Fanfic su artisti musicali > Muse
Ricorda la storia  |      
Autore: Lady Of The Flowers    07/03/2011    8 recensioni
Cosa ti tiene legato a lui? Di cos’è fatto quel legame indistruttibile, indissolubile?
Perché non puoi correre via lui, allontanarti?
A volte vorresti solo non esserne dipendente, vorresti riuscire a dire basta.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

No, non sono morta.
E' da tanto che non pubblico qualcosa, quindi spero che questa "cosina qui" che ho scritto vi possa piacere.

Fatemi sapere, se vi va, ne sarei felice.
(Ci sono tracce dei Radiohead e ovviamente anche dei Muse.)

Ah. Ovviamente i personaggi non mi appartengono, non mi pagano per scrivere e bla, bla, bla vari.



Breath in Deep.

                                                                                                                            


You’re just like an angel,
Your skin makes me cry.

                                                                       
You are the sun the moon and stars
ah you... and I could never run away from you. 

 

Ed ogni giorno, ogni ora, ogni minuto ti chiedi perché lo vedi come un angelo;
Perché tutte le volte che senti il profumo della sua pelle, ti viene da piangere;
Perché lui è il sole, la luna e le stelle della tua vita. 

Cosa ti tiene legato a lui? Di cos’è fatto quel legame indistruttibile, indissolubile?
Perché non puoi correre via lui, allontanarti?
A volte vorresti solo non esserne dipendente, vorresti riuscire a dire basta.
 

I just want to let you know
My mind refuses to let you go.


«Dominic.»
«Piove.»
Un sussurro leggero: una constatazione apparentemente inutile.
Le sue labbra soffici a sfiorarti un orecchio ed un brivido.
Il tuo sorriso. «Profumi, sai?» Parole calde.
«Ssh…ascolta…» Ti ordina, dolcemente.
Un silenzio che sembra parlare, raccontare di voi. Un silenzio che grida l’amore, la passione che si è consumata questa notte, in questa stanza, tra queste lenzuola per l’ennesima volta - e come sempre, tenti di convincerti che è l’ultima.
Le gocce d’acqua che picchiettano sulla finestra, dolce sottofondo.
E senti che lui ti completa, che lo ami, che lo ami da impazzire. 

 
A universe is trapped inside a tear.

 

Ti senti i suoi occhi puntati addosso, trafiggerti la schiena mentre ti allontani.
E l’hai appena fatto, cazzo.
E te ne sei già pentito, e Dio solo sa quanto vorresti riavvolgere il tempo, ma non puoi tornare indietro, non sarebbe neanche giusto, lo sai.
Tiri la maniglia della porta, stai per girarti per un ultimo sguardo.
Non farlo, ti urla il cervello; ma non gli dai retta, lo fai comunque, perché segui il tuo cuore, per un ultima volta. E lo vedi, ancora lì, con le spalle al muro, i pugni chiusi, la camicia sbottonata e quegl’occhi che ti fissano che, sì, brillano colmi di lacrime, ma che non piangono, che vogliono resistere; e le sue labbra, ancora umide di quel tuo ultimo bacio egoista, sono dischiuse, come se volesse parlare, come se volesse gridarti di non andartene.
Ma sai che non lo farà, perché conosce il motivo per cui lo stai lasciando - e cazzo -, non vorrebbe, ma ti rispetta, rispetta la madre di tuo figlio e tuo figlio.
E’ la cosa giusta, ti ripeti nella mente, mentre ti sforzi di rivolgergli un mezzo sorriso prima di aprire la porta.
«E’ la cosa giusta.» Mormora lui, spiazzandoti.
E tu inspiri: prendi un respiro profondo e senti ancora il suo profumo - stai piangendo.
Non lo meriti, Matt, non l’hai mai meritato quell’angelo.

