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Autore: Gabriellina_Emrys    13/01/2011    4 recensioni
Qualche capitolo più avanti capitolo nella fanfiction "Slayerich": Arrivati a Sailoon, la sera stessa Lina e Gourry sono costretti a svestirsi dei loro usuali comodissimi abiti da viaggio per indossare quelli eleganti di corte, e partecipare al gran ballo.
Questo breve scritto l'ho voluto pubblicare lo stesso, anche se costituisce uno dei capitoli della cross-over Slayerich, visto che c'è molta romance L/G e poco dell'avventura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Personaggio originale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era affatto comodo, senza alcun dubbio

Non era affatto comodo,  senza alcun dubbio.. ma Amelia aveva insistito perché li indossassi  e non avevo alcuna intenzione di sorbirmi le sue prediche …Dannazione non era mia abitudine vestire con abiti così stretti da togliere il respiro e lunghi tanto che non inciampare sui propri piedi equivaleva alla possibilità che Zel la piantasse con i suoi discorsi di autocommiserazione ...Per non parlare di quei maledetti tacchi che mi impedivano di camminare in linea retta…

Presi a scendere la grande scalinata, coperta da un lungo e soffice tappeto rosso; ad ogni spiazzale, che interrompeva la scalinata a tre rampe, si affiancavano gli spessi corrimano in marmo sui quali erano posti vassoi stracolmi di frutta e poste al centro delle candele profumate che arricchivano l’aria di buoni odori. Quando giunsi alla fine mi voltai indietro: ‘ Meno male, nessuna caduta imbarazzante finora …aih che male!’ mi chinai per guardare i piedi incastrati in quelle trappole(trampoli) verdacee. Mi appoggiai con la mano alla colonnina terminale della scalinata , mentre l’altra si accingeva a sistemare la scarpa intorno al piede dolorante:

<< Ma quando finisce questa serata! Perché mi sono fatta convincere dannaz…!>>

<< Signorinella le serve qualcuno che l’ aiuti a mettere un piede di fronte all’altro?>>

Un sorriso divertito si allargò sul mio viso: << No, grazie cavaliere, ma credo invece che a lei servirà molto presto una stampella …!>> dissi  e togliendo la mano dal tacco mi tirai su, voltandomi verso l’incauto interlocutore.

Rimasi di stucco…Gourry, a pochi passi da me, mi guardava dai suoi ben 2 metri di altezza, un sorriso malizioso, e dolce nello stesso tempo. I lunghissimi capelli dorati, lavati e pettinati con cura, si accostavano gentilmente al viso chiaro dello spadaccino, scendendo a ciocche lungo il petto. Indossava una camicia bianca di seta, con il colletto semiaperto a formare una V ben definita . Sopra una giacca azzurra, con molti ricami dorati  ad adornare le maniche ed il bavero:questo si prolungava per tutta la lunghezza della giacca, allargandosi sul petto e restringendosi dove cominciavano una serie di bottoni, anche questi dorati. La giacca azzurra seguiva a perfezione la linea slanciata dello spadaccino, terminando poco più al di sopra del bacino dove una fascia blu gli fasciava la vita. I pantaloni azzurri di morbido tessuto scendevano vagamente attillati lungo le gambe, entrando infine in degli stivali color del cielo ben stretti ai polpacci.

Insomma… un amore…

Non fraintendetemi! Che Gourry fosse bello era un fatto OGGETTIVO, nel senso che…era bello a prescindere da gusti personali: quei lineamenti erano da principe delle fiabe…

Finitela con il sarcasmo, va bene?!

Quando mi ripresi dai miei pensieri Gourry era sempre lì, il suo sguardo però si era …addolcito.. mi guardava come se fosse… preso dal guardarmi… Poi il suo sorriso si allargò :

<< Alla fine hai messo quello più scollato….>> sembrò incerto se continuare, poi però non si sarebbe divertito ..giustamente…<<  speri così che si noti un pochino di più ciò che solitamente  non si nota ..?>>il suo sorriso ora era un ghigno malizioso …ma non mi arrabbiai…semplicemente risposi a tono:

<< Già … a quanto pare deve aver funzionato , eh Gourry? Tu lo hai notato ….>>non potei impedirmi un sorrisetto malizioso anche io.

Se Gourry ne fu imbarazzato comunque non lo diede a vedere. Il suo sguardo si addolcì di nuovo e cominciò ad avanzare verso di me: quando mi fu di fronte tese la mano, aspettando che la mia si decidesse a raggiungerla. Non passò molto tempo prima che accadesse…

Il calore della mano di Gourry era… talmente familiare…

Dopo quattro anni di convivenza il modo di interagire con lui si era evoluto, era maturato. Non agivo più d’impulso perché sapevo chi era Gourry. Quando eravamo solo io e lui, beh… non volavano palle di fuoco in continuazione( escluse le volte in cui provava a rubarmi il cibo dal piatto!). In fin dei conti… non mi dispiacevano le sue battute… in realtà… si trattavano solo di provocazioni scherzose. E gentili. Gourry era così. Gourry era così maledettamente gentile. Gentile… già. Anche altri uomini potevano essere gentili con me( nota dell’autrice:ah si? E chi sarebbero questi altri gentiluomini?Lina :Sta zitta!!!). Ma Gourry era gentile come piaceva a me…

