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Autore: DANYDHALIA    12/12/2010    5 recensioni
Shokoya Hime Nokanshi. /> Per chi la conosce "al di là di" noi, è una shinigami molto particolare: dall'aspetto umano ed innocuo nasconde un'animo da mietitrice senza paragoni. /> Ama la storia umana sin da piccola, è l'ultima Shinigami Traghettatrice della sua specie, assetata di riscatto d'immagine e nuovi valori per la sua gente e per se stessa, non si arrende alla noia e al nichilismo. /> Sulla terra è conosciuta come Shokoe Shimamoto, ragazza abile nella medicina chirurgica e nella sartoria, incredibilmente simile a fanciulle intraviste nelle testimonianze giapponesi e anglo-americane degli ultimi 2 secoli. /> Chi è mai per chi la conobbe, come mai Watari, Roger ed L la conoscono, cos'ha a che fare con loro, perchè dopo anni di silenzio onniscente ha stretto proprio con questi umani un particolare legame e coi loro cari? /> Quale sarà il suo scopo in questa vicenda?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                Shokoya Sweet Death’Shinigami
                                                    1
                                          Memorie d’origine                                             


Mi ricordo i primi “anni” della mia vita, se così possono essere chiamati tre secoli, ma che posso farci.
Da noi il tempo passa così lentamente che preferirei rinunciare alla longevità dataci dai nostri quaderni.                                                  

 Il Regno degli Shinigami non è dei migliori nell’aldilà, però a modo mio ero felice; non so perchè sia nata diversa dai miei fratelli, né perché Il Grande Re mi consideri la sua figlia legittima, nonostante noi tutti siamo i suoi "sterili" figli.                                                 
 Spesso mi dicevano che ero l’ultima shinigami di una stirpe particolare, che un tempo ricopriva il ruolo di traghettatrice di anime,
non  semplici mietitori come adesso. Senza un motivo valido, i miei compagni hanno  dimenticato  come farlo, non vogliono più prelevare le anime umane per condurle al paradiso o all’ inferno a seconda dei casi. Per loro neanche esistino.    
Il mio cuore si riempie di rabbia alla vista di come la mia gente si sia ridotta; gli shinigami sono sempre stati malinconici e facilmente annoiabili  di natura,                       ma un tempo erano animati da un forte spirito d’iniziativa e comunità, senso del dovere e reciproco rispetto.
Qualità perdute o dimenticate a causa di un terribile conflitto, ma sopravvissute in pochi di noi. Mentre con le mie ali percorro l’ennesimo viaggio nel mondo umano, mi perdo tra i ricordi: 
sin da piccola amavo passare il tempo facendo cose diverse, non importava quali fossero, tutto pur di non annoiarmi.
Adoravo le storie sull’aldilà e sul mondo umano che gli adulti raccontavano, e che spesso colorivano con linguaggi scurrili, battutacce e freddure.
Le mie amiche Dalil e Rem facevano fatica a non farmi sentire quello che dicevano ma alla fine per il continuo stuzzicare degli altri, certe espressioni scappavano anche a loro, rimanendo per due secondi bloccate per l’imbarazzo.
Quando capitava, uscivano sbuffando o sedendosi inespressive, a quel punto non la finivamo più di ridere: sembravamo una sgangherata comitiva .                                    
Ho sempre considerato Rem come una zia affettuosa, saggia e protettiva.
Dalil una sorella maggiore, Ryuk il mio cugino svitato ma interessante per l’ intraprendenza che ammiravo (non tutti la possiedono tra i miei fratelli),
Shidoh il fidato vicino della porta accanto, con cui amavo scambiare domande o discorsi complicati che capiva a stento.                                                                       Medrea la classica cugina impicciona e antipatica, Jealous l’amico da consolare, Gook e Zelogi i compagni appassionati di scommesse e Armonia,                                       l’inqualificabile indecifrabile nonno, nonché continua fonte d’aggiornamento e approfondimento mentale, anche meglio di un maestro.                                                     Tutti gli altri semplici conoscenti.                                                                                                                  

