Fanfic su artisti musicali > Linkin Park
Ricorda la storia  |      
Autore: Akane    11/12/2010    1 recensioni
"E se Chester metteva in enorme difficoltà Mike con quelle specie di gemiti -mutati in tali per l’occasione-, quest’ultimo, preso dal modo spinto e sensuale con cui li stava facendo, si mise a cantare in maniera particolarmente erotica a sua volta."
Chiariamo l'equivoco che è nato fra Mike e Chester... equivoco? Sicuri che sia proprio un equivoco?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Hybrid Theory'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
TITOLO: Equivoco?
AUTORE: Akane
GENERE: generale
RATING: giallo
TIPO: one shot, slash
PAIRING: Chester e Mike dei Linkin Park
DISCLAMAIRS: i personaggi non sono miei ma di loro stessi, io immagino amabilmente cose che non fanno male a nessuno!
NOTE: vi consiglio prima di guardare il video del live di questa canzone, (http://www.youtube.com/watch?v=IxYWOo28xDI) The little things give you away, di porre l’attenzione su sti cavolo di vocalizzi e su come Mike nei versi finali chiude gli occhi, e poi di leggere.
L’inizio della fic è super demenziale ma poi tramuta in qualcosa di più serio. E’ il seguito di quella che ho pubblicato ieri intitolata come la canzone incriminata.
Originariamente questa doveva essere quella in cui succedevano certe cosine interessanti, ma poi mi è venuta quest’idea e così… bè, vedrete!
Che dire? Secondo me sono molto duri di comprendonio sti qua. O forse sono io che sono cattivissima!
Ringrazio tutti quelli che leggono e commentano.
Buona lettura, baci Akane


EQUIVOCO?

Fu una caccia al topo, i giorni successivi a quella specie di ammissione di Mike.
Chester, dopo che aveva capito che il senso del loro dialogo un po’ strano era che l’amico se l’era immaginato mentre faceva sesso per comporre The little things give you away e vedendo che aveva cominciato accuratamente ad evitarlo con tutte le sue forze, ci aveva dato dentro per prenderlo in trappola e costringerlo ad esprimersi più esplicitamente perché com’era rimasta, gli sembrava proprio di piacere a Mike e la cosa gli pareva tanto assurda quanto impossibile.
A parte il particolare che erano due uomini, prima di tutto erano amici e poi anche se Mike era un tipo con una certa sensibilità che lui invece non aveva nemmeno nella punta dei suoi alluci, non credeva potesse arrivare a tanto.
Insomma, che lui sapesse non era masochista.
Innamorato di lui?
No, magari era solo attratto sessualmente… oddio, non che la cosa fosse meno strana, ma magari essendo un uomo poteva essere un po’ più normale ragionare col cazzo, come faceva lui stesso, per inciso.
Però non era convinto che fosse il caso di Mike, che arrivasse a provare attrazione sessuale per un altro uomo, un suo amico per di più, con tanto che nella sua vita era stato solo con una donna, la sua attuale moglie.
Anche se… bè, magari proprio per quello ora, dopo tanti anni di stare solo con lei, non gli bastava più la sua Anna e quindi cercava, probabilmente pure a livello inconscio, qualcosa di diverso. Di tanto diverso. Proprio opposto!
Chester aveva trovato un nuovo passatempo.
Pensare a cosa potesse mai passare per la testa di Mike e le sue teorie erano così tante e fantasiose che avrebbe potuto scrivere un libro più ampio di It di Stephen King!
Però doveva stanarlo e obbligarlo a parlare, anche se erano solo sue seghe mentali!
Insomma, l’eventualità che potesse provare quel genere di cose per lui era così intrigante che anche se si sarebbe vergognato fino alla morte di affrontare una cosa simile apertamente, voleva saperlo a tutti i costi.
Così non si sforzò molto e la fortuna girò in suo favore poiché in vista di un programma nel quale avrebbero dovuto suonare un paio di canzoni fra cui l’anteprima del nuovo singolo, avevano programmato delle prove col gruppo.
Ci mise un attimo, Chester, a farle rimandare dicendo a tutti che non poteva venire perché era a casa con il cagotto. Ovviamente lo disse a tutti tranne che a Mike che si presentò puntuale in sala prove e vedendosi arrivare solo Chester gli prese quasi un colpo.