Sentii il mio amico stringermi la mano e ci fissammo silenziosamente. Così, presi una decisione: quella sera non mi sarei annoiata…

<< Gourry ti conviene fare attenzione..>> dissi divertita, avvicinandomi di più a lui <<…dopo questa sera non vorrai solo limitarti ad essere la mia guardia del corpo…>>aggiunsi in tono ancora più malizioso. Gourry alzò gli occhi al cielo, come aspettandosi il seguito,<<…ma pregherai gli dei di dimenticarmi perché il tuo desiderio di avermi TUTTA per te sarà diventato insostenibile..!>> non riuscii a concludere seriamente e scoppiai definitivamente a ridere, mentre Gourry  si copriva il viso con la mano libera e univa la sua risata alla mia.

Gli invitati che passavano di lì ci  fissavano incuriositi, e quando io e lo spadaccino tentammo di ricomporci  l’unica soluzione che ebbe successo fu quella di darci le spalle, respirando molto lentamente, aspettando che i singhiozzi cessassero…

Quando mi voltai, mi imposi di rimanere seria.  Gourry invece era ancora voltato di spalle. Mi avvicinai a lui e quando mi ritrovai al suo fianco mi venne offerto il suo braccio. Il mio amico però non osava guardarmi,  la testa abbassata mentre con la mano si torturava il viso con l’intento di coprire l’imbarazzo. Passai il braccio sotto quello dello spadaccino, e lo strattonai seguendo la folla che si dirigeva verso il centro della sala, dove il buffet era allestito.

Dovetti fare non poca fatica per guadagnarmi un po’ di spazio tra la moltitudine di gente che, chissà  per quale ragione, si arrestava a chiacchierare davanti ai tavoli, impedendoci di usufruire di quel ben di Dio. Vi assicuro però che ne valse la pena.

Quando riuscii ad accostarmi ai tavoli trovai enormi vassoi, stracolmi di pietanze dolci e salate. Allungai la mano verso uno dei vassoi contenenti enormi e dorate cosce di pollo abbrustolito, ma un’altra mano arrivò a concludere la mia iniziativa: Gourry afferrò il cosciotto, e lo sventolò davanti al mio naso dicendo che dovevo comportarmi in modo più aggraziato, o avrei finito per farmi passare per un galeotto travestito da donna… Non era molto carino rivolgersi a me in quel modo, non vi pare? Soprattutto perché…avevo fame!

Lo spadaccino fece per portarsi il coscio alla bocca ma io glielo impedii, piantando il mio gomito nel suo stomaco e così facendo, mentre il mio amico si piegava su se stesso tenendosi lo stomaco, il cosciotto volteggiò in aria fino a depositarsi magicamente sul palmo della mia mano.

Senza preoccuparmi eccessivamente per lo stato dello spadaccino, addentai il pollo: quella prelibatezza non fece altro che aumentare la mia voracità,  le fiamme che ardevano nel il mio stomaco parevano diminuire ad ogni morso. Ogni boccone ingoiato alimentava la mia golosità…

Non sono un’ingorda ! Ma quanto tempo sarebbe passato  prima di poter mangiare tutti quei cibi prelibati gratis?!

Finita la coscia allungai le mani verso il vassoio prendendone altre due, morsicando l’una e l’altra alternatamente. Quando alzai gli occhi mi accorsi che tutta la sala mi stava fissando come se fossi un fenomeno da baraccone: alcuni invitati mi fissavano visibilmente schifati, altri con gli occhi sgranati, altri ancora, ridacchiando, bisbigliavano qualcosa all’orecchio del vicino. Dei piccoli borghesini impertinenti sghignazzavano, e udii uno di loro rivolgersi alla donna di fianco e gridare:<< guarda mamma,  un giullare vestito da dama!>>. I miei occhi si dischiusero a formare due piccole fessure…No, non era il caso di scaldarsi quella sera, poi si sa… i bambini che cosa non dicono……

Così allontanai il pollo dalla bocca, alzando un sopracciglio indispettita: << che c’è? Mai visto qualcuno affamato?>>.

Fu solo allora che mi resi conto di un’altra presenza….

Mi irrigidii, mentre una pelle d’oca si propagava su tutto il corpo. Roteai gli occhi verso il coscio che tenevo saldamente avvolto nella mano destra e cominciai a tremare senza controllo. Quella era lì…il suo corpo si scorgeva appena al di sopra rispetto alla linea d’orizzonte del cosciotto…E mi fissava…anche se gli occhi nemmeno li vedevo io sapevo che mi fissava… E avanzava sulla superficie di quella prelibatezza lasciandovi il suo melmoso marchio…. Allora urlai con tutta la voce che le mie corde vocali disponevano:

<< AHHAAHHAH!! Una lumacaaaaa!>> gridai colta dal panico, lanciando i due cosci per aria e correndo all’impazzata tra la folla. Tra spintoni vari riconobbi  Gourry, occupato a parlare con qualcuno a cui non feci minimamente caso: lo spadaccino era già voltato nella mia direzione, evidentemente richiamato dalle mie urla, e preso da un iniziale senso di terrore per la paura di essere investito indietreggiò di qualche passo. Inutile il suo tentativo: gli sbattei praticamente contro mentre le mie braccia si stringevano convulsamente intorno alla sua vita .

