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Autore: Violet 95    16/01/2011    5 recensioni
Un ragazzo gravemente ferito si trascina, combattendo contro la morte, fino al castello dove risiede l'Organizzazione XIII per chiedere un favore: ciò che tiene stretto fra le braccia, può rivelarsi un'arma mortale, un'esperimento risultato come un fallimento agli occhi degli altri ma l'ultima speranza per molte persone. Una ragazza che nasconde molti segreti e con un passato avvolto nell'ombra, rinasce come una fenice dalle sue stesse ceneri e deve decidere da che parte stare. Dodici Nessuno che cercano un cuore e che forse lo troveranno, un'ospedale dove vengono effettuati atroci esperimenti, un potere incontrollabile che risiede in un corpo imperfetto e una libertà mai concessa. Talvolta perfino la morte è solo un'illusione...
Spero che la trama vi abbia attirato... Mi raccomando: recensite!
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Organizzazione XIII, Saix
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Revival

Revival

 

 

 

Viaggiare è come sognare:

la differenza è che non tutti al risveglio, ricordano qualcosa,

mentre ognuno conserva calda la memoria

della meta da cui è tornato.

Edgar Allan Poe

 

 

I Nessuno non erano stati molto turbati dalla sparizione del ragazzo, di cui come unica traccia era rimasta una vistosa pozza di sangue, e guardavano il punto dove era scomparso con disinteresse. Spezzarono il semicerchio e ognuno era pronto a ritornare alle sue faccende, quando poi si ricordarono di quello strano pacco. Rivolsero la loro attenzione a quell’ammasso di stracci e ne osservarono la singolare forma: il profilo ricordava quello di un essere umano.

 

“Che ne facciamo di questo coso?” domandò Xaldin.

 

“Lasciamola qui, ci penseranno i Simili o gli Heartless a occuparsene”

 

“No, Xigbar, non possiamo abbandonarlo davanti all’entrata come spazzatura” disse calmo Xemnas, cercando di capire, per quanto glielo permetteva la sua immaginazione, che cosa fosse quell’oggetto.

 

“Ma è spazzatura!”

 

“Zitta Larxene! Comunque dobbiamo scoprire di che si tratta… Axel, controlla il pacco!”

 

“Ma perché proprio io?!”

 

“Perché l’ho deciso io e inoltre tu sei stato il primo a notarli”

 

Axel si avvicinò di controvoglia all’assurdo oggetto e cominciò a sfilare velocemente il pezzo di stoffa che lo ricopriva. Tutti erano in febbrile attesa.

Quando la stoffa finì, i dodici Nessuno arretrarono di un passo e rimasero sorpresi di fronte allo spettacolo che avevano davanti: una ragazza dalla pelle diafana e di un bianco innaturale giaceva a terra, quasi completamente nuda se non fosse stato per alcune bende che coprivano, anche se non del tutto, i seni e le parti intime. I lunghi capelli corvini ricadevano lungo la schiena, spettinati, e fungevano da mantello, mentre alcuni ciuffi ricadevano dolcemente sul volto dei tratti perfetti. La cosa più sorprendente risiedeva appunto sul viso: gli occhi erano coperti dal alcune bende simili a quelle che si trovavano sul resto del corpo e perfino la bocca era nascosta. Solo il piccolo naso era visibile a tutti. Nel complesso, però, le sue forme erano seducenti e aggraziate: sembrava una bambina, rannicchiata su se stessa come se volesse proteggersi dal mondo, ma il suo corpo tradiva ogni apparenza. I Nessuno la osservarono incuriositi e con una punta di malizia negli occhi. Tutti si stavano chiedendo come facesse a respirare, con la bocca coperta, poiché vedevano che il petto non si abbassava né alzava.

Axel, che era il più vicino, allungò di nuovo una mano sul corpo immobile e provò a scuoterla delicatamente, senza ricevere segni di vita. Poi ritirò la mano rabbrividendo e si accorse che quella ragazza era più fredda del ghiaccio. Un gelo che penetrava fino alle ossa: il gelo della morte.

 

“Non respira”

 

“Ce ne siamo accorti tutti, Demyx. Il mio parere di scienziato è uno solo: morta soffocata” sorrise malignamente Vexen.

