Crossover
Ricorda la storia  |      
Autore: johnlockhell    16/12/2010    10 recensioni
[Crossover Harry Potter - Pokemon] Secoli e secoli orsono, i quattro più grandi allenatori di Pokemon del loro tempo decisero di unire le loro immense esperienze, tramandando le loro conoscenze ai futuri allenatori di Pokemon. Così, lontano da sguardi indiscreti, dettero vita a quella che sarebbe diventata la più prestigiosa accademia Pokemon di tutti i tempi: Hogwarts!
“Tu sei un allenatore di Pokemon, Harry!”

Ecco come sarebbe andata se Hogwarts fosse stata un'accademia Pokemon invece che una scuola di magia, e se i Pokemon fossero esistiti nell'universo di Harry Potter.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Titolo: L'Accademia Pokemon di Hogwarts
Autore: Harry_x_Hermione_4ever
Fandom: Harry Potter; Pokemon
Nota dell'autore: Avevo voglia da tempo di scrivere una crossover fra questi due fandom che mi piacciono molto e trovo affini per certi versi, spero che la mia idea non vi disgusti.
Segue passo passo principalmente soltanto le fasi iniziali del primo libro della saga di Harry Potter, mentre gli allenatori di Pokemon citati hanno i nomi che hanno nei videogiochi e nei fumetti, e non nel cartone (che non mi piace e ho smesso di seguire da tempo, adoro solo i videogiochi).
Ho scritto 'spoiler' tra gli avvertimenti, ma in realtà non è davvero spoilerosa, ce solo la citazione di un paio di personaggi presenti nei due nuovi giochi dei Pokemon, Black e White, ancora inediti al di fuori del giappone, però non c'è alcun accenno alla loro trama.





L'accademia Pokemon di Hogwarts

 

Secoli e secoli orsono, i quattro più grandi allenatori di Pokemon del loro tempo, conquistati tutti i titoli e meriti disponibili, raccolte tutte le medaglie, collezionati tutti i fiocchi, battute le Leghe Pokemon di tutte le regioni conosciute, dopo essersi fronteggiati e rivaleggiati ancora e ancora fra loro, dopo aver catturato più Pokemon di chiunque altro prima, decisero di deporre l’ascia di guerra e unire le loro immense esperienze. Volevano tramandare le loro conoscenze alle generazioni successive, formando i futuri allenatori di Pokemon, educandoli professionalmente e preparandoli alle sfide che li avrebbero aspettati nel mondo. Così, lontano da sguardi indiscreti, dettero vita a quella che sarebbe diventata la più prestigiosa accademia Pokemon di tutti i tempi: Hogwarts.
Ognuno dei quattro aveva delle caratteristiche peculiari, che li distinguevano nella scelta dei Pokemon, e degli allievi: Red aveva un temperamento grintoso, fiero e coraggioso, prediligeva i Pokemon di fuoco, e si circondava di studenti di questo tipo; Gold era mite, caparbio e laborioso, preferiva i Pokemon di tipo elettrico, ed era ben disposto a prendere sotto la sua ala i ragazzi con questo carattere; Kris era sveglia, brillante e intuitiva, amava i Pokemon d’acqua, e preparava gli studenti più intelligenti; Green infine era scaltro, determinato ed ambizioso, pronto a tutto pur di raggiungere i suoi obbiettivi insieme ai suoi Pokemon di tipo erba. Green riteneva che i Pokemon fossero degli strumenti da utilizzare e piegare ai propri fini, addestrare e potenziare come macchine da guerra; per questo entrò in conflitto con gli altri tre allenatori, che vivevano in armonia e simbiosi con i loro Pokemon, giudicandoli dei compagni e degli amici alla pari. L’astio finì con l’inevitabile allontanamento di Green dalla scuola.
Ancora oggi la scuola rimane divisa in quattro Case, e ogni studente viene smistato in una delle Case a seconda del tipo del primo Pokemon che avrà scelto. Anche questo anno, un nuovo treno carico di studenti si sta avvicinando all’enorme castello che ospita la scuola. Nuove avventure stavano per cominciare!