<<AhhhaAh!! Mi fanno schifo! Perchè sul mio cibo!!! Lo avranno contaminato! Che orrore…!!!>> ripetei tra i singhiozzi, affondando il viso nel petto dello spadaccino che era diventato rossissimo in volto trovandosi di fronte una platea sconcertata.

Sentii Gourry farfugliare qualcosa, ma non capii nulla: il mio stato emotivo  era paragonabile a quello di Zel quando entrava alle terme pubbliche…

Totalmente assente…

Peccato poi che qualcuno richiamò la mia attenzione in malo modo, rompendomi quasi il timpano:

<< Lina! Per favore ci stanno guardando tutti gli invitati!>> urlò Gourry nelle mie orecchie, riuscendo ad allontanarmi afferrandomi i polsi dietro la sua schiena ed unendoli davanti a se.

Lacrime calde  mi rigavano il viso. Alzai lo sguardo verso quello dello spadaccino, e cominciai a parlargli  lentamente a bassa voce, quasi bisbiglando:

<< C’erano loro…..Io le ho viste…volevano mangiarmi…..>>

<< Lina…>> Gourry abbassò il volto, tenendomi ancora i polsi stretti tra le mani << ..di chi parli?>>

<< Le… lumache carnivore….! Sono venute anche loro alla festa…! Nascondimi ti prego..!>>

A quel punto Gourry sgranò gli occhi, la tipica espressione che hanno le persone quando si trovano di fronte un matto da malicomio.

<< Lina…non è che hai bevuto ?>>

Lentamente cominciai a scrollare la testa in segno di negazione. Fu quando ritornai a guardarlo che sentii la fastidiosa risatina di colui che mi aveva giocato quel brutto tiro. I miei occhi erano due fessure ora, la bocca contorta in una smorfia tra rabbia e vergogna della figura che avevo appena fatto.

Mi voltai di scatto respirando convulsamente: quel mostriciattolo era lì che se la rideva a crepapelle, e quando incontrò il mio sguardo le sue sopracciglia fecero su e giù mentre la sua bocca da squalo si allargava in un ghigno impressionante….Lo guardai mettersi sottosopra, la testa schiacciata a terra, e mentre mi mostrava il suo sederino impertinente che faceva di qua e di là, come per provocarmi, mi chiamava:

<< ..ihhih  - I nnaa! Iuh uuh!!>>

E devo dire che accolsi quella provocazione senza pensarci due volte:

<< Brutto mostro che non sei altro! Io ti faccio a pezziiii!!!>>

Come una furia mi scaraventai verso l’animale, ma lui invece di scappare si lasciò raggiungere, o, meglio, quando ero a pochi passi da lui, corse verso di me, ad una velocità tale che non riuscii a bloccarlo, e mi passò sotto al vestito……

Quella creatura….

Mi aveva alzato il vestito…..

Aveva OSATO prendermi in giro!

<< ihiehheh! Ina pushta miista !ahahahhah! >>

<<..E’ più oscuro del crepuscolo…è più rosso del sangue…è sepolto sotto la marea del tempo…>> iniziai a recitare l’incantesimo, intenzionata a punire quel mostriciattolo blu e ridurlo in poltiglia, ma come sempre a qualcuno non andava giù l’idea….

<< Lina! Fermati! Ma che ti salta in mente!>> Gourry mi fu subito addosso, tappandomi la bocca con la mano, mentre l’altro braccio faceva fatica a trattenermi ad di sopra della spalle.

In suo aiuto giunsero Amelia e Zelgadiss, che prima di allora ancora non ero riuscita a scorgere tra la folla. Si, lo so. Ma avevo fame…!

<< Signorina Lina!>> esclamò Amelia, con il suo usuale tono di rimprovero da paladina della giustizia.

Già. Ci mancava solo una delle sue prediche.

Alzai lo sguardo verso la principessa, che mi guardava indispettita, mentre Zel al suo fianco si limitava ad alzare gli occhi al cielo, come per dire che non c’era da chiedersi chi avesse fatto tanto fracasso.

Che amici eh…?

Ad ogni modo mi ricomposi, permettendo a Gourry di allentare la presa su di me, e mi aggiustai il vestito, passando con la mano qua e la dove intravedevo qualche piega storta. Il mio viso doveva ancora essere molto teso, visto che, dopo qualche istante di silenzio assoluto, mi fu posta la fatidica domanda.

<< Lina…>> la voce di Gourry sembrava non molto convinta nel voler pronunciare il mio nome …<< …ci vuoi spiegare cosa è successo..?>> .

 

 

D’accordo. Giusto. Era bene chiarire chi fosse il vero colpevole di quello che era accaduto, ed io non mi tiravo certo indietro quando c’era da accusare qualcuno che non ero io.

