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Autore: Vahly    28/02/2011    0 recensioni
L’attesa era ciò che lo eccitava di più.
(spoiler della seconda stagione)
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Attesa

 

 

L’attesa era ciò che lo eccitava di più.

 

Sapere chi sarebbe stata la sua prossima vittima, informarsi sul suo conto, assicurarsi che fosse davvero una persona che meritava di morire. E poi seguirla, controllare i suoi movimenti, sentire l’adrenalina aumentare man mano che si avvicinava il momento in cui avrebbe agito.

Nell’ultimo anno Dexter aveva scoperto cosa sarebbe accaduto una volta scoperto ciò che faceva, ed era stato fin troppo vicino al veder vanificati tutti i suoi sforzi perché ciò non accadesse. Se fosse stato come chiunque altro, forse questo lo avrebbe spinto a smettere. Ma lui era diverso, lui aveva bisogno di quelle emozioni. Aveva aumentato le precauzioni, certo, ma questo non toglieva il fatto che ora agisse con una maggiore consapevolezza dei rischi che correva. Aver rischiato tanto lo aveva solo fatto sentire più vivo che mai, forse per la prima volta in vita sua aveva sentito davvero delle emozioni forti. Ed era ciò che realmente cercava.

Il suo cuore che batteva più veloce, il respiro che si faceva più veloce, il pensiero fisso sul criminale di turno e il ricordo incessante di quell’uomo che tanti anni prima aveva visto giustiziare su di una sedia elettrica.

E poi rivestire la stanza di nylon, ricoprire ogni oggetto per essere sicuro che nulla si possa sporcare. Richiamare alla mente le regole di Harry – non lasciare nessuna traccia, non farsi catturare – e cercare di scordarsi che proprio quelle regole lo avevano portato al suicidio.

E condurre la vittima al suo gioco, infilargli l’ago nel collo sapendo che quando si sarebbe svegliato, avrebbe rimpianto ogni singola azione orribile che aveva commesso.

Attendere che riaprisse gli occhi, guardare le foto delle persone che aveva ucciso, ripassare la propria parte. Stamparsi nella mente il volto di ogni criminale per essere sicuro di saperlo ricollegare al relativo trofeo, quel vetrino che tanto significava per lui, e che sarebbe stato l’unico testimone della sua vittoria.

 

Tutto questo, era semplicemente incredibile.

 

 

 

 

L’attesa era ciò che lo eccitava di più.

 

Quando Rita lo chiamava e gli chiedeva di passare a casa sua, per poi dirgli che i bambini erano già a letto o impegnati a guardare un film d’animazione che sarebbe durato almeno un’altra ora. Quando chiudeva la porta della camera da letto alle loro spalle e iniziava a sbottonarsi la camicetta, quando gli si avvicinava lentamente e lo sfiorava con le dita. Quando poteva sentire il fiato caldo della compagna sul collo, pronto a scivolare in una lunga scia di baci.

In quei momenti Dexter si sentiva vivo, quasi come quando commetteva un omicidio.  

Pregustava la sensazione della pelle liscia e morbida di Rita a contatto con la sua, quella di sentirsi dentro di lei, gli ansiti e i gemiti suoi e della donna che si fondevano assieme, come un canto.

Ogni bottone che usciva dall’asola e lasciava scoperta una nuova porzione di pelle lo faceva andare un po’ più in estasi, ogni parola che la donna mormorava gli provocava un brivido lungo la schiena.

Le mani della donna che lo spogliavano erano sempre la goccia che faceva traboccare il vaso, facendolo impazzire.

Spesso la prendeva subito, con forza. Il tempo era poco e la voglia era troppa, ed anche se non lo avrebbe mai ammesso, lui non sempre era bravo ad aspettare. Non che Rita se ne fosse mai lamentata.

Ma quando potevano permetterselo, quando i bambini non erano in casa, gli piaceva perdersi nei preliminari, temporeggiare, portare la sua donna all’estasi, poco a poco, fino a che non lo avesse implorato disperata di farla sua, perché non resisteva più – e solo allora lui l’avrebbe posseduta. Non un attimo prima. Era quello il sesso che preferiva, lento e calcolato, fino ad arrivare al momento giusto per l’apice del piacere.

 

E quelle volte, era semplicemente fantastico.

 

 

 

L’attesa, era ciò che lo eccitava di più.

 

Fin da quando era piccolo ed Harry lo portava a caccia, fin da quando aveva iniziato a sfogare il suo lato oscuro sugli animali selvatici, ad osservarli esalare il loro ultimo respiro.

 

Quando si vedeva con Debra per cena, e l’odore delle braciole riempiva tutta la casa, l’olio sfrigolava, le birre erano ancora sul tavolo in attesa di essere bevute.

 

Ogni volta in cui lo chiamavano per un nuovo caso, e ancora non sapeva dove le prove lo avrebbero portato, che tipo di schizzi di sangue avrebbe esaminato questa volta.

 

Quando comprava le ciambelle per i bambini, sapendo che lo avrebbero accolto con un sorriso e che non ne avrebbero lasciata nemmeno una.

 

Ognuna di queste cose lo faceva sentire vivo.

 

 

 

L’attesa, era ciò che lo eccitava di più.

Sempre.

 

 

 Note dell’autrice  

 

Riletta, ma non betata. Se trovate errori ditemelo e correggerò subitissimo.

Scritta per la terza settimana del COW-T (qui) con il prompt “attesa” (come da titolo: fantasia portami via, lol xD) e ambientata dopo la seconda stagione.

Dedicata alla dannata Arial, che è appassionata di Dexter e spero che apprezzi (se fa schifo però sentiti autorizzata a dirmelo lol) (e lo so, ho dovuto mettere Rita e questo da solo vale un “meno mille punti” xD)

   
 
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