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Autore: Seehl    06/01/2011    3 recensioni
... Matt è morto. Matt si ritrova in quello che crede essere un paradiso. Ma lo è davvero? E soprattutto: cos'è stata la sua morte? E quand'è che potrà riabbracciare il suo unico desiderio, Mello?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matt
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Spari, troppi, rimbombano nelle tue orecchie.

Vedi le immagini intorno a te confondersi.

Tutto prende a vorticare, e in un attimo sei a terra.

Dolore ovunque, lo senti Matt?

Ora passerà.

Dammi la mano, ti condurrò in un posto migliore.

 

-In questo posto migliore… -, hai la forza di sussurrare, - … c'è Mello?

 

Purgatory

 

Apri gli occhi lentamente, guardandoti intorno confuso. C'è nebbia, oppure sei tu che vedi appannato, non lo capisci. Stringi lo sguardo, scrutando oltre quella coltre.

- Oh, porca Tifa, vedo la luce! Sono morto? - ti chiedi, nel panico, osservandoti come puoi. Non ti vedi, ovvio, ora sei ma allo stesso tempo non sei.

Giri su te stesso, meravigliandoti della tua esistenza.

- Quindi da queste parti c'è Dio? - mormori, preoccupato. Decidesti di non affidare la tua anima a nessuna religione, e ora che sei al momento del giudizio, di fronte a qualcosa che non conosci, hai paura, non è vero, Matt?

Ma sta tranquillo: il momento di essere giudicato non verrà mai. La morte è uguale per tutti, che tu lo voglia o meno. Forse te ne rendi conto, perché sbuffi annoiato.

- Per Tidus, non c'è una maledetta sigaretta in paradiso? - imprechi. Provi ad alzarti, scoprendoti in grado di fluttuare, e ti distrai con quel nuovo gioco, dimenticando la sigaretta in pochi secondi.

- Wow. Sono morto. Quindi è questo che si prova. - dici a te stesso, immaginando la faccia di Mello nello scoprire che non c'è un Dio che ti manda all'inferno. Ridacchi.

- … E se sono morto, vuol dire che sono in paradiso! E che da queste parti ci sarà tantissima altra gente morta! Whoo-hoo! Non vedo l'ora di conoscere John Lennon! - vaneggi, ridendo. Forse non lo sai, che il paradiso è uno per ognuno.

Fluttui in giro, continuando a guardarti intorno.

- La mia fighezza è sparita, ma almeno verrò ricordato come il figo che ero. Ehi, chissà se la mia morte ha facilitato le cose a Mel? - esclami, ad alta voce, fermandoti a pensare.

Già, Mello…

- Beh, se questo è il paradiso lui arriverà presto, questo è certo. Voglio dire, deve essere il mio paradiso, quindi dov'è la mia Play? Ho proprio voglia di massacrare qualcuno! - continui.

Sciocco, oppure credulone, che speri che il paradiso esista e che sia a tua disposizione. Fluttui pigramente in giro per quella nebbia, decisamente annoiato.

- Che darei per una sigaretta… - mugoli, abbattuto, lasci che la tua essenza si afflosci tra la nebbia.

Non avrai una sigaretta. Non avrai neppure una PlayStation. E, mi duole, neppure Mello.

Ma non sembra importarti molto, tutt'altro. Sorridi alla nebbia, continuando a fluttuare pigramente, senza meta e senza motivo.

Mi rincresce, ma sei destinato a restare in questo limbo di noia per l'eternità, Matt.

Ma non per volere di un Dio.

Non per un peccato commesso in vita.

Semplicemente perché a qualcuno andava di rinchiudere le anime come in un immenso zoo nel quale tutti possono vederti ma tu non puoi vedere loro.

E' un destino orribile, che affligge ogni anima di ogni essere vivente nel mondo. Non ci sono distinzioni, ciò che è stato fatto in vita non importa più nella morte, non trovi?

Ciò che è stato lasciato dietro di sé non tornerà.

Come i ricordi: può sembrare che siano destinati a restare in eterno, beh, non c'è cosa più falsa.

E, mentre sconti la tua eterna pena, senti affievolire ogni cosa.

Non hai la forza, oppure non hai la voglia di metterti a parlare tra te, né di fare qualunque altra cosa che non sia fluttuare in cerchio senza un perché.

Le sigarette? Cos'erano, poi?

