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Autore: __SweetNothing__    13/12/2010    2 recensioni
Il tappeto rosso, i flash, i fotografi, le scarpe, perchè una mi andava più stretta? Mi faceva male! Oddio e se sto camminando come una papera? I fotografi continuavano a chiamare il suo nome, io non avevo il coraggio di alzare gli occhi.
Strinsi di più la sua mano che già teneva saldamente la mia, sentì il suo respiro sul mio volto: "Stai tranquilla, sorridi!" mi sussurrò nell'orecchio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tappeto rosso, i flash, i fotografi, le scarpe, perchè una mi andava più stretta? Mi faceva male! Oddio e se sto camminando come una papera? I fotografi continuavano a chiamare il suo nome, io non avevo il coraggio di alzare gli occhi.
Strinsi di più la sua mano che già teneva saldamente la mia, sentì il suo respiro sul mio volto: "Stai tranquilla, sorridi!" mi sussurrò nell'orecchio.
Pensavo ai giornali di domani, la nostra pace sarebbe finita, eravamo riusciti a tenere tutto nascosto per un po', ma come aveva detto giustamente lui, prima o poi bisognava uscire allo scoperto e aveva scelto di fare le cose in grande: presentarci insieme alla cerimonia degli Oscar.
Lui sorrideva sicuro e spavaldo, lo era sempre stato da quando lo avevo conosciuto la prima volta.

Erano passati ormai due anni da quella sera ma credo che non me la scorderò mai,  Dave mi aveva appena lasciato, era tornato da sua moglie, così avevo deciso di indossare le scarpe più belle che avevo e di andare in qualche locale li avrei incontrato qualche amico e almeno lo speravo. Invece mi ritrovai sola, seduta al bancone del locale e al sesto Martini. Decisi di alzarmi ma non fu una buona idea, la testa girava e i tacchi erano troppo alti persi l'equilibrio, caddi addosso ad un tizio rovesciandogli il Martini sulla camicia. Cercai di scusarmi ma non so le parole uscirono effettivamente dalla bocca, lui mi prese per un braccio e cominciò a scuotermi, non riuscivo a capire cosa diceva capivo solo che la sua stretta era troppo forte e mi stava facendo male. Confusione. Caddi a terra lo vidi discutere con un uomo, si spinsero forse urlarono poi finalmente andò via. L'uomo venne verso di e con forza mi mise in piedi "Tutto bene?" continuava a ripetermelo, non riuscivo a parlare, cercavo di annuire con il capo ma non ne avevo la forza, lui continuava a fare domande, mi sollevava il volto mettendo la mano sotto il mio mento, non riuscivo a tenere la testa dritta sul collo. Poi solo flash di ricordi sparsi, mi riportò a casa, forse riusciì a dirgli anche il mio indirizzo, caddi un sonno profondo per risvegliarmi con un fortissimo mal di testa.

"Piccola devi rilassarti, sei bellissima!" presi coraggio alzai gli occhi e un flash mi accecò, lui continuava a stringermi la mano.

Le sue labbra si incresparono in un sorriso, inclinò leggermente il volto si avvicinò, rimanevo immobile, non riuscivo a muovere un muscolo, potevo sentire il calore del suo respiro sul mio volto, appoggiò le sue labbra sulle mie, ero come paralizzata avevo paura non sapevo nemmeno io di cosa, si scostò quando non vide una risposta da parte mia, mi fissò, la sua sicurezza in quel momento vacillò i suoi occhi verdi cercavano disperatamente una spiegazione, respirai a fondo chiusi gli occhi e lo baciai, le sue grandi braccia mi strinsero forte a se. Una sensazione strana, ma assolutamente meravigliosa mi pervase, mi sentivo al sicuro dopo tanto tempo non mi sentivo più minacciata da nulla, avrei voluto che quel momento durasse per sempre.

Dannazione! Quella scarpa mi stringeva troppo, cercavo di camminare nel modo migliore possibile, avrei voluto camminare a piedi nudi.
"Gerard baciala"  urlò un fotografo, lui sorrise, appoggiò le labbra sulla mia guancia, ne seguì un' esplosione di flash.

Non lo vedevo da un po', da quel bacio era passato più di un mese, ci pensavo spesso non potevo dimenticare la delusione che ebbi subito dopo:" Tra un'ora ho l'aereo, parto, inizio le riprese di un nuovo film starò via un paio di mesi, non potevo andare via senza salutarti" mi diede un bacio sulla guancia e salì nella macchina nella quale l'autista lo stava aspettando, la vettura partì e venne inghiottita dal traffico, rimasi immobile sul marciapiede, lo sguardo perso nel vuoto.
Dopo quasi due mesi a volte mi ritrovavo a pensarlo, nonostante abbia cercato di dimenticarlo con altri, mi ero gettata completamente nel lavoro.
Il campanello che suonava insistemente mi fece trasalire, mi alzai dal divano, mentre andavo verso la porta il campanello suonò altre tre volte, sbuffai, avevo freddo, cercai di chiudere la felpa. Lui era li, l'avambraccio appoggiato allo stipite della porta, aveva la testa leggermente reclinata e quel suo solito sorrisetto, non disse nulla ed entrò chiudendo la porta alle sue spalle, mi prese il volto tra le sue mani forti, mi fissò per un attimo poi mi baciò. Questa volte lo lasciai fare, gli circondai il collo con le braccia. Il bacio e le carezze divennero più profonde, uno dopo l'altro mi sfilò il vestiti, le sua mani si muovevano sicure sul mio corpo, esplorò il mio collo con la sua lingua, potevo sentire i suoi addominali contratti sotto la sua t-shirt, con un movimento secco glie la tolsi. Mi stringeva forte a se il mio seno era schiacciato contro i pettorali, caddi sul divano, sentivo il calore del suo corpo sopra di me, delicatamente si fece spazio tra le mie gambe, continuava a baciarmi ansante muovendosi sopra di me, potevo sentire chiaramente la rigidità che dai suoi jeans spingeva per uscire. Sbottonai i jeans tirandoli giù insieme ai boxer lui mosse frenticamente le gambe per sfilarseli, intrecciò le mani con le mie e mi portò le braccia sopra la testa, con forza entrò in me, trattendi un gemito. Si muoveva con sicurezza, affondò la lingua nel mio orecchio, un brivido mi percorse, potevo sentirlo pulsare dentro di me, raggiungemmo il culmine insieme,nessuno dei due si trattenne gememmo di piacere all'unisono. Dolcemente si appoggiò sul mio corpo, rimase dentro di me ancora un po', i nostri respiri ancora irregolari, gli accarezzai i corti capelli, lui mi baciò dolcemente il seno.

Ora eravamo li mano nella mano, davanti a tutto il mondo, lo guardai sorridere agli obiettivi, ancora più bello nel suo smoking, mi cinse la vita con un braccio, altri flash scattarono, sorrisi pensando che ci avrebbero immortalato ricordando per sempre quanto eravamo belli e innamorati.



  
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