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Autore: Hikary    12/12/2010    2 recensioni
[Strega - Cronache dal regno di Oz in rivolta di G. Maguire]
{Elphaba, Fiyero ; Elphaba/Fiyero implicito per il futuro}
« Forse gli piaci. » azzardò.
« Oh, senz'altro. [...]Le possibilità che io piaccia a quella sottospecie di bambolotto borioso, caro il mio principino, sono un numero così infinitesimale che in nessun corso di matimatica potrebbero insegnarti a calcolarlo. »
« Perché mai non dovresti piacergli? »

Il ragazzo-del-Vinkus e le sue ingenue, apocalittiche domande.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi: Elphaba, Fiyero

Pairing: Elphaba/Fiyero implicito per il futuro.

Timeline: Gillikin - missing moment post arrivo di Fiyero.

Avvertimenti: riferimento/titolo alla frase « Yero, my hero. » di Elphie in La Città di Smeraldi – adorabile scena random con lei che chiama Fiyero mezza addormentata.

Il titolo riprende una frase di As long as you're mine, del musical ...che geniaH x)p



Crossin' some borderline.



« Ah, se solo avessi abbastanza fede per maledire una qualche divinità! Quell'insopportabile zotico di Avaric non finirà il trimestre col suo bel faccino intatto, parola mia! » esordì un mattino Elphaba, sul finire della lezione.


La frustrazione era tale che rimase accucciata al suo posto diversi minuti, mugugnando parole incomprensibili ma dal tono eloquente, finché i compagni furono quasi tutti usciti.

Due file più indietro, Fiyero raccattò gli ultimi libri dal banco. Lanciata un'occhiata circospetta nei dintorni, si accertò che nell'aula non ci fosse nessuno. Elphaba non lo notò o non trovò motivo di rifletterci sopra. Invece s'incuriosì nel vedere che le si stava avvicinando, come se intendesse approfondire l'argomento.


« Forse gli piaci. » azzardò.


Lei rise di gusto.


« Oh, senz'altro. Possibile come una nevicata ad Agosto o una miniera di diamanti nel Munchkin! Le possibilità che io piaccia a quella sottospecie di bambolotto borioso, caro il mio principino, sono un numero così infinitesimale che in nessun corso di matimatica potrebbero insegnarti a calcolarlo. »

« Perché mai non dovresti piacergli? »


La domanda era stata posta con la più candida innocenza, lo sapeva bene. Elphaba fu lì lì per ribattere senza troppa diplomazia – la diplomazia la lascio ai leccaculo, diceva – con la più ovvia delle ragioni: perché sono verde. Poi si ricordò di come quel cretino di Avaric avesse avuto da ridire anche sul suo colore e non volle rischiare di mettere Fiyero a disagio.

Il giovane martufo la osservava con la solita compostezza, eppure nei suoi occhi colse un pizzico di coraggio che non vi aveva mai scorto prima. La studiava, il capo appena reclinato, senza però dare l'impressione che a catturare il suo interesse fosse il color smeraldo del viso dell'amica. C'era qualcosa che gli premeva sapere, qualcosa che poteva dedurre solo da quella risposta.

Davvero gli importava?

Lei pensava fosse un discorso ridicolo, fin dal principio, tuttavia non trovava la forza di interrompere bruscamente la conversazione com'era solita fare e rimase inchiodata sul posto, a ricambiare quell'insolito sguardo curioso che rendeva lei non meno curiosa. Ebbe, se non altro, l'occasione di osservare impunemente Fiyero, con la sua carnagione color ocra, simile ad una nocciola ancora acerba, e quel guizzo ipnotico diamantino, di un blu iridescente impossibile da evitare quando vi si posava lo sguardo, anche se di sfuggita.

Per la prima volta, Elphie pensò che fosse bello.

Non affascinante al pari di Glinda, né appariscente alla maniera di Avaric; bello in modo semplice, di una freschezza che rendeva i suoi tratti adorabili. Di Fiyero aveva sempre apprezzato la spontaneità e sperava, in cuor suo, che l'Università e la frivola vita da studenti scapestrati che offriva non lo guastasse. Perfino ora, benché intravedesse un intento segreto – o che perlomeno lui tentava di mantenere tale – dietro le sue speculazioni antropologiche, Fiyero si stava mostrando a lei in tutta la sua ingenua sete di risposte, desideroso di cogliere almeno uno degli inafferabili pensieri di Elphie.

Che rispondere, allora?

Scrollò le spalle.


« E' Avaric. » disse.

« Non t'importa? »

« Di non piacere ad Avaric? Oh, moltissimo. » lo schernì.


Fiyero non si scompose.


« Non ti importa il motivo per cui non andate d'accordo? »

« Non m'importa di Avaric e basta. »

« E Boq? »

« Boq... » esitò, perché la logica del suo ragionamente le era ancora piuttosto oscura « ...é un amico. »

« E' grande amico di Avaric. »

« Oh. »


Stava capendo.

Se soltanto Fiyero avesse strutturato frasi dalle tre parole in su, anziché il contrario!


« Può essere un problema tra voi. »

« No. Non m'importa che a Boq dia fastidio. Detesto Avaric e tormentarlo mi rasserena. »

« Non t'importa... » ripeté il giovane tra sé, quasi gli desse una certa soddisfazione.


Ma quello che a lei importava, conoscendolo almeno un poco, era scoprire per quale motivo Fiyero pensasse a cose del genere; che risposte avrebbe dato lui alle domande che le aveva posto – a te che importa?

Pensò che non le avrebbe mentito.


« Faremo tardi alla prossima lezione; e sai quanto poco convenga, mi pare. » esordì dopo un lungo silenzio inconcludente.


A pensarci bene, non voleva davvero conoscere le sue risposte.

Fiyero non se la prese per la frecciatina, né per il brusco cambio di argomento. In qualche modo capì ed entrambi decisero, senza bisogno di accordarsi, che non ne avrebbero più parlato.

Con un eroico sorriso di circostanza, lasciò che l'amica uscisse per prima.

Lei non l'avrebbe mai scordato; ma questo lui ancora non poteva immaginarlo.



Notes

Non del tutto campata per aria ù.ù

Elphie ha sempre detto che Fiyero era in qualche modo affascinante, ai suoi occhi, per il colore della pelle e la striscia di diamanti; inoltre, a posteriori – in La Città di Smeraldi, proprio al primo incontro – sottolinea con lo stesso Fiyero come apprezzasse i suoi modi semplici e spontanei.

Insomma, il mio crevello era in pappa dopo l'ennesima lettura della loro parte ( e finalmente ci sono arrivata leggendo il libro per intero ...ma ormai so tutte le loro scene a memoria xD).


Per qualche motivo, ci tenevo a dire che il termine leccaculo é effettivamente usato da Elphie, per la precisione quando ammonisce Fiyero di non farsi mai trovare in combutta con il mago *W*

  
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