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Autore: Alexiel94    13/01/2011    5 recensioni
Lo abbracciai cercando di mostrargli tutta la mia solidarietà, nonostante non riuscissi ad essere addolorata per la morte di Caridad, cioè, sì, mi dispiaceva, ma non riuscivo proprio a provare alcun dolore.
E se non provi dolore sei una persona di ghiaccio, vero?
Breve One shot dedicata ad una coppia che adoro, ma non molto amata nel fandom, Nacho/Tefy.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nacho, Tefi
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Spaccati di Nachefy'
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Persona di ghiaccio



Certo che il destino è veramente crudele a volte, a volte può costringere due amanti a vivere lontani, oppure a vivere per la strada, o ancora a crescere senza mai vedere i propri genitori se non in fotografia, come doveva succedere alla neonata che tenevo fra le braccia. Lei sarebbe cresciuta senza mai vedere la propria madre in faccia, avrebbe conosciuto la sua personalità e i suoi modi di fare solo attraverso i racconti dei suoi amici che le avrebbero parlato di lei, la campagnola dell'Hogar Magico. Le avrebbero detto che era morta a diciassette anni per salvarla da Juan Cruz, lasciandola sola con suo padre disperato, che probabilmente ci avrebbe messo anni per ripredersi dal colpo. -Tefy, che ci fai con Marta?- mi chiese quell'odiosa di mia sorella.
-Cerco di ucciderla con la forza del pensiero- risposi con fradda ironia, prima di rendermi conto di aver detto la frase più sbagliata che mi potesse passare per la testa in quel momento quando vidi delle lacrime spuntarle dagli occhi, che lei cercò repetinamente di nascondere. -Mi dispiace- mormorai e feci per alzarmi dal letto su cui stavo seduta per andare a darle il mio conforto, ma lei ringhiò infuriata -Una settimana fa c'è stato il funerale di Caridad e tu stai qui a fare battute sulla morte? VERGOGNATI!- per poi girare i tacchi e andarsene via. Al suo posto entrò Melody, che mi chiese subito -Che ci fai con quella bambina in braccio?-.
-Cosa sto facendo secondo te?- sbottai più acida di quanto non volessi essere mentre la piccola Marta allungava le mani come per cercare di afferrare una ciocca dei miei capelli. -Niente, volevo solo sapere perchè la stai tenendo tu- rispose lei alzando le spalle prima di sedersi accanto a me.
-E' la figlia di un mio caro amico, perchè non dovrei tenerla in braccio?- replicai. -O forse più di un amico?- mi chiese alzando le sopracciglia curate.
-Senti Melody, non sono dell'umore giusto per discuterne- tagliai corto, non avevo voglia di parlarle del mio amore non ricambiato che provavo per lui.
-Da quanto è che lo ami? Da un anno? Due?- insistette lei.
-Melody, ESCI!- gridai improvvisamente alzandomi e facendo scoppiare a piangere la neonata. -Dai, piccola, calmati- le mormorai cullandola per farla smettere, mentre con la coda dell'occhio notavo che la mia amica non si era mossa di un centimetro.

-Tefy, la vuoi sapere una bellissima notizia?- mi chiese Nacho con un sorriso a trentadue denti, che mi rapiva ogni volta.
-Cosa?- chiesi contagiata dal suo sorriso, che avesse ricambiato i miei sentimenti e mollato la campagnola per questo?
-Caridad aspetta un bambino, fra nove mesi diventeremo genitori- rispose euforico, era evidente che fremeva dalla voglia di dare quella notizia a qualcuno. Quella frase bastò a spezzarmi il cuore, non solo era straziante vedere lui e la sua ragazza baciarsi in ogni angolo, ma ora avrebbero avuto pure un figlio...le mie chance con lui si erano ufficialmente azzerate.


-Che succede?- chiese la voce di Nacho facendomi battere forte il cuore, voltandomi vidi che era entrato nella stanza e stava fissando la propria figlia in modo strano. -Dammi la bambina- ringhiò e temendo che le volesse fare del male la strinsi più forte a me. Ma fu solo un istante. Immediatamente dopo mi pentii del mio pensiero, come avrebbe potuto mai ferirla? Lei sicuramente era l'unica ragione per cui in quel momento Nacho non stava tentando il suicidio, non avrebbe mai osato fare una cosa del genere. Riluttante glie la diedi in braccio, e la piccola Marta si calmò fra le braccia di suo padre, per poi smettere di piangere qualche minuto dopo. Nacho la cullò fino a farla addormentare, e uscì dalla camera seguito a ruota da me, che scoprii stava andando nella camera che fino a un anno prima era solo un grande ripostiglio, ma che ora era quella sua e di sua figlia. Adagiò delicatamente Marta nella culla, poi si sedette sul suo letto poggiando i gomiti sulle ginocchia e coprendosi il volto con le mani, sicuramente nel vano tentativo di non piangere. Lo abbracciai cercando di mostrargli tutta la mia solidarietà, nonostante non riuscissi ad essere addolorata per la morte di Caridad, cioè, sì, mi dispiaceva, ma non riuscivo proprio a provare alcun dolore.
E se non provi dolore sei una persona di ghiaccio, vero?
-Grazie- mormorò Nacho abbracciandomi a sua volta. Sentii il mio cuore andare a mille, e una specie di scossa percorrere il mio corpo, mentre gli chiedevo -Di cosa?-.
-Per il fatto che mi stai vicina- rispose. In quel momento non pensai alle conseguenze che avrei potuto far scaturire, ma semplicemente spezzai l'abbraccio e guardai negli occhi il mio amico dicendogli -Sai, Nacho, io ti ho sempre amato-, per poi baciarlo appassionatamente. Lui si staccò quasi subito prima di gridare -Cazzo, Caridad è appena morta e tu già ci provi con me! Mi fai schifo!-.
-Nacho aspetta...- cominciai, ma lui si era già alzato e se n'era andato via sbattendo la porta violentemente. Con tutto quel baccano inevitabilmente la bambina si era svegliata piangendo, e andai immediatamente a consolarla mormorandole -Marta, non mi importa cosa dice Nacho, io non mi arrendo-.
   
 
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