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Autore: antonia89    06/01/2011    3 recensioni
Salve a tutti!
Sono una nuova utente, e sotto influenza di una mia cara amica,
ho deciso di scrivere una storia tutta mia!
E' la storia di un anime che mi rispecchia molto: quella di Mila e Shiro!
La storia è basata sull'anime, con particolare spprofondimento del rapporto dei due personaggi principali, in un turbine di passioni ed emozioni.
Non mancherà di certo la passione per la pallavolo, e le vicende della nostra begnamina ci faranno rivivere le emozioni di un manga che ha segnato tutta la nostra infanzia!
Spero vi piaccia,che dire..
BUONA LETTURA! ^_^
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Primo Capitolo
La rabbia è verde come il peperone!
 
Sono arrivata a Tokyo dopo aver abitato per ben 14 anni a casa dei miei nonni in campagna.
Sono stati anni felici e spensierati, anche se mi è mancata molto mia madre, che è morta quando ero ancora una bambina e mio padre, che per lavoro è vissuto tanti anni in Perù.
Sono cresciuta tra alberi e animali, infatti la mia migliore amica è una colombella, Taffy, che mi fa compagnia ad ogni ora del giorno!
 
Quel giorno salutai i miei nonni, misi la colombella in un cesto e mi affrettai a prendere la corriera a valle. Riuscii a salire per un pelo, e urlando a squarciagola : << Si fermi, sto arrivando!! >>
Il viaggio fu molto lungo, ma mi consolai con una razione doppia di pasticcini e biscotti. Sono una mangiona e non perdo mai occasione di mangiare schifezze!
Arrivata a Tokyo aprii una cartina scritta da mio padre, Toshiko Hazuki, e mi avviai verso l’altissimo palazzo che si trovata di fronte a me. Suonai il campanello come era scritto nel foglio e mi ritrovai un bambino inglese che mi salutò con:
<< Good morning, sono Sunny, papà Toshiko mi ha chiesto di darti il benvenuto! >>
"…e questo da dove salta fuori?!?"
<< Ciao Sunny, sono Mila Hazuki, posso entrare vero? >>
Entrammo e diedi un’occhiata veloce intorno, "niente male, ho una camera tutta per me!!"
Decisi di preparare la cena e misi il figlio con le indicazioni sul tavolo.
Mangiammo in silenzio, e per lo più ci osservammo.
"..per essere un bambino è molto educato però, speriamo non sia iperattivo, sennò lo strozzo!"
Detto...fatto!
Il giorno dopo, essendo ancora un giorno festivo, decisi di fare un giro per visitare la città e andare a vedere la mia futura scuola, dato che il giorno seguente sarei dovuta entrare come “nuova alunna”.
Entrai in un cortile e sentii delle voci di alcuni ragazzi che stavano giocando a baseball. Ero sopra un albero a godermi lo scenario, quando mi accorsi di non intravedere più Sunny.
 
 
 
 
Un po’ allarmata mi guardai in giro “chissà dove si sarà cacciato!” e provai a chiamarlo a gran voce:
<< Sunny, dove sei??? >>
Non rispose, ma quando mi accorsi che nella palestra della scuola c’erano molte persone, decisi di dare una controllatina.
Sunny era con un gruppo di ragazzi a vedere una partita di pallavolo!
Questo sport lo conosco bene: mia cugina, Mimi Hyuara, è una grande giocatrice della nazionale di pallavolo, e io sono molto fiera di lei, tanto che, ogni volta che mi presento, la nomino spesso!
Sunny mi vide e mi chiamò:
<< Mila vieni qui a vedere la partita!!! >>
Quando vide la mia faccia furibonda cercò di scappare ma io fui più veloce :
<< Brutto marmocchio, quando ti sposti sei pregato di farmelo presente! >>
Sunny si dimenava urlando: << ..lasciami, lasciami stare!! >>..ad un certo punto disse:
<< Devo fare pipi, devo fare pipi! >>
Allarmata lo lasciai, e me ne pentii amaramente visto che era solo una scusa per scappare dalle mie mani.
<< Vieni qui marmocchio, ti faccio vedere io a chi prendi in giro! VIENI SUBITO QUI! >>
Ci ritrovammo in mezzo al campo, mi guardai intorno e dissi, imbarazzata: << Accipicchia, mi sento un tantino osservata!! >>
...Gli occhi che più mi colpirono furono quelli delle atlete di pallavolo….se avessero potuto strozzarmi l’avrebbero fatto seduta stante!
Una di loro parò con un  tono autoritario e severo :
<< Qui si sta giocando a pallavolo. Ci stai dando fastidio, è una partita importante, vattene. >>
Allora, risoluta dissi:
<< Una partita importante?! Ma fatemi il piacere, le partite di mia cugina Mimi HAYUARA, sono importanti, non ti certo questa stupida competizione fra voi! >>
Esplicitando di essere la cugina di Mimi volevo incutere timore, ma ci riuscii molto poco, tanto che, un’altra ragazza mi fissò e disse
 << Sparisci dal campo, tu e questo marmocchio. >>
Il tono era calmo ma severissimo.
La ragazza era alta, (anche se non come me!) aveva dei capelli blu corti e degli occhi scuri, fiammeggianti e determinati: non mi ispirava molta simpatia!
Ad un certo punto Sunny non si trattenne più, e un fiume di pipi uscii dai suoi pantaloni bagnando il pavimento.
Due energumeni mi presero e, insieme a Sunny, mi legarono in una spogliatoio. Era tutto buio.
 
