*La magia della notte di Natale*
-Piove…-
disse con un sospiro ben poco
felice Goku.
-Su via
Goku, non ti abbattere, domani è Natale!- lo consolò un sorridente Hakkai
mentre metteva le ultime decorazioni sull’albero.
-Non sarà un gran Natale con
quel bonzo corrotto di Sanzo che non ci dà pace- affermò
Gojio rigirandosi fra le dita una sigaretta ormai spenta.
Goku rimase zitto e Hakkai
guardò quasi tristemente fuori dalla finestra, la
pioggia cadeva senza dare tregua alcuna…
-Non mi dà tregua!- pensava in quel momento Sanzo, chiuso in una stanza vicina a
quella in cui i suoi compagni decoravano l’albero. Era uno strano Natale
quello, Kanzeon Bosatsu aveva voluto divertirsi un altro po’ con loro e li
aveva trasportati nel regno celeste dove avrebbero passato una Natale in santa
pace…
Santa pace
non era proprio la parola giusta! Sanzo per la rabbia sparò un colpo
contro la sedia vicina a lui facendo partire un sacco di schegge in tutte le
direzioni. Oltre alla fastidiosissima pioggia che lo tormentava Kanzeon aveva
provveduto che loro quattro non fossero gli unici invitati ad un Natale
tranquillo, con loro c’erano infatti anche Kogaiji,
Yaone, Dokugakuji e quella peste di Lirin.
-Per una volta- aveva detto
la dispettosa divinità -State in pace!-
e così si erano ritrovati alla forzata compagnia del
quartetto che voleva ammazzarli.
Yaone si avvicinò cautamente
a Hakkai e prese una delle decorazioni Natalizie dell’albero per poi posizionarla fra i rami. Hakkai le sorrise e poco dopo anche
Lirin e Goku si unirono a quel divertente passatempo.
-Vieni anche tu fratellone!!
È divertente!- urlò Lirin tirando una pallina di vetro
al fratello che la prese al volo e la guardò piuttosto perplesso.
Dokugakuji posò una mano
sulla spalla di Kogaiji. -Forza Ko, tanto ormai dobbiamo stare qui fino a
domattina!-
Kogaiji guardò di nuovo la
pallina di natale che aveva in mano.
-Dai fratellone!!!!- lo spronò di nuovo Lirin.
-E va bene- cedette Kogaiji con un sospiro esasperato e
arrossendo leggermente.
-Bene, allora lascio nelle
vostre mani le decorazioni e vado a preparare la cena per la vigilia- disse Hakkai con un sorriso dirigendosi verso la cucina.
-La cena!!!!!!!-
urlarono Goku e Lirin insieme.
-Voi rimanete qui- disse
Dokugakuji trattenendo Lirin e Goku per la maglietta -Vado io ad aiutare Hakkai
in cucina-
Gojio intanto stava provvedendo ad appendere dei festoni sulle pareti.
Era proprio una scena strana!
-Mi sto proprio divertendo!-
disse Kanzeon mangiando dell’uva distesa su un letto. -Questo si che sarà un Natale coi fiocchi!-. La divinità accanto a
lei scosse la testa con un sorriso.
-Dannata Kanzeon!- pensava
invece Sanzo mentre i ricordi della morte del suo maestro continuavano a
tormentarlo. Sentì delle risate provenire dalla stanza accanto. Si stavano
divertendo per una volta.
Qualcuno si avvicinò di
soppiatto alla porta della sua stanza e bussò piano.
Sanzo rimase zitto.
-Pelato Sanzo? Ci
seeeeeeiiiiiiiiiii?!- gridò Lirin da dietro la porta.
-No, non ci sono- borbotto Sanzo, infastidito.
Lirin pensò un attimo e poi
disse:- Allora se non ci sei torno dopo!- e se ne
andò.
Che stupida! Pensava Sanzo decisamente
perplesso. La pioggia lo riportò in fretta ai ricordi del suo maestro e lui
tornò cupo, accese una sigaretta e attese che quel tormento finisse.
Lirin intanto tornava in sala
dove Goku e Gojio litigavano tirandosi contro dei festoni e delle ghirlande.
