Lancillotto fissò a lungo la porta di Merlino prima di decidersi ad entrare. Con lui c’era Gwaine, e non sapeva se fosse giusto fargli vedere come se la cavava Merlino a pulire tutte quelle cose… con la Magia.
Però è anche vero che gli ho visti molto amici. E poi, Gwaine non ha nulla contro la Magia.
Senza bussare, dunque, aprì la porta trovando Merlino assorto nella lettura del suo Libro della Magia: era così assorto, che non si accorse che i passi che entrarono nella sua stanza erano doppi. Lancillotto e Gwaine. Fu soltanto quando quest’ultimo parlò, che lo capì.
“W.O.W!”
Merlino fece un enorme balzo giù dal letto, e ogni singolo pezzo d’armatura cadde a terra creando un grande frastuono.
“GWAINE!? Lance, cosa..??”
Il moro si avvicinò con espressione rammaricata.
“Sono desolato, Merlino! Ho visto che tu e Gwaine siete molto amici, e… E poi lui mi ha detto che”
“Merlino.”, lui guardò Gwaine che sorrise, “Mi domandavo quando ti saresti deciso a svelarmi il tuo grande segreto. L’ho capito la seconda volta che ci siamo incontrati. Perché non..?”
Merlino sospirò.
“Non per mancanza di fiducia. Assolutamente no!”, esclamò, “Gaius e io abbiamo reputato meglio non dirlo a nessun altro al momento. Già che lo sappia Lancillotto è… Molto rischioso. E ora che lo sai anche tu..”
Gwaine lo guardò serio.
“Sei il mio migliore amico. Darei la vita piuttosto che tradirti, Merlino.”
“Scusa..”
Il ragazzo si avvicinò, e abbracciò il giovane Mago che corrispose con un sorriso felice.
Non dovevo
nasconderglielo. È uno dei miei miglior amici. So che non mi tradirebbe mai per
nessuno e niente al Mondo.
“Una persona in più.”
I due sciolsero l’abbraccio, e si voltarono come Lance verso la porta. Era Gaius che li guardava con sguardo tra il preoccupato ed il rassegnato.
“Andiamo!”, esclamò Gwaine, “Merlino è un fratello. Non ho niente contro la Magia.”
L’uomo puntò il dito contro Merlino.
“NESSUN ALTRO, Merlino.”, poi lo scrutò, “Eccetto forse”
“NO.”, lo interruppe Merlino, “Non credo sia ancora il momento per dirglielo. Alla luce di ciò che Morgana e Morgause hanno fatto, odierà la Magia adesso.”
“Artù?”, chiese Lancillotto
Gaius annuì.
“Merlino. Se davvero vogliamo salvare Camelot, e ostacolare quelle due, Artù DEVE sapere. E poi ne ha diritto.”
“Siete due facce della stessa medaglia, giusto?”, fece Gwaine, “Me ne ha parlato Gaius. Mi ha raccontato tutto quello che hai fatto per Artù. Veramente notevole amico mio! E lui ancora pensa che tu sia..”
“Un idiota.”, sospirò lui.
“E se..”
Merlino, Gaius e Gwaine guardarono Lancillotto che adesso li guardava pensieroso.
“Se, cosa?”, chiese Gwaine.
“Se tu lo dicessi a una persona… che ci può aiutare a parlarne, successivamente, con Artù? Magari..”
Gwen!
Gaius guardò il ragazzo con sguardo sorpreso.
“Mi pare un’ottima idea. Anche perché, ormai, tenerne fuori Ginevra mi pare un po’ assurdo. Coraggio, Merlino. Prima é ,meglio e’.”
Merlino posò il libro di Magia sotto al letto, dopodiché guardò Gaius.
“Potresti..?”
“Ci penso io a lavare tutto, tu ora vai però. Su!”
Come glielo dico? Cosa potrei dirle che non la spaventi o altro?, pensava Merlino uscendo di casa per dirigersi poi verso la casa della sua migliore amica. Da quando Morgana era andata via, due mesi prima, al Castello non aveva granché da fare. E mentre Elyan era in uscita al loro villaggio natale, lei lo sostituiva come meglio poteva alla focina.
“Gwen?”
