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Autore: KeilaStradlin    23/01/2011    2 recensioni
- Mi chiamo Vicktoria,e tu? -
- Sephiroth -
- Piacere di conoscerti Sephiroth -
Gli strinse la mano con vigore.
Gli occhi verdi dell'uomo la scrutavano imperturbabili.
Si chiedeva perché le avessero affibbiato quella ragazzetta come compagna di missione.
Non pensavano certo che si sarebbe messo a fare da tutore ai piccoli aspiranti SOLDIER, per non parlare poi di una femmina.
- Basta con le presentazioni e diamoci una mossa -
Vicktoria aveva annuito seria.
Strano, Sephiroth si era aspettato che iniziasse a frignare.
Stavano salendo sul cargo che li avrebbe condotti a Banora quando a Sephiroth sorse un dubbio.
- Almeno sai usare una spada? -
In quel momento si era sentita alquanto offesa.
- Meglio di te sicuramente -
L'uomo dai lunghi capelli argentati aveva dischiuso la sua bocca in una mezza risata.
- Vedremo -
( Dal capitolo 2 )
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Vincent Valentine, Yuffie Kisaragi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Rosso Valentine °



You told me :
To live as if you were to die tomorrow.
Feel as if you were to be reborn now.
Face as if you were to live forever...
I traced the red tears with my trembling fingers...
I had nothing to lose,
Nothing to true.

My fleeting memories will fall into darkness ”...


Tu mi dissi :
Vivi come se dovessi morire domani.
Senti come se dovessi rinascere ora.
Combatti come se dovessi vivere per sempre.
Con le mani tremanti ho tracciato lacrime rosso sangue

Non ho nulla da perdere, niente di vero.
I più piccoli ricordi stanno cadendo nell'oscurità”..



ATTO PRIMO

Without Memories


Capitolo I – Cold Skin.


Non era la prima volta che si svegliava,quella.

Ma era la prima volta che non sentiva la sua pelle a contatto con il viscido liquido criogeno.

Percepiva chiaramente l'invisibilità dell'aria a circondarla.

Le sue mani premute contro il terreno e le ginocchia graffiate da quelle che dovevano essere schegge di vetro.

Qualcosa o qualcuno aveva distrutto la capsula criogena dentro la quale era rimasta imprigionata.

Per quanti anni?

Si alzò, tentando di ripulirsi dalla polvere e dai pezzetti di vetro.

Era coperta solo da una vecchissima tunica giallognola, lacerata in più punti.

La stanza che aveva scorto nei suoi momenti di lucidità non esisteva più.

Al suo posto si ergeva un ammasso di detriti anneriti e strumenti da laboratorio andati in frantumi.

L'intero maniero Shin-Ra era esploso.

La ragazza si guardò intorno, spaesata.

Non aveva idea di quanto tempo fosse trascorso da quando era stata condotta in quel luogo.

Non aveva idea di chi avrebbe trovato e di chi no.

Aveva paura.

Solo paura.

Iniziò a correre, incespicando varie volte.

Perfino camminare ormai apparteneva ad un'epoca in qualche modo remota.

Si ricordava a stento come mettere in fila un passo dietro l'altro.


Si trovava in un ampio spazio erboso, circondato ai lati da imponenti alberi di Accidemmele, davanti ad un ragazzo dagli arruffati capelli ramati.

- è facile, guarda – Aveva detto quello, estraendo la sua spada.

Aveva fatto due affondi e volteggiato su se stesso, poi era tornato fermo, e la stava fissando.

- Ma, è troppo pesante! - Si era lamentata la ragazza, brandendo una spada lunga più o meno quanto lei. - Io sono abituata con le pistole! -

Il ragazzo aveva scosso la testa – Se vuoi diventare SOLDIER dimenticati di quella roba, le pistole sono per i Turk! -

Lei aveva sbuffato strusciando la spada sull'erba.

- Non sarò mai brava come te, Genesis -


Un filamento di ricordo.

Era lei quella ragazzina inesperta?

Chi era lei?

Chi era quel ragazzo?

La testa le faceva male, sentiva il cranio come spaccato in due.

Si costrinse ad arrivare fino all'esterno del maniero.

Non c'era niente li intorno.

Non un'anima.

Si inginocchiò sul selciato, prendendosi il capo fra le mani.