-Hai detto a Sanzo che la
cena sarà pronta fra poco?- le chiese gentilmente Hakkai affacciandosi dalla
cucina.
-No!- rispose allegramente
Lirin avvicinandosi con un balzo alla cucina dalla quale proveniva un profumino davvero invitante. Dokugakuji la prese al volo per
la maglietta prima che combinasse danni.
-Vai a
chiamare Sanzo- disse spingendola
nel corridoio.
Lirin tornò di nuovo alla
porta della stanza di Sanzo.
-Pelato Sanzo? Ora ci
seeeeeeiiiiiii?!- gridò di nuovo spiando dal buco della serratura.
-No!- rispose di nuovo Sanzo,
irritato.
-Ma se non ci sei non posso riferirti il messaggio di
Hakkai e non posso tornare di là a rubare qualcosa dalla cucina!- protestò Lirin
battendo i pugni contro la porta.
La porta si aprì di scatto e
apparve Sanzo con la Soureiju puntata contro la tempia della povera Lirin.
-Dimmi cos’ha detto Hakkai e
poi sparisci!- ringhiò Sanzo.
Lirin lo guardò vagamente
impaurita: aveva uno sguardo diverso dal solito, qualcuno, forse Goku, aveva
accennato al fatto che Sanzo cambiasse radicalmente nei giorni di pioggia però…
-Ha detto che la cena sarà
pronta fra poco- disse Lirin guardandolo con
curiosità.
Sanzo richiuse la porta con
violenza. -Bene, ora non venirmi più a seccare- disse, Lirin sentì una sedia
smuoversi.
Con un’alzata di spalle la
ragazzina tornò in salotto dove trovò Goku e Gojio che litigavano con Kogaiji e
Yaone cercava inutilmente di calmarli.
-Missione compiuta!- annunciò
Lirin -Ho detto al Pelatone che la cena era pronta!!-
-Non viene
è vero?- le chiese Goku un po’ triste.
-Non lo so!!!-
rispose Lirin -Perché non glielo vai a chiedere tu?-
-Perché mi scuoierebbe
vivo!- ribatté Goku occhieggiando Hakkai che stava apparecchiando.
Poco dopo la cena era pronta
e Hakkai andò a chiamare Sanzo.
Mentre gli altri si mettevano a tavola Hakkai tornò.
-Non viene-
annunciò con un sorriso indulgente.
-C’era da
aspettarselo- borbottò piano Gojio. Goku prese una costoletta di pollo e
cominciò a mangiarla con foga sotto lo sguardo sorridente di Hakkai e quello disgustato di Kogaiji.
Anche Lirin stava per addentare un succulento Nikuman
quando lo sguardo di Sanzo le tornò in mente; era così diverso, e per giunta
non sarebbe venuto a cena anche se era la vigilia di Natale.
-Ti senti bene Lirin?- le
chiese Kogaiji guardandola preoccupato: come mai non si abbuffava come al suo
solito?
-Che cosa…? ma che cosa borbotti
fratellone?! Sto alla grande!!! Guarda quanto buon
cibooooo!!!!!!!- rispose Lirin prendendo al volo alcuni dolcetti e mangiandoli
con foga. Il fratello la guardò leggermente rassicurato, anche se continuò a
tenerla d’occhio…
Lirin, ben consapevole dello
sguardo del fratello maggiore, si comportò normalmente per tutto il resto della
cena, litigando con Goku, abbuffandosi, saltando qua e là e altre cose varie. In effetti le mancava solo una cosa, le mancava
un’abitudine…salire sulle spalle del pelatone Sanzo!
Si ritrovò ad ascoltare con
attenzione la pioggia che batteva, le sue orecchie di demone vigili al di là dell’allegria; ora Sanzo era solo in quella stanza
cupa, solo con quei suoi ricordi dolorosi.
Continuò a mangiare la
costoletta di maiale che aveva rubato dal piatto di Goku. Un boccone dopo
l’altro, anche Goku sembrava leggermente preoccupato per Sanzo.
Era strano da dire, ma senza
quel pelatone ci si divertiva molto meno, non che avesse
voglia di farsi sparare dietro, ma, rifletté, in effetti a lei non aveva mai
sparato, o almeno non seriamente!