La ragazza spense il ‘forno’ e si voltò con un largo sorriso.
“Ciao Merlino! In cosa posso aiutarti?”
Il ragazzo sospirò, e chiuse la porta per poi appoggiarsi al muro, braccia incrociate, fissandola attentamente.
Devo trovare le parole adatte. “"Tu..che ne pensi della Magia?"
"Beh..”, lei gli si mise davanti e sorrise, “Che può essere cattiva quanto buona. A seconda..della persona che ne fa utilizzo. Per esempio, se sei TU ad usarla, so che sicuramente è soltanto per il Bene."
Merlino la guardò sorpreso poi rise.
“Come..?”
“Ricordi quando ti avevano catturato con l’accusa di Stregoneria?”, lui annuì “Ebbene, poi l’accusa è caduta ma IO.. ho cominciato a riflettere. Su tutto ciò che era successo da quando sei a Camelot. E ho tirato le somme.”
Perspicace.
“Grazie, Gwen.”
“Per cosa?”
“Per non aver pensato che fossi… un mostro.”, disse lui tristemente, “Tutti quanto lo pensano, a Camelot, che la Magia rende coloro che la possiedono dei mostri. Almeno io mi sono sempre.. sentito così.”
La ragazza d’istinto lo strinse forte.
“ Non pensarlo mai!”, lo guardò, “Merlino. Hai un Dono tanto pericoloso quanto meraviglioso. E soltanto perché esistono persone che lo usano per fare del male, non tutti sono dei mostri. TU decisamente no!”
Devo ringraziare gli Dei per un’amica così..! “Ti ringrazio. Per me questo è.. molto importante.”
“Artù..”
Lui scosse la testa.
“Non mi pare il caso! Cioè. Io…”
Gwen sospirò e lo guardò sorridendo.
“Lo sai che, nonostante la facciata da sbruffone, sei importante per lui.”
Importante per
quell’asino! Tz!
“N..no,non penso proprio Gwen.”, e chinò la testa, “Quello che faccio, tutto, è per lui che lo faccio. E lui pensa solamente che io sia… un servitore stupido.”
“Allora dimostragli che non è così. Parlagli.”, disse lei.
Merlino annuì.
“Secondo Gaius é il momento per tentare. Ma… Ho bisogno del vostro aiuto. Tuo, e di Gaius ovviamente.”
“Non credo sia necessario.”, disse lei scotendo la testa.
“Ti prego. Starete dietro la porta, ok? In caso le cose… si mettessero male.”, disse lui supplichevole, “Non ti chiedo molto. Sei l’unica, assieme a Gaius, che Artù ascolterebbe se mai non la prendesse bene.”
L’amica lo guardò pensierosa. E poi sospirò.
“E va bene. Soltanto perché sei tu, intesi?”, poi spense tutto nella Focina, “Coraggio. Io chiamo Gaius. Tu nel frattempo incamminati. Arriveremo in poco tempo.”
Merlino le sorrise e uscì con lei dalla sua casa, chiudendo ben bene la porta: lei andò con passo veloce verso la casa del Mago, e del medico , mentre il giovine con passo deciso ma impaurito, quasi, si dirigeva verso le stanze del Principe Artù dentro al castello.
D’accordo. Merlino.
Ora o mai più. E se mi dice che non è il momento…Beh,
lo farò star zitto per una volta!
“Merlino.”
Si voltò e vide arrivare dall’altro corridoio Gaius e Gwen, e tirò un respiro di sollievo.
“Ok. Io entro. Voi rimanete qua.”
I due annuirono, mentre Merlino come d’abitudine entrava senza bussare, e richiudeva la porta lasciandola socchiusa.
“Oh. Merlino. Già finito?”
“Sì. E vi devo parlare.”. Sempre che prima non muoia di terrore..o di semplice fifa..
“Ho l’allenamento tra”
“Adesso tu mi ascolti. Non uscirai di qui fino a che non mi avrai ascoltato.”
Artù si voltò verso di lui, un’espressione di puro sconvolgimento in viso, misto a divertimento.
“Scusami?”
“Ho detto che ti devo parlare. È molto importante, credimi.”, disse lui sospirando, “Mi dispiace aver usato un tono tanto irriverente e maleducato ma… Devo veramente parlarti. Cioè.. parlarvi.”
