Nell’oscurità immobile, i fantocci dormono.
Reshbal riposa inquieto, i pensieri divisi fra l’antico padrone che ha rinunciato al suo possesso e il nuovo padrone, pronto a gettarlo via alla prima occasione.
Ayingott sogna, e i sogni sono pieni di rabbia e delirio e occhi rossi spalancati.
Samehk ricorda, frammenti di pensieri da tempi immemori che nemmeno lui saprebbe più ricomporre.
E nella sua tomba sotto le onde, Tauburn giace, osservando il mare luminoso della galassia sopra di lui.
Nell’oscurità immobile, i fantocci dormono.
Attendono solo qualcuno che, ancora una volta, muova i loro fili e dia il via allo spettacolo.