La mia infanzia era caratterizzata da un ambiente di pochi divieti e molte regole; la maggior parte scritte sul quaderno, le altre per aria, esperienze e decaloghi personali scritti nei nostri manuali. Ricerca di novità nella speranza che qualcosa cambiasse dalle nostre parti e un profondo clima autodidatta.                                                               
Giacché a pochi interessavano le attività umane , la maggior parte del mio tempo libero lo impiegavo imparando e reinventando i loro giochi: cosicché anche gli altri shinigami(se avessero voluto), avrebbero potuto praticarli, ma quando un paese è capeggiato da una monarchia facoltativa è un po’ difficile convincere qualcuno a fare qualcosa di diverso da scrivere nomi, aggiornare registri di vite, morti, cataloghi di demoni, spiriti custodi, divinità, mostri e traghettamento di anime.
Essi, i miei simili erano e sono tuttora caratterizzati da una mentalità veramente ristretta-ordinaria, non mi sorprende che ora siano puntuali nel lamentarsi e nell’annichilirsi.                                                                                                                                             
 Ogni giorno ripassavamo i nostri quaderni, le religioni del mondo e i loro rituali funebri, ci allenavamo nel volo , di tanto in tanto gareggiavamo.                                                                                                                                                                    
Facevamo dei controlli segreti alla vista e alla nostra durata vitale(non ridete), per esser sicuri che i nostri occhi funzionassero sempre.                                                                                                                                                                   Davamo un saluto al cielo in omaggio al Re degli Shinigami[mi è sempre difficile chiamarlo padre o papà, non perché non gli voglia bene, ma perchè ho sempre l’impressione di non conoscerlo mai, come se ogni volta cambiasse personalità o non ne avesse nessuna. A volte mi riserva gesti, discorsi o frasi affettuose, ma è talmente sibillino che non so come prenderlo. Così non so come reagire]. In aggiunta allo “studio ordinario” di ogni  shinigami che si rispetti, leggo e imparo le materie umane, ma anche quelle lontane dall’ambito scolastico.                                                                                                            
Sono particolarmente attratta dalle attività[sartoriali, governative, legali,mediche, letterarie e teatrali], ma soprattutto la psicologia, specialmente investigativa e criminale. Da quando ho scoperto chi e cosa sono gli umani un dubbio non vuole lasciarmi: una creatura tanto intelligente e indipendente come l’uomo, che non si limita a sopraviere, reinventandosi, mettendosi in gioco, con una propensione creativa senza eguali, come può abbandonarsi a istinti tanto infimi e crudeli arrivando a uccidere i propri simili? Non gli serve per vivere come a noi, almeno non ci uccidiamo a vicenda. Analizzo queste nozioni per comprendere il loro comportamento e aiutarli a rimediare, prima che sia troppo tardi, andando incontro ad una vita dannosa, unita ad una condanna senza via di fuga una volta morti.  Provo pena per quest’ essere, per quanto dotato sembra perennemente insoddisfatto e sereno di rado, cosa lo rende tanto infelice da generare in seguito il male? I miei fratelli mi danno della sentimentale, idealista, ripetendo quanto sia bambina se spero di riuscire a salvare l’umanità da se stessa, e quanto sia buffo un simile comportamento da parte di una shinigami che non ha ancora scritto un solo nome nel proprio death note. Può darsi che lo sia, ma almeno qualcuno lo voglio salvare, e da grande lo farò, lo giuro a me stessa o morirò provandoci.                                                                                                        
 Mentre lo  dico , Dalil, Ryuk e Gook pensano a voce alta << Sei proprio una bambina >> ma Rem, Jealous ,Shidoh e Armonia nel loro silenzio vogliono dirmi                   << Fai come credi, e non permettere a nessuno di sminuirti >> .                                                                                                                  
I miei primi contatti coi viventi li ebbi indirettamente a 5 anni; era il secolo 1400 e mezzo.                                                                                                                      
Ogni viaggio dei miei compagni più grandi (visitatori di ogni zona dei continenti orientali-occidentali) era una storia vista come una favola per noi shinigami piccoli, o un nuovo elemento di studio per la nostra iniziazione futura a shinigami adulti.                                   
 I miei continenti preferiti erano il Siam, la Corea, la Cina, Russia,India,Egitto, Arabia e Turchia.                                                                                                                        Della parte occidentale amavo l’Inghilterra, i Paesi Baltici, Francia, Italia, Olanda e America Meridionale, ancor prima che venisse scoperta dagli esseri umani ho sempre amato quella zona per le sue meravigliose giungle, che ormai da noi non crescevano più.  A
forza di ascoltare e osservare, man mano programmavo di nascosto la mia vita adulta in un taccuino e sul mio Manuale dello Shinigami.
Dopo la figura dell’atro giorno davanti agli altri non volevo essere presa in giro nuovamente, temevo di cambiare idea e di essere condizionata dai loro giudizi ,                   solo Rem,Shidoh (e forse mio padre) lo sapevano, e  anche se in certi argomenti avevano dei dubbi mi sosteneva sempre, lei più di tutti.                                                                                                                                         
In prevalenza erano regole sulla mia nuova condotta, se avessi vissuto da normale mietitrice: come comportarmi se fossi stata una shinigami terrena con lavoro diurno (shinigami che lavorano a stretto contatto con gli umani, hanno aspetto umano e fanno una doppia vita che lavorano normalmente  per mantenere la loro copertura umana).                                                                                                                          
Pure le mie idee per migliorare il mondo nei secoli se avesse attraversato guerre, carestie e problemi vari, compresi quelli del nostro mondo se fossi diventata Regina degli Shinigami.  E soprattutto le mie ossessioni: poter un giorno aver un animale e diventare l’ultimo profeta della nostra dimensione astrale.                                                  

