Mani disumane
che afferrano una
bambola.
Bambola.
Incompleta. Senza Vita.
Non
c’è più
divertimento in questo mondo alternativo creato personalmente da me.
L’altro
Padre, nonché mio umile servo, suona sempre il piano nel suo
studio.
Ed io cerco
di completare sempre di più il mio mondo, cercando di farlo
assomigliare il più
possibile al paradiso di quella mocciosa, Coraline.
Una nuova
bambola con cui giocare, a cui succhiare avidamente l’anima.
Mani che
tagliano il vestito di
pezza.
Mani che
scuciono filo dopo filo i
capelli castani della vecchia bambola.
Scuciono,
scuciono. Tolgono, tolgono.
Mani che tolgono
i bei bottoni neri.
Coraline
entrerà nella quattordicesima porta della sua nuova casa e
verrà da me.
Questo mondo
sarà il suo sogno divenuto realtà.
Io
sarò il
suo sogno divenuto realtà.
E quando
accetterà di mettersi i bottoni e di rinunciare ai suoi bei
occhi color della
cioccolata… allora sì che sarà
finalmente mia, quella mocciosa.
Mani che
scuciono la bocca.
Mani che
svuotano l’interno della
bambola, facendone fuoriuscire l’amata imbottitura di lana.
Mani che la
riempiono di nuovo, con
un nuovo e sconosciuto materiale.
Mani che
afferrano uno spillo e lo
fanno scivolare lungo uno spago.
Mani che
ricuciono la bocca, nuova,
sottile e bellissima.
Tutto
andrà
secondo i miei piani, ma d’altronde io non ho mai fallito.
Stavolta
anche L’altro Padre mi aiuterà e rapirò
i suoi veri genitori.
Così
il
nostro gioco sarà più divertente, anche se
scontato.
Scontato per
la mia vittoria.
Mani che aprono
un cassettone che
contiene mille e mille bottoni, dai colori differenti.
Mani che ne
afferrano un paio e li
cuciono nell’apposito spazio per gli occhi.
Mani che
afferrano un lunghissimo
spago blu e lo tagliano a metà.
Lei è
la donna del destino: produce
il filo, lo afferra e lo taglia.
Così
come fosse vita.
Così
come ho
fatto a quegli altri tre mocciosi, rinchiusi a vita dentro lo specchio
maledetto.
Specchio
oscuro. Specchio Malvagio. Specchio Maledetto.
Tre,
perché
gli altri li ho mangiati tutti a colazione.
Mani che
ricuciono sulla testa dei
filamenti color blu del cielo più limpido.
Mani che
fabbricano un altro
complicato e bellissimo vestitino per la bambolina nuova.
Mani che glielo
infilano.
Mani che
lanciano la bambola verso il
cielo stellato.
Verso il mondo
che non è suo, verso
il mondo di Coraline.
Saprò
cosa
ti annoia Coraline,
saprò
cosa
desideri,
saprò
tutto
di te.
E tu non
puoi nemmeno immaginarti cosa sia una vera strega.
Perché
non
la hai mai incontrata, solo sentita nelle favole.
Ma la
incontrerai
presto.