Discaimer: questi personaggi non sono miei, ma appartengono a Riccardo e sono usati qui con il permesso dell'autore.
Senza poteri
In
una ridente cittadina di nome Ropa, tutti gli abitanti avevano degli
strani
poteri. Ormai gli umani si erano evoluti, e si chiamavano fra di loro
alchemici. Un solo umano era rimasto, un solo ragazzo che non aveva
poteri. Un
solo diverso.
Il
suo nome era Roberto.
Roberto:
Ciao!
Roberto,
soprannominato Rob, non era molto intelligente, né bravo
negli sport, né umile,
né gentile, né…
Rob:
[Strappando la pagina] Io sono bello, gentile e intelligente!
Rob
viene legato dalla narratrice.
Coff
coff. Dicevamo… Roberto era unico in quella sua
città. Viveva assieme a suo
nonno, che campava con la sua pensione…
Nonno:
Nessuno tocchi la mia pensione,
Rob:
Nonno, guarda che nessuno ti ruba la pensione.
Nonno:
Cosa? Giada ha la pressione? Ma ce l’avrai tu!
Rob:
Chi è Giada? Io non la conosco!
Nonno:
Non ho mica detto che sei rosso! Nipote sciagurato, smettila di
prendermi in
giro e vai a scuola o per quant’è poca la mia
pensione ti ci mando io.
Rob:
Nonno, ancora devo fare la colazione! E sono legato...
Il
nonno di Rob non sentiva bene e per questo aveva un cornetto acustico
che, col
suo potere, poteva ingigantire e rimpicciolire a suo piacimento.
Inutile dire
che Rob era una vittima di questo potere…
Nonno:
Tiè! E non toccare la mia pensione! [Colpisce Rob col
cornetto acustico
ingigantito]
Rob:
[Volando sopra la scuola] Ogni mattina la stessa storia…
Roberto
atterrò proprio nel giardino della scuola. Come ogni
mattina, la mira del nonno
era stata portentosa!
Ragazza:
[Guardando Rob con compassione] Ti sei fatto male?
Rob:
Oh no cara ragazza, se ci sei tu con me! [Abbracciando la ragazza]
Ragazza:
Ah! Sparisci, maniaco! [Mandandogli un fulmine addosso]
Rob:
Ahi…
Roberto,
oltre a non essere bravo a scuola, né a casa,
né…
Rob:
Ehi, stai di nuovo esagerando!
Roberto
non era bravo con le donne. Ma era un maniaco di prima
categoria…
Rob:
[Vedendo una ragazza carina] Ehi tu, usciamo assieme!
Lulù:
Io… Io… Mi vergogno!
Lulù
diventò invisibile e scappò via.
Rob:
Acc… [Vedendo un’altra ragazza] Ehi, che ne dici
di uscire insieme?
Ai:
[Occhiataccia] Come osi chiedermi una cosa simile? Muori!
Ai
lanciò dei ventagli contro Rob, ferendolo. Fortunatamente
ormai era abituato,
quindi non morì.
Odoacre:
Ciao Rob… [aiutandolo ad alzarsi] Non dovresti
più mettere a repentaglio la tua
vita così…
Rob:
Ma le ragazze sono così carine…
Odoacre:
Ah, su questo non posso darti torto…
Passò
Adalgisa, quel giorno aveva dimenticato di cambiare la sua massa
muscolare dopo
aver fatto un incontro di sumo.
Odoacre:
Rimangio tutto.
Rob:
Di solito è più carina… [In quel
momento vede una ragazza che solleva oggetti
col pensiero]Che peccato, però…
Odoacre
guardò Rob, attento alla frase che aveva appena pronunciato.
Pensò che non
doveva essere facile per lui non avere poteri, si doveva sentire
inferiore…
Forse proprio per questo faceva lo sciocco, era il suo modo per tenersi
allegro…
Rob:
…peccato che accanto a quella ragazza ci sia il suo ragazzo,
o ci provavo!
Odoacre:
E io che mi stavo preoccupando per te…
Rob:
Cosa?
Odoacre:
No, nulla… [pensando] Oggi ho solo
capito
che sei davvero stupido.
La
campanella suonò. Odoacre e Rob andarono in classe, in altri
casi avrebbero
tardato, ma alla prima ora avevano latino… E, si sa, non
è possibile arrivare
in ritardo con quel professore.
Ambrogio
Pio: Inguai! Ancora in ritardo, devo metterti una nota!
Rob:
E a Odoacre no?
Ambrogio
Pio: Lui è già al suo posto.
Odoacre
aveva subito preso posto grazie al teletrasporto, ma non era riuscito a
portare
anche Rob, che fu costretto a rimanere in piedi davanti a tutta al
classe con
due secchi d’acqua in mano, mentre il professore si
arrabbiava che non prendeva
appunti.
Rob:
Ma come potrei fare?
Ambrogio
Pio: Posa un secchio, per il bene del latino te lo permetto!
Così
Rob poté prendere gli appunti.
Finita
le prime due ore di latino, fu la volta dell’ora di disegno.
La professoressa
Artistico amava molto disegnare, amava molto
l’arte… e gli studenti amavano
lei.
Gloria:
Professoressa, oggi disegnerò un ritratto stupendo!
[cambiandosi d’abito] Il
mio soggetto sarai… tu! [indicando Rob]
Rob:
Io? Farai un ritratto… a me?
