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Autore: Timy21    01/03/2011    0 recensioni
-Ei, vuoi stare attento a dove met..- la mia voce si spezzò quando vidi il volto del ragazzo che si trovava di fronte a me. Era un uomo elegante, con occhi azzurri e capelli neri. Dava un'enorme impressione di "uomo ricco" ma allo stesso tempo gentile. ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bacio D'Addio
 
Ero appena uscita da casa mia dopo una lunga discussione con i miei genitori che continuavano a organizzarmi colloqui matrimoniali senza il mio permesso. Erano le 17.00 mentre passeggiavo lungo la piazza mangiando un gelato alla vaniglia lentamente per gustarmelo il più possibile, quando incontrai Maria, la mia sorellina di 15 anni. Era venuta a riferirmi il messaggio mandatomi da mia madre: -Sorellona...La mamma ha detto che devi tornare a casa prima di cena!-
-No, io a casa non ci torno! Vado a mangiare in un pub. Sono grande, ho 21 anni, quindi ho deciso di non "immaritarmi" prima dei venticinque anni, anche se la mamma ne rimarrà delusa. Non voglio rovinare la mia giovinezza prima del tempo- risposi al messaggio irritata.
- Proverò a parlare con la mamma, ma tu non tornare tardi!- mi disse percependo la mia ira.
Mi allontanai ancora più furiosa di prima e, non sapendo dove stare fino all'ora di cena, avevo deciso di andare a sfogarmi da un'amica.
Quando uscivo da quella casa mi sentivo sollevata e pronta per affrontare i miei genitori e riappacificarmi con loro, ma avevo deciso comunque di restare fuori per cena. Non volevo dargliela vinta in quel modo. Mi dirigevo al pub quando, all'angolo del locale, mi scontrai con una persona.
-Ei, vuoi stare attento a dove met..- la mia voce si spezzò quando vidi il volto del ragazzo che si trovava di fronte a me. Era un uomo elegante, con occhi azzurri e capelli neri. Dava un'enorme impressione di "uomo ricco" ma allo stesso tempo gentile. Rimasi quasi sconvolta da tanta incredibile bellezza. Pensai per un attimo che quel giovane uomo non poteva essere del nostro mondo, ma sentendo la sua voce anche i pensieri, come il mio corpo, si paralizzarono. 
-Scusa, stai bene?-
-S-si.. scusami tu però-.Non sapevo cosa dirgli: ero spiazzata.
-Per farmi perdonare ti offro qualcosa al pub. Ah..che maleducato! Io sono Keaton-
-P..piacere, io mi chiamo Simona- gli risposi ancora turbata.
Dopo le presentazioni, mi accompagnò al pub e mi offrì un panino con una bibita gassata.
-Grazie, ma non dovevi!- ringraziai più sciolta.
-Non ti preoccupare! Se posso permettermi, perchè sei arrabbiata?-
Come aveva fatto a capirmi al volo? Non gli avevo raccontato nulla sull'accaduto con i miei!
-Come hai capito che sono turbata da qualcosa?-
-Beh.. eri piuttosto irritata quando ci siamo scontrati poco fà, più del dovuto diciamo, e poi sei tutta rossa-. On no.. Non era affatto per la rabbia che ero arrossita così violentemente, ma per la sua presenza.Ma mentii su ciò ugualmente.
-No, niente. E' che i miei genitori mi stanno cercando un marito contro il mio volere...- e così gli raccontai la storia.
-Capisco.. Beh, però devi essere comprensiva. Una dolce ragazza come te deve sposarsi presto e dare l'esempio alla popolazione più povera di noi, e poi ricorda che hai 21 anni.. non sei più una bambina. Però se non ti vuoi sposare sono certo che i tuoi genitori si arrenderanno- mi consigliò gentilmente.
Continuammo a parlare fino alle 21.30, quando compresi il mio ritardo. 
-Scusa, devo proprio andare!-
-Va bene-
-Grazie per la cena, la prossima volta te la offro io- gli dissi con un leggero sorriso. All'improvviso, però, il suo viso diventò triste e tetro.
-In realtà domani parto. Però se vuoi mi puoi venire a salutare all'aereoporto domani sera-. Il mio volto felice si incupì ancora di più del suo. Abbassando lo sguardo dissi: 
-Capisco.Bene.Allora a domani sera-. Corsi via mentre delle lacrime calde rigavano il mio viso e cadevano a terra una volta finito il loro percorso sulla pelle. Perchè stavo piangendo? Infondo quel ragazzo lo avevo appena conosciuto!
Tornata a casa non parlai con nessuno, anche se la mia famiglia continuava a rivolgermi domande come "Perchè piangi?" oppure "Cosa è successo?".
La notte dormii stremata dalle gocce di lacrime sgorganti dai miei occhi. Il giorno successivo rimasi a letto e mangiai molto poco, cosa non tanto normale, dato che consumo almeno 5 pasti al giorno. Arrivate le 20.00, dopo la cena silenziosa, uscii di casa senza nessun commento da parte della mia famiglia, ma con occhi che mi perseguitarono fino a quando chiusi la porta principale della mia dimora. Raggiunsi l'aereoporto alle 21.30 e lui era già lì, triste e malinconico, che si girava e rigirava, in cerca di qualcuno. 
-Ciao- lo salutai sconsolata e con voce debole.
-Finalmente! Tra 10 minuti decolla l'aereo. Ascolta, ti prometto che tornerò, tornerò per conoscerti meglio, per passare momenti con te che non dimenticherai. Promettimi anche tu che mi aspetterai-.
Stupita feci un cenno d'affermazione con la testa e, quando stavo per rispondere seriamente, sentii il suo resiro arrivare sempre più intenso sulla mia pelle. Dopo pochi secondi appoggiò la sua mano sulla mia guancia e io chiusi automaticamente gli occhi. Ciò che ricordo sono le sue labbra poggiate sulle mie, quella dolce sensazione che mi avvolgeva senza farmi percepire più la cognizione del tempo.
Lo vidi partire ma, anche se il cuore faceva male, sorrisi con le lacrime che trattenevo sugli occhi, convinta che un giorno lo avrei rincontrato.
 
 
---> Spazio Autrice <---
 
Ciao a tutti! Questa storia l'ho scritta per la scuola e ho deciso di pubblicarla quì, per ricevere commenti e poter migliore nella scrittura. Non ci sarà un seguito pultroppo, ma spero che sia gradita ugualmente.. Grazie di aver letto :)
   
 
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