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Autore: marwari_    27/12/2010    2 recensioni
[Altro personaggio; Cylone modello 3 (D'Anna); Cylone modello 6 (Caprica); Kara Thrace; Laura Roslin; William Adamo]
La Pegasus è appena ritornata nella flotta. C'è un Cylone a bordo!
Cosa succederebbe se un umano venisse cresciuto dai Cyloni?
Racconto nato durante una notte di incubi trasformati in sogni ad occhi aperti. Tensione, sentimento e legge morale in una storia pronta a levarvi il fiato.
[NB:chiedo perdono per gli errori di contenuto presenti nella fan fiction. seguo per il 50% i romanzi e per l'altro 50% la mia fantasia a totale ruota libera. QUESTA FF NON SEGUE FEDELMENTE GLI ORIGINALI BSG!!!!]
TEMPORANEAMENTE SOSPESA - FINO A: DATA DA DEFINIRE
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Laura Roslin, Numero Sei, Numero Tre, Nuovo Personaggio, Starbuck
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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NdA:La Pegasus è appena ritornata nella flotta. C'è un Cylone a bordo! Cosa succederebbe se un umano venisse cresciuto dai Cyloni? Racconto nato durante una notte di incubi trasformati in sogni ad occhi aperti. Tensione, sentimento e legge morale in una storia pronta a levarvi il fiato.

recensioni molto gradite!!

Missione Segreta
Gaius Baltar avanzava negli infiniti corridoi della leggendaria nave da guerra chiamata Galactica. Stava raggiungendo gli alloggi dell'Ammiraglio, era una missione alquanto delicata, era l'unica cosa di cui era a conoscenza.
I militari che facevano da scorta viaggiavano a passo disteso vicino a lui, impassibili, freddi, in quella tenuta nera, col caschetto, e i fucili impugnati, come se fossero pronti a sparare al primo oggetto in movimento. Gaius accelerava il passo di tanto in tanto, ritrovandosi a svoltare gli angoli a gomito in una leggera corsa che lo faceva sembrate piuttosto buffo, se guardato dall'esterno. Lui era uno scienziato, abituato alla pace, al silenzio, al ragionamento, tutto ciò che era movimento lo metteva a disagio, soprattutto se significava abbandonare gli studi nel momento principale, nel cuore della notte, per andare a fare jogging negli intricati labirinti dei corridoi kilometrici e quasi indistinguibili del Galactica.
Riconobbe a malapena il portellone che introduceva al corridoio in cui si trovavano gli alloggi dove erano diretti, mormorò qualche parolina di conforto a sé stesso, come era solito fare per tranquillizzarsi davanti a situazioni particolarmente intense; si sistemò i capelli sfuggenti con una passata di mano
- Ammiraglio!- uno dei soldati aveva bussato al portellone facendo sobbalzare Gaius. Dall'interno si sentì un suono basso, come preveniente da metri di distanza, era appena stato dato loro il permesso di entrare.
La maniglia circolare fu girata più volte e poi la porta di pesante ferraglia si spalancò inondando lo scienziato di una luce soffusa, come proveniente da un camino. I soldati fecero il saluto militare e se ne andarono poco tempo dopo
- Chiuda la porta e si sieda, Baltar.- l'uomo eseguì l'orine ed avanzò verso il centro della stanza. Ad un tavolo erano seduti il presidente Laura Roslin, nel suo miglior completo elegante, uno dei pochi che era riuscita a salvare, teneva gli occhiali in mano e giocava distrattamente con il cordino agganciato alle stanghette. Alla sua destra c'era il comandante del Galactica, William Adamo, era seduto compostamente e teneva in mano una penna.
Gaius Baltar era a disagio di fronte a quelle due misteriose autorità, con le spalle coperte dai più fidati soldati armai; vide una sedia dalla parte opposta del tavolo, la spostò e ci si sedette inghiottendo a vuoto, poi depose le mani giunte sul tavolo e si mise all'ascolto
- Come già saprà...- William Adamo prese parola - la Pegasus è rientrata nella flotta.-
- Sì, ne sono venuto a conoscenza.- confermò lo scienziato con voce piuttosto vaga
- Ci è stato appena comunicato che è presente un Cylone a bordo, classificato come un modello sei. È un soggetto particolare, ma non sappiamo altro... gradiremmo molto il fatto che andasse a vedere le condizioni fisiche e mentali del soggetto, per poterlo interrogare ed avere vantaggio su questa guerra che dura da molto, troppo, tempo.-
- Esattamente... che doveri fare io?-
- In due parole, dottore?- Laura Roslin s'intromise nel discorso -...vada e prenda il Cylone. Non m'importa se si opporranno, non mi importa se è un loro prigioniero, non m'importa se lo usano come sacco da pugilato o come svago per le notti... Voglio che lei, Gaius Baltar, mi porti quel dannato lavoro in pelle e lo interroghi estorcendo ogni minima informazione utile, con qualunque mezzo a sua disposizione... tutto chiaro?-
- Sì, certo... chiaro... chiarissimo.- Gaius incominciava a sudare freddo, si alzò dalla sedia, fece un inchino per congedarsi e sgusciò fuori dal portellone.
- Ci è andata pesante, signor presidente!- rise divertito l'Ammiraglio
- La smetta, quell'ultimo contatto vocale con la Pegasus mi ha parecchio sconvolta, non pensavo usassero il Cylone come coppa di trionfo...-
- Infatti, ma è più utile a noi che a loro e dal momento che siamo noi che comandiamo, se si opporranno, comunque non potranno farlo a lungo se lo ordina un suo superiore.- William Adamo aveva l'intenzione di utilizzare la sua autorità, o anche far usare l'autorità dal Presidente delle Colonie, se fosse stato necessario, con lo scopo di ottenere quel Cylone
- Potrebbe essere la svolta di questa guerra...- Laura Roslin inforcò gli occhiali estasiata all'idea della vera pace
- Già, è tutto nelle nostre mani.-

