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Autore: Euterpe_12    20/03/2011    12 recensioni
Lui, serio, impassibile, privo d'affetto. Lei, innamorata della vita, se pur messa spesso alla prova. Lui vive in una grande città. Lei non è mai uscita dal suo Paese delle farfalle. Possono due persone così diverse incontrarsi e dar vita ad una stupenda storia d'amore? Sì, se ad aiutarli ci sono esperienze al limite dell'impossibile, amicizie più o meno sincere, e... un bambino. E' la prima ff che scrivo su questa serie bellissima, e vi avviso che purtroppo, cadrò nell'ooc. Spero comunque che vi piacerà. Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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16-Il litigio

Salve a tutti ^_^ anche se di rado, aggiorno ancora questa storia. L’ispirazione non manca, ma ammetto che per questa storia sto trovando un po’ di difficoltà. Spero di ritrovare nel tempo l’interesse che avevo quando l’ho postata all’inizio! Intanto spero di ricevere le vostre opinioni… ho davvero il desiderio di sapere cosa ne pensate!

I ringraziamenti al fondo.

Buona lettura! Euterpe_12

 

16-Il litigio

 

 

-Salve Signora.- disse Michi entrando nella grande villa di Yuri. Ormai si sentiva a casa sua anche se la nonna metteva ancora molta soggezione.

-Yuri è in camera sua.- disse la vecchia seduta al tavolo di cucina. Reggeva tra le mani una tazza fumante di thè, intenta a leggere un articolo di giornale.

-La ringrazio!- le rispose Michi, raggiante. Non aveva ancora detto a Yuri della bella notizia della propria ammissione come Cenerentola allo spettacolo e voleva godersi la faccia del biondo quando gli avrebbe dato la notizia. Si era anche preparata con più attenzione quella sera per andare da lui: i capelli sciolti sulle spalle, un trucco leggero a colorarle le guance. –Yuri-kun, posso entrare?- chiese, bussando. Subito vide la porta aprirsi, uno Yuri cupo in viso ad accoglierla.

-Ciao.- le disse, freddo.

-Che succede?- la giovane aveva capito subito che c’era qualcosa che non andava. Entrò nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle. Yuri non la guardava nemmeno in faccia: seduto sul letto, volgeva lo sguardo castano altrove.

-Nulla.- rispose, freddo.

-Non prendermi in giro.- si sedette accanto a lui.

Yuri si sentiva ribollire: era evidente che Michi non era ancora venuta a conoscenza dell’incontro-scontro tra lui e Alessandro, quindi sarebbe stato lui a dirle tutto. Inoltre l’improvvisa consapevolezza del profondo affetto che provava per lei, la paura che aveva avuto quello stesso pomeriggio di perderla gli avevano fatto girare la testa.

Era come rendersi conto, d’improvviso, di essere persi totalmente e irrimediabilmente dentro il cuore di un’altra persona.

E gli dava fastidio.

Ma quando alzò gli occhi su Michi dovette parlare, perché vederla soffrire faceva stare maledettamente male anche lui.

-Oggi ho saputo di quel che è successo tra te e Alessandro a scuola.- disse freddo, notando l’aria di sorpresa dipingersi sul viso della sua ragazza. Michi strinse un pugno: chi poteva essere stato a dirgli tutto? Mary? No, era fuori discussione: la sua migliore amica non le avrebbe mai e poi mai giocato un colpo così basso.

-Ma chi…-

-Steve.- certo, non poteva essere stato che lui. Che idiota, ormai doveva capire che l’amicizia che legava quei due doveva superare di gran lunga la semplice indifferenza di due conoscenti. Michi abbassò il capo poi lo rialzò improvvisamente, in fondo, non aveva fatto niente di male quella mattina.

-Non te l’ho detto perché per me non ha la minima importanza.- puntualizzò, guardandolo dritto in faccia. –E prima di piantarmi il muso, dovresti chiedermi spiegazioni!- inveì poi, alzandosi in piedi. Portò entrambe le mani ai fianchi, mentre Yuri la fissava con apparente indifferenza. Chiuse gli occhi. Ed il fatto di sentire Michi soffrire a causa sua gli apriva una voragine nel cuore.

-Io non voglio che lui abbia più a che fare con te.- disse. Michi lo fissò, improvvisamente ferma.

-Ma…- sussurrò.

-Non puoi fare questo sacrificio per me?- chiese lui.

-Ma sono la protagonista dello spettacolo!- ringhiò allora Michi. –Cosa succede, vuoi dirmi che non ti fidi di me?-

-E’ diverso, io non mi fido di lui… è per questo che gli ho dato una bella lezione.- sussurrò Yuri rendendosi improvvisamente conto di aver parlato troppo.

-Quale lezione?- chiese Michi. Yuri proiettò lo sguardo altrove, facendo un gesto di indifferenza con la mano. –Nulla…-

-Non ci credo! Yuri-kun, dimmi cosa hai fatto…- Michi si inginocchiò a terra, entrambe le mani poggiate sulle ginocchia del biondino. Gli chiedeva, silenziosamente, di dirle la pura e semplice verità, in nome del loro amore. Le parole uscirono dalle labbra del ragazzo senza che nemmeno lui se ne rendesse conto. –L’ho picchiato.- disse, con la voce roca.

