Stelle

Una one-shot semplice semplice, nata in un pomeriggio noioso...
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L'aria del tempio Kururugi era sempre immobile. In quel verde statico e ombroso il tempo sembrava essersi fossilizzato e nessun corpo estraneo, la guerra, 
l'ideologia, la morte, riusciva ad entrare in quello strano limbo senza tempo e spazio. O almeno così mi pareva. Le mie gambe esili, ricoperte di graffi, 
per tutte le volte che tentavo di seguirti arrampicandomi sugli alberi, guidavano con falsa spavalderia le palpebre ottenebrate di Nunnally la notte, 
quando tutti insieme ci rintanavamo in soffitta, per vedere le stelle, da un'apertura sul soffitto. Attraverso quel piccolo lembo di cielo spirava 
d'inverno un'aria gelida, ma la luce che ci arrivava era sempre chiara e luminosa, come in una giornata tiepida, senza nuvole.

Lelouch, Suzaku, come sono le stelle? Potete dirmelo?

Oh Nunnaly, hanno il colore dei tuoi occhi, se solo fossero aperti.

Bellissime Nunnaly, brillano come diamanti!

Tu sorridevi a mia sorella, con quella tua aria dolce e composta, ogni parola modulata piano, la tua voce limpida nella notte. 
Eravamo piccoli, in un universo immenso, l'impero, il mostro, il nemico, tuo padre, mia madre... le ore scandite da un orologio rotto.
Spero che tu l'abbia ancora, vicino al cuore.

...

Ti avevo detto di aspettare in camera.

C.C. è appoggiata al lavabo e mi guarda con quei suoi occhi dorati da gatto, imperscrutabili, vestita di bianco. Sembra neve.

L'ho già visto a Shinjuku. Quel ragazzo è un soldato dell'esercito di Britannia, vero? E' tutto a posto?

Sì non c'è nessun problema, ecco lui...

Mh?

“Lui è un mio... vecchio amico.

Amico...

...

Io non dovrei essere qui.

Le tue iridi verdi mi lanciano uno sguardo, che è carico di rancore, rabbia, l'odio che provi per me. L'incertezza.

Tu devi vivere.

Le nostre dita si incrociano, due bambini che si tengono la mano e per un attimo mi sento pulito, libero dalla maschera di Zero, 
dalla maschera di menzogne, che mi sono costruito con tanta cura.
L'impero sta crollando. Il mondo intorno si sfalda. Nei tuoi occhi vedo la morte. La mia anima è ormai in fondo ad un pozzo oscuro.

Suzaku, ricordi le stelle? Le ricordi?

Brillavano come diamanti.

Già, se Nunnally avesse potuto vederle, ora sarei felice.
Tu non sei felice, vediamo entrambi la fine. Domani tornerò ad essere il Re nero e tu il Cavaliere bianco. 

Non lasciare la mia mano Suzaku.

Nel silenzio assordante delle stelle, in mezzo alla gente, tra le risate dei nostri compagni, lo so, io e te siamo già lontani. 

Addio Suzaku, mio primo e ultimo amico.