Non
volermi male
Quel mondo non mi
apparteneva piu’.
L’essenza di quella
pietra mi aveva corrotta, mi aveva pervasa della sua aura malefica, mi
tentava.
Nessuno mai avrebbe
fatto qualcosa per me, ma quella pietra sì. Lei bramava la
mia forza vitale, in
cambio avrei avuto la realizzazione del mio sogno.
Costretta in quel
letto d’ospedale, avevo tutti gli occhi accusatori puntati su
di me. Ero al pari
di un vegetale, ero incriminata per aver fatto giustizia. La mia vita
era
finita, e non potevo stare piu’ accanto a te, Kagura.
Però quella
dannatissima pietra mi avrebbe donato la vita, pur di realizzare il mio
sogno. Io non lo
volevo quel mondo, quel mondo che mi
stava lentamente uccidendo. Il mio nemico non era il possessore di
quella
pietra, no, era il mondo. Era tutto perso, eppure..
In cambio della mia
volontà, quella pietra mi ha riportata in vita. Riuscivo a
muovermi, a
camminare, a sguainare la spada e prendermi quella giustizia che il
mondo
cercava di sottrarmi, ogni cosa facessi la avvertivo chiaramente dentro
di me, delle
sensazioni così intense che non avevo mai avvertito prima.
Qual’era il mio sogno?
Che tu fossi felice. Come avrei potuto continuare a vegetare in un
letto d’ospedale
e vederti prendere cura di me, fare conto su di me, quando io non ero
piu’
nulla? In quello stato, mai avrei potuto donarti la
felicità, in alcun modo.
Invece, così.. darò la
mia vita per te. Questa pietra, mi sta permettendo di realizzare il mio
ultimo
sogno, di rendermi utile per la persona che amo. Non mi importa delle
vite
degli altri, io voglio solo donarti la felicità.
E lo farò, che tu lo voglia o no.
Non volermi male.
-
Quelle erano le parole che scorrevano per la
lunghezza di quel foglio destinato ad entrare in una busta da lettere,
che il
fumo di
quel fuoco si portò lentamente
via. Mi alzai, e ripresi il mio cammino
senza esitare.