Serie TV > Greek - La confraternita
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Autore: Queen_Dair    13/12/2010    2 recensioni
Questa è una storia natalizia che ho scritto per due concorsi di fan fiction. è una storia che parla della coppia Casey/Cappie durante il loro primo anno universitario, quando ancora non c'erano Rusty, Dale, Calvin & Rebecca e Cappie e Evan erano ancora amici. Descrive un dolce momento della loro relazione, un momento ovviamente inventato da me :P Buona Lettura!!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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titolo ff: Merry Christmas Cappie
raiting: verde

autore: Micky86 o Micky6277

Couple: Cappie & Casey
DISCLAIMER: Il telefilm Greek non mi appartiene in alcun modo, bensì è di proprietà della ABC e di ogni altra persona che ne detiene i diritti. I fatti descritti sono di mia invenzione e descrivono un periodo poco citato di Greek, ovvero il primo anno di Cappie e Casey alla Cyprus.

«ah Cappie, sono così felice. Finalmente arriva il Natale e potrò avere un po’ di meritato riposo dagli studi, dalla confraternita e da tutte le feste folli che organizzate alla KTT…»

«ehi, aspetta. Anch’io sono felice di non dover più pensare allo studio, ma le feste folli dei KTT? Andiamo… a quelle non ci rinuncerei mai!» Casey scosse la testa ridendo, poi prese Cappie per un braccio e guardandolo dritto negli occhi, pensò a quanto fosse fortunata a stare con un ragazzo così pazzo, sincero e intelligente come lui.

«a che stai pensando?»

«a te…» rispose Casey. Con un sorriso lui si abbassò un poco per baciarla leggermente sulle labbra e ringraziarla. Non aveva ancora capito come quel angelo dai capelli dorati e dagli occhi color nocciola potesse in qualche modo amarlo, eppure sembrava essere proprio così e Cappie di questo era molto felice perché sentiva in cuor suo di amarla, come non aveva mai amato nessun altra. «uhm che faccia pensierosa…» Casey lo abbracciò, ma sporse indietro la testa per guardarlo dritto negli occhi. «a che stai pensando?»

«a te.» le rispose a sua volta lui. Casey rise e quel suo sorriso così dolce e genuino contagiò anche Cappie che non poté fare a meno di sorridere a sua volta. Era davvero felice di stare con lei.

«che ne pensi se la smettiamo di pensare a noi e ci dedichiamo a coccolarci l’un l’altra?»

«uhm… speravo mi dicessi che volevi salire in camera mia per qualcosa di più scatenato…» Casey aprì la bocca e gli occhi per lo stupore. «ma suppongo che anche le coccole vadano bene…» aggiunse infine lui, ridendo divertito per la faccia di lei. Casey gli tirò un pugno leggero sulla spalla e lui si mise a ridere, poi la prese per un braccio e la tirò a sé per abbracciarla.

«lo sai? Credo che mi mancherai in queste settimane…» le diede un bacio sulla fronte.

«anche tu, però dai, scommetto che cercare di far capire a tuo padre che non sei più una bambina o litigare con tua madre perché non sei la figlia intelligente che si aspettava ma solo una delle tante ragazzine attratte dalle feste e dai bei ragazzi… come se le confraternite fossero solo quello… ti farà dimenticare la mia lontananza…» Cappie si scostò da lei e la guardò un po’ confuso da quelle parole ma con un sorriso divertito sulle labbra. Era bello per lui vederla arrabbiata di tanto in tanto perché ai suoi occhi diventava ancora più carina ed adorabile.

«che c’è? Trovi così divertente vedere che la mia famiglia mi manda fuori di testa?» chiese lei, in tono un po’ acido. Cappie alzò le mani in segno di resa.

«scusa, scusa, non volevo ridere di te, ne della tua famiglia, è solo che, beh… sei così dolce quando ti arrabbi.» Casey mosse le mani come se stesse scuotendo qualcosa dalla rabbia.

«io non voglio essere dolce, voglio essere cattiva... almeno per una volta…»

«ok, ok, mia cara Nikita … visto che sembri avere così poca voglia di tornare a casa dai tuoi, perché non rimani qui con me?»

