No,
non sono morta.
E' da tanto che non pubblico qualcosa, quindi spero che questa "cosina
qui" che ho scritto vi possa piacere.
Fatemi sapere, se vi va, ne sarei felice.
(Ci sono tracce dei Radiohead e ovviamente anche dei Muse.)
Ah. Ovviamente i personaggi non mi appartengono, non mi pagano per
scrivere e
bla, bla, bla vari.
Breath
in Deep.
You’re
just like an
angel,
Your skin makes me cry.
You are the sun the moon and stars
ah you... and I could never run away from you.
Ed ogni giorno,
ogni ora, ogni minuto
ti chiedi perché lo vedi come un angelo;
Perché tutte le volte che senti il profumo della sua pelle,
ti viene da
piangere;
Perché lui è il sole, la luna e le stelle della
tua vita.
Cosa ti tiene
legato a lui? Di cos’è
fatto quel legame indistruttibile, indissolubile?
Perché non puoi correre via lui, allontanarti?
A volte vorresti solo non esserne dipendente, vorresti riuscire a dire
basta.
I just
want to let you know
My mind refuses to let you go.
«Dominic.»
«Piove.»
Un sussurro leggero: una constatazione apparentemente inutile.
Le sue labbra soffici a sfiorarti un orecchio ed un brivido.
Il tuo sorriso. «Profumi, sai?» Parole calde.
«Ssh…ascolta…» Ti ordina,
dolcemente.
Un silenzio che sembra parlare, raccontare di voi. Un silenzio che
grida l’amore,
la passione che si è consumata questa
notte, in questa stanza, tra
queste lenzuola per l’ennesima volta - e come sempre, tenti
di convincerti che
è l’ultima.
Le gocce d’acqua che picchiettano sulla finestra, dolce
sottofondo.
E senti che lui ti completa, che lo ami, che lo ami da impazzire.
A universe is trapped inside a tear.
Ti senti i suoi occhi puntati addosso, trafiggerti la schiena mentre ti
allontani.
E l’hai appena fatto, cazzo.
E te ne sei già pentito, e Dio solo sa quanto vorresti
riavvolgere il tempo, ma
non puoi tornare indietro, non sarebbe neanche giusto, lo sai.
Tiri la maniglia della porta, stai per girarti per un ultimo sguardo.
Non farlo, ti urla il cervello; ma non gli dai
retta, lo fai comunque,
perché segui il tuo cuore, per un ultima volta. E lo vedi,
ancora lì, con le
spalle al muro, i pugni chiusi, la camicia sbottonata e
quegl’occhi che ti
fissano che, sì, brillano colmi di lacrime, ma che non
piangono, che vogliono
resistere; e le sue labbra, ancora umide di quel tuo ultimo bacio
egoista, sono
dischiuse, come se volesse parlare, come se volesse gridarti di non
andartene.
Ma sai che non lo farà, perché conosce il motivo
per cui lo stai lasciando - e
cazzo -, non vorrebbe, ma ti rispetta, rispetta la madre di tuo figlio
e tuo
figlio.
E’ la cosa giusta, ti ripeti nella mente,
mentre ti sforzi di
rivolgergli un mezzo sorriso prima di aprire la porta.
«E’ la cosa giusta.» Mormora lui,
spiazzandoti.
E tu inspiri: prendi un respiro profondo e senti ancora il suo profumo
- stai
piangendo.
Non lo meriti, Matt, non l’hai mai meritato
quell’angelo.
Dimenticati di
noi, gli hai
sussurrato in un orecchio pochi
minuti fa; sai - lo sapete entrambi, veramente - che è
impossibile che accada:
non dimenticherete mai. Vi siete modellati a
vicenda, vi siete cresciuti
a vicenda, avete riempito le vite dell’uno e
dell’altro; quindi, come
dimenticare?
Ti sorride.
Dio, Matt, ti sta sorridendo, ma ci credi?
Nello stesso momento una lacrima gli sta solcando il viso, lo riga,
lentamente.
C’è un universo intrappolato in quella lacrima, il
vostro, ci siete voi
lì dentro.
«Tutto.» Dice con voce spezzata. «Tutto
quello di cui avrai bisogno… Io sarò
qui.»
