E quell'attimo.
Rapito in un click.
In un gesto tutto si ferma e durerà per sempre.
Respirai profondamente, prendendomi una parte delle labbra tra i denti, gli occhi che non riuscivano più a staccarsi dalle curve della sua schiena, le linee perfettamente percepibili dei muscoli, che confluivano in tutto il resto del corpo mettendo in risalto le spalle, le cosce e i glutei anche se non si stava nemmeno muovendo.(...)
(...)Mi piaceva da morire fargli degli scatti, sia perché era un soggetto altamente fotogenico in ogni situazione, sia perché mi permetteva di fermare dei momenti che non sarebbero mai tornati.(...)