“Non voglio più sentire la parola Pokemon in questa casa!”
Era questo che aveva detto lo zio Vernon, lo zio di Harry Potter, da qui questo era stato adottato alla morte dei suoi genitori, quando Harry aveva azzardato il paragone con la bizzarra specie di serpente che li aveva attaccati come fosse un Pokemon selvatico, durante la visita al parco zoologico per il compleanno del cugino. Harry era stato schiaffato nel sottoscala-camera da letto nel quale era relegato senza troppi complimenti. La discussione sembrava chiusa, ma non lo era nel cuore di Harry, che aveva sempre vaneggiato sull‘sogno irrealizzabile di diventare un allenatore di Pokemon. C’era qualcosa di strano nella quantità della posta, e nel numero crescente di lettere con l’avvicinarsi del suo compleanno, e col destinatario di quelle lettere, che per quel poco che aveva intravisto sembrava proprio lui. Ma i suoi zii lo tenevano all’oscuro di tutto, preoccupandosi solo di comprare nuovi regali, giocattoli, console e videogiochi di nuova generazione, al cugino obeso e prepotente Dudley. L’intera famiglia cominciò a spostarsi da un posto all’altro, fin su un isolotto sperduto, senza apparentemente alcuna ragione, non che Harry si aspettasse che gliene fosse data alcuna. Ma niente era strano come lo spaventoso omone colossale come un Golem, che entrò infrangendo la porta della casetta nella quale si erano stabiliti, alla mezzanotte del suo dodicesimo compleanno.
“Tu sei un allenatore di Pokemon, Harry!”
Gli aveva spiegato questo realizzando il più recondito dei desideri del ragazzo, indignato per come gli zii avevano mentito sulla morte dei Potter. “Un incidente nel treno ad alta velocità per Kanto!? Ma questa è un’infamia!” Anche i suoi genitori, gli avrebbe poi rivelato Hagrid, l’omone, erano stati allenatori di Pokemon, e non semplici allenatori qualunque, ma tanto grandi da mettersi contro la più potente organizzazione criminale del tempo, il Team Rocket, soccombendo sotto l’imboscata del suo capo, Giovanni. “Esistono allenatori cattivi, Harry, e Giovanni era molto cattivo.” Era stato un ignaro Harry a fermarlo, rivoltando l’attacco del Pokemon dello stesso Giovanni contro il suo padrone, attacco che gli aveva arrecato solo una cicatrice a forma di saetta sulla fronte, ricordo di quel terribile giorno. Ma nuovi Team stavano sorgendo, e con loro nuove minacce.
Hagrid aveva accompagnato Harry al centro Pokemon e al market di Diagon Alley per acquistare tutto il materiale che gli sarebbe servito alla scuola di Hogwarts per lezioni ed esercitazioni, quali Pokeball, Superball, pozioni, antidoti, repellenti, funi di fuga, scarpe da corsa e quant’altro. Si erano poi recati da Olivander, per ritirare il Pokedex, lo strumento basilare per ogni allenatore che si rispetti. Lo aveva poi portato a King’s Cross, la stazione dove, attraversando una speciale barriera, poteva accedere all’Espresso per Hogwarts, il treno che conduceva i futuri allenatori all’accademia.
Attraversando i vagoni, Harry aveva un fremito passando accanto a dei veri Pokemon, lasciati girovagare in libertà dai propri proprietari, che frequentavano gli anni successivi al primo, e che poi avrebbe conosciuto come grandi amici e allenatori, come ad esempio Silver, con la sua effervescente Chikorita, o Ruby, col suo incontenibile Torchic, o novizi emozionatissimi che come lui aspettavano di scegliere il loro starter, come Black e White. Alla fine aveva trovato un vagone libero, e lì aveva incontrato quello che sarebbe rimasto, nonostante mille peripezie, il miglior amico di una vita: Ron Wesley. Le sue storie sui Pokemon, di lui che viveva in una famiglia con 6 fratelli dove tutti erano allenatori di Pokemon da sempre, sembravano incredibili alle orecchie di Harry. “Allora avevano ragione quei ragazzi! C’è davvero Harry Potter sul treno! Posso vedere la tua cicatrice?! Fantastico!” Era confortante che anche Harry fosse interessante per l‘amico, anche se gli sguardi che si sentiva puntati addosso lo mettevano a disagio.
