Fanfic su artisti musicali > Sixx AM
Ricorda la storia  |      
Autore: AliceInAshbaLand    18/12/2010    7 recensioni
[Sixx AM] I pensieri di un ragazzo alle prese con una vita difficile. Un rapporto con suo padre da risanare, una dipendenza da sconfiggere :) Mi è venuta l'ispirazione ascoltando il cd dei Sixx AM, The Heroin Diaries Soundtrack *_*
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
COURTESY CALL
This is just a courtesy call
This is just a matter of policy
This is just an act of kindness
To let you know that your time is up.
Era steso per terra privo di sensi, un’altra volta, ormai aveva perso il conto. Le macchine sfrecciavano accanto al suo corpo riverso sulla strada, macchine di uomini che andavano al lavoro, ragazzi che raggiungevano la scuola, ognuno pronto a cominciare la propria giornata. Lui no; il suo, di giorno, era terminato prima ancora di iniziare.
Un camion passò ad altissima velocità facendo un gran rumore; aprì lentamente gli occhi. Sentiva la testa esplodere e le budella sotto sopra, ed era tutto sporco di terra. Si rialzò stanco e barcollò un attimo prima di riaprire gli occhi e mettere a fuoco il luogo in cui si trovava. Los Angeles, beh, almeno era rimasto in città e non si era svegliato chissà dove! La testa gli pulsava incredibilmente mentre si avviava verso casa, cercando di mettere a fuoco piccoli flash della sera prima. Non riusciva a ricordarsi, cos’aveva fatto? Era uscito di casa verso le 7 e aveva mangiato dal suo amico Jimmy, e dopo delle ragazze li aspettavano in un pub sul Sunset; come si chiamavano quelle ragazze? Non riusciva a ricordarselo, e dire che forse se n’era anche portato a letto una..a letto, poi! Se letto si può chiamare un giaciglio improvvisato in mezzo alle sterpi.
Alle 9 si erano recati in quel pub e avevano bevuto, come al solito: qualche giro di Jack, birra, forse Vodka? Erano usciti a prendere aria, lui era già ubriaco fradicio, si era fatto una canna. O forse due? Tre? “Mi sa che devo chiederlo a Jimmy appena lo rivedo” pensò con un sorriso beffardo. Sì, come se Jimmy si ricordasse qualcosa. Era messo come lui, erano sulla stessa barca, una barca chiamata eroina.
Quella polverina bianca che ogni sera lo faceva sentire meglio, lo faceva sentire divino, quella roba che lo faceva svegliare in un posto diverso ogni mattina, che gli mandava la testa a puttane e lo faceva comportare in modo assurdo. Ma era lei che lo faceva stare bene, dopotutto, e lui non aveva nulla se non quell’ancora di salvezza. Perché aveva cominciato? Non lo sapeva nemmeno lui. Non aveva avuto una vita infelice, suo padre c’era sempre stato e gli aveva sempre raccomandato di tenersi alla larga da certi vizi, quali la droga e l’alcool. Ma lui no, doveva fare sempre di testa sua, ed un giorno, mettici le cattive compagnie, mettici la voglia di affermarsi, aveva infilato quell’ago nel suo braccio e tutto, d’un tratto, gli era sembrato roseo. Come se il mondo gli stesse sorridendo, e lui svuotato da ogni sentimento e sensazione, si era sentito galleggiare nella felicità. Ma era durato poco, subito dopo era stato male e il giorno dopo era a pezzi; ma ne voleva ancora, e ancora, e ancora. Sapeva il male che la droga gli stava causando, ma non aveva il coraggio di smettere, o forse non voleva…
Si odiava, lui che poteva avere tutto dalla vita, si era andato ad invischiare in un ciclo senza fine che, di questo passo, l’avrebbe portato presto alla morte.
Oh no, how could this happen to
Such an amazing young boy?
I had my whole life ahead of me.

Giovane, bello, famoso, ed aveva mandato a puttane tutto con le sue stesse mani, ed era ancora troppo orgoglioso per lasciar perdere tutto e ricominciare da capo.
Si chinò ad un lato del marciapiede e vomitò. “Fantastico” pensò, “sto proprio di merda, che bello…”.
Arrivò al Sunset e passò al pub della sera prima, a prendere le sue cose che aveva dimenticato lì, e si avviò verso casa.
Se solo suo padre l’avesse saputo, probabilmente l’avrebbe diseredato. Era la vergogna di quella famiglia. I suoi tre fratelli erano bravi, buoni, obbedienti. E lui? Lui usciva di sera e rientrava la mattina dopo, sempre una scusa diversa, sempre un locale diverso, sempre uno spacciatore diverso. Di giorno dormiva e non voleva essere disturbato per nessun motivo. Se suo padre gli chiedeva qualcosa, rispondeva sempre in modo vago, inscenando un’improvvisa influenza o qualcosa di simile.
Papà era fin troppo buono, fosse stato in lui si sarebbe picchiato da solo. Aveva bisogno di qualcuno che lo tenesse sulla retta via, qualcuno che lo aiutasse a farsi coraggio. Ma era anche colpa sua, che non aveva il coraggio di chiedergli aiuto, di aprire la bocca e spiegargli in che stato era. Probabilmente avrebbe capito, si sarebbe arrabbiato a morte, dopo tutte le due raccomandazioni, ma poi lo avrebbe aiutato; dopotutto era suo figlio, e gli voleva bene. Ma c’era sempre qualcosa che lo fermava, a volte si sentiva invincibile e pensava “se è sopravvissuto lui, posso farlo anche io”.