Presi un lungo sospiro, per poi fissare i miei compagni con lo sguardo di chi non vuole essere interrotta.

<< Quel mostro spregevole mi ha resa ridicola davanti a tutta la corte…>> la mia voce falsamente calma fece trasalire i miei tre amici, i quali cominciarono a guardarsi attorno con fare sospetto, evidentemente in cerca di una qualche traccia di Stich. Naturalmente il mostriciattolo si era nascosto, e cominciai seriamente a credere che fosse un parente stretto di Xellos date le loro particolari attenzioni nei miei confronti…

Ad ogni modo, dovevo concludere il capo d’accusa.

<< Lui ha….. messo una schifosissima lumaca sul mio cosciotto! >> rabbrividii al ricordo…

Gourry, che teneva la testa alzata sopra la mia in cerca di Stich, roteò gli occhi verso l’alto per poi guardarmi diritto negli occhi.

<< Lina, hai bevuto un bel po’ di idromele… questo l’abbiamo capito tutti…>> . Serrai gli occhi minacciosa più che mai. <<… credo sia meglio prendere un po’ d’aria che ne dici? >> concluse Gourry frettolosamente, prendendomi sotto braccio e guidandomi tra la folla verso la balconata principale della sala reale. Nel tragitto diedi sfogo deliberatamente al mio disappunto, urlando istericamente come una pazza da manicomio, mentre lo spadaccino mi trascinava fuori.

Raggiunta la balconata mi liberai dalla presa del mio compagno e mi appoggiai al freddo parapetto in marmo, respirando affannosamente. Non è facile dire circa quattrocento frasi in meno di un minuto…E di sicuro non fa bene…

Quando sentii i miei muscoli rilassarsi, mi voltai per parlare con il mio amico. << Gourry…Uh? Gourry?>> chiamai lo spadaccino, che sembrava essersi volatilizzato…

<< Sono qui, Lina…! >> . Sussultai nel sentire la sua voce alle mie spalle e mi sporsi al di là del parapetto, cercando la sua sagoma: lo vidi chiaramente, appena qualche metro sotto di me, seduto su una delle panchine che adornavano il pianerottolo centrale, al cui livello si riunivano le due scalinate laterali che accostavano il balcone rotondeggiante per poi continuare la di discesa con un’unica grande scalinata. Lo spadaccino aveva alzato lo sguardo verso di me, e sorridendo mi disse: << La signorina si è calmata ora? >>. Mi accigliai, ma prima che potessi controbattere il mio amico mi fece cenno di raggiungerlo. Sospirai, rimandando più in la il piano di vendetta nei confronti di Stich e, annuendo alla mia guardia del corpo, mi avviai verso la scalinata più vicina.

Fu la cosa più impegnativa di tutta la serata, ve lo assicuro.

Quando scesi l’ultimo gradino alzai la testa, ed incrociai lo sguardo di Gourry che, sempre seduto, aveva osservato la mia tortuosa passeggiata con un sorrisetto malizioso stampato sul suo, pur grazioso, volto.

<< Lina, che ne dici di fare un’altra sfilata come questa..?

<< Gourry, che ne dici se mi sfilo la scarpa e te la tiro precisamente in mezzo agli occhi?>> non riuscii nemmeno a terminare che Gourry scoppiò in una sonora risata, che mi trovai ad accompagnare poco dopo. Era incredibile il modo in cui quel cervello di medusa, anche prendendomi in giro, riusciva a farmi sentire il cuore così leggero… solo ridendo a quel modo… Era naturale per Gourry alleggerire qualsiasi tipo di discussione o di situazione, soprattutto quando queste rischiavano di farmi crollare: il mio amico sapeva cosa mi passava per la testa solo guardandomi una volta negli occhi… ed era proprio questo che mi impressionava di lui e… che mi faceva stare bene.

Con questi pensieri, mi avvicinai alla panchina e mi sedetti accanto allo spadaccino che, ancora ridendo, si voltò verso di me e, mettendosi su un fianco , si sistemò sulla panchina in modo da guardarmi frontalmente; lo imitai, rannicchiandomi un po’ sulla panchina per quanto il vestito mi permetteva, ed adagiai il braccio vicino alla spalliera sulla stessa, reggendomi la testa.

Gourry fece lo stesso.

Sorridemmo nel guardarci.

<< Allora Lina.>> proferì Gourry dopo qualche istante.<< Mi vuoi spiegare cosa sia successo di sopra prima?

Mmm. Grazie Gourry, ma perché farmi ripensare a quell’essere ignobile??   

Sospirai, vagamente indispettita. << Stich ha messo una schifosissima lumaca ( “brivido”) sulla squisita pietanza che stavo per addentare. Tutto qui….>>. Il mio amico mi fissava come se fossi una bambina capricciosa. Oh…beh... grazie tante, cervello di medusa. << Mi fanno schifo Gourry, lo capisci? Quel mostro blu mi ha giocato un brutto tiro! Ma io gliela farà pagare, prima o poi… >> dissi digrignando i denti e facendo segno con le mani giunte in un ipotetico strangolamento.