Stralci d’Infanzia: "Shidoh, Rem, Ryuk! Sbrigatevi. Dalil e Gook sono tornati adesso",  
"Shokoe, anche se sono stati due anni fuori, da noi sono trascorse solo dodici ore, non è il caso di agitarsi così" ,  
"Si invece Shidoh, hanno portato delle cose, e se noi non saremo i primi a salutarli alla fine quei poveretti saranno così stanchi dal ficcanasare altrui che non risponderanno alle nostre domande, e non ci offriranno niente perché gli altri avranno già preso e mangiato tutto",

 "Su questo non ci piove, concordo con il musetto", "Grazie Ryuk" ;.
 "Basta che dopo non gli tartassi troppo, o non sei da meno dei rompiscatole che critichi", "Certo Rem, va bene". 
"Eccoli!", corro incontro a Dalil e l’abbraccio, "E’ così bello rivedervi, Dalil com’erano l’Europa e il Giappone, hai visto Raffaello? E Oda Nobunaga?  
Lao Tzu è ancora vivo? Siete stati a Londra o Venezia?",                                                     
"Ogni cosa a suo tempo, sorellina impaziente, per ora limitiamoci a metterci comodi" , "Venite, vi aiutiamo coi bagagli",                                                                                           "No! Voglio essere io a portarli Rem!"

 "Come vuoi. Però se ti stanchi chiama.", "Evviva!!!", "Posso portare almeno la frutta?" "Ryuk, toccala e non vedrai più le tue mani", "Eh, EH!" "Shidoh, non ridere così" "Io? No di sicuro" disse sornione, e gongolai sotto i baffi.
 
Una volta entrati nella casa-caverna di Gook iniziarono il racconto, noi ascoltavamo rimirando i ‘‘souvenir” che avevano portato. "
Quest’ultimo controllo sembrava una vacanza, i tenori di vita umani si sono alzati notevolmente nel giro di pochi anni, dopo il Medioevo, salvo qualche eccezione, sono morte pochissime persone, guerre civili o d’espansione locali a parte. Per lo meno potevamo prendercela comoda; prima con la peste e le crociate in Europa non si  poteva prendere fiato un attimo. Fortuna che quei ratti pulciosi sono diminuiti, e le persone badano di più all’igiene per evitare altri contagi, magari sulla terra fossero calmi un po’ più spesso tra un secolo e l’altro, penserebbero di più a migliorarsi e a non aver paura di noi in modo paranoico, manco fossimo alla stregua di quei topacci. Poi la loro ora arriva, si lamentano e noi passiamo per i cattivi della situazione" .                                                                                                                
Quando finì Gook sospirò, rimanendo in un pensieroso silenzio di 5 minuti, dopo fu Dalil a raccontare e commentare, gustandoci di tanto in tanto i nostri frutti nipponici e qualcuno occidentale. Ryuk stava allungando le mani su due cose rosse-gialle-verdi tondeggianti, lo fulminai con lo sguardo.
Poi gli sorrisi,  gli porsi una di quelle bacche giganti, presi l’unica verde e Dalil incominciò,   "Devo dire che ho molto apprezzato gli umani occidentali.
A differenza del Giappone stanno combattendo pochissimo, si soffermano su quelle cose complicate e colorate chiamate architettura e atre, costruiscono templi bellissimi detti chiese, cattedrali o basiliche, viaggiano molto verso terre lontane e studiano il cielo". Dalil che si complimenta con gli umani?sicuramente adesso avrà da ridirne su altri "Tutto il contrario dei nostri", appunto.                                                                                                                     
"Non vedo l'ora che il periodo Edo e la sua dannata epoca Sen Goku finiscano.                                                                                                                        
Pur di avere più terre e mantenere prestigio, quei gran signori ricattano persino i parenti per mandarli a difendere proprietà che neanche gli appartengono.
Adesso fra i samurai e lo shogunato reclutano pure donne e bambini, quello che ho prelevato l’altro giorno non aveva neppure 10 anni.
Ma perché il loro imperatore e l’Imperatore di Giada non fanno niente, dubito che non abbiano notato che molti yokai sono senza casa o diventano assassini".
Per un attimo nella sala regnò un grande silenzio, e la mia mente iniziò a scorrere. 
Non avevo le idee chiare sul ruolo che ricoprivamo per la gente e le altre creature dell’aldilà, ai miei occhi eravamo i tassisti del regno dei morti e basta, crescendo compresi che eravamo molto di più. Gli yokai erano i demoni del nostro paese, il Giappone, erano come gli umani; sia buoni che cattivi, solo più diversi, meno brutti di noi, più infantili o ragionevoli a seconda dei casi, e a volte più carini e spaventosi di un fantasma. Vivendo a stretto contatto con gli umani erano soggetti ai loro cambi d’epoca, costume e umore, talvolta potevano essere più pericolosi di noi shinigami, poiché i peggiori tentavano le persone votandole al male e prendendo la loro anima una volta morti, spingevano al suicidio i futuri angeli trasformandoli in shinigami, ritenevano gli uomini prede da divorare. I più innocui vivevano da soli in luoghi isolati, abitavano in case umane che custodivano o facevano dispetti da monelli per passare il tempo. Anch’io mi stupivo come Dalil, che l’Imperatore di Giada, l’autorità massima delle divinità di tutto l’oriente ignorasse i tumulti che affliggevano i nostri umani e compagni dell’aldilà, com’era strano che l’imperatore giapponese non prendesse decisioni migliori. La cosa che m' infastidiva maggiormente era che per quanto armati di buone intenzioni, noi  shinigami non potevamo intervenire: eravamo obbligati dai piani alti alla neutralità, ma rischiava di sfociare nell’indifferenza, migliorare le condizioni umane significava allungarne la vita e questo ci bollava come Kamikaze, potevamo solo sistemare errori umani  che potevano essere pericolosi anche per noi, consigliare benevolmente 3 volte, avvertire della nostra presenza i destinati alla nostra lista di morte o concedere ultimi desideri. /> Tutto ciò mi portava a chiedermi miliardi di cose sulla mia gente, ad esempio; un nome scritto sul quaderno è per forza di un predestinato o è un' uccisione casuale? Perché non possiamo uccidere anche animali o i nostri simili? Com’è un vero shinigami, obiettivamente gentile o ironicamente crudele? Perché nessuno si ricorda della sua vita passata salvo fortunati? Innamorarsi è tanto dannoso, e perché ne ho paura? Perché papà non sembra interessarsi a noi? Come mai sono nata così? Perché gli uomini temono la morte pur sapendo che è inevitabile?  