Sembra decisamente agitato. Non capita spesso..
“No, no..puoi darmi del tu, Merlino. Ci conosciamo da un anno e mezzo, oramai. E sebbene tu sia il mio servitore, beh, hai la mia età comunque. Avanti. Parla pure, ti ascolto.”
Intanto mi ha chiesto
di dargli del tu. Magari non sarà tanto difficile!
“Ricordate… Ricordi..quando dicesti che c’era qualcosa, riguardo al mio conto, che ti sfugge?”
“Certo. Ma riuscirò a scoprire cosa mi nascondi.”, disse lui sorridendo e puntandogli scherzosamente il dito contro.
Merlino accennò un sorriso.
“Beh, non ci sarà bisogno di scoprirlo. Sarò io stesso, qui, e ora, a svelarti il mio segreto.”
Artù lo guardò incuriosito e perplesso.
“O..ok. Come preferisci. Beh, allora.. Cos’è questo segreto, cioè.. Qual è?”
E va bene. Come glielo
dico, adesso?
Usa i tuoi Poteri.
Quando sentì la voce di Gaius nella mente, Merlino fece un balzo sul posto, che lasciò Artù alquanto interdetto.
“Merlino?”
“Eh..Eh? S..sì, sto bene. Tutto a posto.”
Gaius! Non lo fare mai
più senza avvertirmi!! Mi hai fatto
prendere un infarto!
Chiedo scusa. Ma dagli dimostrazione di ciò che sai fare. Una
PICCOLA dimostrazione, Merlino. Non lo
spaventare.
“Tu ricorderai senz’altro quando, l’anno scorso, mi sono
autoaccusato di essere uno Stregone..?”
Artù rise.
“Ovvio! Che cosa sciocca! Ma ti ringrazio. Cercavi di salvare
Gwen.”
Merlino prese un respiro.
“N..non solo. L’ho detto perché … Perché io, effettivamente, sono
SERIAMENTE uno Stregone.”
Artù lo guardò. Le risate si spensero. Ma sorrideva.
“Merlino. Ti sembra il caso
di piombare nelle mie stanze, con espressione tanto seria, e farmi tardare
all’allenamento.. Per raccontarmi una cosa tanto stupida?”
“Non lo è!”, sbraitò lui.
“Merlino! Non c’è alcun modo per cui tu potresti essere”
“Fissa attentamente il camino.”, disse interrompendolo.
“Ok, ok.”, disse lui scotendo la testa.
Merlino si voltò verso il
caminetto, fissando il vuoto in cui avrebbe
dovuto ardere un bel focherello.
“Baerne!” : le sue
iridi si tinsero d’oro.
E una piccola fiammata accese il camino
illuminando di colpo la stanza.
Lasciando Artù del tutto basito. E più che sconvolto. Quando Merlino si
voltò nuovamente verso di lui, il
Principe lo guardò tra il furioso e lo sconcertato.
“S..Sei stato..?”
“Sì, Sire.”
Artù indietreggiò verso il letto,
prendendo la spada da sopra il baule. Fu
in quel momento che la porta si spalancò.
“NO!”
“Ginevra, sta lontana! esci!”
La ragazza, però, corse davanti al suo
migliore amico e fronteggiò Artù.
“NO. Artù, metti via la spada.”
Inizialmente il biondo non capiva,
Merlino era uno Stregone, la ragazza non sapeva a che rischi…
Poi ecco che la sua espressione si fece
consapevole.
“Tu..”
“Per amor degli Dei, Artù! E’ MERLINO!”
“E’ uno Stregone!”, disse lui a voce
alta con rabbia, “Un lurido Stregone! Non mi sorprenderei se avesse aiutato
Morgana e Morgause nel tentativo di distruggere Camelot!”
Il cuore di Merlino subì un forte colpo
nel petto.
No.. Non lo può pensare veramente… Mi rifiuto
di credere che.. Eppure..é così SERIO.
Scosse la testa, guardandolo con le
lacrime agli occhi.
“Pensi veramente a ciò che hai
detto? Credi DAVVERO che io… E pensare che pensavo di poterti parlare
tranquillamente.”