Gourry sembrava divertito da quel gesto. << Lina, tu e Stich credo invece abbiate molte cose in comune…>>.  Sembrava SERIAMENTE divertito… << Gourry, se provi a dire che sono blu, o che ho il suo stesso sorriso e che sono piccola come lui, io ti giuro che….!>> mi affrettai a dire, puntandogli il dito contro. Lo spadaccino non si scompose, stranamente, al mio tono poco tenero, ma si limitò ad aprire quel sorriso in un ghigno. << No… ma quando ti irrita qualcosa hai le sue stesse espressioni facciali.. >> così dicendo lo spadaccino si mise la mano, con cui si reggeva la fronte, sugli occhi, cominciando a ridere silenziosamente.

D’accordo Gourry. Ora ti uccido!

Ma prima che potessi  ribattere e cominciare a picchiarlo, Gourry borbottò qualcosa, che non riuscii a comprendere… << Cosa hai detto Gourry?>> gli chiesi.

Il mio amico rimosse la mano dal viso, completamente rosso per lo sforzo di aver trattenuto una lunga risata, e si sistemò come si trovava prima: << Ho detto che basterebbe poco per fargliela pagare.>> dichiarò tranquillamente, ed accortosi della mia incredulità mista ad una più forte curiosità, non poté fare a meno di sorridere. Dopo avermi fissato per qualche istante, proseguì, rivelandomi la cosa più sconcertante che mai mi fosse capitata di sentire su quella creatura…

<< Stich teme l’acqua.>> concluse piano lo spadaccino.

Inizialmente rimasi con un’espressione vagamente scettica stampata sul volto, convinta che lo spadaccino mi stesse prendendo in giro nuovamente, ma non vidi alcun tipo di cambiamento nella sua espressione…

Ah, Ah Ah. Molto divertente comunque. << Ma che tipo di acqua?>> domandai al mio amico, incerta se quella domanda avesse un senso così esposta

Gourry fece spallucce. << Qualsiasi tipo, a quanto ho capito. Di mare, di fiume o di lago.. delle terme…Dice che…è un problema di..densità molecolare… >> disse pronunciando pensieroso le ultima parola.

Ma che diamine…..

<< Aspetta un attimo!>> sbottai, facendo sobbalzare Gourry, che ora mi guardava con gli occhi spalancati. << Primo: come fai a sapere qual è il punto debole di quel mostriciattolo! Secondo, e cosa più importante: come fa lui a sapere il MIO punto debole! >> “sorella a parte”, pensai rabbrividendo.

Gourry mi fissava senza dir nulla, ed ebbi tutta l’impressione che lo spadaccino mi stava nascondendo qualcosa, poi, grattandosi leggermente la frangia e cercando evidentemente un modo per non tradirsi con le sue stesse parole, mi rispose in quattro e quattr’otto: << …Questo pomeriggio lui è entrato alle terme del palazzo dove ero io, e non sapendo di questo suo problema l’ho spinto in una delle vasche… E poi ho dovuto salvarlo.>>

Ottimo Gourry. Lasciarlo in fin di vita no?

Lo spadaccino continuò: << ..Così quando l’ho tirato fuori, è stato costretto a dirmelo..>>. Tra i due credo che il più incredulo fosse proprio quel cervello di medusa: anche io ero rimasta sconcertata, visto che proprio il giorno prima avevamo assistito alla capacità della creatura di alzare pesi ben al di sopra dello standard… Certo che Stich era pieno di sorprese… Poi tornai a guardare Gourry, che appena incrociato il mio sguardo si affrettò a distogliere il suo verso la scalinata inferiore. Le mie palpebre si dischiusero momentaneamente, mentre la mia mente formulava la domanda esatta…

<< Allora, sembra che tu e Stich abbiate stretto amicizia! A quanto pare a quell’orrido cosetto blu tu hai dimostrato che nell’acqua possono esserci anche creaturine amichevoli… >> proferii, sorridendo in modo fanciullesco,<< …. Come te, eh? Cervello di MEDUSA? >>, conclusi ridacchiando, in modo che lo spadaccino si soffermasse sulla battuta, e non capisse il mio vero intento…

Gourry sorrise divertito.

Bravo Gourry…vai così…

<< Si, sembra di si. Vedi, quando l’ho ripescato, Stich sembrava veramente triste… Lina, avresti dovuto vederlo… Andava giù poverino…e per la paura non riusciva a risalire… >> “Oh… poverino”<< …Così, quando mi ha detto il suo problema, io l’ho consolato dicendogli che non era nulla di grave! >> disse felicemente lo spadaccino, come orgoglioso della sua gentilezza.

Vai avanti…

<< …Che succede a tutti!>>

Perfetto…

<< Perché tutti hanno paura di qualcosa!>>

Ci siamo..

…………….

<< Guarda Lina per esempio..!

……………….

<< Le basta vedere una lumaca per scappare con la coda tra le gambe e…!!>>

….

Ecco lo sapevoooo! Io ti faccio fuori cervello di medusa!!!

 

<< Io ti uccido…>> sibilai, le orbite in fuoco.

