Finalmente sono riuscita a fare login così da poter postare questa storia!! Tutto merito di Erika, la webmistress di questo sito, che ringrazio veramente di cuore!! ^^
Disclaimer: Questa storia, che è il frutto della mia fantasia ed ha il solo scopo di divertire, è stata scritta con tutto il rispetto per Orlando Bloom, attore che apprezzo molto.
Dedica: Beh, questa è tutta per Orlando... per il suo compleanno!! Quindi, oggi 13 gennaio: Tanti auguri, Orlando!! ^^
PER UN COMPLEANNO
Ero seduta sul tavolo
della cucina, mentre mi rigiravo fra le mani quel piccolo pacchetto: era un
regalo. Già, un regalo... un regalo per Orlando. Non sapevo cosa fare,
in fondo non ci conoscevamo da tanto. Qualche mese.
L'avevo conosciuto ad una festa organizzata da Billy Boyd che era un mio amico
d'infanzia, cioè, più che mio di mia sorella, aveva la sua età,
io ero molto più piccola: avevo nove anni meno... in fondo come Orlando.
E pensare che quella sera non dovevo nemmeno andare a quella festa! Mi ricordo
che mia sorella si era sentita male e quindi non poteva venire, così
anch'io avevo deciso di boicottare quel party. Sapevo che Billy se la sarebbe
presa a male, in fondo eravamo veramente buoni amici! Ma io, senza un appoggio
non potevo riuscire a stare tranquilla, e mia sorella rappresentava proprio
questo grande appoggio, una specie di conforto. Diavolo, a quella festa ci sarebbero
stati più o meno solo grandi star del cinema! Ma, come non detto, mi
ritrovai fuori di casa appena cercai di spiegare le mie ragioni a mia sorella.
Voleva che andassi a quella festa, a divertirmi, e non avrebbe accettato punte
scuse! E' sempre stata buona con me mia sorella, era lei che mi aveva cresciuto.
Infatti i nostri genitori erano morti quando avevo circa cinque anni e lei si
era addossata tutte le responsabilità nei miei riguardi, visto che mio
zio, colui che doveva essere il nostro tutore, era perennemente fuori casa per
lavoro.
E così, quella sera, dovetti recarmi a quella festa e oltretutto... in
ritardo! Cercando di convincere mia sorella che per me era meglio rimanere a
casa finii per fare tardi e praticamente iniziai a prepararmi quando la festa
sarebbe dovuta cominciare! Nella furia non mi ero nemmeno truccata, avevo solo
afferrato un abitino nero, leggermente attillato, con il collo a barca e la
cui gonna mi arrivava al ginocchio e l'avevo indossato, assieme ad un décolleté
anch'esso nero.
Prima di suonare il campanello mi passai una mano nei capelli già abbastanza
in disordine. Mi ripetevo che non era stato davvero il caso di andare a quella
festa, ma appena la porta si aprì, cambiai subito idea! Colui che mi
aveva fatto entrare in casa di Billy era proprio Orlando! Aveva un'aria leggermente
abbattuta, stanca e poco dopo ne scoprii il motivo: aveva lavorato tutto il
giorno! Così passammo qualche ora a parlare fra noi. Tanto lui non era
in vena di dare la caccia a qualche bella modella ed io non avevo certo voglia
di conoscere qualche stralunata star!! Ma... ma Orlando era un'eccezione! Mi
era piaciuto dalla prima pellicola in cui l'avevo visto! E quella sera per me
fu davvero una sorpresa ritrovarmelo davanti e, per di più, con la sola
voglia di fare due chiacchiere con qualcuno che lo ascoltasse e con cui potesse
far sfoggio di tutte le sue qualità, elogiandosi ogni poco!! ^^
Dovevo ammettere che Orlando non aveva proprio un bel carattere... era narcisista
ed egocentrico, orgoglioso e testardo, malizioso e scaltro, ma soprattutto era
una persona impulsiva, che si lasciava trasportare dal momento, e poi... e poi
era terribilmente affascinante! Ma, oltre a tutto questo, sapevo che Orlando
poteva essere estremamente dolce e sincero.
Un bel mix, insomma. E proprio di questo mi ero innamorata. Ed ora ne pagavo
le conseguenze.
Picchiettai con le dita sul pacchetto regalo mentre quei ricordi si facevano
così limpidi nella mia mente, ricordando anche tutte le altre sere e
tutti i pomeriggi che avevamo passato insieme, sempre grazie a Billy, Dominic
ed Elijah. Solo qualche volta ci eravamo ritrovati solo lui ed io... E poi avevamo
passato il capodanno tutti insieme! Un bel modo di iniziare l'anno nuovo...
Soprattutto quando, passata la mezzanotte da pochi secondi, lo vidi venire verso
di me e... abbracciarmi!! Oddio, penso sia stato il momento più bello
di tutte quelle giornate passate insieme! L'essermelo trovato così vicino,
lo stare fra le sue braccia..! Ero letteralmente in paradiso, in quel momento!!
^^
Sospirai e con un saltino scesi dal tavolo. Dovevo chiamare Billy e chiedergli
se sapeva qualcosa di Orlando. In fondo quel regalo l'avevo preso per lui e
dovevo darglielo! Insomma, ma dove finiva tutta la mia scaltrezza quando era
in ballo Orlando?!
Composi piano il numero di cellulare e poco dopo mi rispose una voce squillante.