Gwen guardò il Principe Ereditario.
Seria.
“Non pensi quello che hai detto. NON
PUOI pensarlo, Artù. Perché l’Artù che conosco, non potrebbe mai pensare una
cosa tanto spregevole.”
Lui la guardò in dubbio, e guardò di
nuovo lui.
Come ho fatto a non capirlo? Tutti quei piccoli, strani avvenimenti che
gli girano sempre attorno..
Abbassò la spada.
“Uno Stregone…
TU sei..”, andò alla finestra e si poggiò al muro guardando fuori irato, “Non
posso credere che tu mi abbia.. tradito così..”
Merlino non resse più: si spostò da
dietro Gwen e si avvicinò. Infuriato.
“IO NON TI HO MAI TRADITO! MAI! Se
avessi voluto Camelot, avrei potuto prendermela subito non credi?? Non
m’interessa Camelot. E non sono qui per
vendetta. Quando sono arrivato qui, volevo semplicemente essere libero
dai pregiudizi che la mia gente iniziava ad avere. Mi giudicavano strano.
Diverso. Un.. mostro.”
“Non sei un mostro!”
Merlino si voltò verso Gaius.
“E’ ciò che sono abituato a sentire sul
conto di chi pratica Magia, lo sai. Alla fine… hanno
convinto anche me.”, guardò di nuovo
Artù, “Lo so che ti senti tradito. Ma, credimi, mai ho fatto del male a
qualcuno. MAI in ventuno anni di Vita.”
Come se non lo sapessi!
“Lo so.”, e lo guardò, “Merlino. Tu non
capisci. Mi sento FERITO. Perché non ti sei fidato abbastanza di me da..
sentirti libero di parlarmene prima. Pensavi che ti avrei consegnato a mio
padre, non è vero?”
Forse..
Merlino scoppiò a ridere. Una risata
nervosa.
“Fidarmi. Mi spieghi come facevo a
fidarmi di una persona che, dopo mesi che mi conosce e che servo umilmente e al
meglio, mi tratta sempre come.. feccia?”
Artù si staccò dalla finestra.
“Feccia? E’ questo che.. Credi di essere
‘feccia’, per me?”
“Beh, sì.”, disse lui sinceramente,
“Quando ti conobbi pensavo che fossi solamente uno spocchioso arrogante e
viziato. E ancora penso che tu sia un asino reale, ma.. Ti voglio bene
comunque.”
Artù lo guardò, piccole lacrime che
iniziarono a crearsi nei suoi occhi.
“C..cosa?”
“Io ti voglio bene, come a un fratello.
E quando andammo ad affrontare il Drago, ti dissi che ero affezionato alla tua
armatura ma non era vero. È a TE che sono veramente affezionato, Artù. Perché,
nonostante tutto, tutta il fango che ho ingoiato a causa tua, io ti rispetto. E
ti considero il mio migliore amico. Tutto ciò che faccio è per TE, e tu..pensi
soltanto che sono un... povero servo idiota."
Merlino … Dei, l’ho trattato davvero così tanto male?, ripensò a quando era arrivato, e al resto, e chinò la testa. Sì.. L’ho veramente trattato molto male.
“Mi dispiace”
Merlino lo guardò stupito.
“C..come?”
“Ho detto che mi dispiace.”, e
finalmente lo guardò negli occhi, “Ti chiedo perdono, Merlino. E’ vero, sono
stato un vero.. mostro con te. Esatto, mostro. Il mostro sono io, non certo
tu..”
Merlino sospirò e gli sorrise.
“Beh, se non altro facciamo una bella
squadra, no?”
“Una bellissima squadra, direi.”,
rispose lui sorridendo, “Non meriti di essere trattato a questo modo. Non da
me, comunque. Mi hai sempre servito come potevi, e io non ti ho mai detto
neanche ‘grazie’.”
Il moro alzò le spalle.
“Non importa..”
“Importa a me.”, poi aprì
improvvisamente le braccia, “Posso avere l’onore di abbracciare il migliore
amico che abbia mai avuto la fortuna di avere?”
Merlino, al principio decisamente preso
in contropiede, sorrise sinceramente e annuì.
Abbracciandolo come due fratelli.
