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Autore: Tynuccia    31/01/2011    1 recensioni
Indossò nuovamente la propria uniforme, per ultima la maschera, ed uscì dallo spogliatoio, decisa a trovare il suo salvatore.
[STAR DRIVER - Head / Reiji Miyabi & Ivrogne / Keito Nichi, ep17].
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Identità

 

*

 

 Keito si sentiva stupida. Molto stupida. Non era il tipo di ragazza che apriva il proprio cuore alla gente; anzi. Non era una vipera, però non ci teneva particolarmente a dimostrarsi sentimentale. No, era proprio l’ultimo dei suoi pensieri.

 Eppure, dopo l’ennesima riunione con quelli della Crux, aveva i sentimenti ed i pensieri in subbuglio totale, come mai le era capitato nella sua giovane vita. Forse era dovuto al colpo di stato da parte della Sezione di Vanishing Age: Head aveva dato il meglio di sé, quel giorno, allestendo un siparietto decisamente singolare, ma d’effetto estremo. Sì, doveva essere per quello, non c’erano dubbi.

 Keito sorrise, togliendosi la maschera e riponendola nel proprio armadietto. Chi voleva prendere in giro? Se stessa no di sicuro. Tutto quel movimento, quelle farfalle nello stomaco… Tutto quello schifo, insomma, era cominciato molto prima della rivelazione della giornata. Anzi, non aveva niente a che vedere con quell’esagerazione megalomane.

 Ormai possedevano due sigilli, lei stessa era stata una pedina fondamentale per sconfiggere la Maiden dell’Ovest. E, nonostante ciò, il Ginga Bishonen continuava ad avanzare, era sempre un passo avanti a loro. Era, quindi, comprensibile l’ansia di Professor Green e, soprattutto, di Scarlet Kiss, che erano quasi sembrate pronte ad alzarsi ed andare a caccia della Maiden dell’Est anche a mani nude, in quel preciso istante.

 Aveva fremuto, per un attimo. Aveva avuto paura. Non sapeva bene di cosa, del resto era successo tutto così in fretta… Quasi troppo in fretta. A rispondere a tono – pacato – ci aveva pensato Head, con il suo solito modo di fare scanzonato, come se prendesse sempre tutto troppo alla leggera – sebbene la realtà fosse ben distante da quel superficiale giudizio.

 Aveva detto che era a conoscenza dell’ubicazione e, soprattutto, dell’identità della Maiden dell’Est, ma anche che non aveva alcuna intenzione di rivelarlo ai componenti della Crux, per il momento. Aveva inoltre fatto notare a tutti che nella Quarta Fase, il Driver ed il Cybody diventano una cosa sola, motivo sì di gioia, ma, allo stesso modo, avrebbe significato una permanenza definitiva nello Zero Jikan; quindi, quando avrebbero infranto il sigillo dell’Est, sarebbero dovuti anche essere in grado di rilasciare lo spazio in cui combattevano contro il Ginga Bishonen ed il Tauburn.

 President aveva insinuato, in forma di domanda, che il leader di Vanishing Age stesse cercando di proteggere il sigillo della Maiden dell’Est, mentre Scarlet Kiss si era lamentata della scarsa fiducia data loro. Dopo quello, il colpo di stato aveva avuto inizio.

 A Keito non interessava ciò che la seconda Sezione aveva macchinato, proprio per niente, al punto che non si era minimamente scomposta, dopo la comparsa trionfale di coloro che possedevano un marchio autentico. Tutto ciò a cui aveva pensato era stato il pericolo scampato. Grazie a Head.

 Strinse i denti ed incontrò il proprio riflesso nello specchio. Ormai era praticamente svestita, ma, se se ne fosse andata in quel momento, tutti i suoi propositi sarebbero andati in fumo. Fuori dalla struttura della Crux non avrebbe mai potuto rintracciarlo; non era semplice come lo era stato con Midori e Benio. Indossò nuovamente la propria uniforme, per ultima la maschera, ed uscì dallo  spogliatoio, decisa a trovare il suo salvatore.

 

*

 

 Se prima si era sentita stupida, ora non credeva di essere caduta così in basso.