 

“Ma perché è ricoperta di bende perfino sugli occhi e sulla bocca?”

 

“Domanda intelligente, Luxord, ma purtroppo non abbiamo una risposta adeguata… Forse volevano impedirle di parlare perché custodiva qualche segreto e l’hanno poi uccisa. Ma per quanto riguarda gli occhi, non riesco a formulare nessuna ipotesi…” disse pensieroso Zexion.

 

“Che sia morta o viva, anche se dubito molto di questo, non sarebbe meglio togliere le bende? Sul volto, naturalmente” specificò Saix.

 

I Nessuno annuirono, ma non provarono nemmeno ad avvicinarsi: perfino Vexen esitava a toccare quel corpo. Nonostante a una prima occhiata risultasse innocua, quella ragazza poteva nascondere qualche trappola che li avrebbe sicuramente presi alla sprovvista. Saix li guardò sorpreso, non vedendo nessuno che si faceva avanti, e in particolare soffermò il suo sguardo sul Superiore, supplicante. Quest’ultimo non staccava gli occhi pensierosi dal corpo e, senza rompere il filo dei suoi pensieri, diede l’ordine.

 

“Saix, togli le bende sul volto!”

 

Il Mago che danza sulla Luna si avvicinò imperterrito al corpo e si piegò per raggiungere il volto: cominciò a sciogliere le bende sulla bocca, le più importanti. Ma non appena fece pressione per sciogliere i nodi, una leggera scossa lo fece indietreggiare turbato. Riprovò di nuovo, ma la scossa lo colpì con più potenza.

 

È un avvertimento.

 

Rinunciò a questa impresa e passò alle bende sugli occhi: quest’ultime non fecero alcuna resistenza e impiegò pochi secondi a sciogliere definitivamente i nodi. Le bende scivolarono a terra e lasciarono finalmente scoperti gli occhi chiusi, rilassati, senza traccia del segno lasciato. Saix sollevò la testa della ragazza e la mostrò a tutti.

 

“Perché non le hai tolto quelle sulla bocca?” domandò incuriosito Marluxia.

 

“Non ci riesco. Mi respinge”

 

“Cosa sarebbe a dire? Su, spostati, fai provare a me!” borbottò Xaldin, allungando una mano sulla bocca della ragazza e venendo respinto da una scarica elettrica, visibile a tutti i Nessuno. Xaldin indietreggiò tenendosi la mani ferita, lanciando occhiate furiose al corpo.

 

“Ma che diavolo è? Un generatore umano?!”

 

“Idiota, non esiste una cosa del genere. Fai provare a me” disse sbuffando Larxene.

 

Naturalmente ci fu la stessa scena di prima, solo che stavolta la Ninfa Selvaggia assorbì l’elettricità scaturita dalle bende e non provò alcun dolore.

 

“Ci rinuncio”

 

“A quanto pare vogliono impedirci di togliere le bende sulla bocca… Ci deve essere qualche sigillo che ci vieta di scioglierle” disse Zexion.

 

“Quindi?” domandò Xaldin spazientito. Dalla sua espressione si poteva dedurre che voleva fare a pezzi quella ragazza, senza alcun rimorso.

 

“Quindi la portiamo dentro e la analizziamo!” disse risoluto Vexen.

 

I Nessuno lo guardarono disgustati, ma dovevano ammettere che forse questa era l’idea migliore. Stavano per rientrare, mentre lo scienziato si avvicinava, sfregandosi compiaciuto le mani guantate, al corpo sostenuto dal numero VII, quando sentirono Saix pronunciare uno strano ordine rivolto alla ragazza.

 

“Puoi sentirmi? Apri gli occhi! Svegliati!”

 

Quello che successe dopo, non riuscì a spiegarselo nemmeno Vexen.

 

 

 

 

 

Ecco il secondo capitolo. A partire dal prossimo, la storia comincerà a prendere una piega diversa e forse si comincerà a scoprire qualcosa sulla ragazza-mummia-generatore elettrico… XD

Concludo con un po’ di suspence ^^

Al prossimo capitolo!

See you again

 

Ringrazio per i commenti: Love Angel, lettore 01

 

  
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