Lo spadaccino non si rese immediatamente conto di ciò che aveva appena detto. La sua espressione passò dall’incredula, alla vaga, alla consapevole…alle atterrita… Sul suo volto si dipinse il terrore.

Gourry deglutii. << Lina… >> la voce tremolante di Gourry pronunciò con difficoltà il mio nome,<< … non ti voltare…>>. Uh? Fu solo in quel momento che mi resi conto dello sguardo di Gourry. Non guardava me: guardava dietro di me.

Cos..?

<< Lina….. LEI è qui…di nuovo…. >> lo spadaccino deglutì ancora,<< … sulla tua testa… >>.

Ci misi un po’ di tempo per capire di chi stava parlando… E quando lo capii… fu la fine.

<< AHHHHHHHH! Lumacaaaaaaaa!>> urlai impaurita, e balzai in avanti, gettandomi su Gourry,  stringendogli convulsamente le braccia attorno al collo. Che vergogna, piangere come una disperata a quel modo non era da me…

<< Mandala viaaaaa!! Via via viaaaaa!!Uccidila Gourry ti prego!>> urlavo, tra un singhiozzo e l’altro, troppo impegnata a sbraitare per sentire cosa stava succedendo attorno a me…

Aprii gli occhi lacrimosi, e mi resi conto solo dopo qualche minuto di essere caduta in una trappola.

Il mio viso si trovava ,chissà per quale motivo, contro il petto dello spadaccino, che mi stringeva forte a sé, con un braccio che mi cingeva la  vita e l’altro lungo la schiena, mentre la mano di questo era impegnata ad accarezzarmi dolcemente la nuca.

<< Sai qual’ è la cosa che mi piace di più quando ci sono lumache o…lumache immaginarie in giro..?

Non ottenne risposta. Stavo avvampando…

Sentii la sua testa spostarsi, fino a percepire le sue labbra contro il mio orecchio:

<< ….Tu ….. gridi… scappi…. >> esitò un istante , << ……..e abbracci ME.

 

...

 

 

Se vi stesse chiedendo di che colore fosse stata la mia faccia, pensate ad un pomodoro maturo; se vi stesse chiedendo che velocità i battiti del mio cuore avessero raggiunto in meno di un secondo, pensate a quella raggiunta da una spada impugnata da Gourry durante una battaglia….

Dire che non mi piacesse, in fondo, quel calore… significherebbe essere molto bugiarda.

Ok, d’accordo, il mio monologo DEVE fermarsi qui....!

Lo spadaccino aveva continuato con le sue carezze, senza aggiungere nulla, forse anche lui sorpreso da ciò che aveva appena detto con tanta disinvoltura. Sentivo chiaramente il suo cuore e il suo calmo respiro sui capelli, mentre sentivo le sue labbra premere e ripremere gentilmente contro la mia tempia infuocata.

Dove trovai la forza di parlare dopo me lo chiedo ancora oggi…

Oh, si certo, non che fino a quel momento non fosse mai successo niente di simile tra noi ma in genere si trattava di momenti fugaci, spesso interrotti da qualche stupida battuta o, il più delle volte, da pericoli in agguato… Senza contare che quell’idiota di Gourry si faceva venire in mente parole anche troppo dolci nei miei confronti in PRESENZA di Amelia e Zelgadiss e, sempre troppo spesso, capitava che desse sfogo alla sua già ben nota cavalleria nei momenti meno tranquilli della nostra convivenza…. Durante una battaglia, per esempio.. tipico di lui…

Quando eravamo soli tutto sembrava…semplice e difficile, nello stesso tempo…

Perché??? E che ne so io!

 

<< Devo cominciare a scappare o aspetto ancora un po’..? >> la voce dello spadaccino mi fece trasalire, facendomi tornare alla realtà...

<< Aspetta ancora un po’… >> mugugnai. No, NON era un “ aspetta ancora un po’ perché sto bene così”, MA un “aspetta ancora un po’ che appena rinsavisco e mi passa il rossore, ti prendo a calci!”. E’ chiaro??!

Sentii lo spadaccino ridacchiare, ben consapevole di cosa quell’ “aspetta ancora un po’” significasse. Per alcune cose era veramente perspicace….

Sospirai, facendo scivolare le braccia dal collo dello spadaccino verso il suo petto, e spingendovi contro per guadagnare una posizione meno imbarazzante e che mi consentisse di guardarlo. Feci del mio meglio per sembrare indispettita, ma quando incrociai gli occhi di Gourry e il suo dolce sorriso  distolsi lo sguardo sbuffando, consapevole del fatto che le mie guance stavano assumendo nuovamente un colorito imbarazzante…

Perfetto. Brava Lina, bella figura…

<< Sai, raggio di sole, credo ti convenga darti una sistemata prima di rientrare nella sala riunioni del palazzo...>> affermò con tono divertito lo spadaccino, allungando una mano verso i miei capelli e sfilandone il sottile ferma capelli argentato, con il quale una delle inservienti di Amelia aveva giocato e fissata l’acconciatura qualche ora prima. Sentii la mia folta chioma scendere lungo la schiena e, sapendo il tempo che c’era voluto per raccoglierla a quel modo, tornai a guardare lo spadaccino con un’espressione accusatoria stampata in viso, mentre lui mi porgeva il pettinino.

