Perché una
drabble tira l'altra (?) e Ishbar fa del male psicologico ;_;
Grazie a nacchan,
AcchanBaka e Aleteia Furue per le recensioni a “Odore di corpi
bruciati” <3
Rendere
quest'omone sbrilluccicante angst
è stato un male.
Di Alchimia e guerra
Armstrong si nasconde
vigliaccamente dietro un muro creato dall'Alchimia, creato da lui.
Così alto che
sembra voler impedire la vista del cielo a chi sta dall'altra parte –
è un po' come se non ci fosse nemmeno un ultimo desiderio o un'ultima
preghiera da concedere.
Quel muro è
come un velo che impedisce ad un bambino di vedere le brutte cose del mondo:
oltre di esso si sentono urla e colpi di fucile; esplodono uno dopo l'altro,
veloci e precisi, e strappano vite umane con la stessa facilità con cui
si calpesta un fiore o si sradica l'erbaccia di un giardino poco curato.
Non esiste
pietà dall'altra parte: non verrà risparmiato nessuno, e questo
Alex lo sa – lo sa da quando hanno dato a quella guerra un nuovo nome,
neanche fosse un neonato appena battezzato.
Nel momento in cui da
“guerra” è diventato “sterminio” o
"massacro", i sentimenti inutili sono stati lasciati indietro, e
nessuno si prenderà la briga di recuperarli.
Alex alza lo sguardo
al cielo, ma non per pregare, solo per scappare; ha un'espressione di terrore
sul volto che non gli dovrebbe essere concessa.
Lui, sul polveroso
suolo di Ishbar, è ancora vivo.
Oltre quel suo muro
di Alchimia e guerra, la gente muore.