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Autore: ShunLi    30/01/2011    5 recensioni
Da qualche tempo a questa parte, Desmond indossava il cappuccio.
Shaun non sapeva spiegarsi se fosse per immedesimarsi più profondamente nel suo antenato, così da svolgere meglio la missione nell'Animus, oppure per farsi più figo.
No, sicuramente era per farsi più figo.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro personaggio, Desmond Miles
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Da qualche tempo a questa parte, Desmond indossava il cappuccio.
Shaun non sapeva spiegarsi se fosse per immedesimarsi più profondamente nel suo antenato, così da svolgere meglio la missione nell'Animus, oppure per farsi più figo.
No, sicuramente era per farsi più figo. Quando si risvegliava dall'Animus, blaterava sempre qualche parola in italiano, anche a Shaun stesso. Non capendolo, si limitava a dirgli -Novizio- e tutto cessava lì. L'entusiasmo di Desmond veniva distrutto dal solito pungente disinteressamento inglese, che solo Shaun poteva possedere.
Ma nonostante tutto, più i giorni passavano, più il cappuccio era tirato su.
Un giorno, mentre era seduto su una panca, senza far nulla, Shaun vide Desmond entrare nella saletta, che gli sembrò apparentemente vuota. Lucy e Becca non c'erano e la stanza era immersa in una penombra rassicurante. Desmond si inoltrò un altro pò nella stanza, con lo sguardo basso, fino a che non calpestò con il piede l'ombra di Shaun.
"Ciao Des." Disse l'inglese, non muovendosi dal suo posto.
"Cosa ci fai qui?"
"Tu cosa ci fai qui. Il lavoro di oggi è finito, perchè non sei a riposare?"
"Ho già dormito abbastanza. Sono uscito per fare due passi e poi sono tornato per proporre alle ragazze un uscita a quattro."
Shaun lo guardò dritto negli occhi. Ma uno era celato dall'ombra del cappuccio.
"Un uscita a quattro? Come ti è venuta questa idea? E se i Templari ci trovassero? "
Des sembrava non ascoltare. "Il posto era abbastanza nascosto... Nuovo, poco conosciuto. E' un locale italiano."
Shaun rimase stupito. Cibo italiano? Si passò una mano tra i capelli, esasperato.
Quel cappuccio non gli faceva bene al cervello.
"L'influenza del tuo antenato Ezio sta avendo il sopravvento. Cibo italiano, vorresti davvero mangiarlo?"
"E perchè no? Deve essere buono!" Esclamò Desmond, sedendosi vicino a Shaun.
Per un attimo le loro spalle si toccarono. Fu un gesto involontario da parte di Des, ma a Shaun gli fece venire comunque una strana sensazione. Si allontanò di poco, giusto per non far notare a Desmond quando gli desse fastidio la sua vicinanza.
"Prima di entusiasmarti tanto, hai mai provato ad assaggiare un piatto tipico italiano?" Chiese Shaun, aggiustandosi gli occhiali.
"Veramente no... Ma ricordo il sapore attraverso Ezio."
"Cosa?"
"Si, ad un certo punto, ero con Leonardo Da Vinci e... Stavano banchettando con... Uh, come l'hanno chiamato? Cinghiale... Si, una cosa che si chiama cinghiale, poi c'era un sacco di frutta e il vino! Ne bevevano a litri!"
Shaun fece un lamento, chiedendosi come fosse possibile una cosa del genere... Sentire i sapori... Una cosa erano le ferite, ma il sapore del cibo?
Il silenziò piombò improvvisamente nella stanza. Era così raro che i due se ne stessero in silenzio, senza beccarsi.
Shaun si alzò per andare nel cucinino, a farsi un pò di thè.
"Ne vuoi un pò?" Chiese Shaun. Un evento che per Desmond aveva dell'incredibile.
"No, ti ringrazio." Disse l'assassino.
Dalla cucina i rumori che faceva Shaun riecheggiarono nella stanza dov'era rimasto seduto Des. Ogni movimento compiuto dall'inglese fu persino prevedibile alle orecchie del novizio. Prima Shaun prese la tegliera, che riempì d'acqua. Poi prese dal pensile la tazza e la mise sul banco, mettendoci dentro un cucchiaino. Shaun esitò un pò prima di ricordarsi dove fosse il thè, poi si avicinò spedito al cassetto, dove vi erano una quantità sostanziosa di bustine da thè, di tutti i tipi.
Ne prese una bustina (probabilmente il suo preferito, quello alla pesca) accese il fornellino e attese. Des sentì chiaramente il tintinnio del cucchiaino che toccava la ceramica della tazza. Stranamente, a Shaun piaceva giocarci.
I minuti passarono lentì, senza fretta. Desmond ascoltava il rumore del cucchiaino misto al battito del suo cuore. Non si spiegava il perchè, ma era rilassante. Anche trovarsi lì, dopotutto non era così male. E c'era Shaun dall'altra parte della stanza, un tizio inglese e abbastanza indisponente da destargli dei sentimenti che non potevano essere definiti in odio vero e proprio, ma qualcosa di più potente del semplice "non ti sopporto."
L'acqua della tegliera cominciò a fischiare. Allegramente, il fischio, da tenue e appena accennato, si fece più forte. Solo al picco massimo Shaun spense il fornello, mise l'acqua nella tazza e immerse la bustina. Ben presto l'aria fu satura di una fragranza dolciastra. Shaun aggiunse dello zucchero e compì una serie di giri con la piccola posata. Dopodichè, tornò nella sala, risedendosi vicino a Des.
Shaun bevve a piccoli sorsi, soffiando con calma la bevanda calda. Des lo osservava di sottecchi, grazie al cappuccio. Credeva che il rossiccio non l'avrebbe notato e invece disse "Ma perchè non ti togli quel cappuccio?"
"Mi fa freddo alla testa." Disse l'assassino, rivolgendogli un ghigno.
Shaun continuò a sorseggiare. "Balle." Sentenziò. Desmond se lo calò per intero,  celando completamente gli occhi. Rimaneva solo la bocca scoperta. Shaun lo guardò un attimo. Un attimo che non gli sembrò reale. Infinito, relativamente quantificabile. Per uno storico come lui, il tempo era la chiave di qualsiasi cosa. Potevi collocare all'intero di una data qualsiasi evento necessario o meno alla tua storia. E in quel momento, pareva che il suo tempo e quello di Desmond si fosse arrestato. Il cappuccio, il thè, la cicatrice del labbro di Des, il battito del cuore che non accennava a ripartire. Tutti dettagli che in quel momento potevano fare tanto della storia di Shaun, ma per lui divennero maledettamente superflui. Così posò la tazza sul tavolo e disse a Des di non muoversi. Con la mano destra premette sul collo dell'assassino. Quest'ultimo si irrigidì, ma lo lasciò fare. I sensi di Des divennero più sensibili quando sentì l'aroma di pesca vicino al suo naso e alla sue labbra. Sentiva Shaun chiaramente indeciso, ma non si mosse. Voleva vedere se Shaun avrebbe avuto il coraggio di farlo. Nei giorni (anzi, nelle settimane) precedenti l'aveva visto come lo osservava. Era chiaro come il sole che qualcosa era cambiato. Solo che Shaun era troppo orgoglioso per ammettere a se stesso che avrebbe fatto volentieri quello che stava per accadere in quel preciso istante.