«qui? Intendi qui nel campus?» Cappie annuì e lei per un attimo sembrò volerlo fare davvero ma poi ci ripensò.

«No, non posso farlo. Insomma, non vedo la mia famiglia da qualche mese e noi abbiamo sempre festeggiato assieme il Natale… non posso mollarli così al ultimo momento solo perché non li sopporto… e poi, sono sicura che anche i tuoi non vedono l’ora di festeggiare il natale con te.»

«già..» Cappie non aggiunse altro. Non aveva ancora parlato a Casey della sua particolare famiglia e dei suoi genitori, che invece di donargli regali e fare l’albero e il presepe assieme a lui, durante il periodo natalizio gli facevano delle intere lezioni su quanto il Natale fosse una feste priva di significato, creata appositamente dalle multinazionali per far spendere un sacco di soldi alle persone e guadagnare ancora più capitale per i loro loschi affari, prima che l’anno giungesse al suo termine.

«già… loro non saprebbero davvero che fare senza di me.» le sorrise, ma non con gli occhi, anche se Casey non se ne accorse. «io ho voglia di gelato, che dici, andiamo a prendercene uno al chiosco qui sotto?»

«siiiiiiiiii» gridò Casey, alzando le mani al cielo come fosse una bambina di cinque anni. Cappie le sorrise nuovamente, pensando a quanto fosse carina quando si comportava così. Poi la prese per mano e insieme andarono a prendersi un gelato alla vaniglia.

***

Il giorno della partenza era ormai giunto, ma Casey voleva salutare Cappie prima di ritornare a casa dai suoi per festeggiare un tristissimo Natale, così corse in camera sua e bussò alla porta per ben cinque volte prima che Evan, il compagno di stanza di Cappie le aprisse.

«Casey, che ci fai qui?» le chiese lui, felicemente sorpreso. Evan era un ragazzo alto più di un metro e ottanta. Aveva i capelli biondi, tendenti al castano e gli occhi azzurro chiaro che spesso però assomigliavano al colore della nebbia. Era di corporatura robusta, con spalle larghe e braccia grosse, ma semplicemente perché amava molto fare sport, ed era il migliore amico di Cappie da moltissimo tempo, nonché un amico di Casey, infatti i tre trascorrevano moltissimo tempo insieme, divertendosi un Mondo.

«uhm, sono venuta a trovare Cappie prima di partire, ma vedo che non è qui…»

«vai a casa a festeggiare il Natale?»

«già…» disse lei con un lungo sospiro finale.

«qualcosa mi dice che non hai la minima voglia di andare a casa…»

«beh, se andare a casa equivale a rivedere persone che ti dicono che stai sprecando la tua vita e che vali la metà di… beh, di altre persone. Si! Non sono per nulla felice di andare a casa.»

Evan le sorrise e le fece segno di entrare in stanza.

«beh, per quel che vale, non sono felice nemmeno io di dover tornare a casa.»

«tu?» chiese lei in tono sorpreso. «credevo che la tua famiglia facesse dei party spettacolari durante le feste e che invitasse gente ricca e famosa, insomma… deve essere bello.»

«se per party spettacolari, intendi party noiosi con gente barbosa che nemmeno conosco, allora si. È quello che accade a casa mia in questo periodo.» Casey si morse il labbro, pensando di averlo in qualche modo offeso e gli chiese scusa, abbassando gli occhi.

«Non mi devi chiedere scusa… in realtà il Natale in casa Chambers è tutto fuorché divertente e non solo per le persone che vi partecipano… i miei non perdono mai l’occasione di ricordarmi a che famiglia ricca e prestigiosa appartengo e quanto sia importante per loro che segua un certo percorso universitario e che non commetta errori… insomma, è un vero spasso!» disse lui alzando un attimo gli occhi per guardarla. Casey si sedette accanto a lui e incrociò le mani mettendole sopra alle gambe.

«beh direi che i nostri Natali saranno entrambi schifosi.»

«già.»

«spero almeno che Cappie si diverta a festeggiare con la sua famiglia.» Evan alzò un sopraciglio sorpreso.

