"Tu?"
Shoichi si voltò verso Spanner con una smorfia.
"Sì, esattamente. Vuoi sentire?" Chiese sarcastico.
"Devo proprio? Sta per cominciare «Tutti pazzi per Nanami»..."
"Non mi dire che guardi questa roba, Spanner!"
Silenzio.
"Oh, mio, Dio..."
"Andiamo, come sei polemico... è solo un telefilm, no? Non smetterò mica di lavorare solo perché dedico 45 minuti del mio tempo a un programma televisivo."
"Come se il problema fosse questo... vabbè, se i tuoi neuroni vanno in fumo sono affari tuoi, quindi veniamo al dunque."
Spanner ascoltava, con attenzione. O perlomeno, fingeva di possederla. Piuttosto bene, anche.
"Ti ricordi di quel frigorif..."
"Aaaah" Spanner si tappò le orecchie distogliendo lo sguardo "non voglio sentire nulla."
"M-ma Spanner!" Piagnucolò Shoichi "Sarebbe di una comodità M-O-S-T-R-U-O-S-A!"
"Ne avevamo già discusso, Shoichi, sarebbe un acquisto inutile, roba del genere non dura, e tu dovresti saperlo."
Irie sbuffò, nascondendo la testa fra le braccia.
Entrambi si trovavano seduti per terra, circondati da cavi elettrici, polvere, monossido di carbonio e chiavi inglesi, e stavano lavorando a un acceleratore di raggi gamma.
Perché? Perché Spanner e Shoichi adoravano le invenzioni inutili. Il secondo anche più del primo.
Infatti, era per un acquisto inutile che si stavano confrontando: un frigorifero che faceva anche da forno.
Per una serie di spiegazioni molto scientifiche, un simile congegno non avrebbe retto più di 37 minuti (tempo calcolato da Spanner in persona) e avrebbe consumato tanti watt quanto ne avrebbero pagati ogni due mesi per 12 anni.
Vedendo l'amico soffrire, il biondo ragazzo decise di dire due paroline di conforto.
"Dai, non te la prendere..."
Silenzio.
"Non sai dire di meglio?!" Sbottò Shoichi con un gemito di sofferenza, nascondendosi ancora di più dentro le sue braccia, auto-inglobandosi in un abbraccio consolatore.
"Be', vediamo... che ne dici se stasera cucino io?"
"E questo dovrebbe consolarmi?"
"Mh... credo di... sì?"
"Spanner... sei un'idiota."
"Non capisco il perché di tanto rancore nei miei confronti, Shoichi. E dire che sono qui per consolarti... che ingrato che sei."
Il rosso sospirò. Non c'era proprio niente da fare con lui, era fatto così. Faceva sempre del suo meglio per tirarlo su, non glielo si poteva negare.
Peccato che, nel caso di Spanner, il suo meglio coincidesse con il suo peggio.
Ma che ci si poteva fare?
"Vabbè, vorrà dire che mi consolerò da solo." Shoichi si alzò in piedi, si grattò il gluteo destro, si guardò intorno e infine si diresse verso il portatile del'amico.
"Ti seghi?"
La domanda lo fece sussultare.
"M-ma la pianti??"
"E' che ti ci vedo proprio a stimolartelo per un motivo così idiota..."
"La tua gentilezza mi scalda il cuore e il tuo sorriso mi spinge ad andare avanti, davvero Spanner, ma adesso basta, potrei subire un'intossicazione."
"Capisco... allora io andrò a vedere Nanami, tu rimani pure qui nella tua intimità e soddisfa i tuoi bisogni come più ti aggrada. Saluti, Shoichi."
E detto questo, Spanner uscì dalla stanza, lasciando Shoichi da solo con il portatile in mano.
"Maledetto... come se potessi masturbarmi per un motivo simile!"
Il ragazzo si collegò a internet, poi puntò alla barra di ricerca.
h-e-n-t-a-i-c-o-l-l-e-c-t-i-o-n invio
Circa 1.710.000 risultati (0,19 secondi)
"Dopotutto... chi ha bisogno di un motivo?"