Naturalmente, il maledetto stava sorridendo… Accidenti a lui….

Con un gesto isterico afferrai il pettine ed incrociai le braccia al petto:

<< Lo sai quanto tempo c’è voluto per sistemarmi i capelli cervello di medusa?! No, certo che non lo sai! Ed ora mi spieghi come faccio a presentarmi così conciata? >> sbraitai, riprendendo finalmente  la parola, ed accompagnando il tutto con gesti isterici. Lo spadaccino levò un sopracciglio e, sorridendo, raggiunse la mia guancia sfiorandola con l’indice. << Lina, ti verranno le rughe prima del previsto, se continui in questo modo..>>.

….

Aaargggh! Quel maledettoooooo!

 

Arrossii nuovamente, ma prima che potessi in qualche modo ribattere lo spadaccino ritrasse la mano e, poggiando il gomito contro il suo ginocchio, piegato verso di sé, e tenendosi la tempia con la mano,  mi chiese di spiegargli la storia di Stich e quali fossero le mie intenzioni in merito. Inizialmente rimasi interdetta, colpita dalla strana voglia dello spadaccino di capirci qualcosa sull’intera faccenda che, purtroppo, non era ancora ben chiara a me. Lo fissai, in attesa di qualche  suo ripensamento… << Allora? >> mi esortò lo spadaccino, facendomi segno con la mano come per invitarmi a parlare.

Bah, contento lui…

Conoscendo Gourry, iniziai dai preamboli, arricchendo la spiegazione con commenti e possibili teorie su tutta la faccenda: gli spiegai come mai quell’essere fosse piombato lì e  come fosse giunto da noi; sul perché eravamo a Sailoon e sul perché volevo andare fino in fondo.

 

Per tutto il tempo Gourry non disse una parola, non fece alcuna domanda o commenti…. Eppure era sveglio. O meglio… gli occhi sembravano aperti. Mi guardava semplicemente, con un’espressione che non riuscivo a decifrare… Poteva essere totalmente preso o totalmente perso dal discorso.

D’accordo. Giusto. Parliamo di Gourry…. Quindi da non considerare la prima opzione….

<< Gourry. Dimmi la verità… >> dissi tra il seccato e lo speranzoso. << ..Mm..? >> rispose lo spadaccino, fermo ancora nella stessa posizione assunta mezz’ora prima. << Hai capito quello che ho detto..?

….

<< ..Cosa?

………………………..

<<Gourry… >> mi strofinai gli occhi, respirando a fondo. << …Stavi ascoltando vero?..>> il tono sempre più minaccioso…

Piombò il silenzio.

E, naturalmente non ottenni risposta.

Decisa come non mai a suonargliele, smisi di torturarmi il viso e ritornai con lo sguardo su quello di Gourry: la mia autoproclamata guardia del corpo mi osservava divertito, e appena gli puntai il mio  dito minaccioso contro, si protese verso di me..

<< Hai mai pensato che forse sei tu, Lina, la causa per cui non riesco a concentrarmi quando parli..? >>mi domandò. Io, scettica, alzai un sopracciglio:<< Ah, ma davvero? >>. Gourry sorrise dolcemente,  passando con l’indice dalla tempia alla mia guancia, per poi avvolgere questa con mano…<< Si, davvero… >> disse sottovoce, in un modo che mi fece arrossire…

Spalancai gli occhi, quando mi resi conto che il suo viso distava ormai pochissimo dal mio…

..

<< Mi distrai troppo…. >> concluse, quando le sue labbra ormai sfioravano le mie e i miei occhi si chiusero nello stesso istante in cui il mio cuore cessò di battere .

Rimanemmo così, immobili. Sentivo le labbra dello spadaccino sulle mie. Indugiare solo. Le sfioravano. Ma i battiti del mio cuore non li sentivo più… Non sentivo nulla intorno a me, solo il mio respiro e quello di Gourry….ed un calore così intenso…

Un battito.

Le labbra di Gourry, adesso, premevano sulle mie.

 

……     

 

Era una sensazione meravigliosa, e non potevo aspettarmela diversamente…

Le labbra dello spadaccino si scostarono leggermente dalle mie, tornando a sfiorarle, per poi baciarle ancora con un tocco morbido e leggero: un battito ancora. E ne giunse un altro, quando percepii la mano dello spadaccino passare tra i miei capelli e raggiungere la mia nuca, mentre con l’altro braccio mi cingeva le spalle, attirandomi lentamente a sé. E no. Non glielo impedii. Forse perché ero completamente persa, o forse perché ero completamente presa... Sicuramente non l’avrebbe passata liscia, ma il fatto sta che io, proprio io, mi aggrappai alla sua camicia e premetti più intensamente le mie labbra contro le sue, rilassandomi definitivamente. Le nostre labbra si separarono per poi tornare a toccarsi via via sempre con meno imbarazzo, che svanì totalmente quando ad un tratto, strette l’uno all’altra, le nostre labbra si distesero contemporaneamente in un sorriso, sfuggito con una tale naturalezza che costituì per entrambi il segno tangibile che tutto ciò che stava accadendo non era poi così folle.   