Anche tutti gli altri
sembravano stranamente seri, nonostante si sforzassero di dimostrare il
contrario e nonostante le battute di Gojio su come si stava bene senza quel -…senza quel dannato bonzo corrotto fra i piedi!-
Intanto Sanzo, ignaro di
essere al centro dell’attenzione di un po’ tutti
quelli che erano a cena in quel momento, stava cercando si ignorare la pioggia,
era concentrato su quelle poche immagini…sulle immagini della morte del suo
maestro.
Lirin smise di lottare contro
Goku, che le aveva appena fregato l’ultima fetta di
torta, e si sedette sul divano guardando i festoni sul soffitto. Sul tavolo
restavano gli avanzi della cena, quasi niente…ma forse in cucina rimaneva
ancora qualcosa di intatto a meno che qualcuno non
l’avesse già saccheggiata.
Mentre nessuno la vedeva
sgusciò furtivamente oltre la porta in legno che
portava alla cucina in questione e vi trovò dei Nikuman e del sakè e anche due
fette di torta.
-Meglio di niente!- si disse
Lirin e mise tutto su un piatto coprendolo con un tovagliolo rosso che recava
una scritta in oro. Si guardò intorno con aria circospetta per controllare che
nessuno la osservasse. Via libera, Kogaiji era impegnato in una discussione con
Hakkai e Yaone, Dokugakuji e Gojio erano ubriachi e
Goku si era addormentato sul divano di poco prima.
Con passo felpato riuscì a
non farsi notare mentre scivolava nel corridoio. Quasi vi gravasse
un incantesimo gli schiamazzi degli amici si spensero, le loro voci si fecero
lontane e quasi insignificanti, perdendosi nel ritmico cadere della pioggia.
Una goccia dopo l’altra, un
passo dopo l’altro, un racconto fatto d’acqua, e di parole quasi sconosciute;
se alla piccola Lirin il suono della pioggia ricordava una dolce fiaba la
stessa cosa non pareva valere per Sanzo…
E per la terza volta in quella sera Lirin si ritrovò
dinnanzi alla porta della stanza di Sanzo. Nessun rumore dall’interno. Batté
una serie di colpi sulla porta:
-Pelatone Sanzoooooo!!!!!!!!!!!!!!! Sono Lirin!!!!!!!!!!!- gridò continuando a
picchiare sulla porta.
Nessuna risposta, ma Lirin
non è certo il tipo che si dà per vinto.
-Dai apri!! Oggi non sei
venuto a cena…così ti ho portato qualcosa da mangiare!-
Niente da fare, quello lì era
proprio cocciuto.
-E va bene pelatone, Me ne
vado!!! ME NE VADO!!!!- gridò più forte, poi aggiunse
-Comunque ti lascio il cibo qui, davanti alla porta…nel caso ti venisse fame-
il rumore di passi che si allontanano nel corridoio.
Sanzo, dentro la stanza,
spostò impercettibilmente lo sguardo verso la porta; rimase per parecchi minuti
lì a fissare la soglia di legno pregiato.
-Stupida ragazzina- pensò il
bonzo alzandosi di malavoglia dalla sedia accanto alla finestra. Aprì
lentamente la porta e, quando fu certo che non c’era nessuno nei dintorni,
guardò sul pavimento dove giaceva un piatto coperto a stento da un ridicolo
tovagliolo natalizio. Si piegò per prenderlo, ma all’improvviso qualcosa di indefinito
gli atterrò dritto dritto sopra la testa facendogli perdere l’equilibrio.
Con le ginocchia doloranti
per l’urto contro il pavimento Sanzo guardò furente la figura che giaceva
accanto a lui e che, di rimando, lo guardava con un divertimento misto alla
perplessità.
-Lirin!! Dannazione a te che
cavolo ci facevi ancora qui?!?!?!- sbraitò Sanzo
sparando un colpo con la sua Soureiju e mancando Lirin di un soffio.
-Lo sapevo che in fondo avevi
fame!!!- rise additandolo e scappando dentro la stanza
prima che il bonzo potesse fare alcunché per fermarla.