 
 
 
Mi dimenai e appena riuscii a liberarmi, presi Sunny tutto legato e lo trascinai fuori.
<< Sunny è tutta colpa tua! >>
Sunny sembrava dispiaciuto, ma io ero già stufa di averlo tra i piedi.
Salimmo a casa e lo “buttai” nella vasca da bagno perché emanava un odore acre di pipi.
Mi misi a sedere e strappai il figlio di mio padre. Dopo un po’ cercai di ricollegare i pezzi e pensai:
‘’Povero bambino..i suoi genitori sono morti in un incidente e questa è la sua nuova famiglia..vorrei davvero comportami bene, ma anche io ora ho bisogno di una famiglia! Mi manca mio padre..e mi manca quel poco che ricordo di mia madre..spero che papà ritorni presto dal Perù, mi sento cosi fragile da sola!’’
 
 
Il giorno dopo mi svegliai, aprii gli occhi e lessi ‘’8 e30’’ sulla sveglia, che non aveva suonato ancora.
Mi sentii sollevata, le lezioni iniziano alle 8 e……”CAVOLO!! SONO IN RITARDOOOOOOO!!!PISTA,PISTAAAAAAAAAAAAA!!!”
Mi dimenai tra la folla di signori anziani in giro con la spesa e mi fiondai dentro il cortile della scuola ormai vuoto. Salii in un corridoio e aprii la porta di un’aula, sicura che fosse la mia. Mi presentai al nuovo insegnante e mi sentii battere in mezzo alle gambe:
<< …a me non mi presenta nessuno?? Sono Sunny, il fratellino di Mila, piacere… >>
Lo spinsi via dicendo << Non dire che sei mio fratello, perché non è vero! >>
I ragazzi e le ragazze dell’aula lo riconobbero, e ci derisero. Cosi non potei più tenerlo: lo mandai a casa da solo, anche se per qualche istante provai tanta pena per lui..’’Sta cercando di integrarsi in questa nuova vita..ha bisogno di me’’
...ma fu un pensiero che rimossi subito.
Le lezioni furono noiose come mi aspettavo, e alla fine mi alzai dalla sedia sbadigliando e mi ritrovai ad essere fissata da due ragazze che dissero :
<< Vieni con noi in palestra.. >>
Riconobbi le facce che avevo visto nel campo e dissi loro:
<< Ma certo! Volete fare due passaggi con me, non è vero?!? >>
dissi sorridendo, la cosa mi sarebbe davvero piaciuta!
Arrivate in palestra mi accorsi che era vuota e dissi con delusione :
<< Beh, non si gioca più?? >>
 
 
 
 
<< Prima dicci come hai osato umiliarci ieri durante la partita. >>
Capii che facevano sul serio. Le guardai un pò incredula dicendo: << Ma dai ragazze, ancora siete in collera per quella stupida partita?! >>
<< Non era stupida. >> disse la ragazza con i capelli corti blu dall’altro lato del campo,
<< era una partita del campionato e grazie a te abbiamo preso un punto dalle avversarie più deboli del girone. >> disse ancora in tono severo.
<< Per questo, Nami Hayase, ti proporrà una sfida. >> disse ua delle ragazze che mi aveva portato li, << Se perdi pulirai ciò che il tuo fratellino ha sporcato con la sua pipi. >> disse ancora.
Sorvolai sulla parola “fratellino” poiché pensai subito che mai e poi mai avrei pulito della pipi, cosi accettai.
 
