Fanfic su attori > Gerard Butler
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Autore: irene862    22/03/2011    4 recensioni
2015 --> REVISIONATA E CORRETTA!
Dal IX capitolo..
“Hai perfettamente ragione, sei stato uno stronzo. Un emerito, grandissimo stronzo! Non ti permettere mai più di rifare o ridire quello che hai detto e fatto. Perché te ne pentiresti! “ Non so dove presi il coraggio di minacciarlo. Ma fui contenta di avercelo ficcato da qualche parte.
“Non so con chi hai a che fare quotidianamente, nel tuo mondo patinato di super divi miliardari, ma qui è diverso. Siamo nel mondo reale bello! La gente merita rispetto!” Eravamo talmente vicini che i nostri abiti si sfioravano. Gli puntai un dito sul petto e lo pungolai. ” E non mi importa un fico secco se sei un attore Hollywodiano o che altro. Non credo ad una sola parola delle tue scuse di poco fa quindi non starmi tra i piedi ed andremo d’accordo! Non sono venuta fin qui da casa mia per farmi insultare da un maledetto idiota borioso, come te!”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dolce e delicata come il miele'
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Cap. 1

Dolce e delicata come il miele

 

 

I Capitolo

 

 

 

 

Refoli di nebbia velano l’orizzonte mentre una cortina di spettrale pallore avvolge ogni cosa, persino la luce. Le fronde degli alberi frusciano leggere riproducendo quasi esattamente il suono di dolci sospiri.

E’ notte inoltrata, fa freddo perché ottobre ormai è alle porte, mentre passeggio fuori in giardino.

Sollevo lo sguardo da terra e rimango incantata. Il cielo è una distesa di blu chiazzato di piccole lucciole dorate. La terra è scura ma l’erba fresca, di un verde foresta, assomiglia ad un folto e morbido tappeto. L’aria, satura di magia ed elettricità, tende le sue fragili braccia incorporee e stringe a se ogni cosa.

La notte stellata di Vincent Van Gogh.

Sembra d’osservare una distesa di colori che una mano sapiente ha miscelato insieme. Il verde scuro dei prati, il delicato chiarore delle stelle, il blu della notte si mischiano assieme.

Poi, d’improvviso, calde braccia mi avvolgono stretta ed il suo respiro caldo mi arriva come un soffio sul collo. Sorrido e mi stringo a lui. Il profumo della sua pelle mi circonda subito e completamente.

 “Hey ” sussurra al mio orecchio

“Ciao” risposi sorridendo

“Cosa fai?” domanda a bassa voce

“Niente in realtà … stavo solo godendomi la luna”

La sua sola presenza ha da sempre il potere di far perdere il filo ai miei pensieri. Lui è questo. Serenità e dolcezza. Desiderio e passione. Ho compreso l’amore grazie a lui ed ora non posso farne a meno.

 “Sai, proprio ieri pensavo a come è iniziato tutto“ sussurro voltandomi verso di lui

“Parli di noi?”

Annuisco per timore di rompere questa strana e calda elettricità che ci avvolge.

Il vento spira bramoso, come a voler ascoltare le nostre parole per poi portarle lontano. Mi frusta il viso. E’ freddo ma non fastidioso. Ho sempre amato il vento, le sue carezze, il suo alito fresco e vagabondo.

Siamo uno di fronte all’altro e le sue braccia mi avvolgono di nuovo, più stretta come a volermi proteggere dalle carezze fredde del vento. Toccarmi, accarezzarmi, sfiorarmi sembra quasi un bisogno per lui. Deve farlo. E’ strano ma avermi vicino sembra rasserenarlo, in qualche modo. Siamo indispensabili l’uno per l’altro.

“Hai freddo? Vuoi rientrare?”

Scuoto la testa in un diniego. Ormai sono abituata a questo clima, più freddo di quello mediterraneo in Italia.

 “Ripensandoci ora, mi viene da ridere. Come eravamo sciocchi. Tutto quello che abbiamo passato, tutte le persone incontrate e conosciute, tutti i sorrisi e le lacrime. Tutti i malintesi, i tuoi dispetti e quelle assurde discussioni”

Le sue dita mi accarezzano amorevoli i capelli sfiorandomi delicate il viso

“Il passato mi abbia aiutato ad apprezzare il presente. A non dare mai niente per scontato.”