Alla fine della festa di ritorno tornai a casa nella nebbia, accompagnata per un tratto iniziale da Shidoh, notò che mi ero incupita, ma non disse niente per non intromettersi. Una volta sola prosegui a occhi semi aperti.
Arrivai a casa, scesi le scale a chiocciola non levigate come il resto delle pareti(era una grotta con tanto di stalattiti e sassi agli angoli dopotutto),  entrai in bagno per giocare col torrente (quello che chiamavo bagno a imitazione della buffa camera umana, era una stanza grotta marina con altri stalattiti e colonne granitiche, sabbia grossa ma liscia, qualche masso liscio per appoggiarsi o sedersi, e un torrente che scorreva lento e terminava in un laghetto dal bordo irregolare, a forma di macchia, in cui di tanto in tanto m’immergevo per scrollarmi la polvere o fare schizzi,bolle,spruzzi).                                                                                                      
Mi limitai ad accarezzare la superficie dell’acqua condensata (non abbiamo fiumi, laghi o mari d’acqua fluida, solo le pozzanghere o gli stagni sono liquidi, dopo le occasionali
“piogge morte” *.
Fu molto rilassante, infine entrai in camera mia per dormire, allentai i nastri dell’abito trasformandolo in una veste da notte e mi adagiai sul mio dolce letto di sassi. Poggiai la testa sul cuscino di seta cotonata da kimono, sistemai la stuoia di bambù sottile sotto di me e mi coprì con la trapunta di lino.  Noi non soffriamo il freddo ma quello era uno dei pochi doni di mio padre, abbracciarla equivaleva.. abbracciare lui. Guardando il lampadario con le fiammelle sfuocate chiusi gli occhi e ripensai alla mia missione segreta e immaginai le mie discussioni con Dio.
 Benché mio padre e i miei simili fossero abbastanza  progressisti nelle proprie idee e per quanto ne condividessi le opinioni, io ero molto credente.                                               
Io ero nata con la religione: a sei anni ero sicura d’esser l’ultimo dei profeti.                    