I lunghi capelli color pece erano ancora unti dal liquido con il quale erano stati a contatto.

Il dolore era troppo.

Chiuse gli occhi, lasciandosi cadere al suolo.

L'ultima cosa di cui ebbe coscienza fu la sua guancia premuta contro le mattonelle gelide

poi svenne.



Vincent Valentine sorseggiava lentamente una tazzina di caffè nerissimo, e amaro.

Molto amaro, come piaceva a lui.

Non chiudeva occhio ormai da due sere consecutive.

Dopo la distruzione di Omega erano rimaste parecchie squadre di Deepground a gironzolare in giro, e naturalmente Reeve aveva affidato a lui il compito di eliminarle il più rapidamente possibile.

Si domandò quale divinità avesse fatto tanto incazzare, buttando giù l'lultimo sorso di caffé.

Stava per alzarsi quando una vocetta acuta, che conosceva bene, lo distrasse.

- Ehi, Vince, come va? È da due giorni che non ti vedo! -

Una ragazza dai tratti orientali e dai corti capelli neri, circondati da una fascia, aveva appena fatto irruzione nel bar di Tifa, agitando le braccia in segno di saluto.

Leviathan mi odia...

Vincent affondò ancora un poco la testa nel colletto del mantello, preparandosi a dover subire la solita quantità di Yuffie quotidiana.

- Sono stato impegnato per conto di Reeve... -

La ragazza sorrise.

- Si lo so, infatti ero venuta a riferirti il suo prossimo ordine! -

Vincent si limitò a fissarla, attendendo che parlasse ancora.

- Vuole che andiamo al maniero Shin-Ra, dice che li si sono intanati parecchi Deepground -

E così quel bastardo di Reeve aveva ben pensato di metterlo in coppia con la petulante ninja di Wutai. E lui che sperava di avere almeno un attimo per riposarsi quella mattina.

- Diamoci una mossa – disse semplicemente.

Prima la facevano finita e prima si sarebbe goduto il suo meritato riposo.

La ninja annuì, raggiungendolo in fretta, mentre lui stava già uscendo, il mantello rosso che sventolava nella gelida aria di fine Gennaio.


A dire la verità del maniero Shin-Ra non rimaneva molto, eccetto per qualche muro in procinto di cadere, un cumulo di macerie di varia natura e i sotterranei inondati dalla terra che era crollata sopra di essi, praticamente seppellendoli.

A quanto pareva però molti Deepground avevano pensato che il luogo fosse abbastanza sicuro e intricato da potervi metter su sede.

Yuffie si strinse nelle braccia, scossa da brividi di freddo.

Vincent le lanciò un'occhiataccia, che senso aveva andarse in giro in pieno inverno con la pancia scoperta e i pantaloncini corti?

- Senti Vince, lascia stare la predica, è che non mi torna vestirmi pesante! - borbottò lei avanzando verso quello che una volta era stato il cancello del maniero, ora era solo un pezzo di ferro dimenticato sull'erba bruciata dalla brina. - Mi fa sentire impacciata, non riesco a combattere! -

Il moro roteò gli occhi, rassegnato, superandola.

Quel luogo era così pieno di ricordi da fargli ancora male.

Ora che si trovava davanti solo un castello distrutto non sapeva se provare gioia o dolore.

Con un salto sarebbe potuto scendere nei sotterranei e trovare la tomba in cui riposava.

Vederla e toccarla per un'ultima volta.

Ma non l'avrebbe fatto.

Quando, dopo la morte di Omega, era andato a fare visita a Lucretia si era promesso che quella sarebbe stata l'ultima volta.

Vivere sperando di veder tornare il passato non aveva alcun senso.

La disperazione per un sogno morto ti portava solamente a morire a tua volta.

Era una promessa fatta anche alla stessa Lucretia.

Basta pensare al passato...

Estrasse la Cerberus dal fodero, caricandola.

Poi si accucciò dietro ad un muro mezzo crollato facendo cenno a Yuffie di avanzare.

Un rumore proveniente da una stanza poco distante lo aveva insospettito.

Girò l'angolo del muro, trovandosi davanti proprio due soldati della Deepground.

Yuffie aveva udito gli spari in lontananza, ma sicura che Vincent se la cavasse perfettamente da solo, si era diretta dalla parte opposta verso il giardino interno dell'edificio.