«Cappie? Festeggiare il natale? Cielo, no.»

«che vuoi dire?»

Evan sembrò sorpreso nello scoprire che Casey non sapesse quali erano le “tradizioni” della famiglia di Cappie, ma alzandosi in piedi, cercò di spiegarle.

«I genitori di Cappie, non sono proprio i classici genitori…»

«non capisco.»

«beh, ai genitori di Cappie piace la natura, la musica celtica, l’amore libero… »

«aspetta.» Casey alzò una mano come per intimarlo di fermarsi. «vuoi dire che Cappie ha dei genitori hippie?»

«già» disse lui sorridendo.

«beh, ora si spiegano molte cose, ma… vuoi dire Cappie non festeggerà il natale con la sua famiglia?»

«probabilmente no. Credo che rimarrà qui nel campus per tutte le vacanze.»

«ma sarà da solo.»

«Già… ma conoscendolo troverà qualcosa di divertente da fare con altri membri della KTT.» Casey sembrò rifletterci un attimo, ma subito capì che la proposta che gli aveva fatto Cappie qualche giorno prima non era campata per aria, era semplicemente quello che voleva. Senza di lei sarebbe rimasto solo a festeggiare il Natale e subito si sentì una fitta al cuore per la tristezza. Era vero che lei avrebbe festeggiato un noioso e triste Natale con la sua famiglia, ma era sempre meglio che rimanere soli.

«Casey? Casey ci sei ancora?» la voce di Evan la risvegliò dai suoi tristi pensieri.

«Evan devo andare…» si alzò dal letto e a grande velocità raggiunse la porta dove si fermò un istante. «Buon Natale Evan, spero che quest’anno ti diverta.» lui sembrò confuso da quel improvviso cambiamento nella voce di lei, ma prima che potesse risponderle, la vide sparire dietro alla porta.

«Buon Natale Casey» disse infine in tono rassegnato.

***

Casey tornò alla sede delle ZBZ per salutare le sue sorelle prima di partire. Era triste per quello che aveva appena scoperto. Non sapeva come comportarsi. Se Cappie non le aveva detto nulla probabilmente doveva avere avuto le sue buone ragioni, ma… era quel ma che continuava a tormentarla. E se non le avesse detto nulla perché non voleva rovinarle il Natale? Era vero che Cappie a volte si comportava come un bambino, ma era comunque una persona eccezionale e con un grande cuore e non meritava di rimanere da solo proprio in quel periodo del anno.

«Caseeeeeey, speravo tanto di vederti prima di partire.» Ashleigh, la sua migliore amica le si era gettata letteralmente tra le braccia e la stava soffocando con il suo abbraccio.

Ashleigh era una ragazza con dei lunghissimi capelli castani che le scendevano giù per tutta la schiena e gli occhi neri come quelli di una pantera. La sua pelle aveva il colore del cioccolato al latte, e il suo sorriso rendeva sempre di buon umore Casey, che non poteva fare a meno di invidiarla per l’ottimismo con il quale affrontava ogni situazione difficile che le capitava. Certo, a volte sembrava un po’ svampita, visto che come esempi per la propria vita amorosa e per quella degli altri prendeva i personaggi di The Hills, ma in realtà era una ragazza in gamba e Casey era felice di averla come amica e confidente, soprattutto in quel preciso momento, in cui non sapeva che cosa fare.

«tieni. Questo è il mio regalo di Natale per te.» le disse Ashleigh con un sorriso smagliante sulle labbra. Casey lo aprì e vi trovò dentro un delizioso braccialetto. «ti piace? L’ho fatto io. Simboleggia la nostra amicizia.» le disse Ashleigh continuando a sorriderle.

«Ashleigh, è davvero bellissimo.» Casey strinse il braccialetto in un pugno e se lo portò al cuore, felice, poi abbracciò Ashleigh che non vedeva l’ora di vedere il suo regalo.

