La piana si srotolava a perdita d’ occhio. Su quella distesa sconfinata la città spiccava imponente. Un’ unica torre, l’ ultimo avamposto della Terra de Vento. Qui viveva Nihal: una ragazzina smilza e slanciata, con vividi occhi viola, fluenti capelli blu e orecchie a punta.
Nihal: mi svegliai faceva caldo, saltai giù dal letto stropicciandomi gli occhi e corsi da Livon, il mio papà, il miglior armaiolo del mondo noto anche in quello ignoto: un’ artista.
Lui creava delle armi, da mozzare il fiato, armi che sapevano adattarsi al proprietario ed esaltarne le capacità.
-Livon…io oggi vado da Sennar..cioè da Soana…volevo dire-
Mi corressi subito, ero sicura che fossi tutta rossa dalla vergogna, notai che lui rise, mi porse la mia arma, presi un fagotto e scappai felice, fremevo dalla voglia di vederlo ..di vedere il mio Sennar..
Mi incamminai, nei pressi dei primi alberi intravidi una casupola, la casa di Soana pensai ..ricordo che la prima volta che la vidi rimasi delusa perché era una casetta fatta con semplici assi di legno ed era veramente piccola io invece mi aspettavo qualcosa di più per una grande maga.
Entrai nel tepore della cucina salutai Soana… e corsi in giardino……lì trovai Sennar mentre si esercitava… riaffiorarono tanti ricordi come quando lo vidi per la prima volta pensai:
lo dovevo sfidare e meditando su di lui mi venne da ridere: alto e magro… mi bastò un’ occhiata per capire che la carta avvincente dell’ avversario non era certo la forza….doveva avere qualche anno più di me, sfoggiava una spettinatissima zazzera rossa e poi come si poteva combattere vestiti in quel modo?
Basta scacciai tutti quei ricordi e gli saltai addosso.. lo abbracciai e lo tenni stretto a me per un po’.
Poi sciolsi l’ abbraccio, mi sedetti a gambe incrociate sulle pietre e appoggiai la spada al fianco… mi rilassai e mi godetti il sole di quel mattino mentre guardavo Sennar esercitarsi.
Lui si stancò e venne vicino a me, si sdraiò sull’ erba fresca e notai che mi guardava attentamente!
Mi avvicinai di più a lui fino a sentirne l’ odore a sentire il suo respiro caldo sulla mia pelle.. mi avvicinai e seguii il profilo del suo naso, della sua guancia fino a sfiorare le sue labbra.. rabbrividii… imbarazzata feci per allontanarmi ma lui mi afferrò e mi attirò a sé baciandomi dolcemente ..rabbrividii a quel contatto e restammo così finchè non calò il buio…poi tornai a casa e sperai che tutti i giorni a seguire fossero gli stessi di quel giorno.!
Questa storia è nata grazie ad una storia che ho letto nel sito,pensavo non si potessero scrivere fic sul mondo emerso.Ma appena lo ho saputo mi sono messa di impegno e la ho scritta!!Buona lettura,spero vi piaccia!