Dimenticati di noi, gli hai sussurrato in un orecchio pochi minuti fa; sai - lo sapete entrambi, veramente - che è impossibile che accada: non dimenticherete mai. Vi siete modellati a vicenda, vi siete cresciuti a vicenda, avete riempito le vite dell’uno e dell’altro; quindi, come dimenticare?
Ti sorride.
Dio, Matt, ti sta sorridendo, ma ci credi?
Nello stesso momento una lacrima gli sta solcando il viso, lo riga, lentamente.
C’è un universo intrappolato in quella lacrima, il vostro, ci siete voi lì dentro.
«Tutto.» Dice con voce spezzata. «Tutto quello di cui avrai bisogno… Io sarò qui.»
Tu, sei tutto quello di cui ho bisogno, vorresti gridare; ma ti limiti ad un sorriso e il perché non lo sai nemmeno tu.
«Addio, Dominic.» Mormori.
Perché “addio”? Stupido, non è un addio in tutto e per tutto - avete un band, ricordi?
E’ un addio, perché poi sarà quasi come se non esistesse, pensi tentando di autoconvincerti; ma non è facile, per niente.
«Ciao, Matt.» Ti risponde lui, soffocando un singhiozzo - vuole fare l’uomo, fissandoti negli occhi azzurri, che stanno per esploderti.
E tu esci; ed in qualche modo credi di essere uscito dalla sua vita, credi che anche lui sia uscito dalla tua. 

 

Been thinking about you, and there’s no rest,
Should I still love you.

 

Un post-it giallo appiccicato alla tua Manson nera attira la tua attenzione.
Ti avvicini e leggi, riconoscendo immediatamente la calligrafia ordinata.

Se tu non mi ami, non importa, sono in grado di amare per tutti e due.
Ti sembra di sentirlo parlare e ti batte forte il cuore.
Sono passati quasi sei mesi, tuo figlio è nato da due, e Dominic, lui lo tratti come uno sconosciuto da quella  maledetta sera.
Ma non riesci a non pensarci.
Prendi quel pezzo di carta tra le mani ed inspiri profondamente - stai per uscire a cercarlo.
Avete appena finito le registrazioni: sarà fuori a fumare, non fai in tempo a pensare che sei già uscito dallo studio. Lo trovi lì, seduto su un gradino con la sua solita sigaretta in bocca, come immaginavi. Lo raggiungi, e stranamente non ti senti insicuro - ma cosa vuoi fare?. Ti pari davanti a lui, che alza lo sguardo in direzione del tuo.
«Dov’è Chris?»
Gli chiedi.
«Lontano.» Ti rassicura.
Così gli porgi il post-it.
Lui ti guarda senza capire.
Sbatti un piede per terra, innervosito, e dopo aver accartocciato il foglietto glielo butti addosso. Continua a fissarti, non dice niente. Potresti anche insultarlo, non ti direbbe niente comunque, lo sai, e ti fa incazzare.
«Sei uno stupido.» Sibili.
Ti sorride.
«Sei un cretino incosciente.»
Ride.
«E mi fai incazzare.»
Lo afferri per la camicia e lo fai alzare, butta a terra la sigaretta, pochi centimetri a separarvi – senti il suo calore, il suo profumo, e ti manca.
«Mi fai incazzare, perché lo sai che ti amo, e che non smetterò mai di farlo. Perché se potessi vivrei con te, per te e solo per te. E mi manchi. Cosa credi?! Che non ripenso a quei momenti ogni attimo della mia giornata?» Gli dici, con rabbia, mentre stringi il colletto della sua camicia tra le dita.
Vorrebbe baciarti, te lo senti, ed anche tu vorresti farlo.
Chiudi gli occhi, respiri - resisti. 
Molli la presa e ti lasci andare, ti appoggi al suo petto, le labbra contro la sua spalla. 
Senti le sue braccia avvolgerti, ti stringe e tu piangi in silenzio.
Le sue dita fra i capelli, il suo respiro spezzato.
«Scriverò di te.» Sussurri. «Sempre.»
Sai che sta sorridendo, anche se non lo vedi.
Ma devi andare, ora, e lui sembra quasi che ti legga nel pensiero: scioglie l’abbraccio e ti allontana - si morde un labbro.
«Addio, Matthew.» Dice.
«Ciao, Dom.» Rispondi tu, questa volta.
E dopo un ultimo sguardo te ne vai, di nuovo.
Entri in studio, prendi le tue cose, le chiavi dell’auto e il cellulare, ma quando sembra che stai per uscire, ti volti, con uno scatto fulmineo e afferri una delle penne sulla scrivania, prendi un post-it dal pacchettino e scrivi.

Tu hai baciato la mia vita, Dominic, ed io ti amerò per sempre, disperatamente.

Disperatamente.

 

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Muse / Vai alla pagina dell'autore: Lady Of The Flowers