Scattando in piedi dal divano nel quale era stravaccato a canticchiare un paio di versi a casaccio, schizzò in bagno salutandolo velocemente.
Dimenticandosi il cellulare nel garage, naturalmente!
Chester ghignò divertito accomodandosi dietro la batteria, suonando a casaccio qualcosa, pensando che tanto non sarebbe potuto rimanere rinchiuso là dentro in eterno.
Dopo un paio di minuti che ancora non usciva, gridò con un acuto controllato per i suoi canoni:
- MIKE, TI STAI SCIOGLIENDO!? - Poco dopo Mike uscì con un‘aria da funerale. Forse aveva realizzato che dopo tutto quel tempo gli altri dovevano essere arrivati.
Tornando nella stanza notò con orrore di essere ancora solo con quel cane da caccia e cominciò a mordicchiarsi l’interno delle guance col nervoso alle stelle.
- Ciao! - Disse Chester con un gran sorriso sornione. Era chiaro che aveva in mente qualcosa ma Mike ancora non capiva cosa, solo dopo un po’ gli sarebbe stato chiaro.
- Ciao… - Mugugnò sforzandosi di essere sé stesso, risultando però solo una pallida copia.
L’amico si alzò dalla batteria e si attaccò alla chitarra elettrica, si sentiva più a suo agio con quello strumento. Attaccò l’amplificatore ed alzò il volume come piaceva a lui, quindi facendo finta di nulla si mise a suonare dimostrando un gran talento.
Dopo le prime note senza senso, prese forma la dannata canzone incriminata di tale figuraccia da parte del povero Mike.
The little things give you away!
“Oh cazzo!”
Pensò il moro aggirando il compagno alla larga, come se fosse appestato.
Non voleva guardarlo ma non poteva farne a meno. Anche mentre suonava la canzone, lo trovava dannatamente sensuale, non solo mentre vocalizzava!
Così poco dopo, giunto al punto famoso, verso la fine, avvicinatosi al microfono, Chester cominciò anche a fare i famosi ‘lamenti da scopata’ con la scusa evidente di provarli visto che non erano poi così semplici come sembravano.
Ad occhi chiusi, espressione languidamente abbandonata, voce e chitarra, componenti suggestive.
Peccato che quelli che dovevano essere vocalizzi canori anche piuttosto forti sul finale, ora sembravano davvero solo dei gemiti allungati che crescevano d’intensità, come se si stesse avvicinando al famoso orgasmo. In studio non la faceva COSI’!
Mike palpitava e fremeva mentre non riusciva a stare fermo nel divano, non riuscendo a non fissarlo con una faccia da, probabilmente, pesce lesso.
Eppure lo faceva apposta, quel bastardo.
Era evidente!
Fare il pezzo che lo aveva messo così in difficoltà proprio mentre erano soli.
E suonare la chitarra in quel modo, facendo vibrare le acute note lente e sensuali che crescevano d’intensità anch’esse come a sedurre l’ascoltatore.
Mai in quel modo voce e strumento furono più così in sincronia.
Mike era ormai di mille colori diversi, era davvero difficile resistere a quel punto.
Voleva solo scappare.
“Ma dove cazzo sono quei coglioni!” Si chiese non capendo come mai gli altri tardassero tanto.
Fu a quel punto che Chester concluse e continuando a suonare con toni più bassi, disse a Mike con grande faccia tosta:
- Qua dovresti fare il tuo sovrapposto, mentre io gemo indecentemente! - Avrebbe potuto far finta di avere un lapsus, sarebbe stato meno drammatico per l’altro che trattenendo il fiato si sentì preda della più irresistibile delle seduzioni.
- Aspettiamo gli altri… e poi non è questa che dovevamo provare stasera… - Tirò fuori la prima scusa che gli venne in mente e fu grato a sé stesso di constatare che il proprio cervello funzionasse ancora.
Chester però lo guardava insistente e non mollò, con un vago sorriso sornione:
- Lo so, per questo la faccio adesso… sai, c’è quella parte finale dove io faccio quei lamenti e tu ti sovrapponi… sono insicuro su quella, devo capire l’intensità, qualcosa non mi convince. Potresti farlo con me? - Il per favore lo dimenticò per strada ma non fu necessario visto che Mike era totalmente nel pallone.
Chester non smise di suonare ma si avvicinò col filo che lo seguiva. Le note ancora sommessamente levate dalle casse.