Unica donna detentrice di una nuova fede ultraterrena, terrena in seguito quando sarei andata sulla Terra da grande.  
Volevo essere una profeta perché non potevamo innamorarci e concepire la vita, solo toglierla.                                                                         
Perché gli yokai  non potevano giocare con noi nelle scommesse.                      
Dimostrare che ero una shinigami valente con le mie sole forze, non perché ero la presunta figlia legittima del Re della Morte, quindi non indiretta come gli altri.                                                                      

Odiavo essere chiamata Principessa della Morte’.                                                                                                                 
Volevo diventare la
Shinigami della Dolce Morte, perché nessuno sarebbe andato incontro a una fine violenta nelle mie mani, non  avrebbe avuto ricordi dolorosi o rimpianti, si sarebbe redento nella sua ultima ora se la sua vita fosse stata riprovevole, avrei esaudito i loro ultimi desideri.                                                                                                                      
Prima di trascrivere un nome avrei consolato chiunque, anche il più spietato degli assassini.
Avrei aiutato a star bene i miei simili, volenti o nolenti.                                
[Se nel loro male a modo loro fossero stati bene gli avrei lasciati in pace, libera scelta e arbitrio sempre!].                                                   

Notando che iniziavano a impigrirsi li averi fatti studiare come fosse un gioco, così non si sarebbero lamentati e avrebbero sempre pensato con la loro testa.                                                                                                                
Perché non ci sposavamo o fidanzavamo, era tanto se pochi di noi erano amici.                                                     
Non volevo che col tempo ci considerassimo e ritenessero inferiori o superiori agli umani, o alle altre creature sovrannaturali, eguaglianza innanzi tutto.                                                                                                                

Ma soprattutto perché Gelous soffriva in ogni punto del corpo, era uno dei pochi shinigami rimasti a provare ancora dolore fisico.
Pregavo ogni volta che potevo affinché stesse meglio.

 Come tutti i miei predecessori, anch’io avevo il mio ‘‘libro sacro’’, le prime tre regole che avevo scelto erano di Zarathustra, in onore alla nostra sorella Asia Minore Medio Orientale;
fondate su Buona condotta, Buone Parole, Buone Azioni.
 Seguite dall’armonia taoista degli opposti, il pragmatismo dell’azione divina ebraica, uguale condizione del maschio e della femmina di qualsiasi specie davanti a Dio e nella quotidianità.                                              
Il Potere Catartico della Rinascita Induista, l’Accettazione del Dolore per annullarlo, Allontanamento dai Desideri Corrosivi e la non-diversità tra divino e umano nel Buddhismo.                                                 
Riadattamento del nostro shintoismo, secondo cui non  siamo più noi e gli altri kami a influenzare il destino degli  esseri umani, loro come noi non saranno padroni totali del loro destino, ma neanche schiavi. Quello che è destino accade sempre a causa di quello che uno fa, non perché lo causa qualcun altro, bisogna assumersi le responsabilità della propria esistenza senza cercare scuse ai problemi.

NON SIAMO IL CAPRO ESPIATORIO di NESSUNO e LORO NON SONO IL NOSTRO!!!

Affermavo importanza della meditazione zen per raggiungere l’illuminazione e la pace interiore, perché lo zen  punta dritto al cuore della persona.
Onoravo l’umiltà e la pietà cristiana.


 Avevo completato il tutto in un decalogo e in un riassunto del mio pensiero, ma  specialmente... il calendario delle festività, in cui a avremmo festeggiato per una settimana una delle principali festività giapponesi  il primo giorno del mese, seguite da quelle straniere man mano che l’anno proseguiva.                                                Quanto  sarebbe stato bello se ogni mese avremmo avuto la nostra Goruden Uiko   (Golden Week-Settimana d’oro, dedicata a tutte le feste e vacanze personali).
 L’ordine scelto era il seguente:

1 gennaio: Capodanno Giapponese, una festa occidentale diversa per quattro giorni.

3 marzo: Hina Masturi, la festa delle bambine e delle bambole, Shubunu no hi festa della natura, Hana m,i festa della contemplazione dei ciliegi, poi due feste indiane.
 26 aprile: Midori no hi ,Showa day(festa della natura), prima il pesce d’aprile, gli altri tre giorni sarebbero stati il prolungamento dei primi.
 Il 5 maggio: Kodomo no hi, festa dei bambini, settimana interamente dedicata a loro .  

7 luglio: Tanabata Masturi, la festa delle stelle, poi qualche rito africano.    
14-16 agosto: la più importante per noi Shinigami, la festa delle lanterne e dei morti, Obon.
3 ottobre: Keiro no hi, festa degli anziani, dopo quattro cerimonie dedicate all’Himalaya, ai Poli e alla Luna nel giorno 13 per lo Shubun no hi.