“Sono sinceramente stupito.”
Artù rise.
“Grazie, Merlino. Per tutto quanto.
Grazie dal profondo del cuore.”
Il moro sorrise.
“Prego, Artù. Lo faccio volentieri.”
Poi si staccarono, e il princiPe
gli sorrise dandogli una leggera e
affettuosa pacca sulla schiena.
“E, per la cronaca.. qua lo dico e qua
lo nego.. Ti sono affezionato anche io. Più di quanto sembri. E ti voglio bene.
Parlo sul serio, Merlino. Come se fossi
mio fratello.”
Merlino sorrise felice.
“E io ti ringrazio.”, sospirò, “E.. Per
il mio Dono come..?”
“Resterà un nostro segreto. TU usalo il
meno possibile, chiaro?”, rispose lui
serio puntandogli scherzosamente il dito “Se ti metti nei guai, poi mi
toccherà venirti a salvare.”
Merlino rise.
“Sono più le volte che IO ho salvato TE.
Grazie alla Magia.”
Artù lo guardò perplesso.
“T..TU mi hai..”, e si voltò alla porta, “Gaius.”
Lui si avvicinò.
“Beh, Sire, é giunto il momento che voi
facciate la conoscenza di una.. creatura, che potrà darvi tutte le risposte
alle vostre domande.”
Merlino si voltò attonito verso il
medico.
Ma sei matto??
È
giusto dirgli TUTTA la Verità, Merlino. È suo diritto.
“U..Una creatura?”
Merlino sospirò e lo guardò.
“Ricordi quando ti dissi che il Grande
Drago era morto?”, lui annuì, “Ecco, in effetti … Non lo é.”
Artù lo fissò sconvolto.
“CHE COSA?? MERLINO!”
“Mi dispiace, ok?? Ma non potevo
lasciare che tu lo uccidessi! Perché..”, guardò Gaius, “Vedi, tu già sai che
Gaius aiutò Balinor a fuggire, anni fa.. Lui se ne andò a Eldor..
e lì conobbe mia madre e..”
“Tua..”, guardò Gwen altrettanto
sconvolta, “Era tuo..”
“Nessun uomo merita le mie lacrime..”,
disse lui triste, “Tranne mio padre..”
Gwen si avvicinò a Merlino e lo
abbracciò forte.
“So cosa si prova a perdere un padre.
Per qualsiasi cosa..”, lo guardò, “E’ passato un anno, ma io non ..ho
dimenticato.”
“Il dolore non passa tanto facilmente.”,
rispose Merlino, “Ci vorrà tanto tempo, prima che scompaia del tutto. Nel
frattempo, se vuoi, possiamo parlarne ok?”
Lei annuì. Artù guardò Gaius.
“Sire. Kilgharrah non voleva nuocere a
Camelot, credetemi. Voleva vendicarsi di vostro padre.. che anni orsono
sterminò fino all’ultimo Drago. Temeva il loro Potere, e temeva i DragonLords.”
“Li uccise tutti quanti. Tranne mio
padre.”, disse Merlino.
Artù sospirò e si portò le mani al viso,
pareva quasi stanco.
“Ti chiedo..umilmente perdono, Merlino.
So che mio padre ha fatto tante cose che… non avevano
senso. Come sterminare ogni Mago o Strega esistenti. Già da un po’, il mio
pensiero è che la Magia è Buona o Cattiva in base a colui,o colei, che ne fa
uso.”
Gaius sorrise.
“Esattamente, Sire. E Merlino, mi creda,
non hai mai nuociuto a nessuno. Ha sempre fatto solo del Bene.”
Artù annuì.
“Lo so bene. Merlino non potrebbe
far del male ad una mosca.”, poi
sospirò, “E come facciamo a rintracciare Kilgharrah?”
“Ci penserà Merlino.”
Merlino assentì.
“Alla morte di un Dragon Lord, la sua
abilità..o meglio il suo Potere, passa
al figlio maschio. Al primo figlio maschio. Io sono l’ unico, perciò..”
Gwen lo guardò ammirata.
“Deve essere..entusiasmante poter comunicare con un Drago!”
“Lo è!”
“Merlino.”
“Sì, Gaius?”