-Pronto, Billy?-
-Ciao Darcey! Come va?-
-Ah... bene- "cioè, sto impazzendo per un regalo ed il mio cuore
vorrebbe scoppiare ma per il resto tutto ok" pensai, ma mi trattenni dal
dire tutto ciò, non era furbo rivelare i miei sentimenti, anche se si
trattava di Billy. -Te, come va? Non ti ho disturbato, vero?-
-No, niente disturbo! Don't worry! Va tutto bene! Ah, sei andata a vedere il
mio ultimo film?-
-Eh?! Quello con Russell Crowe? Sì, bello!!-
-Uhm... ma mi dovevi chiedere qualcosa?-
-Ah, beh... io...-
-Ehi, cos'è che mi nascondi?! Ti conosco troppo bene e so che quando
balbetti con me devi dirmi qualcosa di importante!- sentenziò lui lasciandomi
un po' perplessa. Mi conosceva così bene? Non l'avrei immaginato...
-Senti Billy, oggi è il 13 gennaio...-
-Sì, infatti- disse lui con aria pensierosa. Io restai in silenzio per
vedere se magari ci arrivava da solo senza farmi parlare di più. Stavo
per continuare quando lui mi anticipò -Non è che c'entra qualcosa
Orlando?-
-Oggi è il suo compleanno- mi limitai a dire
-Non mi dire che ti sei inn...-
-Fermati! Non lo dire neanche per scherzo!- non gli feci finire la frase. Non
volevo sentirlo dire. Ok, avevo ammesso con me stessa la sciocchezza che avevo
combinato, ma non volevo farmi altro male, apprendendola così vivamente.
Anche se, prima o poi, ci avrei dovuto sbattere la testa.
-Ok...- biascicò Billy, dall'altra parte del telefono, un po' confuso
-E allora, perché...?-
-Ecco io... volevo dargli un piccolo pensiero che gli avevo comprato...-
-Hai preso un regalo per Orlando?!- mi disse stupito
-Ah, sì...- mormorai e poi immediatamente aggiunsi -Beh, ero in centro
a fare compere quando ho visto una sciarpa coloratissima, come quelle che porta
lui, e subito sono andata dentro il negozio e gliela ho presa! E' proprio adatta
a lui... Penso... spero...- Alla fine del mio piccolo racconto sentii Billy
scoppiare a ridere. Corrugai la fronte fra l'arrabbiato e lo spaventato -Pensi
che non gli piaccia...?-
-No, no, penso sia il regalo più adatto per lui! Solo che penso che tu
sia proprio cotta di Orlando!- disse sempre fra le risa.
-Billy!- esclamai contrariata
-Scusa, scusa!- si calmò un poco, poi, tornando serio -E' che prima o
poi dovrai ammetterlo..-
-L'ho già fatto...- bisbigliai in un soffio, assumendo un'aria triste
-Ehi, piccola, non fare così, dai!-
-Ma Billy, sai meglio di me che non ho speranze! Forse posso puntare ad una
notte, ma lo sai che io non sono il tipo!-
-Guarda che Orlando non è soltanto un gran seduttore!-
-Ne sono sicura, ma di sicuro non si innamorerà mai di un tipo come me
e poi... pensaci, anche se fosse è pur sempre un attore famoso!-
-E questo cosa c'entra?-
-Comunque sia non avremmo una relazione stabile-
-Basta ci sia vero amore-
-E allora siamo al punto di partenza, dato che lui non si potrà mai innamorare
di un tipo come me!-
-Perché?- mi chiese con aria stupita
-Non ho certo il fisico di una modella!!-
-Ecco che ricominci con i tuoi soliti abbattimenti!-
-Ma Billy, è vero!-
-Sì, sì, ok...! Piuttosto, volevi sapere se Orlando è a
casa?-
-Beh, sì... Volevo darglielo personalmente- "Anche se penso che
pure questa sia una cretinata tanto per farmi sentire peggio..."
-Gli faccio una telefonata, tanto devo ancora fargli gli auguri, e ti faccio
sapere, ok?-
-Mi faresti un grande piacere!-
-Allora ti chiamo fra qualche minuto, ciao!-
Riattaccai il telefono sospirando, Billy era sempre gentile con me.
Andai verso il piano della cucina, mi era presa fame. Ok, sapevo benissimo che
era depressione. Così cercai di contenermi e decisi di mangiare qualcosa
di sano. Guardai nel cesto della frutta e optai per una mela. Ne ero già
a metà quando lo squillo del telefono mi colse impreparata e, tesa com'ero,
mi tagliai sul palmo della mano, sotto il mignolo. Imprecando mi alzai prendendo
un fazzoletto per cercare di tamponare al meglio la ferita così da poter
rispondere al telefono -Pronto?!- dissi con una voce alquanto incazzata. Diavolo,
mi faceva male la ferita!
-Che è successo?- sentii sospirare Billy
-Mi hai fatto paura! Mi sono tagliata sul palmo della mano!-
-Ma brava! E posso sapere perché avevi un coltello in mano?!-
-Stavo mangiando una mela-
-E come hai fatto a tagliarti, scusa?!- disse con la voce più innocente
che sapeva fare
-Billy!- gli gridai
-Sei un po' tesa!?- esclamò scherzosamente, più come un'affermazione
che come una domanda.