Poco lontano da casa sua fu fermato da due ragazze giovani, sui sedici anni, che gli chiesero un autografo. Odiava quelle cose, odiava dover essere famoso senza aver fatto nulla, odiava essere riconosciuto per strada. Era suo padre quello famoso, non lui! Invece suo fratello, lui si divertiva così tanto a concedere foto ed autografi ai fan, mirava ad intraprendere la carriera del loro papà.
Lui no, voleva solo rintanarsi da solo, isolato dal mondo, e vivere la sua vita.
Firmò quei due autografi di malavoglia, e riuscì a mandare via quelle due ragazze che ci stavano spudoratamente provando. Okay che erano sue coetanee, ma c’è un limite a tutto!
Cercò di rendere il suo aspetto presentabile, per quanto fosse possibile, ed entrò in casa. Voleva rimanerci poco, sentiva già i sintomi dell’astinenza e doveva trovare al più presto della roba, glien’erano rimasti pochissimi grammi nella tasca.
Appoggiò la sua roba nel salone d’ingresso e andò in cucina a bere un po’ d’acqua, ne aveva molto bisogno.
Soffocò un’imprecazione quando trovò la cucina già occupata..e lui che voleva passare inosservato!
“Ciao..” biascicò poco convinto per poi fare dietro front.
“Ehi ehi ehi, ragazzo, girati un attimo” questo era suo padre, e lui non aveva voglia di affrontarlo..non ora. Con lui c’era Daren, forse era venuto a scrivere delle canzoni, come al solito.
Sì, suo padre era Nikki Sixx, bassista dei Motley Crue e famoso per essere scampato a due overdose. Ora era una specie di santarellino, e lo avrebbe ferito non poco sapere che anche suo figlio era caduto in quella dipendenza.
“Che c’è, pa’?? Sono stanco..”
“Dove sei stato ieri sera?”
“Al pub, poi a casa di Jimmy, ho dormito lì..”
“Sicuro?”
“Certo che sono sicuro, so dove ho dormito!” sì, come no…
“Perché hai quelle occhiaie? Non hai per niente una bella cera”
“Te l’ho detto, sono stanco. Ora lasciami andare” disse strattonandosi e liberandosi dalla sua presa.
“Tu non me la racconti giusta, Decker. Cosa c’è che non va?”
“Ti ho detto che va tutto bene, papà!!” urlò.
“Non alzare la voce con me!” lo tirò per una manica e dalla tasca del ragazzo cadde un sacchettino minuscolo, pieno di polvere bianca.
Vide suo padre sbiancare, vide la tristezza, la delusione e il tradimento nel suo viso. In tutto questo Daren se n’era stato zitto ad osservare la scena, visibilmente imbarazzato. Guardò suo padre negli occhi per un secondo prima che uno schiaffo lo colpisse in pieno viso. Nikki si lasciò cadere sulla sedia sconsolato.
“Papà, io…”
“Zitto, per favore”
“Ma papà…”
D’un tratto suo padre esplose “E’ questo che vai a fare ogni sera? Vai a riempirti di merda?? Non ti ho insegnato niente? Non te l’ho mai detto che ti faceva male? Quante volte mi avete giurato che non vi sareste mai drogati, e ora…hai sedici anni Decker! Sedici! Mi dici che cazzo ti passa per la testa, andare a drogarti a quest’età?? Ti manca qualcosa? Ho fatto sempre il possibile per far felici te e i tuoi fratelli, per non farvi diventare come me..e tu sei uguale! Uguale a me! Guardati..quello sguardo ce l’avevo io quando mi mancava la roba, è così eh? Sei in astinenza? Da quant’è che non ti fai? Decker, ascoltami ti prego!”
Quel fiume di parole lo travolse completamente, incapace di aprire bocca. Il suo cervello era vuoto, non riusciva a pensare..il suo cuore però traboccava di rabbia. Avrebbe voluto mandarlo a fanculo, lui e le sue prediche del cazzo! Forse era nei geni dei Sixx diventare dei drogati solitari egocentrici e permalosi. Ma da che pulpito proprio! Che coraggio aveva per dirgli tutte quelle cose? Avrebbe dovuto aiutarlo dall’inizio, assicurarsi che frequentasse i posti giusti..e invece no, si faceva vedere solo all’ultimo, quando ormai c’era poco da fare, c’era dentro fino al collo.
“Decker, mi hai sentito? Rispondimi!” ma stava piangendo?...suo padre, con la voce rotta dal pianto? Per lui? Allora, forse gli voleva davvero bene…forse gliene fregava veramente qualcosa.
Sentì qualcosa smuoversi dentro di lui. Per la prima volta nella sua vita, si sentì amato. L’eroina l’aveva portato via dai suoi cari per tutto questo tempo, loro erano sempre stati lì ad aspettarlo, e lui non se n’era mai accorto. Credeva che lo odiassero..
Non sapeva che dire alla vista di suo padre che, davanti a lui, lo implorava disperato di ascoltarlo. Lo aveva deluso…tutto quello che lui non avrebbe mai voluto vedere in un suo figlio, lui lo era diventato..si sentì uno stupido egoista, e non riusciva a dire nulla. Era calato il silenzio. Si voltò per nascondere le lacrime che avevano cominciato a scorrere anche sul suo viso, e fece per andarsene.
D’un tratto una mano lo voltò e si ritrovò stretto tra le braccia di suo padre a piangere con lui. Non c’era bisogno di parole, a volte un gesto come quello vale molto di più.
Rimasero così, stretti l’uno all’altro, in silenzio, per tantissimo tempo, poi il ragazzo si staccò e abbozzò un sorriso timido, mentre saliva di sopra ad eliminare tutti i resti di eroina che erano rimasti. A ricominciare una nuova vita.
Era bello avere un padre.
  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Sixx AM / Vai alla pagina dell'autore: AliceInAshbaLand