Così per un po’, ogni pensiero abbandonò la mia mente.

 

 

<< Sei morto………

Mmm. Si lo so. Non era carino. Ma furono le prime parole che mi vennero in mente dopo che, aperti a fatica gli occhi e  incrociati quelli di Gourry, vidi affiorare sul bel viso dello spadaccino un sorriso compiaciuto. Anche troppo compiaciuto. Anzi più che compiaciuto oserei dire….vittorioso.

<< Strano… io mi sento vivo più che mai.>> affermò Gourry, tra un ghigno e l’altro.        

‘Cretino’. Si divertiva il bambinone…

Anche dopo aver commesso il fattaccio, prova inconfutabile della sua colpevolezza (che avrei usato più in là contro di lui), quel cervello di medusa continuava a guardarmi dolcemente e, nello stesso tempo, se la godeva deliberatamente nell’affrontare la mia finta espressione seriosa. Già finta perché, in realtà, se non fosse stato per l’iniziale imbarazzo, sarei scoppiata a ridere. Ciò che era accaduto tra me e Gourry non era altro che una conseguenza di quello che eravamo, da sempre, anche in assenza di quelle frasi sdolcinate e ridicole che, molte volte, impediscono ad un rapporto di maturare o di rischiare anche, perché no. Le favole sono favole: innamoramenti alla cupido, bah!Non erano reali. Nemmeno con lo spadaccino era stato così. Si, ok. Orecchie a me, please: alto, biondo, occhi azzurri, sexy, fisico indiscutibilmente mozzafiato ( si l’ho detto! Smettetela di sghignazzare!!). E’ normale che quando vidi per la prima volta Gourry rimasi interdetta su come potesse esistere una creatura così meravigliosa. Ma, e dico ma, dimenticate un particolare: aprì bocca!! In pochi minuti, e con altrettante poche parole, quel cretino riuscì ad abbassare la mia autostima di donna ad un livello bassissimo, perché SI! Io sentivo quello che borbottava! Accidenti a lui! Poi, però… siamo andati avanti. Nell’irritante e  apparentemente noioso ragazzo  trovai un  migliore amico , una fidata guardia del corpo (efficientissima, ma non glielo dite, grazie.), la persona che avrei sempre voluto accanto. Ed era stato bello scoprire di lui, come lui, evidentemente, aveva scoperto di me.

<< Lina… >>la voce dello spadaccino mi riportò alla realtà,<< …mi stai fissando da parecchio  senza dire una parola, devo preoccuparmi..? >> mi domandò, con un filo di voce. ‘ Ahah. Cominci ad avere la tremarella eh, cervello di medusa?’. Ridacchiai. << Che c’è Gourry, cominci a pentirtene? >> gli chiesi alzando un sopracciglio, in attesa che lo spadaccino cogliesse la provocazione. << …Pentirmi di cosa? >> fu la sua risposta, mentre prese a grattarsi la frangia come faceva tutte le volte che…dimenticava qualcosa.

E no.

No.

Così non va.

<< E poi, dipende da te Lina..>> mi disse subito dopo. ‘ Da me??’. Con la sua mano raggiunse una ciocca dei miei capelli, avvolgendole intorno alle dita, e rilasciandola lentamente, mentre i suoi occhi si specchiavano nei miei. <<  Tu mi uccideresti se … >> il suo viso si avvicinò al mio, << … io ti dicessi che non me ne pento affatto?... >> concluse, facendo affiorare il suo solito tranquillo sorriso, mentre le sue dita presero giocare con le mie guance. Non riuscii a non sorridere, ricordando la prima volta che fece quel gesto dove le prese.. anche di brutto. Ma ora.. beh, ora…

<< Diciamo che soffriresti di più se mi dicessi di si.>> dichiarai sogghignando, mentre lo spadaccino, soffocando una risata, mi sfiorò di nuovo le labbra.

Ma, purtroppo, i bei momenti durano poco.

 

<< Lina-Saaan!..............!!!

La voce di Amelia giungeva dalla balconata e, per sua sfortuna, si era affacciata proprio in QUEL momento.

Lentamente, molto lentamente, io e Gourry, con pochi, TROPPO pochi, millimetri di distanza tra i nostri volti, alzammo lo sguardo, incrociando quelli di Amelia e Zelgadiss, che sussultarono visibilmente in preda al panico, e quello del maledetto essere orrendo blu, il cui sorriso si aprì in un ghigno pauroso e dalla cui bocca uscirono parole e versi imbarazzanti dedicati a me e Gourry.

..

In meno di un millisecondo mi ritrovai a salire le scale, rossa in volto, con Gourry che mi seguiva tastandosi la mascella come per essere sicuro che ancora ci fosse (…bel colpo, davvero….), e la principessa di Sailoon e la sua guardia del corpo che ci aspettavano immobile nello stesso punto in cui ci avevano chiamati, con gli sguardi rivolti vagamente al cielo e i visi imporporati quanto il mio. 

 

 

 

Fine pezzo Glads.      

 

 

 

 

 

 

 

  
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