Benvenuti benvenuti gentili spettatori, oggi vogliamo proporvi una storia.
Una storia di guerra per la precisione, una guerra combattuta dai giovani e vinta
dai vecchi.
Suvvia suvvia prendete posto in questo teatro degli orrori, manca poco, gli attori sono
già sul campo e, non appena il protagonista deciderà di prendere parte alla commedia, le
trombe suoneranno e lo spettacolo inizierà.
Voi laggiù non perdete tempo, affrettatevi a trovare una poltrona.
Ora inizia il primo atto, di cui la musica è padrona.

Tutto iniziò quando ad un re sconsiderato venne portata via la giovane e sciocca sposa,
donna molto egoista e innamorata (che pericolosa combinazione nel cuore di una fanciulla)
la quale decise di prendere il largo con un giovane straniero, venuto da una lontana città
per confermare un'alleanza, ma che purtroppo porterà disgrazie in dono al padre che, fiducioso
lo attende a casa.
Il potente re si recherà allora dal fratello, il quale, pensando solo ai propri interessi,
deciderà che l'unica soluzione è la guerra.
 Suvvia andiamo, nessuno ha mai creduto lo facesse per amore fraterno.
Ma ora, cari spettatori, finalmente il nostro protagonista entra in scena.
Già, è giovane, più di quanto vi potreste aspettare da un guerriero, ed, al suo fianco,
troviamo il piccolo cugino, la figura più amata e più tragica di tutta la nostra commedia.
Subito dopo questa gioiosa immagine troviamo mille e mille navi da guerra a coprire la cupa superficie del mare,
se i loro comandanti sapessero che solo poche torneranno a casa.. ma susu non pensiamoci,
torniamo alle vele, ai canti da guerra ed alla superbia dei generali.
Precisamente concentriamoci sul vero protagonista di questa storia e sul suo astuto amico, il
quale decreterà la fine di un'intera città con uno stratagemma ispirato da un giocattolo;
entrambi pensano alla gloria, di certo non alle vite che stroncheranno.

Ed eccoci già al secondo atto, ci troviamo nella reggia di quel famoso straniero e del
suo valoroso fratello, dove ora alloggia anche la principessa fuggita dalla sua terra;
ma come possiamo noi giudicarla? Succube di un fato da lei non desiderato,
non pensava certo ai morti che il suo gesto avrebbe portato,
cercava solo di essere felice, non anelava
alla gloria ma solo un dolce senso di pace le bastava.
Impulsiva.
Intanto che seguivamo i brevi pensieri della donna sopracitata i nostri giovani eroi
sbarcano ed è in quel momento che il protagonista prende il sopravvento, mostrandoci
tutta la sua forza e asprezza, tanto da provocare una forte invidia al potente re.
Non se ne rammarica di certo il coraggioso Achille.
Ma, colpo di scena, scopriamo che il guerriero inizia a provare qualche sentimento per
una schiava catturata nel tempio, e subito il re invidioso gliene priva.
Che gesto sconsiderato, il nostro protagonista ora si rifiuta di scendere in scena, lasciando
gli alleati a soccombere; questa forma di protesta continua fino a che il piccolo Patroclo, questo
era il nome del cugino dell'eroe, non decide di sacrificarsi entrando in battaglia con
l'armatura del temuto parente.
Li avrebbe spaventati, gli avevan detto.
Ma ecco che per mano di un valoroso principe questo personaggio, il più amato ed
ingenuo, sparisce dalla scena.
Molto ironico il destino, dato che questa è l'unica cosa che spinge il nostro beneamato
protagonista a riprendere la guerra.
Per prima cosa, si scaglia contro il principe omicida Ettore, questo era il suo nome, portandoli via la vita e la dignità (Anche se, infondo, ad un corpo senza vita non importa dell'onore.).

Il terzo atto è molto poco complesso, difatti da questo palcoscenico sono scomparsi la giovane
schiava amata dall'Eroe, il fratello del potente re invidioso ed il valoroso Ettore, la guerra
ormai si sta protraendo troppo e all'astuto amico, del quale abbiamo parlato prima, viene
suggerito da un giocattolo uno stratagemma per farla concludere in fretta;
un gioco non dovrebbe ispirare queste terribili idee, certo, ma
il desiderio di rivedere la moglie ed il figlio prevale ormai su qualunque scrupolo.

Il quarto atto è quello conclusivo, infatti ecco a voi miei gentili spettatori
una città in fiamme ed il protagonista chiamare, in mezzo a tutta quella confusione, quelle
urla straziate e quei pianti un nome: Briseide.
Ora, come potete capire, l'eroe mosra segni di umanità, e non il solito odio, non è, per
la prima volta, in cerca di gloria, ma in preda alla disperazione per la paura di perdere, nel corso
di questo triste dramma, un altra persona amata.
La trova. Il re invidioso è morto, ma voi spettatori non dovete farci caso ora, il palco
è tutto per quei due giovani innamorati, così in contrasto con la disperazione circostante...
ma è un'attimo, il giovane principe da cui la guerra ha avuto inizio prende possesso della scena
quando, con il suo arco, priva di vita il nostro attore.
Che perdita tremenda e che vigliaccheria, il viziato troiano lo ha colpito alle spalle!

Bhè cari signori, siamo alla fine, il sipario si chiude davanti ad una città ormai morta
ed al corpo arso del nostro protagonista;
ecco una leggera musica e poi il tendone si abbassa, le luci vengono accese ed il teatro
si svuota, solo una persona rimane a guardare quella raccapricciante scena...
è  lei, non ci sono dubbi, è la giovane principessa dalla quale tutto ha avuto inizio che,
straziata, piange in mezzo all'ormai vuoto palcoscenico, chiedendosi cosa sarebbe successo
se non avesse cercato un biciolo di amore e felicità.
Il buio cala sui suoi singhiozzi, poi più nulla

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Okok questo sclero è uscito dopo aver rivisto Troy e pensando alle varie figure presenti
nel film ^^
Fatemi sapere cosa ne pensate XD