Gaius Baltar camminava su e giù per la stanza
- Mi uccideranno, ne sono sicuro.- la donna dai capelli color platino si avvicinò a lui, nel suo abito rosso attillato
- Gaius, è un modello sei... sono io. È un Cylone identico a me, e poi tu hai dalla tua parte l'Ammiraglio Adamo, il Presidente delle Colonie, non potranno resisterti a lungo.-
- Ma se...- piagnucolò
- Non pensare, Gaius...- gli mise due dita sulla bocca per farlo tacere e poi con un bacio gli sigillò le labbra - Verrò con te, Gaius.-
Subito bussarono con veemenza la porta e la sua illusione svanì com'era cominciata. Si diede un po' di tono prima di uscire
- Sono pronto.-
- La scorteremo fino alla sala di lancio.- comunicò un soldato e un'altra corsa incominciò. Altri corridoi e la sensazione inevitabile che il burrone si avvicinasse sempre di più, non ci si poteva tirare indietro, la nave da guerra Pegasus era vicina al Galactica, ciò nonostante era necessario un Viper che facesse da spola tra un ponte e l'altro.
Nella sala c'erano i Viper assaliti da mani esperte che tentavano di aggiustarli e metterli a nuovo, lì, trovò Will Adamo e un gruppo di soldati
- Abbiamo avvertito che state arrivando, ma non sono a conoscenza della vostra missione.- vide Gaius annuire, ma i suoi occhi fiammeggiavano di terrore, per rassicurarlo passò alla presentazione degli accompagnatori -Questi sono i soldati migliori che abbiamo, vada lassù e prenda il Cylone, di posti liberi ce ne sarà solamente uno, perciò che non le vangano strane idee...-
- Sicuro... ehm, grazie... di tutto... vado, allora.- lo scienziato di diresse sull'ala del Viper. Per Will Adamo quello scienziato dalla mente contorta era sempre una sorpresa, e non aveva ancora deciso se in bene o in male; era estremamente curioso ed interessante osservarlo, come un insetto in un barattolo di vetro...
Lo sportello del Viper si richiuse e dopo pochi attimi, si sollevò dal suolo. Gaius Baltar era circondato da armati impassibili e stava andando incontro alla morte, forse. Come si sarebbe posto? Che avrebbe detto? Come avrebbero reagito? Un Cylone identico alla donna dei suoi sogni... come lui avrebbe reagito? Tutti i suoi sogni stavano per diventare realtà, i desideri più forti si realizzano, però, solo se si è prossimi alla morte. Il comandante della Pegasus non era una donna con cui si poteva discutere molto, a quanto aveva sentito dire, era piuttosto una dal grilletto molto facile, ecco un altro segno negativo... ma infondo, era un comando partito dall'alto, né Gaius Baltar, né tantomeno il comandante della Pegasus, per quanto spaventosa potesse essere, potevano sottrarsi ad un ordine dato dal Presidente delle Colonie, stava facendo solo il suo lavoro, non c'era altro da fare, non c'era scelta, era il suo destino
- Gaius...- la donna dal vestito rosso comparve al suo fianco, vicino al suo viso - Andrà tutto bene, salva gli umani, Gaius, è questo il tuo compito.-