Michi si alzò improvvisamente in piedi, allontanandosi. Sul viso bianco si dipinse d’apprima una nota di stupore, poi di disgusto. Era davvero il ragazzo che sentiva di amare? Eppure era sicura che una persona così buona e sincera come lui non potesse fare una cosa del genere. Indietreggiò ancora.

-Michi…- disse lui, allungando una mano. Non pareva molto convinto sicuro, ormai, di averla persa.

La consapevolezza di non meritarla faceva sì che non muovesse un dito per fermarla. Per questo Michi pianse davanti a lui, sussurrando.

-Non pensavo saresti stato capace di una cosa così ignobile!- e corse via, lasciando la porta della camera aperta e correndo a casa propria, il cuore spezzato.

Yuri tirò un pugno al letto ormai disfatto: era sicuro che prima o poi avrebbe rovinato tutto. E sentì le lacrime battergli contro le palpebre chiuse ed il cuore urlarle di seguirla, di correre da lei e dirle che era uno stupido e che non avrebbe mai più fatto una cosa simile.

Ma, invece, fece tutt’altro: sdragliato sul letto passò la notte in bianco, la sola consapevolezza di aver perso Michi a portargli incubi ed inquietudine.

 

° ° ° ° °

 

Michi piangeva a dirotto. Una pioggerellina fastidiosa le bagnava i capelli sciolti sulle spalle, ma non le importava: avrebbe potuto diluviare ma il rumore prodotto dal suo cuore spezzato non l’avrebbe attutito niente e nessuno. Camminava verso casa con il capo chino e le lacrime agli occhi, la strana consapevolezza che Yuri l’aveva delusa nel profondo.

-Ehi, guarda chi si vede.- sentì una voce familiare. Alzò il capo, asciugandosi una lacrima. E davanti al cancello di casa sua vide la figura alta e snella di Steve che la fissava con sguardo interrogativo. –Sono arrivato tardi per chiedere il tuo perdono?- domandò il ragazzo dai capelli scuri, tendendole una mano.

-Perché l’hai fatto? Non era necessario che Yuri sapesse…- singhiozzò Michi sentendo di non poter reggere oltre tutte quelle emozioni.

-Ero sicuro che se l’avesse saputo da qualcun altro, Alessandro magari, avrebbe agito peggio di come ha fatto.- dichiarò il giovane portandosi entrambe le mani in tasca. Michi aprì e richiuse più volte gli occhi, scacciando le lacrime.

-Perché?- chiese, ingenua.

-Michi-chan, Yuri ha una tremenda paura di perderti! E dopo tutta la fatica che abbiamo fatto io e Mary per permettervi di mettervi insieme… mi sono innervosito al solo pensiero che un damerino straniero potesse rovinare tutto.- calciò un sasso, fissando il pavimento. –Michi-chan, io non volevo deluderti… e nemmeno Yuri lo vorrebbe. Lui ti ama.- rialzò lo sguardo scuro su di lei, che squoteva il capo.

-Yuri ha picchiato Alessandro.- dichiarò, gelida. –Non credevo fosse in grado di fare una cosa simile per una questione così… così stupida! Non dovrebbe mettere così tanto in dubbio i miei sentimenti, non sarei mai capace di tradirlo.- terminò sorprendendo Steve. –Tu avrai fatto tutto in buona fede, ma ora tutto ciò a cui riesco a pensare e che non lo conosco. Se è in grado di reagire in questo modo di fronte ad una questione così leggera… pensa in altre occasioni!- Michi aprì il cancello, fissando avanti a sé. –Credo di aver bisogno di riflettere.- sussurrò. Steve entrò nel cortile, superando il cancello, prendendo Michi per le spalle. La pioggia gli dava fastidio, ma doveva assolutamente risolvere il guaio combinato per colpa sua.

-Michi-chan, l’ha fatto perché tiene a te!- esclamò. Michi scosse il capo.

-Avrebbe dovuto venire da me e chiarire… e non picchiare le persone manco fossero dei criminali imperdonabili!- rispose di rimando lei, abbassando il capo. –Per favore, va a casa.- Steve mollò la presa, poi sentì i passi di Michi che rientrava in casa e richiudeva la porta dietro di sé. Il giovane alzò gli occhi al cielo, osservando le nuvole cariche di pioggia. Era una situazione che andava risolta il prima possibile.

 

° ° ° ° °

 

Camminava avanti e in dietro per il bagno del liceo, guardando a destra e a sinistra ogni volta che doveva tornare in dietro.

-Fammi capire.- disse Mary. –Michi e Yuri hanno litigato perché Yuri ha picchiato Alessandro?- domandò al suo amico Steve, poggiato al muro dello stesso bagno. Michi quella mattina non era andata a scuola e non aveva potuto raccontare niente alla sua migliore amica che, ora, veniva aggiornata da Steve. –Certo che non ne combini mai una buona!- esclamò la ragazza allargando le braccia e scagliandosi contro il giovane.