Aveva conosciuto la saputella Hermione Granger, pronta a snocciolare qualsiasi informazione sui Pokemon neanche conoscesse tutto il Pokedex a memoria - “Dovreste dividere le vostre borse ordinatamente in sezioni, lì dovrebbero starci le MT”, li aveva bacchettati - o lo sbadato Neville Paciock che aveva perso il proprio PokeGear sul treno. Sfortunatamente era incappato anche nello strafottente Draco Malfoy, e i suoi raccapriccianti pregiudizi riguardo ai Pokemon e allenatori, che risalivano da generazioni e generazioni di ottusità dei propri consanguinei. Lo aveva liquidato con un “so scegliermi gli amici da solo, grazie.”
Quando il treno era giunto a destinazione, ad aspettarlo aveva ritrovato Hagrid, pronto a dividere gli studenti del primo anno sui Lapras che li avrebbero portati attraverso il Lago fino all’ingresso di Hogwarts. All’entrata della Sala Grande, si era presentata la Professoressa Araragi. “Adesso verrete smistati nelle quattro Case di Hogwarts”, aveva spiegato al gruppo di ragazzini incuriositi, “a seconda del Pokemon che sceglierete. I Pokemon cambiano ogni anno, ma i tipi rimangono sempre gli stessi: Fuoro, Erba, Acqua ed Elettricità. Fate la vostra scelta saggiamente, la vostra Casa sarà la vostra famiglia qui a Hogwarts, e le farete guadagnare o perdere punti indipendentemente dal vostro comportamento, dai vostri risultati nei combattimenti e da come trattate la vostra squadra.”
Dentro, trovarono tutti gli altri studenti seduti a quattro tavoli differenti, ognuno decorato con i colori della propria Casa a seconda del tipo. Davanti al tavolo dei Professori, scegliere una Pokeball sembrava impossibile: nella prima c’era il Pokemon d’erba, Bulbasaur; nella seconda quello di fuoco, Charmender; nella terza quello d’acqua, Squirtle; infine nell’ultima il Pokemon elettricità, Pikachu. Harry era combattuto. La saetta sulla sua fronte sembrava un segno del destino che lo attirava verso l’elettricità, per questo non avrebbe mai scelto Pikachu, perché non voleva ascoltare il marchio che l’uomo orribile che aveva ucciso i suoi genitori aveva lasciato su di lui. I Pokemon d’erba sono notoriamente i Pokemon più potenti e resistenti, ma sentiva di voler qualcosa di più caldo, che alimentasse il suo coraggio, e bruciasse la sua rabbia trasformandola in passione.
 “Cosa credi di scegliere?” chiese all’amico Ron, titubante. “Charmender, sicuramente!”, rispose questo tutto risoluto, “tutti i miei fratelli hanno sempre scelto il Pokemon di fuoco, saremo tutti nella stessa Casa.” La Professoressa Araragi chiamò il nome di Hermione, che risalì le scalette titubante, ma afferrò saldamente la sfera che conteneva il suo piccolo Charmender, correndo al tavolo con i suoi compagni accolta da un fragoroso applauso tutta contenta. “OK, se c’è lei forse ho cambiato idea…” bisbigliò Ron all’orecchio di Harry. Ma mentre anche lui sceglieva il Pokemon di fuoco Harry aveva finalmente maturato la sua decisione, e quando venne urlato “Harry Potter!” e nella sala calò un gelato silenzio d’attesa sapeva chi avrebbe potuto riscaldarlo e chi l’avrebbe accompagnato da quel giorno nel suo cammino. “Charmender!” urlò Araragi mentre Harry alzava orgoglioso la sfera al cielo, e prendeva posto al tavolo fra quella che era già diventata la sua vera casa.
Il Preside Oak si attardò nel suo annuale discorso e tutti erano impazienti di assaporare il lauto banchetto, ma l’unica cosa a cui Harry riusciva a pensare in quel momento e che era più che sufficiente a saziarlo era che aveva finalmente trovato il suo posto nel mondo, e non avrebbe voluto essere in nessun altro luogo in quel momento.


 

  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: johnlockhell