 Nascosta nell’ombra, aspettava fuori dalla sala comune di Vanishing Age. Aveva fatto bene a celare la sua presenza agli altri membri, ma il punto era che i suddetti erano già usciti, dal primo all’ultimo. Head, invece, era ancora nella stanza.

 Keito si sentiva come una scolaretta timida e innamorata che non riusciva a confessare il proprio amore al ragazzo che le interessava. Dietro la maschera, il leader di Bougainville arrossì violentemente. Scosse il capo con veemenza, i lunghi capelli scuri che le frustarono lievemente le braccia. Non era lì per chissà quale motivazione; doveva solo ringraziare Head per non averla data in pasto alle altre Sezioni della Crux. Niente di più e niente di meno.

 E allora perché si sentiva così agitata e, quasi, su di giri? Come se parlare a quell’uomo enigmatico fosse diventato difficilissimo, tutto ad un tratto. Avrebbe dovuto semplicemente bussare e dirgli la parolina magica. Aveva sempre avuto una gran faccia tosta, perché tentennare ora? Dopotutto non si era fatta scrupoli a sbeffeggiare e smascherare Professor Green per la storia della Mandragola.

 Keito prese un respiro profondo ed uscì dall’oscurità, i propri passi che rimbombavano nel silenzio del corridoio scarsamente illuminato. Alzò la mano, chiusa a pugno, per batterla contro il legno intarsiato, ma prima che potesse anche solo toccarlo, la porta si aprì.

 Head sogghignò come era solito fare, fissandola, ma poi tornò serio ed eseguì il saluto della Crux. “Kiraboshi!”

 “Kiraboshi!” rispose lei, le dita tese di fronte al volto mascherato. Dentro di sé sorrise, notando quanto quel gesto fosse ormai diventato automatico. “Disturbo?” domandò, decisa a cacciare via ogni titubanza e timore di fare la figura della povera idiota.

 “Mai,” cinguettò Head, il ghigno nuovamente presente sul suo viso. Era come il suo personalissimo segno distintivo, pensò la ragazza. “Vuoi entrare?”

 “Non ce ne sarà bisogno.” Lo guardò e non potè non trovarlo il leader più carismatico che l’Organizzazione avrebbe mai potuto avere. Eccentrico, sicuro di sé, falsamente apatico nei confronti di ciò che lo circondava… Keito considerò che era il miglior depositario per il suo segreto. Ed era il loro piccolo, grande segreto. “Volevo solo ringraziarti.”

 “Hmm?” L’uomo assunse un’espressione divertita, sotto la maschera. “E per cosa, Ivrogne?” Ovviamente non si era lasciato scappare l’occasione di prenderla per i fondelli.

 “Per la discrezione,” precisò la ragazza, combattendo contro l’istinto di fargli un gestaccio. “Ho apprezzato molto il pensiero accorto.”

 Head sventolò in aria la mano, muovendola circolarmente. “Prego,” mormorò, la voce improvvisamente seducente. “Del resto io e te abbiamo i nostri patti, no? Non avrei potuto agire diversamente.” Fece una pausa, che lasciò Keito in apnea. “Ma non mi fraintendere: non ti avrei gettata via così brutalmente in ogni caso.”

 La giovane sentì il fiato mancarle in gola, ma, come sempre, dominò le proprie emozioni. “Ne sono lieta,” disse, senza sbilanciarsi troppo. “Ora posso anche tornarmene a casa. Arrivederci.” Si voltò, pronta ad andarsene, ed iniziò a camminare nel corridoio buio.

 “Ivrogne?” la chiamò dopo un po’ Head. Lei si voltò, lanciandogli un’occhiata oltre la spalla e oltre l’elaborato colletto cuoriforme. “Non vedo l’ora di sentirti cantare.”

 Keito ricambiò il ghigno. “Spero non rimarrai deluso dalle mie doti.”

 Se lo auguravano sinceramente. Entrambi.

 

 

 

Oh, che emozione! La prima ff su Star Driver! È una oneshot velocissima, l’idea mi è venuta in mente guardando la puntata 17. Non nascondo che la coppia Head x Ivrogne mi intriga da morire, ma non ho voluto sbilanciarmi troppo con la natura dei pensieri di lei. Magari potrebbero sembrare un po’ strani, assieme, ma hanno il loro perché :D.

Kiraboshi! (Ovviamente xD).

  
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