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Autore: Hui Xie    29/12/2005    1 recensioni
Pino decide si presentarsi e di raccontare qualcosa sulla sua vita e sulle sue conoscenze, ma ciò che dice è ambiguo...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pino si presenta

Mi è sempre piaciuta la neve.
Stare fermo qui ad osservare quei piccoli diamanti bianchi che cadono, certe volte pian pianino, altre volte così veloce che sento dolore al contatto.
Ma non mi sono presentato. Mi chiamo Pino. Almeno, così mi chiamano tutti e potete farlo tranquillamente anche voi. Dirvi anche il resto sarebbe inutile, e poi è troppo lungo e complicato da ricordare, quindi va bene così.
Quanti anni ho? Diciamo che non sono giovanissimo, ma nemmeno vecchio! Figuriamoci, se fossi vecchio alla mia età… Vi dirò solo che… ho passato da un bel po' gli "anta".
Abito in questo paesino di montagna da quando sono nato. Qui non ci sono molti divertimenti, specialmente in estate, perciò guardare la neve è uno svago interessante. Appunto grazie alla neve, di inverno questo paese si riempie di gente. La strada di fronte a me si riempie! In realtà, mi sembrano sempre le stesse persone che passano, sempre nella stessa direzione. Dico, io, si divertono a fare il giro dell'isolato per passarci davanti? In ogni caso non m'importa, guardarli è l'unico svago che ho. Voglio dire, non che mi lamenti della mia vita noiosa, però… Diciamo che cerco di accontentarmi di poco. La signora che vive dall'altra parte della strada, invece, è seccata da questo continuo via vai. Secondo me, è solo gelosa. Lei, infatti, coi piedi piantati per terra che si ritrova, non può andare da nessuna parte!
Invece capisco bene la noia delle sorelline che abitano di fianco a me. Loro in estate lavorano, al contrario di me che sono un nullafacente per tutto l'anno. In realtà, non ho ancora ben capito che lavoro facciano, però alla gente che viene in estate -poca, per la verità- fa molto comodo. Con quello che producono le sorelline, si cibano. Non li capisco proprio! Io non mangerei quelle strane schifezze marroni nemmeno se mi offrissero un po' del loro spazio casalingo! Questo però a loro tre non l'ho mai detto, non vorrei che si offendessero. Le "sorelline" in realtà non sono affatto sorelle, anche se fanno lo stesso mestiere. Le abbiamo chiamate noi così, perché sono della stessa nazione, ma hanno genitori diversi. Beate loro, mi dico, che almeno i genitori li hanno conosciuti, anche perché abitano dietro di noi. Io i miei non li ho mai visti, ma me la sono cavata lo stesso da solo. In fondo, noi siamo abituati così! Le sorelline, per farmi sentire meno solo, mi hanno nominato loro fratello maggiore! Sono sempre gentilissime…
Io, in realtà, avevo un fratello. È morto molti anni fa, mentre stavano costruendo la strada di fronte a me. Di lui non mi hanno lasciato niente, nemmeno la carcassa. Oh, sarebbe meglio dire che sotto sotto qualcosa di lui mi è rimasto, ma non mi è molto utile, anzi, ingombra soltanto i miei spazi vitali. Ricordo che a entrambi piaceva guardare la neve. Lasciavamo che ci infreddolisse, rendendoci bianche le chiome… Ah, bei tempi!
Visto che stiamo parlando di parenti, il vicino della signora di prima sostiene di essere un mio lontano fratello e questo solo perché entrambi non cambiamo mai pettinatura. Vorrei proprio sapere cosa si è messo in testa… A me sembriamo completamente diversi. Lo dice anche quella signora. Lei sostiene addirittura che siamo di due specie differenti! Ora, non per essere razzisti, ma secondo me ha ragione. Per una volta, poveretta!
Il problema dell'inverno è che, a parte le sorelline, non ho nessuno con cui parlare. Il silenzio mi piace, ma, come si dice, il troppo stroppia, e una bella chiacchierata con qualcun altro mi farebbe piacere. Il mio inquilino si è trasferito, visto che odia il freddo, ed è un vero peccato. Era un tipo un po' buffo, con una piccola crestina rossa, sempre in nero… Ma come mi faceva le pulizie lui non me le faceva nessun altro! E si che di inquilini ne ho avuti tanti!
La primavera scorsa, quaggiù era un gran via vai. Sotto di me, infatti, abitava un altro tipo buffissimo - comincio a pensare di essere l'unico normale - con una spazzola in testa. Bene, io mi ero sempre chiesto chi si sarebbe trovato, uno così! E invece, ce l'ha fatta! Sua moglie, però, identica a lui! Spiccicata!! Stessa spazzola. Sono troppo curioso di vedere come saranno i loro figli!
Per andare col vento contrario, sempre la solita noiosa signora sostiene invece che sarebbe meglio che l'inverno non passasse mai. Le sorelline non sono affatto d'accordo. Infatti, per la signora non cambia nulla, che sia estate o inverno, mentre le sorelline, in primavera, si fanno di quelle chiome che… Mi fanno venire voglia di essere nato della loro stessa nazione! Perché si, sempre a non voler essere razzisti, non si può certo dire che siamo uguali, io e le sorelline.
Comunque la signora, questa volta -strano, due volte consecutive!- ha ragione. Infatti, c'è una voce secondo cui vogliano allargare la strada. Se fosse davvero così, tutti noi, io, le sorelline, la signora, il mio pseudo-parente, il tizio a spazzola, dovremo andarcene!
O meglio, saremo uccisi. Se potessi, mi basterebbe stiracchiarmi un po' e spostarmi da solo, in modo da allargare la strada. Lo stesso potrebbero fare tutti gli altri. Soltanto che è una cosa impossibile! E' colpa nostra se siamo nati alberi?!

  
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