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Autore: jinajin    10/01/2011    2 recensioni
Kagome parte per l'era Sengoku, con dei biscotti natalizi, speranzosa di ritrovare gli amici di una volta...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un Natale da dimenticare

 

A casa Higurashi c’era un gran via vai. Infatti, c’era aria di valigie e biscotti. Kagome, seduta su una sedia davanti al forno, stava focalizzando tutta la sua attenzione su quei biscotti. Di solito, nel periodo natalizio, era sua madre a occuparsene. Ma visto che sua madre, Sota e suo nonno si stavano preparando a spendere le vacanze alle terme, toccava a Kagome.

Non che fosse un problema, per lei. Ma al solo pensiero che i biscotti avrebbero fatto un viaggio per l’epoca Sengoku, a Kagome venne una brutta sensazione lungo la spina dorsale.

Ormai era passato un anno dalla sconfitta di Naraku e la scomparsa della Sfera dei Quattro Spiriti. Kagome, con immenso sforzo, era riuscita a diplomarsi e stava ponderando se o meno iscriversi a qualche università. Ogni tanto andava a trovare i suoi amici, ma piuttosto raramente. Visto che Kikyo era sopravvissuta nell’ultima battaglia, Kagome aveva perso ogni speranza con Inu-Yasha. Nonostante fosse un cadavere e si cibasse di anime di giovani ragazze, a Inu-Yasha non creava problemi. Kagome smise di pensarci appena sentì un vuoto nel petto.

Se fossi un pezzo di argilla freddo che cammina, forse Inu-Yasha guarderebbe anche me, fece eco un pensiero non voluto. Kagome cominciò a darsi della stupida. Ancora dopo un anno sé ne stava lì a rimuginare su Inu-Yasha e Kikyo. Ormai li aveva accettati; in cuor suo sapeva che per lei lì non c’era posto.

Un secco ‘Dlin’ riportò la sua attenzione sul forno. Senza nemmeno pensarci lei aprì il forno e prese la teglia, bollente. Appena la prese, rilasciò subito la mano per l’immenso calore che le stava bruciando le carni.

Un urlo riecheggiò tra le mura di casa Higurashi. Kagome stava cominciando ad odiare il Natale...

Più tardi, mentre si stava preparando mentalmente per saltare nel pozzo mangiaossa, pregò qualche kami in cielo, sperando di non dover incontrare la sua antenata cadaverica. Di recente le sembrava che Kikyo la disprezzasse sempre di più. Ripensò all'ultima volta che era andata al villaggio di Kaede. Era arrivata alla capanna della vecchia sacerdotessa, sperando di trovare i suoi amici. Invece, si era imbattuta in Kikyo.

-Se cerchi i tuoi amici, sei arrivata tardi- le disse Kikyo.

Il tono usato dalla sacerdotessa non le era piaciuto, per niente. Sapeva che oltre l'espressione senza vita c'era nascosto un sorriso compiaciuto.

Kagome scosse la testa energicamente, cercando di liberarsi da quei pensieri infestati da Kikyo. Fatto questo, saltò dentro il pozzo.


 

Quando arrivò al villaggio, era notte inoltrata. Si sentiva un estranea in quel villaggio, ormai. La maggior parte degli abitanti non la salutava più da quando Kikyo era tornata al suo villaggio natale. La guardavano male, e lei sapeva che veniva vista come la brutta copia di Kikyo.

Quando arrivò alla capanna della vecchia Kaede, chiamò i nomi dei suoi più cari amici: Inu-Yasha, Shippo, Sango e Miroku. Aspettò, in ansia e trepidazione. L'ultima sua visita risaliva al merse scorso e le stavano mancando da matti. Rimase in attesa, mentre si sedette su un sasso di fronte alla capanna.

Passarono molti minuti e infine ore.

Maledizione, Kagome. Cosa ci sei venuta a fare quando loro nemmeno ti aspettano più?

 

   
 
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