-No, sono calmissima, ma non sono in vena di scherzare!-
-Ti fa tanto male?-
-Cosa?- gli domandai sbuffando
-La ferita!-
-Ah, beh sì... e poi non la smette di sanguinare!-
-Vuoi che ti raggiunga? Faccio in un attimo-
-No, no, non importa! Grazie... Non è niente di così grave, ora
come ora un'altra cosa mi fa più male...- mormorai alludendo al mio cuore..
E Billy capì immediatamente, lo sentii sospirare e poi dirmi -Orlando
è alla sua villa ad Hollywood-
-Uhm...- mormorai -Sì, mi ricordo dov'è! Senti... dici che è
il caso di..-
-Ma certo! Vai e torna vincitrice! ^^-
-Ma dai, Billy...!- esclamai mentre sulle mie labbra si formava un sorriso...
Era la prima volta che sorridevo, quel giorno.
-Allora, sei sicura che sia tutto ok?-
-Sì, grazie, non preoccuparti! Hai già fatto molto per me!-
-No, non ho fatto assolutamente nulla! Dai, ora vai a disinfettarti quella mano
e poi corri da Orlando!-
-Uhm...-
-Guarda che se scopro che non sei andata potrei anche ucciderti o... potrei
rivelargli i tuoi sentimenti!- disse scherzoso
-Non ti ci provare! O sarò io ad ucciderti!- esclamai nel suo stesso
tono
-Ok, ok, puoi stare tranquilla!!-
-Lo so! Grazie ancora, Billy! Ti faccio sapere dopo..-
-Ok, ciao piccola!-
E così, dopo averlo salutato corsi in bagno a disinfettarmi la ferita,
ma il sangue non si decideva a smettere di fuoriuscire da quel taglio, ed in
più mi faceva un male cane! Mi morsi il labbro inferiore quando provai
a passarci sopra quel caro disinfettante che aveva preso mia sorella, quel miracoloso
disinfettante che bruciava da impazzire! Ma sapevo che avrei fatto bene ad ascoltare
la mia cara sorellina che studiava medicina, ed infatti fu così! Poco
dopo la ferita smise più o meno di sanguinare. Contenta cercai una garza,
senza trovarla, così mi accontentai di due cerotti.
Quando tornai in cucina guardai l'orologio: le cinque. Per arrivare alla casa
di Orlando mi ci sarebbe voluta un'ora, circa. Guardai languidamente il regalo
che avevo lasciato appoggiato sul tavolo. Sospirai, dovevo andare!
Indossai un paio di semplici pantaloni neri, una canottiera bordeaux abbinata
ad un bel golf che si chiudeva con una cerniera sul davanti, gli immancabili
stivali neri, il cappotto beige e via.
Il traffico di Los Angeles era impressionante! Mi ritrovai imbottigliata in
un ingorgo che sembrava non finire! Questo sì che faceva diminuire la
mia voglia di recarmi da Orlando tanto per fare un'altra bella figura... Come
se non ne avessi fatte già abbastanza!! Finalmente riuscii a passare
e ad arrivare alla villa con circa mezz'ora di ritardo sui miei piani.
Il custode, che ormai mi conosceva, mi sorrise e mi fece entrare nel grande
giardino antistante dove, vicino alla casa, parcheggiai la macchina.
Quando scesi e giunsi alla porta d'ingresso, restai per qualche minuto a fissare
il nome inciso sotto il pulsante del campanello: ORLANDO BLOOM. Già...
Orlando, proprio come il grande eroe che salvò dal pericolo Carlo Magno
ed i suoi condottieri, citato ne "La Chanson de Roland" e come l'eroe
cavalleresco dell'Ariosto.
Sospirando mi decisi a suonare e da lì a poco mi venne ad aprire una
signora di mezza età, la governante. Sorridendo mi accompagnò
fino alla porta dello studio dov'era Orlando.
Feci un respiro a pieni polmoni per darmi forza, mentre la governante mi sorrideva
ridacchiando allontanandosi. Dovevo proprio far ridere, a quel pensiero sorrisi
alzando una mano in segno di saluto verso la donna.
Ok, ora stava a me. Dovevo farcela. Bussai piano e dopo aver sentito un -Avanti-
entrai, con stampato in faccia uno dei miei migliori sorrisi.
-Un attimo...- mormorò continuando a guardare, attentamente, un foglio
scritto, seduto su una grande poltrona, davanti ad una scrivania piena di fogli,
penne e quant'altro.. era davvero disordinato quel ragazzo!!
Mi avvicinai piano, non volevo disturbarlo. Intanto mi tolsi il cappotto lasciandolo
su un piccolo divano sistemato di lato alla scrivania. Tornai a guardarlo, era
davvero bello! Indossava dei semplici pantaloni neri con due righe bianche ai
lati, che dovevano appartenere ad una tuta, e un maglioncino attillato, grigio,
a collo alto. I capelli gli ricadevano ricci sul collo. Gli occhi nocciola erano
intenti a scrutare quel foglio che doveva dargli non poche preoccupazioni!
-Uhm..- bofonchiò grattandosi la testa ed assumendo una buffa espressione
alla quale non potei trattenere una fresca risata. Subito alzò lo sguardo
un po' nervoso verso di me, ma, vedendo che ero io la sua visita, sorrise dolcemente,
ma di questo non mi accorsi, ero troppo intenta a ridere... -Oh, scusa... non
volevo disturbarti!- dissi poco dopo.
-Eh sì piccola peste, mi hai proprio disturbato!- disse fra il dolce
e il malizioso.