“Tu prepara i cavalli.”, disse il
cerusico, “Io andrò a prendere Gwaine e Lancillotto. Visto che sanno una parte
di Verità, tanto vale fargliela sapere
tutta. Più alleati avremo, e meglio sarà.”
“E..io posso..?”
Merlino sorrise e l’abbracciò.
“Ovvio, Gwen. Vuoi conoscere un Drago?
Ti faccio conoscere un Drago!”
“Allora ti aiuto coi cavalli.”
“Vengo con voi.”, si avvicinò
all’armadio e prese un mantello, “Almeno
passerò inosservato. Non voglio dare spiegazioni a mio padre.”
Quando lo vide prendere la spada,
Merlino scosse il capo sorridendo.
“ Non
ne hai bisogno. Fidati di me, non ti farà del male.”
Artù annuì.
“mi fido”
I tre uscirono dalla stanza, seguiti da
Gaius che chiuse la porta e prese la
direzione presa dai tre giovani: mentre i tre
amici sellavano i cavalli, Gaius tornava a casa prendendo con sé Gwaine
e Lancillotto. E raggiungendo gli altri.
“Beh? Come ci si sente?”
Artù guardò Gwaine.
“Che intendi?”, disse salendo in groppa
a Hengroen.
“Beh. A scoprire d’improvviso che il tuo
migliore amico è uno Stregone.”, rispose lui col sorriso, “Quando l’ho capito,
la prima volta, io sono rimasto un po’.. sconvolto. Ma so che Merlino bè, è tutto speciale.”
Artù rise.
“In senso buono, ovviamente eh?
Lancillotto? Quando lo hai saputo?”
Lui si strinse nelle spalle.
“Qualche giorno dopo esser arrivato qui. La prima volta, intendo.
Non mi ha sconvolto più di tanto. Nulla
mi affascina piu’ della Magia.”
“Va bene. Andiamo”
I sei cavalli lasciarono Camelot tutti assieme, con passo tranquillo,
parlando del più e del meno: Gwaine e Lancillotto parlavano con Gwen, che
nonostante la tensione nel trovarsi con Lancillotto e Artù insieme, la gestiva tranquillamente; Gaius e Merlino
parlavano con Artù.
“DI solito
dove.. Sì insomma..”
“Dove lo chiamo? Poco più in là. Nello
spiazzo più grande.”, rispose lui, “Eccoci. Siamo arrivati, scendete pure e
legate i cavalli. Potrebbero spaventarsi.”
Gwaine e Lancillotto, aiutati da
Ginevra, legarono i cavalli al confine del bosco. Merlino si mise al centro
dello spiazzo, e guardò in cielo. Prendendo un respiro profondo e mettendosi ‘in comunicazione’ con il
Grande Drago.
“Dragorn. Non didilkai. Kar imiss, epsipass
imalla soorkrat. Katostar abore ceriss. Katicur me ta sentende
divoless. Kar krisass!!”
Mentre riprendeva fiato, perché
accingere alla sua “voce da Drago” richiedeva una massiccia dose d’energia, il
cielo si fece stranamente silenzioso:
tutto intorno gli uccelli fecero silenzio. Soltanto gli alberi ancora ondeggiavano. Finché nell’aria attorno
a loro si levò un grandissimo vento,
quasi un tornado (senza esagerazioni. ), e lo videro arrivare in volo: il
Drago.
Kilgharrah planò con cautela e, con
tutta tranquillità, atterro’ davanti a loro e si
accucciò con un sorriso. Con un piccolo
inchino.
“Mio Lord.”
“Ciao. Grazie di essere venuto, Kilgharrah.”
Kilgharrah si guardò attorno, e li
salutò tutti quanti.
“Gaius, come stai? Merlino ti da un bel
da fare, non è vero?”
“E’ una
calamita per i guai.”, rise lui, “Però mi da grandissime soddisfazioni.”
“Lo so. Ne da moltissime anche a me.”, poi guardò i due ragazzi, “Sir
Lancillotto e Sir Gwaine. Nel futuro di
Camelot siete due figure alquanto importanti, sapete?”
Gwaine rise.
“Finalmente un po’ di riconoscimenti!