-Grrr- ringhiò Sanzo -Esci
subito da questa stan…-
Ma si bloccò aveva sentito un rumore di passi e una voce
che cantava nel corridoio. Sbirciò velocemente fuori e con aria atterrita vide
che Gojio, chiaramente ubriaco, si stava dirigendo proprio da quella parte,
barcollando mentre camminava.
Sanzo chiuse con un colpo
secco la porta e si voltò a guardare Lirin pronto a spararle nuovamente contro;
Lirin era in piedi, di fronte alla finestra e fissava con aria incantata la
pioggia là fuori.
La pioggia...
Sanzo si sedette nuovamente e
la ignorò, non appena fosse andato via quel pervertito di un kappa, Lirin
sarebbe stata buttata fuori dalla sua stanza. La
ragazzina sembrò riscuotersi dai suoi pensieri e si avvicinò saltellando a
Sanzo per poi prendere nuovamente il piatto di cibo e porgerglielo.
-Mangia dai!- disse ridendo e tirandogli una manica.
-Non ho
fame- ribatté il bonzo spingendola via. Lirin scostò il tovagliolo
lasciandolo cadere a terra e prese un Nikuman.
-Pelatone senti com’è buono questo Nikuman!!- detto ciò costrinse Sanzo a
mangiarlo; Decisamente seccato lui lo mangiò malvolentieri, ma in effetti un
po’ di fame l’aveva. Mangiò anche una fetta di torta e, assorto come era nei suoi ricordi, si dimenticò della presenza di
Lirin, almeno fino a che questa non lo fece quasi ruzzolare giù dalla sedia!
-CHE CAVOLO FAI LIRIN?!?!?!- urlò Sanzo fulminandola con lo sguardo.
-Nulla…nulla…eheheh…Sanzo…-
balbettò Lirin guardandolo con occhi vacui.
In quel momento il bonzo si
accorse che la bottiglia del Sakè era vuota a metà…
-Lirin stupida…- ringhiò
Sanzo a denti stretti mentre Lirin barcollava verso di lui.
-Sa-Sanzo- tentò di dire Lirin cercando di salirgli sulle spalle
-Non mi sento tanto bene…ho così sonno…-
Detto ciò si addormentò come
un sasso in braccio a lui.
“E
ci credo che non ti senti bene, hai appena bevuto mezza bottiglia di Sakè”
pensò il Bonzo facendo l’atto di scaricarla sul pavimento. Lirin era un demone,
ma in quel momento poteva essere benissimo un umana,
ma che importava poi…Sanzo non si era neanche accorto che nel tempo in cui la
ragazzina era venuta a rompergli lui non aveva pensato al suo maestro, però la
pioggia continuava a cadere.
Scostò con una mano i capelli
della ragazza che si erano sciolti e ora ricadevano scompostamente sul suo
viso. Gli occhi color indaco di Sanzo si chiusero e le braccia strinsero più
forte Lirin, in fondo che male c’era se per una volta si prendeva cura di
qualcuno…di Lirin…chi se ne importava in fondo?
Sanzo riaprì gli occhi,
socchiuse per un attimo le palpebre e vagò con lo sguardo. Vide il tovagliolo
rosso con cui Lirin aveva coperto la cena, e lesse la scritta in oro che la
ragazzina demone aveva totalmente ignorato:
Ricordati che tutto può succedere nella notte di
Natale. Buon Natale Sanzo! dalla
tua cara Kanzeon Bosatsu.
-Dannata Dea- sussurrò piano,
molto piano, Sanzo prima di scivolare anche lui, nel sonno.
Ora la pioggia era diventata
neve, una bianca distesa di soffice silenzio, il dono di una divinità divertita
in una notte di Natale.
La quarta ff della serie la magia della notte di natale era questa, le altre
sono sparse per alcuni vari anime…Si, lo so, mi piacciono le Sanzo X Lirin….^_^
Troppo buffi insieme (grrr… n.d.Sanzo-che-sta-per-far-fuori-l’autrice)!!!!!!!
Lasciate una recensione e mi farete felice!!!!
BUON NATALE!!!!!!!