Con la punta del naso comincia ad accarezzarmi la guancia, l’arco della mascella per poi scendere sul collo. Le sue dita s’intrecciano e accarezzano i miei capelli, ormai lunghi fino alla vita.

“E a che conclusione sei arrivata?” domanda senza distogliere lo sguardo dal mio, né smettendo di accarezzarmi

“Al fatto che ti amo e che non potrei vivere senza di te. Ora lo so” rispondo sospirando felice

Le sue calde labbra sfiorano delicate le mie, fredde.

Un bacio. Un tocco che ha il potere di accendermi. Sempre.

 

 

Sorrido riflettendo sul fatto che non avrei mai pensato di incontrarlo, di innamorarmi, di viverlo. Eppure ora sono qui avvinghiata a lui, col suo sguardo incatenato al mio e con la precisa consapevolezza di non voler essere altrove.

Ora lo so, il passato è passato.

Ora vivo il presente senza sprecare tempo ed energie angosciandomi per il futuro.

Il mio futuro è lui. Siamo noi, insieme.

 

 

 

 

 

All’inizio se me lo avessero raccontato non ci avrei creduto.

Io e lei. Insieme.

Innamorati e felici. No, decisamente non ci avrei creduto.

Ma tutte le storie hanno un inizio e … questa è la nostra!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

***

 

 

“Buuuhhh! “

Mi portai una mano sul cuore spaventata.

Il solito vecchio scherzo idiota. Si divertiva da sempre a farmi spaventare. Lo trovava uno spassoso passatempo.

 “Buon pomeriggio, Soph” mi salutò mio fratello con sorrisino beffardo sulla faccia

“John, ti detesto quando fai così!” singhiozzai in risposta riprendendomi dallo spavento.

“Scusa ma non ho potuto evitarlo. Eri così concentrata che non ho resistito”

Era completamente a suo agio e per nulla preoccupato dello stato in cui versavo dopo la sua idiozia.

“E’ sempre uno spasso farti spaventare!” aggiunse

“Non vedo dove sia il divertimento, John! Prima o poi morirò di infarto e la colpa sarà solo tua!” risposi piccata e senza degnarlo ulteriormente della mia attenzione, tornai al mio disegno mentre lui entrava in casa sghignazzando.                                

Mio fratello, John.

Il tipico ragazzo sicuro di sé, allegro, divertente, belloccio ma estremamente infantile. Si divertiva così pur essendo alla soglia dei trent’anni. Corti capelli castano, grandi occhi azzurri e un sorriso seducente, di cui si serviva per affascinare ignare donzelle.

Chissà quando raggiungerà la maturità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qualche ora dopo, guidata da un profumino invitante rientrai in casa. In cucina trovai mia madre intenta a preparare uno dei suoi speciali manicaretti. Mia madre, Annalisa, o Lisa come la chiamano tutti, è un asso ai fornelli.

Fisicamente piuttosto minuta, snella, capelli scuri che porta perennemente cortissimi e con occhi azzurro cielo. Un piccolo concentrato di energia e dolcezza.  Il giardinaggio e la cucina sono la sua passione. Estremamente aggraziata, con un carattere molto solare e socievole, esattamente come John.

Io, al contrario, amo la solitudine, sono timida e faccio fatica a socializzare. Ho pochi amici, Ilaria e Luca sono i migliori e più fidati.                                                          

Mio padre è morto quando ero molto piccola e mia madre ha cresciuto me e mio fratello da sola. Dicono che somiglio moltissimo a lui, a Paul, mio padre. Non solo a livello fisico ma soprattutto caratterialmente. L’amore per il disegno e la riservatezza credo di averli ereditati da lui.

Adoro passare il mio tempo in giardino o in camera mia a disegnare ed, ora che ho appena concluso gli studi universitari, ho tutto il tempo che voglio per dedicarmi ai miei hobby preferiti. Almeno fino alla fine dell’estate poi dovrò cercare lavoro.

Sono Sophie ho 24 anni, lunghi capelli bruni e occhi chiari. Ascolto moltissima musica, amo leggere e andare al cinema. I miei film preferiti? Le commedie, naturalmente.

E come in ogni commedia che si rispetti c’è sempre il protagonista maschile. Il mio lui? Gerard Butler e se vi state chiedendo cosa ci fa il bellissimo e sexy attore hollywoodiano nella mia piccola vita di provincia… beh, me lo sto chiedendo tutt’ora anche io!!   

Ma bando alle ciance, io sono Sophie e questa è la mia storia.

  
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