Puntai gli occhi su di lui, assumendo un'aria triste -Ah, allora è meglio...-
-E' meglio che tu mi distragga da tutte queste pratiche che tanto non riuscirò
mai a capire!- mi sorrise avvicinandosi -Ciao!- mi mormorò scoccandomi
un bacio su una guancia.
Sorrisi, cercando di non arrossire e, quasi impaurita che lui potesse sentire
i battiti veloci del mio cuore, gli tirai una scherzosa pacca su una spalla:
un'altra grande scusa per toccarlo, per sentirmi meglio. -Mi sbaglio o oggi
è un giorno importante?-
Orlando fece girare gli occhi per la stanza, facendo finta di pensare -No, oggi
è il giorno più importante che ci possa essere!- esclamò,
poi, soddisfatto.
Abbozzai una risata, il solito egocentrico. Ma anche così mi piaceva.
^^ -Tanti auguri!- esclamai porgendogli il piccolo pacco che avevo fra le mani.
Orlando passò lo sguardo da me al regalo, con aria sorpresa. -Allora,
non lo prendi...?- mormorai, timorosa che lui non lo accettasse.
-Sì... è che non me l'aspettavo...- biascicò, sempre stupito.
Poi, sorridendomi e prendendo il regalo, -Grazie!-
-Io prima guarderei se ti piace..- dissi leggermente scettica
-Beh, se lo hai scelto tu, allora mi piace per forza..!- sentenziò con
un sorriso tra il furbo e il seducente sulle labbra, quel sorriso che solo lui
sapeva fare, quel sorriso che tutte le volte mi faceva morire... Abbassai lo
sguardo, mordendomi il labbro inferiore. Al vedermi ridacchiò, per poi
concentrarsi sul regalo. Lo osservò qualche attimo, facendolo passare
fra le mani, prima di scartarlo, buttando la carta ed il nastro a terra. Quasi
trattenni il respiro, in quel momento era nata in me una strana sensazione di
paura, paura che potesse non piacergli, che potesse rimanerci male..! Appena
spiegò la sciarpa un sorriso compiaciuto comparve sulle sue labbra. Vedendolo
tirai un sospiro di sollievo, sorridendo a mia volta.
-E' stupenda!- esclamò poco dopo con occhi scintillanti -Hai già
scoperto i miei gusti!-
-Ah... Mi piace osservare...- dissi alla fine, dopo non aver trovato di meglio
da rispondergli. Mossa sbagliata!
Mi osservò per qualche istante perplesso, poi un sorrisetto malizioso
si impadronì delle sue labbra e, sornione, mi si avvicinò -E ti
piace osservare solo come mi vesto...?- cercò di avere un'intonazione
fra l'offeso e lo scaltro.
Feci un passo indietro non sapendo cosa rispondergli, o meglio, sapendo perfettamente
cosa avrei dovuto dirgli: semplicemente gli avrei dovuto svelare i miei sentimenti.
Lo odiavo, nel vero senso della parola, quando mi offriva queste opportunità
che io puntualmente non riuscivo ad afferrare! ...era troppo difficile.
Mi posò le mani sui fianchi, attirandomi un poco al suo corpo, continuando
ad avere quel suo solito atteggiamento impulsivo, troppo sicuro di se stesso.
Sapeva di essere maledettamente attraente e non perdeva l'occasione per mettersi
in mostra, per mostrare tutto il suo narcisismo e, perché no, la sua
testardaggine.
Cercai di divincolarmi, mi faceva male stargli così vicina. E in più
non potevo permettermi di lasciarmi trascinare dalle mie emozioni, dai miei
sentimenti! Ma appena sentì che cercavo di allontanarmi da lui, per tutta
risposta mi attirò ancora di più a sé. Mi sentivo in trappola.
Mi sentivo tremendamente debole, sapevo che qualunque cosa lui avesse fatto
non avrei più potuto opporre resistenza... Diavolo, così non andava
bene!
Mi sfiorò con le dita una guancia, sorridendomi dolcemente con quei suoi
occhi da cucciolo. No, così non valeva!!
Improvvisamente sussultai, spostando lo sguardo verso la scrivania di Orlando.
Il telefono aveva cominciato a squillare! Aveva un suono metallico, incredibilmente
fastidioso! Tornai a guardare Orlando che era rimasto impassibile ad osservarmi.
-Beh... non rispondi?- chiesi titubante
Sospirò e si allontanò dal mio corpo e, passandosi una mano sul
volto prese il cellulare in mano e rispose cercando di avere un tono di voce
non poi così tanto scocciato! Dal canto mio, io, ero quasi felice che
qualcuno avesse chiamato proprio in quel momento, così mi sarei risparmiata
una delle tante figure poco buone che avrei potuto fare o, ancora peggio lasciarmi
travolgere dai miei sentimenti e combinarne una delle mie!
Lo osservai assestarsi sulla poltrona dietro la scrivania e guardarmi con scaltrezza
-Grazie Dominic! .... Uhm, sembra che oggi molte persone si ricordino del mio
compleanno!- Incrociai le braccia al petto, guardandolo malissimo mentre lui
aveva preso a tormentare con le dita il tappo di una penna. -Sì, sai
chi è venuto a trovarmi? .... No, no, acqua! .... Bingo, Darcey!- esclamò
sorridendomi -Mi ha portato un regalo... No, in realtà voleva solo vedermi!-
Gli feci una linguaccia, cercando di assumere un'aria offesa. Qual ragazzo,
prima o poi, mi avrebbe fatto morire! Non sapeva che quello che aveva appena
detto era arrivato come un pugnale nel mio cuore. Non sapeva che quello che
aveva detto era stramaledettamente vero!! -E' Dominic? Salutamelo!- gli dissi
con indifferenza mettendomi a sedere sul divanetto dove avevo lasciato il cappotto.
