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Autore: Alexiel94    09/03/2011    3 recensioni
Ti piace spacciarti per una modella, una ragazza ricca e famosa.
Ma non lo sei.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Melody
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NON SO VOLARE



Fatemi volare, oppure uccidetemi, ma non tenetemi così.
[Mondomarcio - Non so volare]



Una casa costruita su fondamenta traballanti è destinata a crollare sotto il suo stesso peso, è una legge fisica. E' valida anche se usata in senso metaforico?
Insomma, il mio castello in aria era costruito su un ruolo che pian piano avevo cominciato a recitare, ogni giorno della mia vita, fino a diventare parte di me. La mia sceneggiatura si basava principalmente su quattro pilastri:
-sono ricca;
-sono famosa;
-sono una modella;
-Irma è una cameriera, nient'altro;

molto semplici da seguire, ogni giorno mi era sepre più naturale incanalarmi nel ruolo, rifugiandomi in parte nell'illusione che autoconvincendomi che quei pilastri fossero veri avrei potuto farli diventare realtà. Guardai allo specchio il mio fottuto riflesso con quella divisa da cameriera del bar, avevo giurato a me stessa milioni di volte che avrei avuto una vita migliore di quella di Irma, ed eccomi invece ridotta a fare il suo stesso lavoro per guadagnare qualche spicciolo in più. E' solo un mezzo, mi dissi, mi serve per aiutarmi a raggiungere la ricchezza e la fama che cotato bramo, e poi anche Macchiavelli dice che il fine giustifica i mezzi. Sospirai e andai a pulire il bancone, erano quasi le undici ed ero rimasta solo io nel bar, ma ad un certo punto urtai un oggetto piuttorsto basso che non apparteneva al luogo in cui lavoravo. Lo afferrai e scoprii che era un CD dei Teen Angels, con la copertina raffigurante i cinque ragazzi e Cielo sorridenti. Li odiavo, loro non dovevano continuare a controllare scrupolosamente che il loro castello in aria potesse crollare da un momento all'altro, loro erano liberi di volare con i propri sentimenti e le proprie emozioni, non essendo preoccupati di nascondere la propria natura per essere accettati dagli altri. Anche io avrei voluto almeno una volta essere libera come un'aquila, che vola in alto e senza meta al di fuori della gabbia nella quale si chiude volontariamente per paura, ma non potevo, l'accettazione da parte degli altri valeva più di qualsiasi altra cosa al mondo. Lanciai il CD con noncuranza su un tavolo e uscii dal bar spegnendotutte le luci, e me ne andai verso l'Hogar Magico, immersa nei miei pensieri. Avrei potuto mostrarmi per ciò che ero, ma cos'ero prima di cominciare la sceneggiata della modella? Quel ruolo ormai era per me come una seconda pelle, come avrei potuto disfarmene? Anche volendolo, non sarei potuta tornare come prima.
-Hey, Melody, che hai?- mi chiese una voce che riconobbi come quella di Tefy appena entrai in casa.
-Ho che non so volare-.


Fine.
Questa è la mia prima ff introspettiva, spero solo che vi sia piaciuta e di essere stata in grado di far capire la metafora =)
   
 
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