 Non celebravamo le cerimonie imperiali per non sottostare in modo figurato al governo celeste, e neanche le imperiali umane perché reputavamo i regnanti di allora dei barbari burattini truccati da elegantoni.                                                   

 "Shokoe, stai ancora scrivendo?" "Ho quasi finito Shidoh!" "Dilungati troppo e annoierai gli sfortunati che diverranno i tuoi “discepoli’’, da mandarli in coma" 
"Non tutti hanno la tua comprensione immediata" 
" E non sfottere, per piacere", "E quando l’avrei fatto, parlo d’esperienza sul campo" sorrido ancora e poi                   
"Comunque seguirò il tuo ‘‘prezioso” consiglio, grazie, sarò più discorsiva. Ormai ho capito che se non spieghi parlando tutti scappano"
"Scusa",
"Non sono offesa, mi hai sul serio consigliato bene. Sei o no il mio confidente migliore di teorie?" 
"Oh,  grazie … cioè si! Ehm..no, boh non lo so"  "Hi! Hi! Shidoh nessuno è come te"
"Averi voluto essere conciso, ma… credo che tu mi abbia spiazzato. Un pochino però" 
"Scusami, non era mia intenzione, peccato che tu sia uno spasso e non te ne renda conto" sogghigno adesso, e lui risponde seccato

 "Lo stai facendo ancora!!" "Shidoh, questa non è indisposizione ma imbarazzo da complimento" "
Quello che è, ora usciamo, o faremo tardi" "Certo…tontino"                      
"Come?" "Ho detto delle bende mi piace il tuo lino"    "Ah ah! Ad esso io ho indisposto te, avresti dovuto dire il lino delle mie bende"
"Si si, non montarti tanto. Su è ora, ci aspettano"  
"Come vuole.. Principessa della Morte",  sto per  alterarmi "CHE- COSA- hai- detto?"mi sbollo per tempo di continuo.
"Che la prossima volta che passerai dagli umani di provare delle torte", da dove gli escono certe castronerie? "
Non male Shidoh, ma un fatto simile accadrà tra cinque secoli" rispondo sardonica, neanche a dirlo successe veramente. 

Da Rem e Jealous per l’incontro, lessi le prime regole del mio libro
" Io, Shokoya, futura Shinigami Profeta, sancisco che tutta la mia gente deve
- 1 fare almeno una buona azione il giorno,
-2 si può innamorare,
-3 faccia attenzione a chi vuole manipolarli,
-4 tutti gli yokai e umani poveri devono avere sempre del buon pesce per sfamarsi,
-5 gli yokai hanno il diritto di sedersi con gli shinigami e giocare d’azzardo con loro,
-6 non si uccide per divertimento, o in anticipo,
-7 rispettare la durata vitale dei futuri iscritti nel quaderno,
-8 nessuno shinigami anziano, giovane o malato perché ancora sensibile al dolore deve più soffrire"
"Wow, se le cose stanno così io voglio essere il tuo primo adepto" "Davvero Gelous?"
"Sì, ma dimmi, com’è che impediresti agli shinigami di non soffrire più?" "Beh. Semplice, sarebbe vietato, dopo la cura!" 
"Ci averi giurato" esclamando allegro in coro con Rem.       
"Di cosa ridete voi tre?" "Armonia, da quanto sei qui?"
"Circa da quando tu hai detto che è vietato qualcosa e loro hanno ridacchiato. Posso unirmi al gruppo?"
"Non chiederlo neppure, sei sempre ben accetto. A proposito, non è che sei venuto anche per uno dei tuoi giochi di società scervellanti?"                                                                        
"A parte il fatto che si dice cerebrali, ti faccio i miei complimenti Shidoh, la compagnia di Sho ti sta rendendo leggermente più acuto (merito mio e di Rem sicuramente), e sì, oggi per ordine del Grande Re giocheremo a indovina l’origine (un quiz sulla storia di come sono nati ed evoluti gli shinigami e come si sono sviluppati nel campo della mietitura), chi vuole cominciare?".                                                                                                          

"Io. La nostra stirpe discende dalla dea della creazione Izanami, moglie di Izanagi .                
Lei creò la Terra dagli oceani assieme al consorte, dettero alla luce molti figli, future divinità,  purtroppo la nascita dell’ultimo dio del fuoco costò la vita a Izanami e raggiunse il regno dei morti. Izanagi  tentò di riprenderla, ma una volta trovata la rifiutò, avendo cambiato in peggio il proprio aspetto per via della trasformazione causata dai frutti di Enma: Izanami era diventata un demone".  Niente male, Gelous non avrà un tono di voce alto ma sa parlare benissimo, vediamo chi proseguirà adesso.  