Aggrottò le sopracciglia, senza smettere di fissarmi. Mi dava noia quel
suo sguardo fisso su di me. Mi metteva a disagio!
Parlarono ancora qualche minuto, poi lo vidi appuntarsi qualcosa su uno dei
tanti fogli che erano sulla scrivania e, finalmente, chiudere la comunicazione.
-Dominic fa una festa- sentenziò guardando il foglio
-Quando?- domandai alzandomi e tornando verso la scrivania dov'era lui.
-Sabato, alla sua villa... ha invitato anche te-
-Ah...- mormorai abbassando lo sguardo
-Verrai? Poi io dovrò stare per un po' fuori casa, devo girare "Kingdom
of Heaven"-
-Sì, ne ho sentito parlare...- bisbigliai. Già, certo che ne avevo
sentito parlare! Su migliai di giornali c'era l'articolo con come titolo "Legolas
va fuori di testa per Eva Green!", scritto a caratteri cubitali tanto per
farmi sentire meglio, tanto per farmi ricordare che ero una banalissima ragazzina
che mai nulla potrà contro il mondo dello spettacolo...
Mi posò l'indice sul mento, facendomi così alzare la testa. Una
banalissima azione ma che fatta da lui risultava maledettamente seducente e,
in quel momento, tanto dolce! Sperando che il mio viso non si fosse, ancora
una volta, colorito di rosso, alzai lo sguardo fino ad incontrare i suoi occhi,
scongiurandolo, con muta preghiera, di non incominciare nuovamente a comportarsi
come un bambino viziato, capriccioso e incredibilmente furbo! Ma tutto fu vano...
-Eva è una bella ragazza...- incominciò, come se avesse ascoltato
i miei pensieri -...ma prima o poi io torno qui- Gli avrei voluto veramente
spaccare la faccia! Non capiva che mi faceva male? E come poteva? Per lui stava
solo scherzando con un'amica!
Gli sorrisi forzatamente, facendoglielo notare e, posando una mano su quella
che lui teneva ancora a contatto con il mio mento, lo allontanai da me, facendo
anche qualche passo indietro. Tentativo vano. In un attimo mi ritrovai nuovamente
vicina al suo corpo, con la mano sospesa a mezz'aria fra le sue. -Per favore
Orlando...- sbuffai, non ce la facevo veramente più a sostenere quella
situazione e il suo comportamento! Ma che gli prendeva oggi? Euforia dell'evento
del giorno: la sua nascita?!
-Stai sanguinando- disse semplicemente
-Come?- mormorai abbassando lo sguardo verso la mia mano che era ancora fra
le sue. In effetti i due cerotti, che avevo messo per proteggere la ferita che
mi ero fatta quel pomeriggio, piano piano si erano staccati, rimanendo incollati
alla mia pelle solo per un'estremità e, intanto, un bel po' di sangue
era nuovamente uscito...
Prima non avevo notato quelle piccole fitte al palmo della mano, che ora sentivo
perfettamente Prima non le avevo potute sentire, avevo concentrato la mia attenzione
su altro...! Mi maledissi mentalmente, stavo fissando come un'ebete il sangue
che usciva dalla mia ferita, con le labbra serrate. Ma io dico, chissà
quante volte mi deve aver preso per una pazza! E magari ora pensava che fossi
anche masochista e magari sadica! Fece un passo indietro... ehi, magari avevo
azzeccato!
Sospirai, cercando di darmi un controllo. Qual ragazzo non mi faceva fare un
ragionamento sensato!! Respirai profondamente, dovevo assolutamente fare un
ragionamento che avesse un qualche senso e soprattutto dove non ci fosse, come
protagonista assoluto, Orlando!
-Aspetta, vado a prendere del disinfettante..- mi precedette nel parlare, dandomi,
intanto, un fazzoletto per cercare di frenare un poco la corsa verso l'esterno
del sangue.
-Ah, ma...- cercai di replicare, ma lui mi posò un dito sulle labbra
e con uno di quei suoi sorrisi mi lasciò sola nella stanza.
Mi appoggiai alla scrivania, continuando a fissare la mia mano. Improvvisamente
un suono mi destò dallo strano torpore in cui ero caduta. Il mio cellulare
stava suonando. Possibile che quel giorno non facessero che squillare telefoni?!
Presi la mia borsa e cercai di aprirla in modo da non sporcarla con qualche
goccia del mio sangue e quando finalmente riuscii a prendere il cellulare risposi.
Non avevo neanche guardato chi fosse.
-Pronto?- dissi seccata
-Ehi!- sentii dall'altra parte del cavo -Sei sempre da Orlando, vero?-
-Dominic?!- esclamai stranita
-Ssshhhh! Ma sei matta? Vuoi farci scoprire?-
-Come, please?!- dissi ancora più perplessa
-Puoi parlare senza che lui ti senta?-
-Sì, è andato di là a prendere del disinfettante...- accennai
vagamente
-Ah, bene! Allora puoi parlare liberamente!- esclamò, poi rimase per
qualche attimo in silenzio, come se stesse ragionando sulle parole che gli avevo
detto e così continuò, stavolta fu la sua voce ad essere perplessa
ed anche un po' preoccupata -Del disinfettante? Cos'è successo?-
-Ah nulla- sospirai, raccontandogli brevemente che mi ero tagliata prima a casa
e che ora la ferita aveva ricominciato a sanguinarmi. Avevo sempre la testa
fra le nuvole.