Tu, sei tutto quello di cui ho bisogno, vorresti
gridare; ma ti limiti
ad un sorriso e il perché non lo sai nemmeno tu.
«Addio, Dominic.» Mormori.
Perché “addio”? Stupido, non
è un addio in tutto e per tutto - avete un band,
ricordi?
E’ un addio, perché poi sarà
quasi come se non esistesse, pensi tentando
di autoconvincerti; ma non è facile, per niente.
«Ciao, Matt.» Ti risponde lui, soffocando un
singhiozzo - vuole fare l’uomo,
fissandoti negli occhi azzurri, che stanno per esploderti.
E tu esci; ed in qualche modo credi di essere uscito dalla sua vita,
credi che
anche lui sia uscito dalla tua.
Been
thinking about you, and there’s no rest,
Should I still love you.
Un post-it
giallo appiccicato alla tua
Manson nera attira la tua attenzione.
Ti avvicini e leggi, riconoscendo immediatamente la calligrafia
ordinata.
Se tu non mi
ami, non
importa, sono in grado di amare per tutti e due.
Ti sembra di
sentirlo
parlare e ti batte forte il cuore.
Sono passati quasi sei mesi, tuo figlio è nato da due, e
Dominic, lui lo tratti
come uno sconosciuto da quella maledetta
sera.
Ma non riesci a non pensarci.
Prendi quel pezzo di carta tra le mani ed inspiri profondamente - stai
per
uscire a cercarlo.
Avete appena finito le registrazioni: sarà fuori a
fumare, non fai in
tempo a pensare che sei già uscito dallo studio. Lo trovi
lì, seduto su un
gradino con la sua solita sigaretta in bocca, come immaginavi. Lo
raggiungi, e
stranamente non ti senti insicuro - ma cosa vuoi fare?. Ti pari davanti
a lui,
che alza lo sguardo in direzione del tuo.
«Dov’è Chris?» Gli chiedi.
«Lontano.» Ti rassicura.
Così gli porgi il post-it.
Lui ti guarda senza capire.
Sbatti un piede per terra, innervosito, e dopo aver accartocciato il
foglietto
glielo butti addosso. Continua a fissarti, non dice niente. Potresti
anche
insultarlo, non ti direbbe niente comunque, lo sai, e ti fa incazzare.
«Sei uno stupido.» Sibili.
Ti sorride.
«Sei un cretino incosciente.»
Ride.
«E mi fai incazzare.»
Lo afferri per la camicia e lo fai alzare, butta a terra la sigaretta,
pochi
centimetri a separarvi – senti il suo calore, il suo profumo,
e ti manca.
«Mi fai incazzare, perché lo sai che ti amo, e che
non smetterò mai di farlo.
Perché se potessi vivrei con te, per te e solo per te. E mi
manchi. Cosa
credi?! Che non ripenso a quei momenti ogni attimo della mia
giornata?» Gli
dici, con rabbia, mentre stringi il colletto della sua camicia tra le
dita.
Vorrebbe baciarti, te lo senti, ed anche tu vorresti farlo.
Chiudi gli occhi, respiri - resisti.
Molli la presa e ti lasci andare, ti appoggi al suo petto, le
labbra
contro la sua spalla.
Senti le sue braccia avvolgerti, ti stringe e tu piangi in silenzio.
Le sue dita fra i capelli, il suo respiro spezzato.
«Scriverò di te.» Sussurri.
«Sempre.»
Sai che sta sorridendo, anche se non lo vedi.
Ma devi andare, ora, e lui sembra quasi che ti legga nel pensiero:
scioglie
l’abbraccio e ti allontana - si morde un labbro.
«Addio, Matthew.» Dice.
«Ciao, Dom.» Rispondi tu, questa volta.
E dopo un ultimo sguardo te ne vai, di nuovo.
Entri in studio, prendi le tue cose, le chiavi dell’auto e il
cellulare, ma
quando sembra che stai per uscire, ti volti, con uno scatto fulmineo e
afferri
una delle penne sulla scrivania, prendi un post-it dal pacchettino e
scrivi.
Tu hai
baciato la mia vita, Dominic, ed io ti amerò per sempre,
disperatamente.
Disperatamente.