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Autore: Mariam Kasinaga    25/02/2011    3 recensioni
Non voleva lasciare superstiti, tutti dovevano morire quella notte.
Perchè lui non era come loro, perchè era un essere superiore, era il Prescelto!
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sephiroth
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Crisis Core
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LE SPADE NON ABBANDONANO MAI I LORO POSSESSORI


Fuoco. Rabbia. Dolore.

Non voleva lasciare superstiti, tutti dovevano morire quella notte.
Le fiamme cremisi lambivano le case, alzandosi fino al cielo stellato.
Le urla risuonavano nelle vie, sovrastando il rumore dei crolli che si moltiplicavano.
Aveva reso quel luogo un Inferno, lo stesso che presto avrebbe flagellato il mondo intero.
Le fiamme e la sua spada avrebbero mondato quel pianeta di stolti.
Un colpo vibrò nell'aria, un corpo scampato alle fiamme cadde a terra.
L'Angelo della Morte lo scavalcò, senza degnarlo di uno sguardo.

Non potè impedire alle labbra di incresparsi in un sorriso, seppur beffardo,nè alle sopracciglia di alzarsi in un'espressione di ironia, quando vide un addetto al reattore corrergli incontro brandendo come arma una chiave inglese.
"Spiacente, ma non ho tempo da perdere con lei, signor Lockheart"pensò, lasciando che fosse il braccio a guidare la sua masamune verso il colpo di grazia.
Ciò che vide negli occhi di quell'uomo, prima che la vita lo abbandonasse, fece crescere in lui l'odio che gli attanagliava le viscere.

Perchè ti comporti così?
Una volta difendevi le persone...

Perchè lui non era come loro,
perchè era un essere superiore,
era il Prescelto!
Lasciò la spada conficcata nel corpo dell'uomo...non gli serviva più.
Non aveva bisogno di un mero pezzo di metallo per trovare Jenova, nè aveva bisogno di alcunchè per ricongiungersi finalmente alla Madre.
I passi dell'uomo risuonavano nel corridoio, il rumore degli stivali scandiva ritmicamente il silenzio che avvolgeva il reattore.
Sfiorò con la mano la porta di sicurezza che gli sbarrava la strada, ultima protezione ideata dalla Shinra per tenere lontani gli indesiderati.
Come lui.
Sephiroth chiuse gli occhi inspirando profondamente: bastavano pochi passi, rimaneva soltanto quell'insignificante ostacolo da abbattere.

Passi affrettati dietro di sè,
un urlo che esigeva vendetta.

Si voltò velocemente, pronto a parare il debole attacco che quella ragazzina avrebbe tentato, inutilmente.
Strinse le dita sull'elsa della sua masamune, mentre la lama grondante di sangue rifletteva i loro volti.
Destino? Quell'arma era ritornata in suo possesso, bramando altra morte.
Scelta del Fato? Solo con essa avrebbe potuto vendicarla.





Angolo dell'autrice:
Paratassi. Con questa fanfic ho decisamente annientato le subordinate, tranne qualche rara superstite. Eppure, questo era l'unico modo, a mio avviso, di poter esprimere il ritmo incalzante di quest'episodio, l'avvicinarsi progressivo di Sephiroth a Jenova (e come non ascoltare One winged angel nello scrivere questo testo?).
Spero che questo piccolo scritto sia di vostro gradimento!
   
 
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