Capii in un momento che era morto , lo sentivo dentro . Quella stessa notte sognai il corpo esangue di mio zio accasciato a terra mentre un gruppo di cani scuri con gli occhi piccoli e rossi divoravano le sue carni e spolpavano le sue bianche ossa .
Mi svegliai di soprassalto . Appoggiai i piedi nudi a terra . Un brivido mi percosse , non ci badai .Decisi di andare fuori , dove la notte buia mi avrebbe accolto con la sua bellezza . La luna splendeva argentea cosė vicina che la si poteva toccare con un dito . Pensai che anche mio padre guardava la stessa luna .
Lo immaginai seduto nella trincea a fissare l'unica cosa che gli ricordasse casa . I soldati vivono in buche del terreno , come le talpe ! Diceva sempre mia madre .
E da quel giorno mio fratello metteva nelle buche del terreno bigliettini con scritto in grande : per papā . Avrei voluto dirgli che non sarebbero mai arrivati , ma non volevo deluderlo cosi ogni volta li scambiavo con bigliettini scritti appositamente da me con scritto in grande : per Giuliano da papā .
Lui appena li trovava li leggeva tremante ad alta voce poi andava a farli vedere entusiasta a mia madre che era a conoscenza del mio lavoro da postina .
Un giorno mentre giravo in giro per il villaggio guardando il cielo per l'assurda paura di vedere un aereo bombardiere , mi imbattei in Pietro , un ragazzo di qualche anno in pių di me che era incaricato di portare in paese la lettere dei soldati per le famiglie . Lo fermai e gli chiesi se c'era posta per noi .
Lui rimase li a fissarmi immobili , mi guadava come se fossi un animale in via d'estinzione poi mi passo una lettera con una calligrafia diversa da quella di mio padre . Era da parte di Antonello . Mio fratello maggiore . Le poche brevi parole mi fecero piangere c'era scritto che papā era dato per disperso , si disperso . Come al solito era ovvio capire che era morto . In quella lettera diceva di non perdere la speranza e di fare la brava che tutti si sarebbe sistemato .Le lacrime scesero libere sulle mie guance rosee .Cercai di tornare a casa . Intravidi mio fratello Giuliano giocare alla guerra con altri piccoli della sua etā .
Lo trascinai via a forza per tutta risposta lui mi disse che da grande avrebbe fatto il soldato e che sarebbe stato il migliore . Era questo che mettevano in testa tutti quei politici dicendo che la guerra č utile e bella , no la guerra č terribile spezza le famiglie e miete vittime innocenti cos'ha di diverso il tuo nemico da te a parte il colore della divisa ? I politici ci invitavano a partecipare a quel massacro ma loro non ci andavano mai in guerra solo noi popolo combattevamo e sacrificavano parenti e amici . Piansi lacrime amare anche a casa mentre mia madre mi consolava dicendo che c'era speranza . Non non c'era , in quel momento vidi e sentii il suono secco dello sparo che colpė mio fratello Antonello al cuore .
___________________________________________________________________________________________________________________
La parola all'autrice
spero che vi sia piaciuta come č piaciuta a mia madre che mi ha costretto a scriverla
se non vi č piaciuta per favore non prendetemi a bastonate .
GRAZIE