Gloria:
Sì, fermo e stupisciti! [Disegna] Ecco fatto! [Mostrandolo
alla classe, che
vomita]
Ercole:
Oh, è un disegno astratto… che grande mistero
queste linee che ricordano
vagamente un urlo. [Guardando con la lente]
Gloria:
E’ il ritratto di Rob, idiota! [gli dà un pugno]
Dopo
la scuola, dura lotta per il nostro stupid… ehm, eroico
protagonista, Rob andò
a comprare un nuovo album da disegno col suo amico Tolomeo. Odoacre
doveva
rimanere a scuola perché aveva ricevuto una punizione.
Odoacre:
Che sfortuna.
Tolomeo
e Rob camminarono, il primo che pensava alla sua fidanzata, il secondo
che ci
provava con qualunque alchemica femminile avesse di fronte,
finché, in un
turbine di rose rosse, che poteva far apparire a suo piacimento, videro
il loro
compagno, Narciso.
Narciso:
Oh splendore del mio viso, sei tu che animi le mie
giornate.[specchiandosi su
una vetrina]
Tolomeo:
Narciso non sa far altro che guardarsi allo specchio e ricevere lettere
d’amore…
Rob:
Accidenti, quello mi ruba le ragazze! Andiamo via!
E
così i tre non si incontrarono.
Subito
dopo, Rob vide un’ennesima ragazza che passeggiava per la
strada, così decise
di provarci.
Rob:
Bella ragazz…
Tolomeo:
E basta provarci con le ragazze! Dobbiamo o no comprare
l’album da disegno?
[Trascinando via Rob]
Rob:
E se ci stava? [piangendo]
Tolomeo:
Voglio proprio vedere la tipa che ci starebbe con uno come te.
Vera:
[giratasi] Oh, ma allora non avevano chiamato me…
Iside:
[Giratasi anche lei] sicuramente avevano chiamato me! Ma... non
c’è nessuno.
Vera:
Andiamo via.
Iside:
No, adesso voglio sfogarmi lottando!
Vera:
[prende Iside per il colletto e la trascina via] Andiamo. Ti devi fare
un
bagno.
Tolomeo
e Rob entrarono in un negozio per cercare l’album.
Rob:
Accidenti, non c’è nessuna ragazza.
Tolomeo:
E basta!
Nino:
Eccomi, sono Nino, il commesso più figo di di Ciampino!
Rob:
Ma non fa rima.
Nino:
All’autrice non andava di cercare una rim… [Nino
viene legato dalla narratrice,
che deve salvare la credibilità dell’autrice o non
sarà pagata]
Donata:
Sarò io la vostra commessa!
Rob:
Ciao sorellina…
Tolomeo:
Ciao Dony.
Donata:
Ecco l’album! E, visto che sei mio fratello e non voglio
pesare sulla pensione
di nostro nonno, ti farò lo sconto!
Rob:
Grazie.
Tolomeo:
Bene, hai fatto, io me ne torno a casa…
Rob:
Nooo, dai, sono stanco, non puoi andartente…
Donata:
Stanco? Sei malato? Allora fatti fare una puntura! [con il cosplay da
infermiera e una
siringa gigante]
Rob:
No, non sono malato! [scappa]
Rob
aveva lasciato Tolomeo nel negozio, che grazie alla sua grandissima
capacità
polmonare che gli permise una fuga con una gomma da masticare alchemica
era
tornato a casa, per sfuggire alle punture della sorella, quando cadde
su una
buccia di banana, solo lui è così tonto da
caderci…
Rob:
Continua, invece di prendermi sempre in giro! E poi, perché
devo cadere? Non mi
sembra che in Crazy School io cada spesso!
…e
finì con la faccia su una gamba di un tavolo. La ragazza che
stava bevendo il
tè fortunatamente riuscì a salvarlo.
Rob:
Ah, qualcuno mi salva…
Riuscì
a salvare il tè, non te.
Rob:
Bastava togliere l’accento, uffa!
Findy:
[bevendo il tè] Sono d’accordo con la narratrice.
Rob:
Però… sei una bella ragazza. Che ne dici di
uscire insiem… [Rob sparì]
Findy:
Adesso c’è più pace…
Findy
però lo fece tornare presto, perché
sennò non posso mandare avanti la storia…
Findy:
Faccio un favore alla società.
Sì,
lo so, ma purtroppo è il protagonista della
storia…
Findy:
[offrendo tè] Sì?
Ok,
per un po’ può anche non…
[l’autrice le sgrida] E va bene. Findy, se lo fai
apparire te lo tengo lontano.
Findy:
Ok. [riappare Rob]
Rob:
Ah, non potevi restare lontana da me! [la narratrice lo lega e lo porta
lontano
da Findy. Lo slega solo davanti casa sua]
E
così finì la giornata di Rob!
Rob:
Ma non ho avuto nessun appuntamento!
Zitto
e va a dormire, o domani il cornetto acustico del nonno ti
schiaccerà invece di
lanciarti e non potrai più vedere nessuna ragazza!
Rob:
Argh! Ok, vado… Ma non finisce qui!
E
così abbiamo visto una giornata del nostro
stupid… ehm, eroico Roberto, che
deve vivere la sua vita senza poteri in un mondo di alchemici.
Ecco, è finita questa piccola ff. Non pretendo di avere la stessa vena comica dell'autore, ma ho provato a imitare un po' il suo stile e lo stile delle ff comiche in generale, ma non so com'è venuto. Spero che piaccia. Ho volutamente omesso Isolde e Mary dalla fanfic non perché non mi piacciano, ma perché io ho una preferenza per una delle due (chi mi conosce sa per chi) e non mi ritenevo in grado di caratterizzarle bene! ^^''' Inoltre questa è un AU, e non so se sono riuscita a mantenermi IC, ma spero di sì!
Spero vi sia piaciuta! ^.^ E andate a leggere l'originale, se vi ha divertito questa, allora Crazy School vi farà ridere a crepapelle!