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Autore: mamogirl    16/02/2011    4 recensioni
Quel quattordici febbraio, Brian si sarebbe aspettato tutto tranne ciò che si trovava nella camera da letto.
Non cioccolatini, non gioielli, non mazze da golf personalizzate. O una cena romantica a lume di candela nel loro ristorante preferito.
Un piccolo parto della mia mente malata sulla coppia Brian/Nick.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Happy Valentine

 

"Mi spiace di non essere lì." 

" Tranquillo, stai lavorando."  

“Lo so ma volevo festeggiare questo giorno insieme a te, non dall’altra parte del mondo!”

Brian sospirò, sistemando meglio il telefono incastrato tra orecchio e spalla mentre era impegnato a metter via la spesa appena fatta.

Già, era S. Valentino, la festa degli innamorati, e Nick si trovava in Giappone per promuovere il suo album solista; lui non aveva potuto accompagnarlo perché doveva occuparsi degli ultimi dettagli per il tour congiunto tra i Backstreet Boys ed i New Kids On The Block.

L’unico sorriso che aveva dispensato quella mattina era stato all’indirizzo di Baylee, il suo piccolo mostriciattolo, quando si era presentato a colazione con un biglietto rosso tra le mani; gongolante, glielo aveva mostrato prima di sfuggire in giardino a giocare prima che zio Aj venisse a prenderlo per una giornata allo zoo. A pensarci bene, era stata una proposta strana da parte dell’amico: Brian era sicuro che avesse voluto trascorrere quel giorno insieme alla sua monkee – ancora non si capacitava di come avesse potuto scegliere quell’orribile e stupido nomignolo per la sua fidanzata ma, d’altronde, era Aj e niente di quello che faceva o diceva poteva essere catalogato come normale – visto che era appena uscito dalla riabilitazione, invece che trascorrere quella giornata giocando alla piccola famigliola.   

Sperava solamente che Baylee non tornasse con qualche tatuaggio o con un nuovo taglio di capelli! 

“A proposito, sai dov’è finita la mia maglietta nera dei Journey?” la domanda di Nick, così strana ed improvvisa, lo riportò a quello che stava facendo. 

“Che cosa ci devi fare?” gli domandò, accigliandosi non solo per quella richiesta ma anche perché si era appena accorto di aver comprato il latte sbagliato.

“Volevo metterla per la sessione di autografi con le fan ma non riesco a trovarla.”

“Se non la trovi, significa che non l’hai portata.” ragionò Brian. 

“Potresti controllare in camera? Ero sicuro di averla messa in valigia!”

“Che differenza vuoi che faccia se sia o meno in camera? Non è che magicamente puoi venirla a prendere!” sbuffò poi, lasciando perdere uova ed insalata lì dov'erano sul bancone. Che poi non capiva nemmeno per quale motivo li avesse comprati, visto che fra due giorni sarebbero dovuti partire per il Sud America.

“Sai come sono fatto. Continuerò a rimurginarci sopra, avrò l’espressione triste per tutto l’incontro e non degnerò di uno sguardo le fans, che torneranno a casa depresse e tristi. Alcune potrebbero tentare il suicidio! Altre invece ti inonderanno twitter con messaggi colmi di odio e risentimento verso il brutto e cattivo Nick.”

“Non ti sembra di essere un po’ melodrammatico?” scherzò Brian dopo qualche secondo. “Tra l’altro, ieri ho messo a posto i vestiti già stirati e della tua maglia non ce n’era traccia. Né fra quelle da lavare e non era nemmeno nell'armadio.”

“Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego!” lo scongiurò Nick dall’altra parte del telefono.

“Va bene. Aspetta che salgo.” Acconsentì Brian. Quando Nick faceva così, tornava ad assomigliare al ragazzino tredicenne invece che ad un trentunenne! “Ma lo faccio solamente per il bene di quelle povere ragazzine!”

“Lo sai che ti amo, vero?”

“Certo.” ridacchiò Brian.

“E sai che farei di tutto per farti felice?”

“Nick, dove vuoi andare a parare?” sbottò Brian, confuso da quelle domande. Era a metà scala quando un pensiero improvviso lo colpì. “Non è che mi vuoi lasciare, vero?”

“NO!” urlò Nick e Brian credette, per un momento, di aver sentito un’esclamazione simile provenire dalla loro camera. Ma era impossibile, c’era solo lui in casa... a meno che Baylee non avesse lasciato accesa la televisione, visto che quella mattina se l’era trovato nel letto, svegliandolo esclamando che c’era una maratona di puntate di “Scooby Doo” che non voleva assolutamente perdere.

