Quindici anni.
Mancava solo qualche giorno, finalmente. Tra poco avrebbe avuto quindici anni.
Il mondo dei grandi stava per spalancarle le porte. Finalmente i suoi parenti non le avrebbero più affibbiato i nomignoli di "piccolina", "bambina", "cucciola", almeno così sperava.
Era sicura che quello non sarebbe stato un compleanno comune, come quelli passati. Sentiva che l'attendeva qualcosa di diverso, chissà, una festa a sorpresa? Gli atteggiamenti misteriosi della sua migliore amica lo rendevano molto probabile. In quel caso, neanche lei si sarebbe dovuta presentare uguale al solito.
Fu così che Nagisa Misumi decise di tingersi i capelli. Aveva anche già in mente un colore ben definito.

«Marrone!» urlò entrando nel primo negozio che le era capitato a tiro.
Le commesse la guardarono esterrefatte, mormorando poi uno stupito: «Scusi, prego?»
La biondina arrossì, cercò di darsi un contegno, si avvicinò al bancone e disse, questa volta a voce più bassa: «Vorrei una tintura per capelli.»
«Di che colore?» le chiese una giovane donna ultra truccata.
«Marrone.» proclamò l'altra, con il tono di chi ha studiato un piano e lo sta mettendo in atto con nessuna difficoltà.
«Che tipo di marrone?»
A quella domanda, tutta la sicurezza della nostra amica se ne andò.
«Beh, il tipo normale...»
La donna la guardò con un sopracciglio pericolosamente inarcato.
«Questa è la tua prima volta, vero?» sospirò in tono stanco. Detta così, la sua sembrava quasi la constatazione di un'esperta, come se fosse stata una di quelle persone che rivedono la stessa scena per la millesima volta, che sanno già cosa fare e come andrà a finire.
Nagisa annuì (d'altronde, cos'altro poteva fare di fronte a una così vasta esperienza nel settore?).
«Abbiamo del castano cioccolato, bluastro, mogano, prugna, rossiccio, ramato...»
Elencò un numero vicino all'infinito di tonalità del marrone, contandole con le dita, mentre la ragazzina la osservava cercando di capire almeno la metà di quel che diceva, possibilmente tenendo a mente i nomi che le suonavano meglio.
No, prugna decisamente no. Il loro sapore dolciastro non le si addiceva per nulla.
Mogano? Neanche, non le sarebbe piaciuto che i suoi capelli avessero lo stesso colore del tavolo della cucina.
Cioccolato era quello che le ispirava di più, però forse non faceva molto per lei: le sarebbe venuta fame ogni volta che si fosse guardata allo specchio, ciao ciao linea!
«Ma il marrone normale proprio non si può avere?» chiese lei per l'ultima volta, speranzosa.
«Vedrò di farti capire quant'è vago il concetto di normale.»
La commessa portò Nagisa nel retro del negozio, per poi mostrarle un intero scantinato pieno di scaffali, alcuni a loro volta riempiti fino a scoppiare da tinture per capelli tutte diverse.
«Ecco, per quanto ne so io ognuna di queste potrebbe andarti bene,» spiegò lei portandosi le mani sui fianchi.
La biondina rimase a bocca aperta. Iniziò a cercare ciò che desiderava, ma presto dovette rinunciare a causa della troppa vastità della scelta.
Dopo un'ora di full immersion nel mondo del marrone, proclamò sconsolata: «Tornerò quando mi sarò decisa meglio.»
Salutò poi la commessa e se ne andò a casa, dove l'aspettava una magnifica festa a sorpresa.
Quando sua madre le chiese dove fosse stata per tutto quel tempo, lei rispose con un enigmatico: «Mi sono scontrata con una faccenda troppo grande per me.»


Questa fanfiction ha partecipato al Xmas Tree Party su Fanworld.it con il prompt: autunno, marrone.