Dopo essersi staccata da lei Casey le porse una busta, dal quale Ashleigh prese in mano un morbidissimo peluche rosa. «oooooooh, il gatto delle ZBZ, lo adorooooo» si abbracciarono nuovamente e sorrisero felici. Quando si staccarono Casey prese Ashleigh per un braccio e la trascinò in cucina per poter parlare a quattr’occhi con lei, iniziando così a spiegarle la situazione in cui si trovava e sperando di avere presto un consiglio che potesse in qualche modo illuminarla.

«aspetta. Vuoi dire che Cappie non ha mai festeggiato il Natale?» urlò Ashleigh in tono sorpreso.

«shhhh, non voglio che le altre sentano.»

«scusa, comunque è davvero brutto. Insomma, il Natale è il periodo più bello del anno. Ci si ritrova a pranzo con tutta la famiglia, si fanno giochi insieme, c’è la neve, l’albero, il presepe e poi… i regali. È triste pensare che lui non lo abbia mai vissuto questo periodo.»

«già. Io non so che fare.»

«beh, ma tu non puoi fare nulla, a meno che tu non voglia portarlo a casa con te per farlo conoscere ai tuoi e festeggiare il Natale insieme.» Casey guardò l’amica come se le avesse appena dato la soluzione ai suoi problemi, poi l’abbracciò e prendendo il giubbotto corse velocemente alla porta.

«ehi, ma dove vai?» le gridò Ashleigh.

«Cappie non hai mai festeggiato il Natale, ma io gliene darò uno!» prima che Ashleigh riuscisse a dire “che vuoi fare?” Casey era già sparita dalla porta.

***

Cappie era di cattivo umore. Le lezioni alla Cyprus erano ormai terminate e il periodo di vacanza si prospettava lunghissimo. Era convinto che si sarebbe divertito con delle grandi feste assieme ai suoi fratelli della KTT, ma a quanto pareva dovevano tornare tutti a casa per festeggiare il Natale con la propria famiglia. Persino Joe l’egiziano sembrava ne avesse una con la quale voleva condividere quel periodo di festa. L’unico la cui famiglia si trovava in Amazzonia per salvare qualche pianta dalla estinzione era lui e di questo era tutto fuorché felice. Per un attimo pensò persino di fare una piccola vacanza nel South Dakota per poter rivedere i suoi nonni, ma quella ipotesi venne subito scacciata dalla sua mente, visto che per volere di sua madre non li vedeva più da quando aveva cinque anni.

Alla fine decise quindi di fermarsi in qualche negozio di videonoleggio e prese i tre episodi della saga di Matrix, quelli della serie di Rambo e quelli del Padrino. Sperava che quei film lo aiutassero a far passare il tempo, ma in cuor suo sapeva che si sarebbe annoiato e che la mancanza di Casey, di Evan e di tutti i suoi fratelli della KTT si sarebbe fatta sentire presto.

Quando giunse al dormitorio nel quale alloggiava, si fermò un attimo per ammirare le splendide decorazioni natalizie che coprivano l’intera facciata del palazzo e si lasciò sfuggire un “wooow” quando si accorse del bellissimo albero di Natale, alto circa quattro metri, che si trovava proprio alle sue spalle. Rimase un istante folgorato dalla bellezza di quel albero e da tutto quello che sapeva essersi perso in quegli anni, ma poi scuotendo la testa, entrò nel dormitorio e si diresse verso la sua stanza cercando di decidere quale saga guardare per prima ed evitando così di pensare a cose troppo tristi o malinconiche.

Mentre si avvicinava alla sua stanza, una fragranza dolce e appetitosa gli sfiorò il naso. Cappie decise di seguire quel odore, perché pensava che chiunque stesse cucinando in quel giorno in cui tutti stavano partendo, probabilmente si sarebbe fermato lì, proprio come lui e si aspettava quindi di trascorrere quel periodo con un nuovo amico, ma rimase sorpreso quando il suo olfatto gli fece capire che quel buon odore proveniva dalla sua stanza. Pensò che probabilmente Evan doveva ancora partire, ma era strano che portasse cibo in camera visto che proibiva sempre di farlo a lui.

Mentre cercava la chiave per poter entrare la porta si spalancò e Cappie venne accecato dalla bellissima visione di un angelo vestito da babbo natale in gonnella. Casey rise. «Dai entra, la cena è pronta.»

