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Autore: Kary91    07/03/2011    8 recensioni
“Sai perché non sai disegnare i vampiri, Jeremy?”
L’uomo domandò avvertendo con tenerezza il piccolo corpo del figlio accoccolato sul suo petto.
Jeremy sbadigliò, riprendendo a tracciare con i polpastrelli lineamenti invisibili contro il cielo che gli faceva da foglio bianco.
“Perché non sono poi così tanto importanti?”
Mormorò il bimbo esitante, socchiudendo gli occhi.
“Esatto.”
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elena Gilbert, Grayson Gilbert, Jeremy Gilbert, Miranda Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'How far we've come.'
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Family Tree

(This is not your legacy)

 

http://img849.imageshack.us/img849/2963/fatf.jpg 

I have a dream for you

It's better than where you've been

It's bigger than your imagination

 

You're gonna find real love

And you're gonna hold your kids

You'll change the course of generations.

 Family Tree. Matthew West

 

Aiuto aiuto!”

 Un bimbetto con i capelli scuri – non avrebbe potuto avere più di sei anni - fece irruzione nella stanza, agitando le braccia.

 “I vampiri ci sono i vampiri!”

 “Jeremy smettila.” La piccola Elena sollevò irritata lo sguardo dal libro di testo e freddò il fratellino con un’occhiataccia.

 “Io e papà stiamo facendo i compiti!” Tirò un lembo della camicia del padre che le accarezzò amorevolmente i capelli, mentre la bimba riprendeva a recitare ad alta voce la poesia che doveva imparare a memoria. Jeremy ignorò l’ammonimento della sorella maggiore e fece roteare la sua mazza da baseball,prima di gettarsi all’inseguimento di vampiri invisibili.

 “All’attacco!” Esclamò scaraventandosi contro un mobile che vibrò pericolosamente.

 

“Jeremy!” L’esclamazione inorridta fuoriuscì in sincrono dalle bocche di Elena e Miranda Gilbert, mentre il padre si lasciava sfuggire un sorriso divertito. Jeremy non si lasciò intimidire; continuò a fare a botte con nemici immaginari, rotolando sul pavimento.

 “Papà fallo smettere!” piagnucolò Elena abbandonando la matita sul tavolo. Il padre annuì, decidendosi finalmente a raggiungere il figlioletto.

“Vieni qui, terremoto.” Lo chiamò recuperandolo da terra. Jeremy si dimenò per qualche minuto prima di lasciarsi accogliere sfinito tra le braccia del padre .

 “Papà ti deve dire un segreto.”  annunciò l'uomo prendendolo in braccio e allontanandosi dal salotto. Dopo aver recuperato una coperta, si avviò in direzione del laghetto.

 “Un segreto sui vampiri, papà?”

 Jeremy, ormai stanco, si lasciò avvolgere del plaid che il padre gli aveva adagiato con premura sulle sue spalle e abbandonò il capo sulla suo petto. Grayson sorrise debolmente; tuttavia vi era una leggera punta di amarezza nel suo sguardo.

 Nonostante né Jeremy, né Elena fossero a conoscenza del consiglio dei Fondatori, né tanto meno delle vicende soprannaturali legate a Mystic Falls, il piccolo Gilbert era sempre stato affascinato dalle creature mistiche, e non era inusuale che il padre si trovasse a svegliarsi nel cuore della notte, perché il figlio spaventato si era precipitato nel suo letto, dopo aver sognato di lottare con un vampiro.

Le lunghe conversazioni con la madre e i tentativi di distrarlo di Grayson non erano riusciti a far dimenticare a Jeremy la fissazione per quelle creature; tuttavia, mentre Miranda era convinta che quella per il bimbo fosse solo una fase passeggera, il padre sapeva perfettamente che c’era qualcosa di ben più complesso in quell’attrazione insolita.

 Perché Jeremy era un Gilbert.  L’interesse morboso per i vampiri era trascritto nei suoi geni.

 E così anche il desiderio di distruggerli.

 

Are you gonna be like your father was and his father was?

Do you have to carry what they've handed down?

 

“Non esattamente.” Grayson strinse il corpo di Jeremy a sé e prese a costeggiare il laghetto, ammirando il gioco di luci e ombre che stava prendendo forma sulla superficie dell’ acqua.

 “La vedi quella, Jeremy?”  L’uomo indicò luna che si stava arrampicando a fatica in un cielo ancora striato di rosso. Il bimbo annuì con aria stanca, stropicciandosi un occhio.

 “Quella è la luna.” Dichiarò serio, mettendo in evidenza la finestrella che spiccava al posto di uno dei suoi denti. Jeremy ne aveva persi parecchi in seguito alla sua iperattività e l’ultimo se ne era andato proprio durante l’ultimo week-end al lago.

 

“Sai disegnare la luna, campione?” Domandò a quel punto Grayson, adagiando il mento sui capelli spettinati del bambino. Il piccolo annuì, incominciando a tracciare con il dito il profilo della luna.

“La luna e le stelle.” Dichiarò con aria d’importanza continuando a tratteggiare con le dita ghirigori immaginari. Grayson sorrise, individuando nel figlioletto un’espressione più rilassata. Sapeva bene che una delle poche cose che era in grado di calmare Jeremy, era la sua passione per il disegno.

 “E cos’altro sai disegnare?”  Domandò riprendendo a camminare. Il bimbo ci pensò su per un attimo.

 “So disegnare le facce e le case.” Annunciò infine annuendo deciso.

