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Autore: _CrazyWriters_    16/02/2011    3 recensioni
“Welcome to Mystic Falls” c’era scritto sul cartello che avevo adocchiato dalla macchina... Era un ragazzo sui vent’anni, dai capelli scuri e la pelle candida. Lui alzò lo sguardo verso di me. Aveva gli occhi azzurri come il cielo. Rimasi ammaliata da tanta bellezza... Che cavolate, i vampiri non esistono... Sentii una pressione sul collo, un dolore insopportabile e poi il buio più nero...
*Ila*
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Ila*

VAMPIRE BLOOD

Una storia d’amore, odio e vampiri…
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CAPITOLO 1: Nuova casa
Che posto strano…
Una normale cittadina, sarebbe stato come sempre… noioso…
“Welcome to Mystic Falls” c’era scritto sul cartello che avevo adocchiato dalla macchina.
Si, Mystic Falls, una noiosissima cittadina della Virginia.
A pancia in su stesa sul letto, alle 22.45 di sera, riflettevo dopo quanto tempo mi sarei stancata di viverci.
Io e la mia famiglia ci siamo trasferiti perché mio padre ha trovato un lavoro più promettente e sicuramente più redditizio.
Pff, che palle, tanto a me non cambia niente, grandi amici non ne avevo dove stavo prima, quindi il problema non me lo sono posto.
Avevamo comprato una casetta di medie dimensioni, anche perché non avevamo tutti questi soldi da parte da poter spendere.
Io avrei frequentato la scuola a Mystic Fall, mio papà avrebbe iniziato il suo nuovo lavoretto e mia mamma avrebbe continuato a fare la casalinga, così come era sempre stato.
Era tutto perfetto, tutto organizzato, bastava solo metterlo in atto.
Liberai la testa da pensieri inutili e mi alzai dal letto.
“Oh, guarda un po’… è tardi.” bisbigliai osservando la sveglia sul mio nuovo comodino.
Segnava le 23.25.
“Non me ne ero accorta… Meglio andare a dormire, domani c’è scuola!” finsi di essere felice all’idea.
Indossai il pigiama e mi tuffai sotto alle coperte.
Ovviamente la mia stupida fantasia iniziò a fantasticare come sempre.
Avevo sentito dire che Mystic Falls era una cittadina con un passato ricco di vicende soprannaturali. Iniziai a pensare a strani mostri coperti di pelo, zombie che uscivano dalle loro tombe di notte per mangiare gli abitanti del paese, fantasmi, streghe, licantropi e terribili vampiri come il Conte Dracula che succhiavano il sangue caldo dall’aorta delle gole di giovani fanciulle indifese.
Scoppiai a ridere.
Che cavolate, i vampiri non esistono. Me li immaginai gironzolare per le vie di Mystic Falls: pallidi, con le occhiaie grigie sotto agli occhi, con i capelli unti e neri come il carbone ordinati sulla testa, vestiti completamente di nero con il mantello rosso che svolazzava, le unghie lunghe, sporche e appuntite ma soprattutto con i denti canini gocciolanti di sangue fresco.
Ridacchiai nuovamente.
“Certo che sono proprio una stupida. Resto qui a pensare a queste scemenze invece di ascoltare della buona musica…” borbottai interrompendo i miei stupidi pensieri.
Presi l’iPod dal comodino, misi le cuffiette alle orecchie e feci partire una canzone degli ACDC, rock puro!
Mi addormentai quasi subito ma un incubo turbò il mio sonno quella notte.
 
Passeggiavo tranquillamente in una via buia. Ero sola ma qualcuno mi stava seguendo.
Mi voltai, però senza intravedere nessuno. Continuavo a camminare, questa volta con passo più svelto.
In lontananza, sotto un lampione rotto che sprigionava una luce intermittente, c’era qualcuno, accasciato a terra.
Gli passai vicino e mi accorsi che era un ragazzo sui vent’anni, dai capelli scuri e la pelle candida. Lui alzò lo sguardo verso di me. Aveva gli occhi azzurri come il cielo. Rimasi ammaliata da tanta bellezza.
“Vieni qui un attimo…” ansimò. Forse stava male.
Mi chinai accanto a lui.
“Ti senti bene?” chiesi preoccupata.
“Non molto, avvicinati ancora un po’…” continuò.
Mi avvicinai un tantino…
Il ragazzo mi prese per le spalle stingendomi con forza. Ringhiò e scoprì due lunghi denti canini, appuntiti e affilati.
Sentii una pressione sul collo, un dolore insopportabile e poi il buio più nero…
Mi svegliai di soprassalto, sudata e con il cuore che batteva a mille.
Respiravo affannosamente, nel buio nella mia nuova stanza.
Mi voltai verso la sveglia che segnava le 4.15.
Sbuffai seccata.
“Stupido sogno.” dissi.
Mi accoccolai sotto il piumone e richiusi gli occhi.
Questa volta riuscii a dormire tranquilla e nessuno sguardo di ghiaccio turbò il mio sonno.

...continua...
  
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