Sai, sei esattamente come ti immaginavo Grande Drago.”
“Oh, grazie!”; rise lui.
“ E’ un piacere fare la tua conoscenza,
Grande Drago.”, disse Lancillotto.
“Il piacere è tutto mio, giovanotto.”, sorrise, “La tua
sarà una grande storia , Sir Lancillotto. Ricorda che qualsiasi cosa succeda,
il cuore non è mai in errore. Lady Ginevra”
Sentendosi chiamare a quella maniera, Gwen arrossì e s’inchinò.
“Grande Drago.”
Poi Kilgharrah guardò la figura accanto a Merlino. E sorrise con sincerità e un pizzico di divertimento
nell’espressione del muso.
“Che grande onore! Il giovane Artù .”
“L’onore é tutto mio, Kilgharrah. E.. Mi dispiace per le
mostruosità commesse da mio padre. Non
aveva il diritto di fare una cosa del
genere. Spero di cuore di essere un Re
più saggio..”
“Certo che lo sarai! Ma non puoi
farlo da solo. Non senza l’aiuto
dell’altra faccia della medaglia.”
Artù lo guardò perplesso.
“Che..cosa significa?”
“E’ la
sua specialità. Parla per
Enigmi.”, fece Merlino sbottando.
“Vedi, giovane Pendragon, la Verità é
che c’è un’unica, sola, grande Verità. Che il tuo sentiero giace assieme a
quello di Merlino.”
Artù fissò sorpreso Merlino.
“Con Merlino??”
“Esattamente.”, disse Kilgharrah, “Tu e
Merlino siete due facce della stessa
medaglia, giovane Pendragon. Nessuno di voi due può vivere né farcela senza l’altro.”
Merlino guardò Artù con un sorriso.
“In poche parole, il Dono della Magia mi
è stato dato per proteggerti. E aiutarti a diventare il più grande Re di tutti i tempi. Il Re che Camelot merita
di avere. E prendere il tuo piu’ che
legittimo posto sul trono.”
Artù
distolse lo sguardo con una risatina sul volto.
Due facce della stessa medaglia. Io e Merlino.
“So che cosa stai pensando. Che sembra
tutto quanto assurdo! Fidati, anche
io la pensavo così.”, rise il mago, “Quando mi disse che avrei dovuto
proteggerti, e salvarti la vita ogni volta ho pensato ‘a quell’asino?? Che mi odia?? Nient’ affatto. Ma poi..”
Artù lo guardò seriamente.
“
Aspetta un attimo. Quante volte mi hai salvato la Vita, con la tua Magia?”
Merlino sospirò e guardò Gaius dietro di
lui.
“Beh,
mi ha sempre aiutato lui ma.. Prima di tutto beh la prima sera, quando
poi tuo padre mi ha nominato tuo servitore. Poi Sir Valiant. Nimueh, ma questo
già lo sai..”
“La sfera di luce … Eri tu!”, esclamò
“Esatto. Poi ci sono stati Lady Sophia
e suo padre Aulfric. Il piccolo demonio..”
“Il..piccolo demonio?”
“Mordred.”, disse lui, “Secondo
Kilgharrah, quando sarà abbastanza grande ti farà fuori. Sarà compito mio impedirglielo.”, sospirò “E poi quella
volta in cui.. sei quasi morto. Sono venuto a dirti addio, e”
Artù lo fissò sbalordito.
“Me lo sentivo! Sentivo che in quei discorsi c’era qualche cosa che
non andava.”
“Già. Sono andato alla ricerca di Nimueh stessa, per farmi dare
l’antidoto e poterti salvare la vita. Ah! E quella volta con Cedric. TU hai preferito credere a LUI, piuttosto che a me.
Questo ancora non l’ho tanto digerito.”
Artù sospirò.
“Scusami. Sono stato uno sciocco a fidarmi di un ragazzo che
conoscevo appena, piuttosto che di te. Che conoscevo..beh più o meno.. da
mesi.”
“Sì. Infatti. Ma comunque ti ho aiutato
comunque, anche con la tua matrigna Troll.”,disse, “E non scordiamoci Lady Viviana. Sono stato Io ad
aiutarti a uscirne. Con l’aiuto del buon Gaius, ovvio.”