La comandante della Pegasus era diversa da come se l'aspettava. Di fronte a lui, anche lei aveva alle spalle decine di armati. Era perfetta, i capelli odiosamente e meticolosamente perfetti, tutto l'insieme del suo essere era perfetto, quasi a renderla perfettamente brutta. Gaius rise nella sua mente per i suoi stessi pensieri, poi assunse un tono solenne
- Il Presidente Roslin mi manda qui in veste di scienziato del Galactica con lo scopo di...- scelse tra le parole che vorticavano nella sua testa, quella che gli sembrava più giusta - sequestrare il Cylone prigioniero ed interrogarlo.-
- Il Cylone lo abbiamo catturato noi...-
- Questo lo so, ma i progetti del Presidente delle Colonie e dell'Ammiraglio del Galactica sono specifici ed atti al tentativo di salvare quel che resta dell'umanità.-
- Ed esattamente che vogliono fare con il nostro...- Gaius la interruppe subito, ponendosi al comando
- No, mi dispiace, queste informazioni sono riservate, non forzatemi... ora mostratemi il Cylone.-
Tutto sommato, non è che potesse far molto contro un ordine del genere. La comandante della Pegasus si scostò di lato, come il segnale di un passaggio concesso, fece abbassare le armi ai suoi e anche Gaius si voltò per dare il medesimo ordine anche se si trovò a sussurrare il nulla, viso che i suoi uomini lo avevano già fatto. Fece un cenno con la testa, lo faceva spesso, anche senza un vero motivo valido, ancora una volta quella donna odiosamente perfetta prese parola
- Se vuole seguirmi signor...-
- Baltar, Gaius Baltar.- completò con un sorriso di circostanza, era stato davvero così facile? - Sono uno scienziato, io...-
- Non mi interessa chi è, cosa faccia... non voglio guai sulla mia nave, perciò faccia quello che deve fare e si tolga dai piedi.-
- Sì...certo...- Gaius si fissò le punte delle scarpe, ma si dovette subito bloccare
- Le prigioni sono vicini ai miei alloggi, mi piace sentirli urlare mentre invocano la morte che noi concediamo solo alla fine...- sorrise sadicamente, che donna da brividi... la morte come premio, se faccio il buono mi uccidono, se faccio il cattivo mi uccidono, non è che c'è molta scelta su questa nave...
Il portellone si aprì, la comandante indicò una stanza a lato, con due sentinelle col fucile carico sull'uscio e la chiusura blindata. L'apertura conduceva ad una seconda stanza, separata per un quarto da una grata metallica e da un vetro spesso. Da una parte un gruppo di corazzati con l'arma puntata, dall'altra, nella cella, una donna, bionda, riversa al suolo, incatenata e avvolta in pochi stracci; sul corpo portava i segni di violenza, vaneggiava persino
- Posso... posso entrare?- chiese stupefatto Gaius, quella era la sua Cylone.
La porta si aprì lentamente, Gaius Baltar si avvicinò a lei, si inginocchiò al suo fianco, era vicino alla parete, pensava stesse appoggiata ad essa, ma invece c'era un considerevole spazio fra lei e il muro, una trentina di centimetri scarsi
- Sono qui per aiutarti, ti porto via...- disse lo scienziato mentre le spostava una ciocca di capelli che le copriva gli occhi, intanto la Cylone continuava ad articolare parole senza senso alle sue orecchie. Quando fece per toccarle le catene che le imprigionavano le mani, lei gli afferrò il polso e scandì le parole
- Lei non è un Cylone... lei non è un Cylone...- appariva come una supplica a cui Gaius non poteva sottrarsi
- Chi? Chi è che non è un Cylone?- solo allora si accorse del braccio che avvolgeva il suo ventre e la mano che stropicciava con nervosismo e disperazione le poche vesti che indossava, evidentemente c'era qualcuno dietro quella donna, qualcuno che lei aveva coperto con il proprio corpo in un ultimo, estremo, tentativo di proteggere. Gaius si avvicinò
- Chi è?- chiese di nuovo, si sporse per vedere meglio, ma la Cylone non si muoveva
- Portala via... lei non è un Cylone.-


   
 
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