-E come hai fatto, scusa?- mi chiese con un tono di voce così ingenuo
che mi diede i nervi -Dominic, diavolo! Non è il momento, dimmi veloce
questa cosa così importante che Orlando non deve sapere, potrebbe tornare
da un momento all'altro!-
-Sì, scusa!- e come risvegliato dai suoi pensieri mi chiese -Allora,
te rimani lì a cena, vero?-
-Veramente non penso-
-Ok, tanto te lo chiederà. Tu accetta...-
-E perché?- lo interruppi. Non avevo intenzione di restare ancora assieme
ad Orlando in quella situazione.
-Perché verremo anche noi a cena lì. Gli facciamo una sorpresa!-
esclamò contento
-Ah... come una festa a sorpresa! Bello!-
-Più o meno... Senti, avverti tu la donna di servizio che per stasera
prepariamo noi!-
-Vorrai dire che, come al solito, toccherà a me, mia sorella e Liv preparare
la cena!-
-Esattamente!- disse facendo una risatina -No dai, qualcosa potrebbe fare anche
Viggo..-
Sorrisi divertita, proprio nel momento in cui Orlando rientrò nella stanza.
Mi guardò perplesso, alzando un sopracciglio -E' mia sorella Jonie- gli
mentii, facendo capire a Dominic che il tempo a nostra disposizione era finito.
Il suo viso si rilassò e con un sorrisetto malizioso sentenziò
-Dille che stasera rimani a cena qua da me-
-Ma...- cercai di far finta di brontolare, ma lui continuò -E' troppo
tardi per tornare a casa per la cena..-
-Ok...- bisbigliai, girandomi, dandogli così le spalle, mentre i miei
occhi si illuminavano sentendo la fresca risata di Dominic -Jonie, hai sentito?
Rimango a cena qua, va bene?-
-Sì, sì, ok...- disse sempre fra le risa il ragazzo -Allora ci
vediamo fra poco, Darcey!-
Salutandolo riattaccai, mettendo via il cellulare.
-Sanguina ancora?-
-Eh?!- feci stupita avvicinandomi a lui, in piedi davanti alla sua scrivania,
dov'era poggiata la boccetta di disinfettante assieme ad una piccola garza,
con in mano un pezzetto di cotone bagnato dal medicinale. Per la seconda volta
non mi ero preoccupata del dolore alla mano che, anche se poco, si faceva sentire.
Guardai il fazzoletto ormai colorato di rosso -Un poco-
-Non è così superficiale- disse prendendomi la mano fra le sue
ed esaminandola attentamente
-Non è niente..-
-Ti fa male?- mi domandò dolcemente alzando lo sguardo ad incontrare
i miei occhi. Sentii le mie guance colorirsi, non mi aspettavo tanta premura
nei miei confronti... -Ah...- cercai di dire qualcosa, ma le parole mi morivano
in bocca. Avevo la gola secca, inghiottii e abbassai lo sguardo sospirando -Non
tanto, si sopporta...- riuscii finalmente a dire
Lo sentii passarmi delicatamente il cotone sulla ferita -Brucia?-
-Mm- mormorai serrando i labbri e scuotendo la testa in segno di no. Accennò
un sorrisetto e continuò il suo lavoro, era proprio buffo!! Restai a
guardarlo mentre si indaffarava per cercare di mettere bene la garza che alla
fine, presa da un attacco di non-sopportazione, mi misi da sola.
-Ah, vedi...- accennò alla fine fissando la mia mano fasciata -Beh ora
ci vuole la vera cura!- esclamò contento alzando lo sguardo sul mio viso
perplesso. Cosa voleva fare?! Mi sorrise, fra lo scaltro e il malioso, e avvicinò
la mia mano alla sua bocca, baciando prima la garza e poi la mia pelle subito
accanto.
A sentire le sue labbra morbide sulla mia pelle ebbi un sussulto. Dovevo controllarmi.
Cercando di non pensare a come sarebbe stato averle sulla mia bocca, sul mio
corpo...!! Ritrassi velocemente la mano, incominciando a ridere. Era un modo
come un altro per salvare la situazione! -E questo sarebbe il rimedio miracoloso?-
-Certo! Che altro poteva essere?-
-Già, già!- esclamai divertita -Allora se funzionerà verrò
più spesso da lei a farmi curare, Signor Bloom!- dissi quasi senza rendermene
conto, provocante.
-Allora ti vedrò spesso..- disse maliziosamente attirandomi a sé
per i fianchi. A quel gesto d'istinto lo abbracciai, facendolo meravigliare.
In quel modo era impossibilitato a stuzzicarmi ancora una volta! -Grazie, Signor
medico!- gli baciai una guancia -Ma ora sarà meglio andare a cena!- e
così mi slegai dalla sua presa, ed uscii dalla stanza lasciandolo non
poco sorpreso! Poco dopo me lo ritrovai di fianco, con il suo solito sorriso
sulle labbra e con in mano il disinfettante, così mentre lui lo rimetteva
a posto io ne approfittai per parlare con la donna di servizio e riferirle dell'arrivo
dei ragazzi. A quel punto trascinai Orlando nel giardino dietro casa, così
che non potesse sentire il campanello all'arrivo di tutti gli altri. Passeggiammo
per un po' mentre lui mi spiegava qualcosa sul film che doveva andare a girare
e, miracolosamente, non accennò mai alla parte di colei che nel film
doveva essere la sua innamorata! Mi aveva risparmiato un'ennesima tortura!!