"Bene, e cosa successe dopo? Chi lo sa" chiede Armonia sorridendo, Dalil alza la testa,
"La sedotta e abbandonata inseguì lo smidollato per ucciderlo, quello si salvò e la gatta morta chiuse il passaggio che collegava l’aldilà al mondo dei vivi.
Arrabbiata e sconsolata Izanami invocò gli ultimi poteri che le restavano, per unirli in un incantesimo, affinché nessun essere defunto (soprattutto ella) soffrisse pene d’amore in futuro, ma lo disse con l’amarezza nel cuore, così la formula divenne una maledizione: ogni creatura del suo regno che si fosse innamorata  sarebbe divenuta cenere, e di conseguenza anche noi" Mamma mia, chissà come fa Dalil a elaborare discorsi tanto rozzi e renderli seri in seguito? Però all’inizio ci ha fatto ridere, inoltre adoro questo lato del suo carattere. Chi proseguirà la parte più triste andando avanti? Qualcosa mi suggerisce la mia… << Tuttavia la maledizione funzionò principalmente con i mortali, perché immagine dei frutti di Izanagi e dei loro figli >>  lo sapevo. Continua Rem.                                                                                                              

 "In seguito alcune anime umane, spesso quelle dei suicidi divennero shinigami, decretando l’inizio della nostra specie. Il potere della regina Izanami venne affidato a Yskna,
divenne il primo re degli Shinigami e il nostro mondo si separò dall’Inferno trasformandosi in una dimensione a parte. I nuovi arrivati, generati dalle anime unite alla polvere di Izanami divennero traghettatori insieme agli altri e si instaurò un governo libero".
 "Ottimo, vi vedo preparati. Per un  attimo ho creduto che la seconda versione della storia la dicesse Rem. Probabilmente avete voluto essere interscambiabili oggi!" Armonia, questa era una freddura patetica. Lasciamo perdere, e seguo il resto con Gelous in braccio.                                                                                                                         
"Torniamo a noi. Shidoh! Ti ricordi cosa accadde da allora e cosa abbiamo fatto?"                


"Puoi chiederlo senza dare l’impressione che ignori tutto ciò che mi circonda!? Comunque.. abbiamo provato ad abitare qui tentando di creare territori fertili come fecero Izanami e Izanagi, ma tre secoli fa si sono inariditi, i nostri arbusti seccati con qualche pozza è tutto quello che ne rimane.                                                                                                          

Nel frattempo abbiamo affinato le nostre tecniche di mietitura: prima sceglievamo armi diverse a seconda dei gusti, la più comune era la falce. Successivamente siamo passati al ‘tocco defunto’ e prelevamento vitale, adesso dobbiamo decidere se usare o meno i quaderni e continuare l’accompagnamento spirituale" /> Si chiede questo, ma è ovvio! A volte non so come compostarmi con te Shidoh, come fai ad avere questi alti e bassi? Almeno sai essere un buon ascoltatore, anche se non hai tutte le risposte. Adesso però parlo io "Ehm.. scusate potrei continuare io?"
 "Prego" Armonia.                                                                                                                                                                  

 "Continuare a prelevare le anime e condurle nell’aldilà è fondamentale, a mio avviso; ci rende più attivi e utili. Poiché pochi kami sono disposti a occuparsi di questioni riguardanti l’oltretomba[sono più terreni, dopo la disavventura di Izanagi], senza contare che gli spiriti rischierebbero di perdersi o impiegare più tempo ad arrivare a destinazione. Invece, come utensili da lavoro, è meglio se usiamo i death note: rischiamo di decimare troppa gente con il tocco defunto,  peggio se per sbaglio sfioriamo le persone sbagliate, quindi dovremmo annullarlo. Usando i quaderni facciamo un lavoro più sicuro, se sbagliamo, usiamo la death easer e ci rinfrescheremmo di tanto in tanto il manuale. Le armi poi, possiamo tenerle per ricordo o per sicurezza semmai non avessimo più una pagina un giorno".

"Ottima spiegazione, potremmo usarla nel  prossimo raduno, ma credo che a questo punto, visto che hai parlato per ultima debba riferirci un particolare che uno di loro ha tralasciato durante il gioco. Shokoe, hai capito qual è?"  "Uff! Dopo la fuga di Izanagi lui volle ‘purificarsi’ in un fiume, dalla lacrima del suo occhio destro, caduta su uno specchio bianco, tenuto anch’esso nella mano destra, nacque Tsukuyomi, Dio della Luna. Più importante per noi di Amaterasu, Dea del Sole, perché ci conferì parte dei nostri poteri e ci aiutò a coltivare questi terreni. Una pausa, non farmi dire altre cose per favore!"  "Eh? Tranquilla, avevo già deciso di finirla qui. Dovevo solo capire se vi stavate dimenticando l’essenziale della nostra storia. Ordine del re"


 "Come mai? E’ preoccupato?"
Rem, " Effettivamente sì. Comincia a notare dei peggioramenti in alcuni shinigami; attacchi d’amnesia di tanto in tanto, svogliatezza, derisione di compagni troppo attaccati ai vivi e gran parte non collabora più tra di loro. Inoltre lui stesso inizia a dubitare di eseguire un buon lavoro; desiderava capire se ci fossero degli assennati capaci di cavarsela da soli se le cose peggiorano, e lo valuterò quotidianamente finche non si stancherà".
 "Papà..no..cioè.., il Sovrano è disilluso fino a tal punto?" "No, non credo. Suppongo che stia subendo lo stesso effetto che attraversò la nostra terra, e stia lentamente contagiando tutti. Vuole capirci di più, ma teme di non poter far nulla se non ci fossero alternative" "Shokoya, puoi venire un attimo?". 
 