“E i dinosauri e le montagne. E il lago. So disegnare quasi tutto sai?” Esclamò orgoglioso

 “Ma c’è una cosa che non sai disegnare.” Gli fece notare il padre, appoggiando la propria fronte a quella del figlio. Il bambino incominciò a giocherellare con il colletto della camicia di Grayson.

 “Non so disegnare i vampiri.” Ammise infine con aria quasi turbata, come se quell’impedimento si potesse considerare una tremenda macchia nera sul suo impeccabile curriculum da disegnatore.

 Grayson quasi scoppiò a ridere notando l’aria imbronciata del suo secondogenito. Lo osservò a lungo, sorridendogli: era bello,il suo piccolo Jeremy.

 La mente di Grayson vagò in direzione di un interrogativo che da anni aveva preso a rodergli le viscere e a tormentarlo durante le riunioni del Consiglio: Elena, Jeremy. L’interrogativo aveva preso a sussurrargli di continuo quei due nomi.

 

It's your sad reality

It's your messed up family tree

And all your left with all these questions

 

Sapeva che occuparsi dei vampiri, era qualcosa che andava fatto, soprattutto per loro. Era un modo come un altro per dare una sistemata a un mondo già troppo ostile: le creature della notte non facevano altro che minacciare ulteriormente il domani dei bambini di Mystic Falls. Ma era davvero quello il modo in cui avrebbe garantito loro la sicurezza e una vita felice? Tramandando loro un’eredità che avrebbe comportato segreti e omicidi?

 “Sai perché non sai disegnare i vampiri, Jeremy?” Domandò improvvisamente, mentre il bambino si arrendeva infine alla stanchezza, abbandonando il capo sul suo petto.  Il piccolo sbadigliò, riprendendo a tracciare con i polpastrelli lineamenti invisibili contro il cielo che gli faceva da foglio.

 

“Perché non sono poi così tanto importanti?” Mormorò infine socchiudendo gli occhi, lasciandosi cullare dal padre.

 “Esatto.”  Gli mormorò in un orecchio Grayson, prima di posargli un bacio sui capelli. Improvvisamente avvertì la consapevolezza di quanto fosse prezioso quell’istante.

 

In quel momento realizzò quanta fortuna contenesse la sua vita, il suo passato, il suo presente.

Evocò con un sorriso le corse con l’aquilone dell’estate precedente, quando lui e Jeremy avevano sfidato il vento e le rondini, alla luce tiepida del sole.

No, this is not your legacy

This is not your destiny

Yesterday does not define you

 

 

Ripensò ai pomeriggi trascorsi a insegnare a Elena a pescare. Quei fine-settimana trascorsi con loro – con i suoi bambini - erano i momenti più significativi, per Greyson. Quelli più attesi e quelli più amati.

 Erano gli unici giorni in cui le sue responsabilità da membro del Consiglio non avrebbero potuto sfiorarlo per nessun motivo al mondo. E in quel momento, stringendo il figlioletto a sé, Grayson realizzò che , sì,  era così che gli sarebbe piaciuto tratteggiare il futuro dei suoi bambini.

 Voleva per loro una vita serena; una vita normale.

 

No, this is not your legacy

This is not your destiny

I can break the chains that bind you

 

“Mi prometti che li dimenticherai, Jeremy?” L’uomo accarezzò con tenerezza il capo del bambino, osservando la luna che ormai si ergeva vivida sopra le loro teste, vegliandoli in silenzio.

 “I vampiri non sono importanti. Io e te: Elena e la mamma; noi lo siamo di più.”

 

“Te lo prometto papà.” Il lieve sussurrò di Jeremy oscillò nel vento prima che il sonno catturasse il piccolo. Grayson sorrise, osservando il bimbo  serenamente addormentato fra le sue braccia.

 

I have a dream for you

It's better than where you've been

It's bigger than your imagination

“Ti voglio bene, Jer.” Mormorò con affetto prima di dare le spalle alla luna, per tornare dentro; era consapevole che non appena avrebbe messo piede in casa, Elena gli sarebbe saltata in braccio con aria imbronciata, rischiando di svegliare il fratellino.

 Ma Jeremy avrebbe continuato a dormire. E Grayson, allora, li avrebbe stretti entrambi, sotto lo sguardo intenerito della moglie.

 

Era quello il tipo di eredità che avrebbe voluto trasmettere ai suoi figli.

Era quello il futuro che sognava per loro: il domani per cui sarebbe valsa la pena di combattere.

 

Grayson finalmente aveva capito.

 

Cause you're my child

You're my chosen

You are loved

 

And I will restore

All that was broken

You are loved.

 

Family Tree. Matthew West

 

Nota dell’autrice.

 

Premetto che da quanto ho visto la puntata 2x14, ascoltando le parole di Elena, sui suoi ricordi di quando lei e Jeremy erano piccoli, che sognavo di scrivere un flashback ambientato alla casa sul lago. Aggiungiamoci il fatto che trovavo questa canzone azzeccatissima a descrivere la situazione di Jeremy, in quanto discende da una famiglia di membri del Consiglio (e cacciatori). Nel telefilm ci hanno mostrato a più riprese il suo rapporto complicato con questa sua eredità. Ed ecco, perché è nata questa one-shot. Ho voluto provare a immaginare quali potrebbero essere stati i pensieri di Grayson: un padre, che come tutti i papà, vorrebbe solo il meglio per i suoi piccoli.

  Un abbraccio

 Laura.

 

 

 

   
 
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