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Autore: LubyLover    05/01/2011    0 recensioni
2007 - Sembra incredibile, ma finalmente la vità di Abby ha raggiunto una certa stabilità. Fino a quando Luka decide di partire improvvisamente per andare a Vukovar.
Vukovar, se ne rende conto, ha sempre aleggiato su di loro, riempiendo lo spazio che tra di loro si creava.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Abby Lockhart
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo della storia: Attesa - Capitolo 01
Fandom: ER Medici in prima linea
Personaggio principale: Abby Lockhart
Coppia: Luka Kovac/Abby Lockhart
Rating: Giallo
Set In Time: Stagione 13: è nato Joe da poco, Luka ed Abby non sono ancora sposati, Ames non è accaduto.
Note: Long fic; What If?; Abby's POV; angst (molta angst)
Allora, questa storia ha una "gemella": Ritorno, una fiction che parte dallo stesso punto ma raccontata dal punto di vista di Luka. Non è indispensabile leggere le due storie per capire; si capisce tutto benissimo anche leggendone una sola soltanto (ma io vi voglio più bene se le affrontate tutte e due...)
Disclaimer: Luka Kovac ed Abby Lockhart non sono miei, ma di tutti gli aventi diritto. Non ci guadagno nulla.


 

La barca sta passando davanti a lei. La studia, attenta, cercando di capire le sue motivazioni.

È partito.

 

***

“Luka… ma?”

Non ottiene risposta.

La valigia chiusa, il biglietto appoggiato sul tavolo in salotto.

***

 

Vukovar, se ne rende conto, ha sempre aleggiato su di loro, riempiendo lo spazio che tra di loro si creava. Una sorta di cuscinetto. Anche se lui non ne parlava. Anche se lei non chiedeva. E ora, la città è venuta a chiedere il conto, non dimentica del passato. Maligna e perversa, seguendo il leit motiv la vendetta è un piatto che va servito freddo.

Abby continua ad osservare il lago che, placido, continua la sua vita immobile. Sulla panchina accanto alla sua, un uomo legge il giornale. Ai suoi piedi, è accucciato un cane. Anche l’animale è in attesa di qualcosa, di un cambiamento, di una novità. Per questo motivo, Abby sente di capirlo. Lo studia un po’, la corta pelliccia lucente, la lunga coda a scodinzolare lenta, le orecchie abbassate, rilassate. Il mantello bianco a macchie nere le ricorda che – ironia della sorte – il cane è un bell’esemplare sano di razza dalmata. Qualcuno, da qualche parte, si sta prendendo gioco di lei. E non è bello.

Un rumore sulla sua testa la costringe ad alzare lo sguardo: l’aereo che la sorvola le fa male, anche se sa che non può essere l’aereo di Luka. Il suo aereo, stabilisce Abby dopo un rapido cenno all’orologio, ormai avrà lasciato la costa americana e si starà dirigendo verso l’Europa.

 

***

"A volte mi chiedo come mai sei arrivato qui"

"Ho preso un aereo..."

Lei gli sorride, divertita. Ma non del tutto: in un certo senso, ha percapito la sua ritrosia, il suo nervosismo. Sono cose che non può ancora chiedergli. Non per quella sera, almeno.

"No, il punto non è l'aereo, ma come hai potuto sorpassare la dogana. Tu sei di un sospettoso spaventoso"

"Divertente... è finito l'interrogatorio?"

"Ma sì, dai. Dormiano"

Gli prende una mano e si sdraia. Lo sente sospirare piano, proprio poco prima di addormentarsi. Luka è un mistero.

***

 

L'uomo col cane se ne va, trascinandosi dietro la docile bestia. Lei si sente osservata, dal cane naturalmente. Come è possibile stabilire una connessione con un animale a quattro zampe?

Si rende conto che i suoi pensieri stanno prendendo una piega troppo irrazionale, e questo la spinge ad alzarsi ed incamminarsi verso la macchina. Dentro, sul cruscotto, c'è il biglietto del parcheggio.

 

***

"Quando tornerai?"

Si sente una stupida a fargli una domanda del genere. Ma, quando lui abbassa lo sguardo e non le risponde, è come se qualcosa dentro di lei morisse.

"Tornerai, vero?", glielo chiede prima ancora di rendersene conto. Lui ha sempre detto di amarla per la sua indipendenza che la rendevano così unica, così forte, ed adesso eccola lì, come una fidanzata abbandonata qualunque. Non è da lei. Ma non è da lei nemmeno innamorarsi così. E ora?

E, dopo un secondo, lui è sparito dalla sua vista. Forse per sempre. La sua guancia, calda per l'ultima profonda carezza che le ha regalato, si sta già raffreddando. Sulle sue labbra, il suo sapore forte sta già morendo. E già non sente più il rimbombare confortante del suo cuore sotto il suo orecchio. Ha freddo, senza le sue braccia attorno.

Sola. In attesa.

***

E' a casa, ora. Non sa come. Deve aver guidato con una sorta di pilota automatico. La baby sitter la saluta, in un turbinio allegro di cappotto, borsa e sorriso. Sente di odiarla. Che ne può sapere lei? Dal suo box, il suo - loro - bambino la guarda, il labbro imbronciato, gli occhi lucidi. Luka. 

E adesso?

 

  
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