-Ho già dovuto implorare il perdono di Michi, ora devo farlo anche con te?- chiese il ragazzo, visibilmente dispiaciuto. –Ti ho già detto che l’ho fatto in buona fede…- sussurrò.

-Ok, ok…- Mary ricominciò a camminare. –Dobbiamo risolvere questo problema, o sono sicura che Yuri e Michi finiranno per non comprendersi… come fanno sempre!- incrociò le braccia al petto. –Certo, devo parlare con lui!- esclamò.

-E io?- domandò l’amico, puntando l’indice contro di sé.

-Tu non fare niente, hai già combinato abbastanza guai!- dichiarò Mary uscendo dal bagno. Steve lasciò cadere le braccia contro il busto: quanti casini! E la storia d’amore non era nemmeno la propria…

 

° ° ° ° °

 

Subito dopo la scuola Mary aveva deciso di correre a casa di Yuri. Era il giorno libero del ragazzo quindi era probabile che non si trovasse al locale, per questo suonò il campanello e la accolse uno Yuri visibilmente assonnato.

-Sì?- le disse il biondino, strofinandosi l’occhio destro con il pugno.

-Non dirmi che ti stai chiedendo che ci faccio qui.- esclamò la ragazza. Yuri fece spallucce.

-E’ inutile che ti racconti tutto allora…- rispose quello, rimanendo sulla soglia. Qualche istante dopo, soprattutto dopo aver notato l’espressione cupa di Mary, il giovane si portò in dietro, facendole cenno di entrare.

-No, mi ha già aggiornata Steve. Michi non l’ho ancora sentita ma non credo che servirebbe parlarle…- dichiarò la giovane sedendosi sull’elegante divano della villa. Yuri le si sedette al fianco, per nulla intimorito dal fatto di indossare solo i pantaloni della tuta. Sospirò.

-Immagino sia arrabbiata, ma la mia reazione contro Alessandro è stata più che giusta: lui non deve nemmeno pensare alla mia ragazza!- esclamò il giovane, giustificandosi. Mary strinse il pugno.

-E ti pare che per questo motivo devi picchiarlo? Michi odia la gente violenta… e sono sicura che a deluderla è stato proprio questo tuo comportamento.- Yuri si zittì. Sapeva bene che Mary aveva ragione, per questo sospirò e le confessò le proprie paure.

-Quando ho saputo cosa aveva cercato di fare Alessandro ho avuto paura.- con il capo chino, Yuri disse quella piccola verità. Gli occhi profondi di Mary si proiettarono sulla sua nuca bionda, gli occhi coperti dalla frangetta bionda. –Dio Mary-chan, ho avuto talmente paura che sentivo di morire… ho capito che io senza Michi non vivo!- dirlo ad alta voce uccideva ancor di più il suo orgoglio. Ma si sentiva stranamente libero da un blocco che gli aveva fatto male. Ora qualcun altro oltre a lui sapeva che amava Michi più di quanto chiunque potesse immaginare.

Ma Mary, dalla sua, fece un ampio sorriso.

Prese le mani del giovane, stringendole forte e richiamando il suo sguardo.

-Allora fatti perdonare e dille tutto questo: non è essere debole, è solo un modo per tenerla ancor più vicina a te.- gli fece un dolcissimo sorriso, ampio e splendido. E mentre Yuri la guardava si diceva che probabilmente quella giovane dai lunghi capelli castani era la prima ragazza che si era rivolta in maniera disinteressata a lui. Allora, si disse, era davvero un’amica. Annuì. Infondo, si ascoltano i consigli delle amiche.

-Lo farò.- rispose.

Mary si alzò in piedi, indicando la porta.

-Allora corri da lei, sono sicura che non aspetta che questo.- Yuri la imitò, correndo verso la rampa di scale, pronto a mettersi una maglietta ed un paio di scarpe da ginnastica. Ma a metà della rampa si voltò verso la giovane posta al centro del salone, richiamando la sua attenzione.

-Tu rimani qui, ho bisogno del tuo aiuto… ho un’idea!- 

 

 

Ringrazio…

 

-jennyvava: ciao cara ^_^ purtroppo anche se Yuri ha agito con il pugno per Michi alla nostra amica non piacciono questi comportamenti! Ti ringrazio molto per i tuoi complimenti, e per quanto riguarda i commenti hai ragione, non sono molti ma ti assicuro che le letture non sono per niente poche! Quindi chissà… fortunatamente non scrivo a seconda delle recensioni che ricevo, se no avrei interrotto questa storia molto tempo fa! Però ovviamente tendo ad aggiornare le fic con più recensioni, più che altro per una forma di rispetto per chi mi dice la propria opinione! Comunque alla prossima, spero di rileggerti!

 

-daygum: già… Steve non si è tirato in idetro a dire tutto al suo amico… io penso che qualunque amico l’avrebbe fatto a maggior ragione il fatto che io adoro il personaggio di Steve! Alla fine è un simpaticone ^_^ per Michi  Yuri non è stato per niente maturo però… spero di rileggerti cara, e di sapere cosa ne pensi anche di questo cap!  

   
 
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