Ma detto fatto... Mi passò un braccio dietro le spalle ed esclamò
malizioso -Eh, magari nascerà una bella storia d'amore!-
Feci roteare gli occhi e decisi di rispondergli -Certo! Una storia d'amore ci
vuole nel film!- sentenziai mettendomi davanti a lui e prendendo il colletto
della sua maglia fra le mani -C'è sempre una storia d'amore...- bisbigliai
guardandolo dritto negli occhi. Ecco, questo era uno dei miei tipici attacchi
di pazzia che avrei fatto meglio a non avere!
In un primo momento mi guardò perplesso, poi sorridendo furbo ripeté
-C'è sempre una storia d'amore fra i protagonisti!- poi con scaltrezza,
avvicinando il mio viso al suo, aggiunse -Bisogna vedere chi sono i protagonisti,
qui...-
-Ma smettila!- esclamai girandomi, tentando di nascondergli il mio imbarazzo
-Dai, torniamo dentro!- gli sorrisi poi avviandomi verso l'interno della casa.
Restò per un attimo immobile, poi scuotendo la testa e accennando un
risolino mi raggiunse e mi prese per mano, conducendomi verso il grande salone
dove....
-SORPRESA!!- gridarono all'unisono tutti i ragazzi balzando in piedi.
Orlando si fermò e col volto ancora perplesso scoppiò a ridere
-Ragazzi!!-
-Tanti auguri!!!-
Lo sentii stringermi la mano e poi, girandosi verso di me, facendomi uno di
quei suoi sorrisi da cucciolo, lasciarmela e andare a salutare gli altri.
Rimasi per qualche secondo ferma, stringendo in un pugno la mano che prima era
stretta nella sua, poi, scuotendo la testa come per infondermi coraggio, andai
anch'io a salutare tutti i ragazzi. Dopo le varie cerimonie, come avevo previsto,
Liv, Jonie ed io andammo in cucina a vedere di preparare qualcosa di buono mentre
avevamo appioppato ai ragazzi almeno il compito di apparecchiare la tavola e
a Viggo di assisterci in cucina, era l'unico di cui potevamo fidarci per quanto
riguardava l'arte culinaria!! Ogni tanto qualcuno si faceva sentire chiedendo
se doveva dare una mano, ma era tutta una scusa per assaggiare qualcosa, ma
ormai noi ragazze c'avevamo fatto l'abitudine! Era bello stare tutti insieme!
Mi presi un attimo di tregua dai fornelli e mi recai in salotto dai ragazzi
che erano stravaccati sui vari divani -Pigroni!- esclamai dando per scherzo
un pugno sulla spalla di Elijah, che mi sorrise, e facendomi spazio per sedermi
tra lui e Billy.
-Non è ancora pronto?-
-Oddio ragazzi! E' la tredicesima volta che me lo chiedete!-
-Io piuttosto pregherei che sia tutto buono...- disse scherzoso Dominic facendomi
una linguaccia a cui risposi con la stessa simpatica smorfia.
All'improvviso si udì, proveniente dalla cucina, un grido e un rumore
di pentole che cadeva a terra. Sospirando mi alzai e tornai in cucina, non prima
di aver tirato un'amichevole pacca sulla testa di Dominic, amavamo stuzzicarci
a vicenda!!
Sulla soglia scoppiai a ridere, vedendo mia sorella sommersa dalle pentole mentre
Liv l'aiutava a rialzarsi. -Ah, grazie tante sorellina!!- esclamò fintamente
arrabbiata appena mi vide, mentre anche Liv era scoppiata a ridere.
-Ti... ti sei fatta male?- le domandai sempre fra le risa
-Bene di certo no!- disse raccattando una padella -E' meglio che vada di là!-
-Sarà meglio!!- le battei una mano sulla spalla come per farle scherzosamente
coraggio, mentre anche lei accennava a ridere..
Quando fu uscita chiesi a Liv -Ma come ha fatto?!-
-Voleva prendere la pentola più in alto!-
-Ah!- alzai gli occhi al cielo -Ma quando imparerà che non è alta
come noi?!- esclamai divertita incominciando a mettere a posto. -Vai pure di
là, Liv- cominciai dopo che avevamo sistemato le pentole -Finisco io
qua-
-Sicura?- mi chiese premurosa come se fossi sua figlia.
Inarcai un sopracciglio e la feci andare dagli altri, non riuscendo, però,
a trattenere una piccola risata. Mah, ero proprio capitata con una banda di
pazzi!!
Finii di sistemare e, quando mi allungai per prendere una cosa sistemata piuttosto
in altro, sentii una presenza dietro di me. Presi l'oggetto bramato e non feci
in tempo a girarmi che mi ritrovai stretta fra il mobile della cucina e il corpo
di un ragazzo che aveva allungato la mano per prendere prontamente l'oggetto
che stava cadendo dalla mia.
