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Autore: Ranko_    13/02/2011    5 recensioni
“Quello che mi fa più male... E' che non sono riuscito a mettere a posto le cose con lui prima che morisse.”
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elena Gilbert, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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He isn't here

He isn't here


Mi appoggio sulla porta.

Ti sento singhiozzare, ma non piangi.

Sei troppo orgoglioso per piangere.

Entro nella tua stanza.

Ti vedo.

Sei seduto vicino alla finestra, rannicchiato su te stesso.

Tu mi senti entrare, ma non ti giri.

Continui a singhiozzare.

Il dolore ti soffoca. Non riesci a respirare.

Guardi fuori.

Stai soffrendo, lo so.

Percepisco il dolore che senti.

E' potente. Sembra voglia tagliarti in due l'anima.

Ci sta riuscendo. Ti sta spezzando.

Lo provo anche io. Ma cerco di essere forte.

Per te. Perché ne hai bisogno.

Perché anche lui, che non c'è più, ne ha bisogno.

Lo sento. So che è qui, nella stessa stanza.

Vorrebbe starti vicino, dirti che c'è ancora. Che non ti ha abbandonato.

Vorrebbe scherzare, come farebbe di solito.

Vorrebbe farti coraggio. Ti prenderebbe in giro.

Ma non può farlo. Perché lui non è qui.

E tu lo sai. Io lo so. Noi lo sappiamo.

Mi avvicino a te. Ti metto una mano sulla spalla.

Non ti muovi. Prendi solo a respirare più affannosamente.

Mi sento male. Non so cosa fare.

Non so come consolarti. Lui ti manca troppo.

E io non posso fare niente. Apro la bocca.

Poi la richiudo. Non so che dire.

Tu guardi ancora fuori dalla finestra.

Come se ti aspettassi di vederlo arrivare. Con il suo solito sorriso scanzonato.

Ma sai già che non succederà.

Più i secondi passano, più la convinzione che non tornerà si fa strada dentro te.

E la delusione si mischia al dolore, sul tuo viso.

Stringi forte il suo anello, tra la mano bianca.

La montatura d'argento si piega leggermente, sotto la tua pressione.

Ormai non serve più a nulla. E tu lo sai.

Lo posi sul davanzale. Lo fissi per un istante.

Poi ti volti e mi guardi.

Hai gli occhi lucidi. Ma non piangi ancora.

Non urli. Ma so che vorresti farlo.

Mi siedo vicino a te, e ti stringo una mano.

Tu sospiri, e chiudi per un attimo gli occhi.

Poi arriva.

Una lacrima.

Cola solitaria sulla tua guancia.

Scende, sempre più giù.

Lascia il tuo viso, e si infrange contro il bracciolo della sedia.

Mi sporgo verso di te e ti bacio le labbra.

Spero di darti conforto. Lo spero con tutta me stessa.

Apri di nuovo gli occhi e mi sorridi.

E' un sorriso tirato e macchiato dalla sofferenza.

Poi, finalmente, parli.

La tua voce trema, e tenti di nasconderlo.

Ma non ce la fai.


Quello che mi fa più male... E' che non sono riuscito a mettere a posto le cose con lui prima che morisse.”


Io ti fisso. So quanto è difficile per te.

Ti capisco. Riesco a capire il tuo dolore.

Continui a parlare.

Sembra che non ti sia accorto di me.

Ma so bene che mi vedi.


Vorrei solo... Vorrei solo che fosse ancora qui.”


Lasci la mia mano, e la congiungi all'altra.

Affondi il viso nelle tue mani, distrutto.

Vederti così mi spezza il cuore.

Vorrei fare qualcosa per te, ma non posso.

Sono impotente.

Non fare così, ti prego.”


Sussurro, tentando di farti calmare.

Non funziona.

Tu ti agiti.

Riprendi a respirare affannosamente.

Come se un pianto isterico stesse per scoppiare dentro di te.


Come posso? Era pur sempre mio fratello, Elena. Mi manca. Mi manca già moltissimo. Cosa sarà un'eternità intera senza di lui? Cosa farò io?”


