me
ne separerò mai- promette, mettendoselo sulla testa. –Sarà il mio
portafortuna.
-Ti
sta benissimo- commenti, sedendoti accanto a lui, senza più parole da dire,
perché non vuoi rovinare quei pochi minuti che ancora ti restano prima che il
mondo vi reclami entrambi: presto sarà di nuovo il tempo di Raven e tu non puoi
fare nulla per impedirlo. Lo vedrai andarsene. Ancora.
E
potrai solo aspettare.
Perché quando Bucaneve gli passa
vicino o gli salta addosso, facendolo scappare in preda al panico...oppure quando
balbetta e fugge di fronte allo zio Oscar…Raven scompare come per magia e lui
torna ad essere Gil.
Il
tuo Gil.
Senza Catene. Senza cognomi
altisonanti.
Solo Gilbert, il tuo unico
amore.
Sì,
perché al cuore non importa di casate e di eterni nemici; non è interessato
neppure alle trame di Pandora e ai piani dei Baskerville. No, conosce solamente
il calore che lo avvolge se il tuo sguardo si perde nel profondo di quegli occhi
dorati.
Nient'altro.
E
se l'Abisso ti reclamerà a sé, ritenendo un peccato il fatto che una Bezarius si
sia innamorata di un Nightray, accetterai il tuo destino senza paura: per un suo
semplice sorriso, sei disposta a passare il resto della tua vita in quel
luogo.
Perché vederlo di nuovo
felice è il tuo unico desiderio.
E
il tuo unico peccato.
FINE