N.d.A.: tra un capitolo e l’altro
di “Joey, l’altra Joey e Charlie Todd” ho pensato di scrivere questa… la scena
che non abbiamo visto nell’ultima puntata di Dawson’s Creek. Pacey/Joey, of course. Il titolo è preso dalla terza serie. ***
Don’t ask me to stay
Capeside. Maggio
2008
Okay, allora. Inspiro… espiro.
Non funziona. Perché dicono che
fare respiri profondi ha un effetto rilassante? Credo che chiunque l’abbia
detto non sia mai stato in una situazione del genere.
Davvero davvero davvero bisogna rispettare
i desideri espressi da qualcuno in punto di morte? Perché, nonostante Jen ha
semplicemente cercato di aiutarmi, io adesso sono nel panico allo stato puro.
Voglio dire, non dovrebbe essere così drammatico. Soprattutto perché ho già
fatto la cosa più difficile.
“Ascolta… l’altro giorno, mentre parlavo con Jen, lei mi ha chiesto di smettere di fuggire e decidermi a
scegliere. Io le ho detto che so con chi voglio stare, ma ho sempre evitato di
dirlo per non fare soffrire qualcuno e…”
“Va’ da lui”.
“Come l’hai capito?”
“Forse è perché l’ho sempre saputo, almeno inconsciamente, ma non l’ho
mai accettato. Adesso… non so che cosa è cambiato, ma so che è la cosa giusta
per tutti. E sono felice, per te e per lui”. Mi avvicino per abbracciarlo.
“Grazie”.
“Per cosa?”.
“Per aver capito… come sempre”.
Tanto per rimanere in tema,
indovinate dove sono finita vagando a piedi per Capeside? Esattamente davanti
al muro dove, ormai otto anni fa, Pacey aveva scritto “Chiedimi di restare”. Il
destino sta forse cercando di dirmi qualcosa?
“E tu che ci fai qui?”. Appunto.
Parli del diavolo… Mi volto verso di lui.
“Stavo girando a piedi, e sono
arrivata qui per caso. Tu?”
“Da bravo single, devo fare la
spesa solo soletto”. Perché nel mio cervello si è appena formata un’immagine di
noi due che facciamo la spesa insieme, magari pure con qualche pargolo al
seguito, stile allegra famigliola? Giusto. Può dipendere da quello che sto per
dirgli.
“Quindi, se vuoi ora tolgo il
disturbo e ti lascio alle tue peregrinazioni”. Fa come per voltarsi e andare
via.
“Pacey, aspetta”. Lui torna
indietro e mi si avvicina. “Stavo pensando a quando hai
dipinto quella scritta, e che forse avrei dovuto dirti anch’io una frase di
quel genere ora. Ma non posso. Perché anche se tu mi chiedessi di restare, io
dovrei andarmene”. Sospira avvilito, abbassando lo sguardo.
“Joey, ascolta. Ti ho già detto
che voglio che tu sia libera, di stare con chi vuoi, di tornare a New York…”
“…insieme a te”. Concludo al suo
posto.
“Scusa?”
“Quello che sto cercando di dirti
è che anche se adesso la mia vita è in un altro luogo, voglio comunque passarla
con te. Quindi… Pacey, mi seguiresti a New York?”. Sorride, scuotendo la testa.
“Io ti seguirei dovunque, Potter…
ma aspetta un secondo. Sei sicura di questo? Voglio dire, Dawson…”. Lo
interrompo di nuovo.
“…lo sa già. Cosa c’è? Ti
dispiace non aver visto la sua espressione quando lo ha saputo?”. Pacey mi sta
guardando sconvolto.
“Dawson lo sa? Ripeto: Dawson lo
sa? Quindi fai sul serio”. Gli tiro un pugno sul braccio.
“Certo che lo sa. Vedi, Jen
voleva che vi dicessi quello che… sapevo da anni. Perché è così, è da secoli
che so che sei tu quello giusto, con cui voglio passare il resto della mia
vita, avere una famiglia… e il motivo per cui continuavo a scappare non era evitare
di decidere, ma evitare di… non lo so, non credo che crescere sia il termine
più appropriato, direi forse… cambiare le cose, porre fine a quell’equilibrio
-assurdo, ma pur sempre un equilibrio- che ormai si era creato. E poi non
volevo ferire qualcuno, perché…” lui non mi lascia finire la frase, prendendomi
in braccio e tappandomi la bocca con un bacio. “Pacey! Dove mi stai portando?”
“A festeggiare questo
meraviglioso avvenimento…”
“Pacey!”
“… con una cenetta romantica,
preparata dal tuo chef personale. Perché, tu stavi pensando a qualcos’altro?”
suggerisce, sorridendo maliziosamente.
“Oggi è il giorno più bello della
mia vita”
“So esattamente cosa intendi. E
poi… cosa avresti pensato se dieci o quindici anni fa qualcuno ci avesse detto
che oggi saremmo stati qui, sposati già da ben… due ore?”. Per guardarlo
sollevo la testa dalla sua spalla, dove l’avevo appoggiata ballando.
“Addirittura due ore? Avrei
pensato che il passare degli anni mi avrebbe reso una persona molto, molto
paziente”.
“Pensa allora a quanta pazienza
ti ci vorrà per qualcosa come… tutta la vita”.
“Sai benissimo che sono
masochista, e che quindi sarà un piacere” dice Pacey, baciandomi di nuovo,
mentre continuiamo a ballare.
N.d.A.:
troppo sdolcinato?? Stupido? Banale?
È che non aggiorno “Joey, l’altra
Joey e Charlie Todd” da quasi una settimana… un po’ per mancanza di tempo e un
po’ per la fanfiction natalizia che sto scrivendo su Buffy…
e mi sentivo un pochino in colpa… quindi volevo farmi perdonare, soprattutto se
dovessi impiegare più del previsto (ma neanche tanto,
al limite un giorno o due…) per scrivere il capitolo 7!! Vi assicuro che
dall’inizio delle vacanze di Natale aggiornerò più in fretta!! A proposito:
credo proprio che Dawson's Creek
finisca giovedì (e questa storia è ambientata proprio in quella puntata)...
sono l'unica in preda alla disperazione? Ed è troppo
sperare che dopo facciano qualcosa di decente... tipo le repliche di Buffy? O di Una mamma per amica, magari?
Intanto vi prego recensiteeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!