«la cena? Non ricordavo di aver ordinato da mangiare a Marta Stewart.»

«No, ma preparati ad assaggiare il cibo preparato da Casey Cartwright… magari non sarà buono come quello di Marta Stewart, ma è comunque preparato con il cuore.»

Cappie le sorrise, poi entrò nella stanza e vedendola completamente decorata con ghirlande, palline e tutte le chincaglierie natalizie, la sua faccia divenne una esplosione di gioia. Si girò a guardare la donna che amava chiedendole come avesse fatto a preparare tutto ciò, ma lei si limitò a porgergli un piatto pieno di purè di patate e di pollo arrosto.

«hai davvero cucinato per me?» chiese lui stupito, mentre divorava con gli occhi il piatto pieno di buon cibo.

«beh, anche per me.» gli rispose lei, prendendo un piatto ricolmo delle stesse pietanze.

«ma io pensavo che dovessi andare a casa dalla tua famiglia…»

«dovevo… » disse lei abbassando gli occhi e mordendo un pezzo di pane.

«ma?» chiese lui in tono sospettoso.

«ma… non volevo che rimanessi solo in questo periodo di festa.»

«ah!» Cappie alzò gli occhi al cielo e scosse la testa. «te lo ha detto Evan?»

Casey mise il proprio piatto sul letto di Cappie e lui la imitò.

«ascolta, non prendertela con lui… non voleva fare nulla di male, pensava solo che io lo sapessi…»

«sapessi cosa?»

Casey si morse il labbro e tolse lo sguardo da quello di lui. «che sapessi che i tuoi non festeggiano il Natale e che quindi saresti stato solo.»

«Ah Evan! Che bastardo!»

«ti prego, non prendertela… non me lo ha detto apposta.»

«Casey, per quale motivo credi non te l’abbia detto?»

Casey sembrò un attimo rifletterci, ma poi rispose. «perché ti vergognavi?» Cappie rise.

«e da quando in qua io non ti dico quello che sono o che penso?»

«non lo hai mai fatto.» ammise Casey.

Lui le mise le mani sulle spalle ed iniziò ad accarezzarla per farle capire che non era arrabbiato con lei o con Evan.

«il motivo per cui non te l’ho detto, era perché non volevo che rimanessi qui a farmi compagnia solo per pietà.»

«cosa? Io non sono qui per pietà!»

«allora, perché sei qui?»

«non volevo andare a casa dalla mia famiglia.»

«questo me lo avevi detto anche qualche giorno fa, eppure ci saresti andata comunque prima di scoprire che io sarei rimasto solo.» Casey, non disse nulla. «come immaginavo…» Cappie le diede le spalle e incrociò le braccia. Sapeva che quel gesto non voleva essere nulla di brutto o di offensivo, ma non poteva fare a meno di pensare che era umiliante sapere che la propria ragazza provava pietà per lui.

«Cappie… forse è vero che se non avessi scoperto che saresti rimasto qui da solo, io sarei partita, ma questo non significa che io sia rimasta qui per pietà. Il motivo per cui sono rimasta qui è che… è che… »

«è che cosa Casey?» le chiese lui in tono duro mentre si girava per guardarla dritta negli occhi.

«è che io ti amo e voglio condividere questo periodo con te.» Cappie rimase a bocca aperta al suono di quelle parole. Casey non gli aveva mai detto di amarlo. Lui se lo immaginava sì, ma non ne aveva mai avuto la certezza però in quel istante si sentì l’uomo più felice e fortunato della terra.

«non… non dici nulla?…» chiese Casey in tono spaventato. Probabilmente perché temeva di venire rifiutata. Cappie la guardò negli occhi, poi, prendendole il viso tra le mani la baciò ardentemente e con una passione nuova e crescente. Si staccò da lei e le accarezzò il viso.

«ti amo anch’io Casey.»

Lei gli sorrise e mise le mani sopra a quelle di lui, appoggiò la fronte alla sua e lo guardò dritto negli occhi.

«Buon Natale Cappie.»

«Buon Natale Casey...»

   
 
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