“Che cosa ti fa credere che voglia lasciarti?” indagò Nick, riportando Brian indietro dai suoi pensieri.

“Non lo so, ti stai comportando in modo strano.” Rispose lui, riprendendo a salire le scale e, una volta giunto in corridoio, svoltò a destra per raggiungere la camera da letto. “Cioè, più stranamente del solito perché tu non sei normale...” la frase gli morì in gola una volta aperta la porta: la stanza era avvolta nella penombra, le tende chiuse sopra le finestre per permettere alle candele rosse sparse per il pavimento di riflettere la loro luce; sul tavolino davanti al letto qualcuno aveva messo un cestino di fragole vicino a due flute colmi di champagne.

E, quel qualcuno, era sdraiato su un fianco sul letto, circondato da petali di rose rosse e con indosso solamente una camicia nera.

“Nick, devo... devo riattaccare.” Balbettò Brian, il telefono che scivolava dalla sua mano e rimbalzava sul parquet. Si avvicinò con passi volutamente lenti e poi salì sul letto.

“Deduco che la maglietta non ti servi più.” La sua voce si era abbassata di qualche ottava e Nick sentì l’irrefrenabile voglia di smetterla con quel gioco di seduzione e di divorare il suo compagno con baci infuocati.

“Esatta deduzione, Watson.” Rispose Nick. “Ma sai la verità? Non mi è mai servita.”

Brian era ormai a poca distanza dal ragazzo, le loro mani avevano già trovato la loro posizione l’una intrecciata nell’altra, accarezzandosi in soffici tocchi.

“Che cosa ci fai qui?” gli domandò Brian, gli occhi lievemente lucidi per l’incredulità di quel momento. “Non... non ti aspettavo fino a domani ed invece... invece sei qui.”

Nick alzò l’intreccio di mani, girandolo in modo da poter lasciare un lieve bacio sul dorso della mano di Brian. “Volevo farti una sorpresa. Così, ieri, ho deciso di tornare: ho preso il primo aereo disponibile e ho chiesto a Jay se si poteva occupare di Bay oggi. Quando gli ho svelato il mio piano, ha proposto anche di tenere nostro figlio per la notte.”

“E...” Brian si inumidì le labbra prima di continuare. “E posso sapere quale sia questo fantomatico piano?”

Il viso di Nick si fece più vicino, i loro nasi che si sfioravano dolcemente mandavano segnali elettrizzanti al loro sistema nervoso. “Prima facciamo un piccolo gioco. Uno di noi due indossa troppi vestiti e non sono io.”

“E dire che oggi ho anche deciso di stare leggero."

"Il tuo leggero equivale a cinque strati. Se incominciamo adesso, forse per mezzanotte ti ho spogliato completamente!"

La mano di Brian si liberò di quella di Nick ed incominciò a giocherellare con il primo bottone della camicia.

"Che cosa staresti facendo?" lo interruppe Nick, bloccandogli ogni movimento.

"Sto scartando il mio regalo." rispose maliziosamente Brian. "E' questo il mio, no?"

All'inizio, Nick non rispose; Brian riuscì a captare un lampo malizioso nei suoi occhi prima che Nick lo costringesse a sdraiarsi sulla schiena, . In pochi secondi, le loro posizioni si erano completamente rivoltate ed ora Nick era sopra di lui. "No." gli mormorò in un orecchio. "Il tuo regalo era l'essermi fatto trovare qui. Ora tocca a me scartare il mio."

Brian era totalmente sopraffatto dalle emozioni del momento, il suo sistema nervoso e recettivo era travolto dal suono della voce roca di Nick, dal caldo respiro sul suo viso, dal contatto intimo dei loro corpi ma, soprattutto, dall'espressione colma di amore e di lussuria che faceva luccicare l'azzurro cristallino degli occhi del ragazzo. 

Sembrava impossibile pensare che, dopo quasi oltre dieci anni, si desiderassero ancora come la prima volta.

Happy Valentine, my Frick.”  

Happy Valentine, my Frack.”

 

*********

Ehm ehm. In teoria, questa doveva essere una semplice drabble, il mio primo tentativo ma... é inutile, non riesco ad essere coincisa! Io ci provo ma poi... quei due incominciano i loro battibecchi da trottolini amorosi e chi li ferma più?

Siccome sono bloccata sul capitolo di "All I Want For Christmas" (siamo ad una pagina e mezza, wow!) ho deciso di lasciarvi questo piccolo regalino, almeno non mi bloccavo definitivamente. E lì sì che sarebbero nati guai e disastri! ^__^ L'idea poi mi é nata in macchina stamattina, insieme ad una piccola storia per il compleanno di Frick. 

Cinzia

   
 
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