Artù gli strinse la mano con profondo
affetto.
“Ti
sono davvero riconoscente, Merlino.”, poi si fece serio e incerto, “E..
Con Morgause? Voglio dire, quella che ho visto era…”
“Sì. Tua madre. Non ti saresti mai perdonato per aver ucciso
tuo padre.”, disse.
Gaius ritenne di dover intervenire.
“Artù. Tuo padre non ha voluto la morte di tua madre Ygraine. Lei sapeva
a che cosa andava incontro. Lo ha fatto
comunque, per amor tuo. E di tuo padre. Nimueh ha ingannato tutti. Persino me.”
Il giovane chinò la testa.
“Era molto bella..”
“Purtroppo, però, devo ricordarti che
Morgause, sebbene all’ inizio avesse buone intenzioni, adesso è passata al lato
oscuro. E con lei Morgana. E’ una Strega potente, sento il suo potere crescere ogni giorno. Sempre più.”
Merlino sospirò affranto.
“Avrei dovuto fermarla. Era compito mio,
lo so.”, guardò il Drago “Non ho potuto farlo, Kilgharrah! So che il suo Dono
ora è rivolto al Male, però…”
Kilgharrah lo guardò severamente .
“Ti avevo avvertito sul potere della
Strega, giovane Mago. Tu hai fatto di
testa tua. E adesso ne paghi le conseguenze. Tutti ne paghiamo le conseguenze.
Se Morgana riesce ad attingere al suo massimo Potere..”
Gaius si avvicinò sospirando.
“Figliolo. Sarà necessario che tu… Ti batta con lei.”
“NO!”, guardò Kil, “Non puoi chiedermi di
farlo! E’ pur sempre Morgana, io non… Non la posso
uccidere...”
“ E’ proprio necessario?”, chiese Gwen.
“Temo proprio di sì. A meno che io non la
trovi prima, e TU Merlino.. dovrai metter fine al suo Potere.” , rispose
Kilgharrah.
Merlino scosse la testa.
“Ti ho detto che non la uccido!”
“Merlino.”
“NO!”, si voltò, “Gwaine, non posso! Tu
non conosci Morgana, lei… Sì, magari è furiosa. Piena
di odio. La capisco benissimo. Ma non la posso uccidere! Non posso… Artù..”
Artù lo guardò con le lacrime agli occhi.
“Se sarà necessario, Merlino ... fallo.
Senza pensarci troppo.”
“E se.. parlassimo con Morgause?”
Tutti guardarono verso Gaius , che adesso guardava verso il suo vecchio amico Drago.
“La Strega?”
“E’ cresciuta su Avalon. Istruita dalle
Sacerdotesse , e dai Sacerdoti dell’Antica Religione. Seppur piena d’ira,
penso sia più lucida della sorella.”
Merlino rise contento.
“Ecco!
Soluzione TROVATA! Bene. Parlerò con Morgause.”
“Non da solo.”
“Gaius. No.”, disse lui, “ Tu resti a
Camelot. IO vado a parlare con Morgause.”
“Credo sia meglio se andiate tutti e
tre.”, disse Kilgharrah, “Merlino. Gaius. E Artù.”
Artù guardò Merlino.
“ Sono pronto a rivederla.”
Gwen si avvicinò e li abbracciò tutti e tre.
“ Fate attenzione.”
“Certo. HO il più grande Mago di tutti i tempi a coprirmi le spalle.”,
disse Artù con un occhiolino a Merlino che sorrise.
“Scortiamo noi Gwen.”, disse Gwaine.
Lancillotto abbracciò Merlino.
“Sta attento ok?”
Così, Gwaine e Lancillotto si avviarono verso casa ,
Camelot , con Gwen, mentre i tre si dirigevano con Kilgharrah alla ricerca di Morgause.
Ad
Avalon.
Non so…
Mi ha ispirato un sogno che ho fatto tre notti fa.
E ho dovuto scriverla SUBITO.
Perché vorrei tanto accadesse sul
Serio nel telefilm *_________________*
OVVIAMENTE non posseggo niente,
né personaggi né ambientazioni [si dice così XD ) né altro!
Fatemi sapere che cosa ne pensate!
BACIONI
<3