Shaun era così vicino a quelle labbra che sentì dei dolori alla nuca, per la sgradevole posizione. La mano non voleva nè stringere, nè avvicinare. Magari se fosse stato Des a baciarlo, avrebbe potuto dargli la colpa, così da potersi liberare da quel desiderio, da quel bisogno, così forte di qualsiasi tentazione ti attiri al mondo.
Un sorriso sulla bocca di Des fece arretrare Shaun, ma di poco. La situazione lo divertiva, eccome se lo divertiva. Shaun avvampò furiosamente, sentì nel corpo un moto di rabbia e vergogna. Ma spinto da quelle sensazioni (e per far smettere di sorridere il novizio), lo baciò.
Prima ci fu solo uno sfregamento labbra contro labbra, giusto per stuzzicare la curiosità. Constatato che, piaceva ad entrambi, le lingue si toccarono, unendo le bocche, trattenendo il respiro. Rimasero comunque fermi come statue,  Des seduto al suo posto e Shaun che malediva il dolore alla nuca, tenendo la mano dietro al cappuccio di Des, godendo di quel bacio fin troppo eccitante.
I polmoni reclamarono la loro dose d'aria e i due si staccarono. Il loro respiro pareva infuocato.
"Mh..." Des si leccò le labbra. "Ora capisco perchè non ti piace il cappuccio."
"Stai zitto novizio." Lo rimproverò lo storico, tornando a saggiare quelle labbra d'avorio, sfregiate da quella fastidiosa cicatrice. Shaun la leccò. Des non potè resistere a mordere quelle labbra deliziose che sapevano di pesca.
Le morse così forte che si avventò su di lui, ma caddero a terra.
I due risero,  senza che Shaun lo rimproverasse della sua maledetta goffagine. La posizione in cui stettero in quei pochi minuti, diede modo a Shaun di osservare meglio Des. La sua pelle ambrata sembrava più scura sotto il cappuccio. I suoi occhi luccicavano al buio.
Lo storico si abbassò, fino ad arrivare al suo orecchio.
"Non ti togliere più questo cappuccio." Gli bisbigliò Shaun.
Per tutta risposta, Des alzò la testa dello storico alla sua altezza e lo baciò.



NDA
Uguuu, questa è la mia prima fic di questo pairing *v*
Grazie a quella Dea di doubleleaf (potete trovare i suoi disegni sul DA) e ad un suo disegno, mi ha ispirato questa storia un pò così, senza entrare nel particolare del pairing in sè. Anche se non ho giocato interamente AC, (a furia di spoiler, mi è passata la voglia >_>) la saga mi è comunque entrata nel cuore.
Ricordo che i suddetti protagonisti quassù non mi appartengono, ma li ho fatti agire come più mi è convenuto :D
Grazie di aver letto!
By Shun! *inchino
  
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