Sapevo di non essere in grado di gareggiare ad armi pari con quella Nami, ma non mi persi d’animo, mi misi in posizione di recezione che mi aveva insegnato Mimi e…BUM! Sentii il viso bruciare e istintivamente toccai la guancia destra
“Aia che MALE!!”
Le due ragazze accanto a me si misero a sghignazzare dicendo:
<< Non eri pronta? ..ti serve il riscaldamento prima di iniziare?!? >>
La ragazza con i capelli blu davanti a me mi fissava fiammeggiante.
Alzò una mano per tirare la seconda battuta e mi dissi “ Prova!”
Mi buttai, ma senza successo, e per sei battute non riuscii mai ad indovinare la direzione della palla. Nami stava palesemente vincendo la scommessa ma sembrava preoccupata..forse era dovuto alla mia velocità: grazie ai miei nonni ho sempre avuto la libertà di arrampicarmi sugli alberi e correre con gli animali…è stato un ottimo allenamento!
Alla settima battuta presi in pieno il palo a fianco della rete e sentii Sunny chiamare il mio nome. Senza girarmi lo rassicurai dicendo di stare tranquillo. All’ottava battuta capii la direzione della palla: essa cambiava dopo aver superato la rete. La presi e sentii che le due ragazze accanto al campo trattennero il fiato di botto…ma non riuscii a rinviarla dall’altro lato del campo.
Sunny allora mi venne vicino e cominciò a piagnucolare:
<< Mila mi dispiace! E’ colpa mia,smetti per favore, non voglio vederti cosi! >>
<< Sunny…questa è la mia partita, e ce la metterò tutta fino alla fine... Inoltre…la cosa comincia proprio a divertirmi!! >> dissi con un sorrisone.
Sunny mi sorrise e disse: << ce la farai! >>
Alla nona battuta, Nami, forse intimorita dalla mia intuizione, cambiò strategia. Sentii le ragazze dirsi << è la tecnica del volo di rondine..micidiale! >>
 
 
 
 
Alzai gli occhi e rimasi stupida della complessità di quella tecnica: il pallone si era triplicato ed era impossibile capire da che punto la palla sarebbe caduta.
Mancai il colpo.
Sunny però, si lanciò per cercare di recuperarla al posto mio, ma l’unica cosa che recuperò, fu solo una bella botta in testa.
Mi accertai che stesse bene e piegai la testa sul suolo per piagnucolare:
<< Mamma mia come farò ora!! Sono cosi triste!!! >>
Le ragazze abboccarono subito e si dissero:
<< guarda come frigna, sembra una bambinetta! >>
Allora mi alzai più sorridente e mi girai dicendo loro
<< Ci hai creduto faccia di velluto!! >>
Guardai verso l’altro lato del campo e, indicando l’altra ragazza, dissi
<< …e tu Nami, SAPPI CHE PERDERAI LA SFIDA! >>
Ci posizionammo per la battuta finale.
Nami decise di provare di nuovo il suo attacco diretto, più forte e preciso, e io aspettai che avesse superato la rete per muovermi.
In quel momento i miei occhi si infiammarono e una nuova sensazione si impossessò di me: passione…passione e voglia di vincere mi pulsavano in tutto il corpo…
Mossi le gambe in direzione della palla e mi buttai…
“..devo essere veloce..devo essere veloce..Mila, non sbagliare…!”
 
La presi.
 
Alzai lo sguardo in aria, incredula ancora di essere riuscita a fare tanto...e di nuovo sentii un’ondata di grinta che mi fece rialzare e spiccare un salto in aria.
Saltai tantissimo, abituata in campagna a farlo tra gli alberi, e vidi la palla proprio davanti ai miei occhi..
“MILA PUOI FARCELA, MIRA BENE LA PALLA E SCHIACCIA CON TUTTA LA POTENZA!”
 
….SBAM!
 
La palla rimbalzò a terra per tre volte..si fermo proprio vicino al volto di Nami che stava cercando di rialzarsi.
La palla l’aveva colpita e a nulla era servita la sua posizione di difesa, la mia schiacciata è stata troppo forte per lei...
 
 
 
 
 
 
MI girai verso Sunny che corse incontro abbracciandomi.
Facemmo festa e ci avviammo verso casa..era ormai sera.
<< Certo che la tua amica non pensava proprio che potessi batterla! >> disse lui.
<< Non penso neanch’io! Dopo essere stata battuta moriva d’invidia e di rabbia, era verde come un peperone!! >>
 
 
Continuammo a camminare e Sunny urlò :
<< Papà Toshiko!! >>
Guardai avanti e vidi mio padre che ci chiamò per nome, e corremmo subito tra le sue braccia.
<< I miei bambini! Come state?Mi siete mancati da morire… >>
Quando ci fermammo a guardare il tramonto, mi sentii a casa.
 
Felice.
 
Soddisfatta.
 
Questa sarebbe stata la mia nuova famiglia.
 
<< Sunny questo è tuo papà Toshiko.. >> dissi guardandolo neglio occhi, sorridendo..
<< …e tu sei la mia sorellina!! >> disse lui felice, con gli occhi che gli brillavano dalla contentezza.
 
Decisi che si, sarei stata la sua “sorellona” perché aveva bisogno di me…e io avevo bisogno di un fratellino come lui.
Mano nella mano, incontro al nostro destino, decidemmo di tornare a casa.
 
 
 
 
 
  
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