Arrivato davanti al divano dov’era Mike gli diede un colpetto col piede e a quel contatto lo vide schizzare in piedi come se gli avesse dato la scossa.
Ghignò.
- Dai, vieni qua! - Fece allora intendendo che si era alzato per farlo.
Mike a quel punto si trovò in trappola e sospirando si decise. Tanto era un canto, che male poteva fare? E per di più una parte piuttosto breve.
Avvicinati entrambi ai microfoni, Chester si posizionò con la chitarra in modo da stargli davanti, vide che Mike non prendeva la sua come in quel pezzo normalmente faceva, così ripartì da metà canzone. Evitò di fare il resto dei versi e cominciò sui vocalizzi. Doveva farne un paio lui da solo e dopo, col secondo giro, Mike si doveva aggiungere con le frasi finali.
E se Chester metteva in enorme difficoltà Mike con quelle specie di gemiti -mutati in tali per l’occasione-, quest’ultimo, preso dal modo spinto e sensuale con cui li stava facendo, si mise a cantare in maniera particolarmente erotica a sua volta.
Sapeva tirare fuori una voce ed un modo di cantare da film porno, se voleva, e Chester, guardandolo negli occhi ricambiato da una distanza piuttosto ravvicinata, si rese conto che ad essere alla prova era anche lui stesso e non solo l’altro.
Però era impossibilitato a smettere, gli piaceva dannatamente farlo così, da soli, senza nessun altro strumento se non la chitarra elettrica, l’uno davanti all’altro, fissandosi intensamente.
E Mike aveva quel dannato vizio di usare il microfono… come se stesse facendo qualcosa di volgare… fu sul culmine del finale che Chester si trovò ad accentuare il godimento, trasformando completamente quello che in origine era il vocalizzo.
- Le piccole cose ti portano via... le piccole cose ti portano via.
Tutto quello che hai sempre voluto era qualcuno che si prendesse veramente cura di te. - Parole molto significative, soprattutto cantate da Mike per Chester.
Ammutolendo imbarazzatissimo il compagno aveva finito la sua parte e si era zittito di colpo.
I due si fermarono, la musica cessò ed il silenzio fu quasi perfetto.
Per un attimo si trovarono a comunicare a quel loro livello nel quale nessun altro potevano capirli e si dissero quanto in realtà avrebbero voluto approfondire.
Nel provocare Mike, Chester si era praticamente scavato la fossa da solo, visto che era estremamente eccitato e che aveva capito di essere sessualmente attratto dall’amico.
Non era certo che anche per lui fosse così, come all’inizio voleva testare, però ora sapeva com’era per sé stesso.
E se ne pentì.
- Senti Chez… quella volta non intendevo dire che tu mi fai sesso e che ti ho immaginato a farlo… so che pareva così ma… - Iniziò Mike con fatica, sforzandosi di chiarire tutto prima che fosse troppo tardi. Prima che si potesse rovinare tutto. Chester cominciò a sentirsi male. - bè, era un equivoco. Volevo dire che tu avresti dovuto fare il pezzo immaginandoti di fare sesso. Era questo che intendevo ma mi sono espresso male e così è sembrato quello… dovevo chiarirlo prima… - E Mike non capì proprio perché si era sentito in dovere di dirlo subito, in quel momento, e soprattutto perché non lasciare il dubbio dopo un momento simile, talmente intenso.
Forse perché anche se era una grande bugia e che in realtà si era proprio immaginato Chester mentre faceva sesso, voleva che il loro rapporto rimanesse d’amicizia così com’era stato fino a quel momento.
Anche se voleva l’altro profondamente.
Avevano una responsabilità verso il gruppo, non erano solo loro.
Avrebbero rischiato di rovinare tutto davvero.
Chester, a quello, riuscì solo a mormorare un flebile ‘ah’, mentre dentro di sé qualcosa si rompeva.
E stare davanti a lui in quel modo lo faceva sentire così stupido che avrebbe voluto andare contro un muro ripetutamente!
Senza dire nient’altro si tolse lo strumento e uscì svelto intenzionato a non parlarne più e a fare finta di niente quando si sarebbero rivisti.
Sarebbero andati così a lungo, a provocarsi e a fare finta di niente per il bene comune della band e forse anche per pura vergogna e paura.
A lungo, ma non in eterno.

FINE


   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Linkin Park / Vai alla pagina dell'autore: Akane