Non mi ci volle molto a capire di chi si trattasse. Tirai indietro il braccio
che avevo allungato e poggiai la mano sul petto: il mio cuore stava andando
a mille. -Ti serve una mano..?- mi mormorò all'orecchio
-Ah... no!-
-A me pare di sì!- lo sentii sussurrare prima che mi scostasse una ciocca
di capelli castani dal viso e mi baciasse il lobo dell'orecchio.
-Or...Orlando...- balbettai spingendolo indietro e girandomi verso di lui "Cosa
stai facendo?" sarebbe stata questa la domanda silenziosa che i miei occhi
gli stavano facendo, non trovando la forza per potergliela dire.
Lui sorrise -Stavi cercando questo?- mi mostrò trionfante l'oggetto che
prima stavo cercando di prendere
-Beh... sì...- mormorai abbassando lo sguardo. Per la seconda volta,
in quella giornata, mi tirò su il mento con un dito e mi puntò
gli occhi addosso -Dai, andiamo, che quei ragazzi di là stanno morendo
di fame!- e così, facendomi l'occhiolino, prese la teglia dove avevo
sistemato il tutto e si diresse nell'altra stanza.
Rimasi immobile, sentendo le voci dei ragazzi _e la sua_ provenire dal salotto,
come un'eco lontano. Improvvisamente mi portai una mano all'orecchio e, sorridendo
ancora tanto confusa, raggiunsi gli altri e incominciammo finalmente la cena!
La sera fu piacevole ma passò in un lampo e, alla fine, ci eravamo ritrovati
a chiacchierare tutti insieme seduti a cerchio sul tappeto del salotto. Ve l'ho
detto, no, che eravamo un branco di pazzi?!
Prima che Viggo, Liv e Sean andassero via decidemmo tutti insieme che la festa
a casa di Dominic avrebbe ridato l'avvio a lavorare per tutti quanti, infatti
molti di loro dovevano poi partire per i vari impegni cinematografici! Eh, la
vita da star...
Jonie ed io finimmo di mettere a posto la confusione che avevamo fatto prima
di andarcene, così Billy, Orlando e Dominic rimasero ancora un po' a
parlottare fra di loro.
Come se si stessero scambiando grandi segreti li ritrovammo tutti intenti in
chissà quale conversazione. Rimanemmo ferme sulla soglia ad osservarli,
scambiandoci vicendevoli occhiate divertite e di.. approvazione!! All'improvviso
sentii un braccio di mia sorella circondarmi le spalle e avvicinarmi a sé,
scoccandomi un bacio su una guancia -Io intanto vado in macchina- disse poi
raggiungendo i ragazzi che subito mi si avvicinarono.
-Ci sentiamo prima di sabato, no?- mi chiese complice Billy dandomi una simpatica
carezza su una guancia
-Mentre noi mi sa tanto che ci vediamo direttamente alla festa! Non so se riuscirei
a vederti più di una volta a settimana!!- esclamò divertito Dominic
mentre a grandi falcate raggiungeva gli altri sulla porta di casa. Gli feci
una linguaccia, lo vidi sorridere e tutti e tre si diressero verso le due macchine.
Billy avrebbe accompagnato a casa Dominic mentre Jonie ed io avremmo preso la
mia auto e saremmo tornate nel nostro appartamentino, dando finalmente fine
a quella giornata.
-Tu non vai?- mi chiese Orlando destandomi dai miei pensieri.
Mi scostai dal muro al quale avevo poggiato la schiena -Don't worry! Ti lascio
solo!- dissi quasi con un tono offeso, andando a recuperare la mia borsa, abbandonata
sul divano. Stavo per tornare sui miei passi quando mi sentii abbracciare da
dietro. Rimasi immobile -E' perché non ti posso chiedere di rimanere
qua- Posai le mani su quelle di Orlando che cingevano la mia vita. Sentii invadere
il mio corpo da una sensazione di felicità mentre lui aveva poggiato
la fronte sulla mia spalla. Mi slegai dalla sua presa e gli sorrisi dolce -Ci
vediamo sabato- esclamai scoccandogli un bacio sulla guancia e facendo per uscire,
ma lui mi riportò di fronte a sé, tirandomi per un polso. Inghiottii
a fatica vedendo il suo viso sempre più vicino al mio... mi baciò
la punta del naso, rimanendo così vicino al mio volto, chino su di me,
per qualche istante che mi sembrò durare una vita. Potei sentire il suo
respiro calmo e regolare sulla guancia e poi sulla bocca. Appena mi sfiorò
le labbra con le sue, leggermente umide, sentii un brivido caldo passarmi sulla
schiena -Grazie per lo splendido regalo..-
Era come se non l'avessi nemmeno sentito, era stato un bacio leggero, fugace,
magari nemmeno nulla di speciale, ma per me valeva molto. Era bastato un così
semplice sfiorarci per avermi fatto toccare il cielo con un dito! E poi, era
stato incredibilmente dolce..
Mi lasciò andare il polso, allontanandosi un poco dal mio corpo. Aveva
lo sguardo terribilmente serio, non l'avevo mai visto così...
Gli sorrisi e mi avviai alla porta d'ingresso dove mi fermai un attimo, girandomi
nuovamente verso di lui -Tanti auguri, Orlando..-
Senza aspettare
un attimo di più mi congedai da lui, senza più guardarlo, ma sapevo
che sulle sue labbra era comparso quel solito sorriso malizioso, quel sorriso
che mi faceva morire e che mi dava vita, quel sorriso che stavolta portava con
sé tanta dolcezza..