Un'opportunità da cogliere al volo

Un pompelmo è un limone che ha avuto un'opportunità e ne ha approfittato.
Oscar Wilde

La biblioteca era silenziosa, si sentivano solo il rumore provocato dalle pagine di qualche libro che veniva sfogliato e quello di un pennino che grattava sulla pergamena.

Viktor guardava di sottecchi Hermione, concentrata come sempre nello studio: erano passate settimane da quando aveva preso coraggio e si era presentato davanti a quel tavolo, un po’ nascosto agli occhi dei visitatori. Hermione aveva sorriso, l’aveva invitato a sedersi e, col passare dei giorni, l’aveva aiutato a migliorare un po’ il suo inglese, quel tanto che bastava per farsi capire. Purtroppo l’unica cosa ancora impronunciabile era il nome della ragazza. Ma a lei poco importava.

Delle risatine sommesse attirarono l’attenzione di Hermione, distogliendola così dalla sua ricerca sulla battaglia tra Troll e Giganti del 1205. Si voltò verso la fonte del rumore e notò due ragazzine del secondo anno intente a bisbigliare e ridacchiare guardando il campione di Durmstrang.

Hermione le fulminò con lo sguardo, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, intervenne Madama Pince a cacciarle dalla biblioteca, sostenendo che stessero disturbando gli altri studenti e rovinando le fragili pagine dei libri con i loro suoni non consoni a un luogo del genere.

«Accidenti a Silente, al Torneo Tremaghi e a quello stupidissimo Ballo del Ceppo», bisbigliò ancora, mentre si allontanava dal tavolo di Hermione e Viktor.

La giovane cercò di concentrarsi di nuovo sul compito, dando l’impressione di non aver sentito ciò che la bibliotecaria avesse detto, nonostante le parole “Ballo del Ceppo” risuonavano ancora nell’aria. Iniziò a sentirsi strana, in qualche modo agitata: sperava, infatti, da giorni che qualcuno, più nello specifico Ron, le chiedesse di partecipare al ballo, ma nessuno si era fatto avanti. Non che le importasse granché di quell’evento, ma se Ron l’avesse invitata, finalmente avrebbe dimostrato di avere un paio d’occhi e di aver notato che lei non era più la goffa ragazzina che aveva conosciuto quattro anni prima sull’Espresso per Hogwarts.

Viktor si schiarì leggermente la voce: «Hermi-un», iniziò poi sottovoce, per non attirare di nuovo le ire Madama Pince al loro tavolo. «Folefo chiedere te se tu andare già con qvalcuno al Ballo».

Hermione lo fissò per qualche istante con gli occhi spalancati, sorpresa da quella domanda.

«N-no», balbettò appena in risposta. «Non me l’ha chiesto ancora nessuno».

«Oh, bene», disse Krum, abbozzando un sorriso e distogliendo lo sguardo dalla ragazza. «Allora, tu... tu folere andare con me?»

La piuma che ancora teneva in mano le cadde lasciando un segno sulla pergamena. Forse Hermione non aveva capito molto bene o, più probabilmente, doveva aver sentito male. Com’era possibile che Viktor Krum, campione di Durmstrang per il Torneo Tremaghi e Cercatore della nazionale bulgara di Quidditch, le avesse appena chiesto di andare al Ballo del Ceppo con lui?

«Io capire se tu non folere», bisbigliò affranto, notando come la ragazza lo stesse guardando.

«Sì», rispose senza pensarci ancora. «Sì, mi farebbe veramente piacere andare al ballo con te».

Viktor parve molto sollevato da quella risposta e sorrise più apertamente; Hermione, dal canto suo, ancora non credeva alla fortuna che aveva avuto: andare al ballo con lui era di certo un’opportunità da non lasciarsi scappare, soprattutto per non perdersi l’espressione sulla faccia di Ron quando l’avrebbe vista. Finalmente si sarebbe accorto che lei era molto di più di un semplice aiuto per i compiti.