Il dolore pulsa.

Lo sento.

Adesso sta prendendo anche me.

E' impetuoso e prepotente.

Deglutisco. Non posso piangere anche io.

Devo essere forte.


Rimarrò con te. Qualsiasi cosa accada, rimarrò con te.”


Ti dico, avvicinandomi di più.

Provo ad abbracciarti, ma tu mi respingi.

Sei sconvolto.

Non ragioni più.

La sofferenza ti ha oscurato la mente.

Mi guardi dolcemente, come a volerti scusare.

Scusare per ogni cosa.

Come se fosse colpa tua.


Per quanto io ti ami, Elena, non potrai mai colmare il vuoto che la sua perdita ha lasciato dentro di me. Damon se n'è andato. E non tornerà più.”


Rimango in silenzio.

Adesso stai piangendo.

Piangi davvero.

E' un pianto disperato.

Non singhiozzi più.

Appoggi la fronte contro di me.

Cerchi conforto.

Hai bisogno di sfogarti.

Ti accarezzo i capelli.

Devi resistere.

Continua a lottare.

Devi essere forte.

Stefan, lui non se n'è andato. Da adesso in poi, vivrete per sempre insieme. Lui vive in te, Stefan. Damon non ti ha lasciato nemmeno per un momento. Ne mai lo farà.”


Tu alzi lo sguardo.

Le tue guance sono umide.

Sai bene che ho ragione.

Infatti non protesti.

Ma sorridi.

Finalmente sorridi.

Dopo tanti giorni, ti vedo sorridere di nuovo.

Sembrii sollevato.

Come se le mie parole ti avessero rinvenuto.

Rivenuto dalla sofferenza.

Rinvenuto dal dolore.

Rinvenuto dall'odio per chi ha ucciso tuo fratello.

Per quello che lo ha pugnalato dritto al cuore.

L'ha ucciso.

Senza esitazione.

Ed ora tu vuoi la vendetta.

Vuoi che tuo fratello non sia morto invano.

Mi alzo in piedi.

Tu esiti un istante, poi mi imiti.

Sai che è giunto il momento.

Prendi l'anello di Damon.

Lo guardi ancora un istante.

Poi ti sfili il tuo.

E al suo posto metti quello di tuo fratello.

E' dolce quello che fai.

Un modo per averlo sempre con te.

Come dovrebbe essere.

Prendi il tuo anello e lo nascondi dietro ad un cuscino.

Ti giri verso di me e sorridi ancora.

Vorrei non doverlo dire, ma devo farlo.


Dobbiamo avvisare gli altri.”


Spalanchi gli occhi, ma ti riprendi quasi subito.

Sapevi che prima o poi avremmo dovuto farlo.

Abbassi gli occhi.

Deglutisci.

Fai 'si' con il capo.

Guardi l'anello che luccica sul tuo dito.

Damon, penso, dagli la forza di andare avanti.

Ti prendo la mano.

E' fredda come il ghiaccio.

Da quanto tempo stai chiuso in camera?

Troppo. Damon non avrebbe voluto tutto questo.

Mi sporgo leggermente verso di te, e ti bacio.

Questa volta ricambi.

Vuoi dimenticare. Lo so che è così.

Io ti aiuterò a farlo.

Non sarai triste per sempre.

Stringo più forte la tua mano.

Mentre usciamo dalla tua stanza, ti sento sussurrare:


Ti voglio bene, Damon. Per sempre.”


Nel sentire queste parole, mi commuovo.

Non l'avevi mai ammesso ad alta voce prima.

Sorrido. Cerco di non piangere.

Ma una lacrima coglie di sorpresa anche me.

Me l'asciugo rapidamente.

Non puoi vedermi piangere.

Ripenso a quello che Damon mi ha detto, prima di morire.


Voglio bene a Stefan....."
"Non... Non dirgli che te l'ho detto.”


Poi era leggermente arrossito.

Sorrisi, sospirando.

Sarebbe andato tutto bene.

Anche se sapevo una cosa.

Senza Damon, non sarebbe stato divertente come prima.

  
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