Scavalcando un recinto, acora intatto, si tuffò nell'erba alta sotto di lei.

Le scarpe e le gambe le si inzupparono completamente di rugiada.

Imprecò in Wutai, cercando di uscire il più velocemente possibile da li.

Si era appena messa al sicuro sul selciato, scivoloso per il ghiaccio, quando la sua attenzione fu catturata da una figura che giaceva distesa al suolo, qualche metro più in la.

La ninja strinse l'enorme shuriken fra le mani, avvicinandosi cautamente.

Riconobbe una massa intricata di capelli color della pece e il corpo di una ragazza che doveva avere più o meno la sua età.

Apparentemente non dava alcun segno di vita.

Le si inginocchiò accanto, voltandola delicatamente supina.

Era ghiaccia come il marmo e pallida come un cadavere.

Quasi con rassegnazione le posò l'indice sul polso e fu piuttosto sorpresa nel sentire che il battito, seppur debolissimo, c'era ancora.

- Vincent! - chiamò.

Poi concentrò la sua attenzione sul volto della ragazza.

I suoi lineamenti erano delicati ma al contempo ben definiti.

Il naso era sottile e leggermente allungato.

Proprio come quello di Vincent...

Sul lato destro della fronte erano visibili due strani segni azzurri.

Le alzò la testa dal terreno ghiacciato, scorgendo Vincent scavalcare il muro, come lei poco prima.

- Che succede? - fece con il solito tono atono.

Da dietro la figura di Yuffie accovacciata poteva scorgere un paio di gambe dal colorito pallidissimo, quasi peggio della sua pelle.

- Ho trovato questa ragazza – fece la ninja scostandosi – Credo sia svenuta, è congelata! -

Vincent si avvicinò, girandole intorno con fare indagatorio.

- L'hai trovata qui? -

- Si – rispose Yuffie, poi aggiunse – Non credi che ti assomigli? -

Vincent assunse un'espressione interrogativa, poi osservò attentamente il viso della sconosciuta.

Poteva avere i capelli dello stesso colore, forse il naso era vagamente simile.

La forma del viso ricordava leggermente... Niente di più.

- Non particolarmente -

Yuffie incrociò le braccia – Come puoi essere così privo di patos Vince? -

Lui si offese, non capendo cosa avesse fatto quella volta per farsi rimproverare dalla ninja.

- Che c'è che non va? -

- Ah, lasciamo perdere... piuttosto, non credi dovremmo portarla da Tifa? Se rimane ancora un po' qui morirà assiderata! -

Vincent annuì.

- Vai tu, io non ho ancora finito, credo sia rimasta un'ultima squadra -

Gettò via il vecchio caricatore.

Yuffie si mise in spalla la ragazza.

- Attento a non farti ammazzare Valentine – proclamò con appena una parvenza di ironia, servita per nascondere la reale preoccupazione.

L'ex Turk fece uno sbuffo a metà fra l'idignato e il divertito, poi, con uno svolazzo del mantello, era già scomparso.


...












( Spazio )

Ciao, sono sempre Rinoa_Lunatic Pandora e questa è l'ennessima Fic ^__^

Si, si .. lo so che devo finire “Will Red” e non l'ho abbandonata, infatti sto finendo di scrivere il capitolo,

ma questa settimana non ho potuto aggiornare perché ero davvero incasinata con la scuola !

Perciò eccomi qui con questa nuova idea, mooooolto intricata! >__>

( La trama di questa storia è stata scritta insieme ad HarukaHikariChan ^^ )

Chi sarà la misteriosa ragazza?

Assomiglia davvero a Vincent o è solo un impressione della nostra Yuffie??

( A, ovviamente la coppia è Yuffietine eheh )

E come fa a conoscere Genesis?


Questo e altro nel prossimo capitolo!

Si, ok basta >_>

Insomma volevo solo dire che sinceramente non so con quanta frequenza aggiornerò questa FanFiction, appunto perché sto scrivendo l'altra... ma state tranquilli l'aggiornerò in un modo o nell'altro!!!


Fatemi sapere cosa ne pensate!

( Anche se in questo capitolo non si capisce una mazza xD )


Alla Prossima!


P.s.

Pezzo all'inizio preso sempre dalla canzone “Redemtpion” di Gackt v_v

Si, ci sono un po' fissata ultimamente!

  
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