La Play? Bah, sarebbe noiosa qui.

Però c'è una cosa che sai che non dimenticherai, vero Matt? Ed è quel volto, dal caschetto biondo e sorridente, e quel modo di fare così saccente e presuntuoso.

Sì, sai che non lo dimenticherai, e ti bei di quel dolce ricordo.

Ma il tempo passa, inesorabile.

 

Minuti, Ore, Giorni, Settimane, Mesi, Anni, Decenni, Secoli, Millenni.

Il mondo, lì sotto, continua a cambiare, e tu te ne accorgi a malapena. Ricordi in modo confuso la tua vita, finita in modo così brusco quel lontano e freddo giorno, quando non hanno avuto pietà per te. A momenti dimentichi cosa ti ha spinto a farti uccidere, e non ricordi perché ti hanno sparato, però…

Come avevi sperato, una cosa è rimasta alla tua mente. Se chiudi gli occhi lo vedi ancora.

Eccolo… Eccolo che riaffiora… sì, li vedi quei capelli biondi e arruffati… Scendi con lo sguardo, noti la cicatrice, la segui fino al naso, quel naso così perfetto e all'insù, alla francese. Sotto il naso quella bocca, sempre affamata o di cioccolata o di te, sempre sorridente, per fare forza ad entrambi. Ti sforzi ancora, e identifichi la forma del volto, circondato interamente dal caschetto.

Infine, la parte più difficile: quei due zaffiri.

Serri i tuoi occhi, riportando alla mente quello sguardo profondo e penetrante, dolce e duro allo stesso tempo, con quel brillare continuo e quel colore, diamine, quel colore!

Lo ricordi, eccome se lo ricordi. E' l'unico colore che ti fa ricordare il mondo com'era, il cielo e il mare, e desideri poter affogare ancora in quell'oceano brillante.

Ma riapri gli occhi, e lui scompare. Hai smesso di sperare che arrivi a farti compagnia, ormai è passato troppo tempo. Hai smesso di chiamare quel luogo paradiso.

Ora non hai più fantasia per inventare un bel nome per quel posto. Ora sei così solo, così triste, così… abbandonato. Hai paura, vero?

Ti chiedi quale Dio possa volere tutta questa crudeltà, e piangeresti, se avessi ancora quegli occhioni smeraldini che tanto facevano innamorare le ragazze. Vorresti urlare, ma non ricordi più come si emetta un suono, e la tua bocca non esiste più.

Fluttui? No, anche quello ormai è noioso e faticoso. Ti accasci nella nebbia, sospirando senza parole, senza capacitarti di ciò che sta succedendo.

Ma allo zoo, le bestie vecchie vengono sostituite da bestie nuove e arzille, che possano incantare il visitatore. E quelle anziane? Vengono eliminate.

Quello che succede a te, in questo momento.

Lo senti questo torpore? Goditelo, non sentirai altro. Lo senti questo canto leggero? Goditelo, non sentirai altro. Lo senti questo dolce profumo? Goditelo, non sentirai altro.

Spalanchi gli occhi che credevi di aver perso, nel panico. Ti andava bene stare lì se potevi ricordare il suo volto, eccome se ti andava bene.

Ma ora verrai cancellato. Non sai cosa succederà, ma sai che lui verrà cancellato a sua volta dalla tua mente. In un attimo tenti di ricostruirlo, di aggrapparti a lui nell'ultimo istante della tua esistenza, ma poi cala il sipario.

 

E c'è il Nulla.

 

 

 

 

NdA

Ceh, cos'è sta robbbba? Oh beh, alle due di notte si sfornano le cose più contorte u_ù

Io l'ho sempre detto, eh.

Dunque, che devo dirne?
Non so a cosa stessi pensando mentre l'ho scritta..

Probabilmente pensavo al Dio in cui non credo, al passaggio che le nostre anime devono fare.

Prima di andarsene del tutto.

E ci ho immaginato Matt, perché lui… Beh, lui è lui.

E ci ho immaginato tante, troppe cose.

Il ricordo di Mello, ad esempio. E poi il Nulla assoluto.

Uhm, sì, è una visione fatalistica della vita/morte, ma è la MIA visione.

Ehm, non vi chiedo di recensire, dato che mi chiedo anche io quale sia il significato di tutto ciò.

Se voi lo trovate ditemelo ò.ò/

 

Oreuar~

 

Sil~

   
 
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