Mi alzo, vado da lui e ci allontaniamo di poco dagli altri, cosa vorrà fare di tanto privato?  Ci fermiamo e mi guarda, sta per parlare.
 "Devi sapere che anche se non sostituirai il re, egli desidera che almeno tu e coloro di cui ti fidi resistiate a quell’atteggiamento, specialmente se alla fine colpirà lui stesso, ancor più se accadesse a tutti noi. Siamo assistenti della morte, ma non è una scusa per rovinarci, anche se gli altri kami ci vedono col fumo negli occhi. Perciò fa attenzione, mi ha riferito che se capitasse a te le conseguenze non saranno delle migliori".
 "Quando capirà che ha altri figli quello. Dovrebbe pensarla diversamente su di me, se ama i favoritismi che li riservi equamente; potrebbe dire fino alla nausea di volermi bene ma non farebbe né caldo ne freddo, non sono diversa dagli altri shinigami".
" Ha le sue strambe ragioni, ma non gli sono tutti indifferenti, altrimenti oggi non sarei qui. Prendersela non serve a molto.
E.. Sho.. In futuro non vergognarti dell’affetto per nostro padre, sei libera di chiamarlo come vuoi" 
 "Non l’ho fatto per vergogna, ma per loro>> indico i miei amici con lo sguardo
<< So che lo vedono diversamente, ma se nessuno distingue l’altro, anche se forse non lo sarà mai… a volte riesco a vederli come una.. famiglia" 
"Lo so. Anch’io, non quanto te ma quanto basta"
 "Senti Armonia, quella valutazione che farai tutti i giorni. posso farla con te?"  
"Quando vuoi", e dopo avermi accarezzato la testa, lo abbraccio, poi torniamo dagli altri. 
Solo adesso mi rendo conto di somigliare a un bambino che aspira diventare un  'supereroe spirituale’, ma ci credevo davvero in quell’obiettivo, e anche se non diventai profeta, i miei , alla fine, furono conservati e riletti più volte nell’archivio delle pergamene. Almeno sono piaciuti, e chissà? Può darsi che ispireranno i posteri shinigami a comportarsi meglio in un terribile periodo di crisi. 
 
*Piogge Morte/a Vuoto/Nulle: piogge venefiche da cui non cresce niente, che seccano il terreno inasprendolo, tramutano sabbia e terra in roccia o fango sterile : solo argilla.Velocizzano il processo di seccatura e decomposizione delle piante.                                     
Unite all’aria densa, polverosa e ventilata in pochi attimi del Mondo degli Shinigami,le piogge una volta cessate formano coltri di fitte nebbie.                              Sugli Shinigami non ha effetto, ma possono diventare pericolose per i medesimi nei rari casi in cui stanno morendo per non aver scritto nomi a sufficienza nel quaderno, alimentandone  la vecchia, fino a renderli cenere.                                                                                                                                                          Invece nei casi in cui uno Shinigami è forte, ne temprano il fisico, specialmente nei soggetti il cui corpo è composto semi-interamente da ossa (con lo scheletro esterno quindi), rinforzandolo e rinvigorendolo di nuova essenza mortifera, che verrà assorbita a propria volta dal quaderno dello shinigami o d all’ aria circostante.                   La poca acqua è scura o grigia chiara, mai trasparente perché non è limpida già da prima di cadere. Cade sempre nelle crepe e si propaga nei punti del Muh in cui il terreno raccoglie l’acqua per poi assorbirla completamente in pochi giorni, formando pozze e stagni, torrenti occasionali a breve termine. A volte caldi circondati da vapori e fumi; nocivi per un umano, benefici per uno shinigami.       In breve il Muh è un deserto annebbiato, piovoso a tratti e perennemente coperto, dove a malapena si distingue la notte dal giorno. Tanto che gli stessi shinigami (la maggior parte) non  possiedono un esatta concezione di tempo-spazio e ambiente, se non grazie al confronto con le ore e il clima del mondo degli esseri umani. Pochi di loro riescono ancora ad avvertire il tempo che passa nel proprio Regno.
 
  
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