Dolce e delicata come il miele
I Capitolo
Refoli di
nebbia velano l’orizzonte mentre una cortina di spettrale pallore avvolge ogni
cosa, persino la luce. Le fronde degli alberi frusciano leggere riproducendo
quasi esattamente il suono di dolci sospiri.
E’ notte
inoltrata, fa freddo perché ottobre ormai è alle porte, mentre passeggio fuori in
giardino.
Sollevo
lo sguardo da terra e rimango incantata. Il cielo è una distesa di blu chiazzato
di piccole lucciole dorate. La terra è scura ma l’erba fresca, di un verde
foresta, assomiglia ad un folto e morbido tappeto. L’aria, satura di magia ed
elettricità, tende le sue fragili braccia incorporee e stringe a se ogni cosa.
La notte
stellata di Vincent Van Gogh.
Sembra d’osservare
una distesa di colori che una mano sapiente ha miscelato insieme. Il verde scuro
dei prati, il delicato chiarore delle stelle, il blu della notte si mischiano assieme.
Poi, d’improvviso,
calde braccia mi avvolgono stretta ed il suo respiro caldo mi arriva come un
soffio sul collo. Sorrido e mi stringo a lui. Il profumo della sua pelle mi circonda
subito e completamente.
“Hey ” sussurra al mio orecchio
“Ciao”
risposi sorridendo
“Cosa fai?”
domanda a bassa voce
“Niente
in realtà … stavo solo godendomi la luna”
La sua
sola presenza ha da sempre il potere di far perdere il filo ai miei pensieri. Lui
è questo. Serenità e dolcezza. Desiderio e passione. Ho compreso l’amore grazie
a lui ed ora non posso farne a meno.
“Sai, proprio ieri pensavo a come è iniziato
tutto“ sussurro voltandomi verso di lui
“Parli di
noi?”
Annuisco
per timore di rompere questa strana e calda elettricità che ci avvolge.
Il vento
spira bramoso, come a voler ascoltare le nostre parole per poi portarle
lontano. Mi frusta il viso. E’ freddo ma non fastidioso. Ho sempre amato il
vento, le sue carezze, il suo alito fresco e vagabondo.
Siamo uno
di fronte all’altro e le sue braccia mi avvolgono di nuovo, più stretta come a
volermi proteggere dalle carezze fredde del vento. Toccarmi, accarezzarmi,
sfiorarmi sembra quasi un bisogno per lui. Deve farlo. E’ strano ma avermi
vicino sembra rasserenarlo, in qualche modo. Siamo indispensabili l’uno per
l’altro.
“Hai
freddo? Vuoi rientrare?”
Scuoto la
testa in un diniego. Ormai sono abituata a questo clima, più freddo di quello
mediterraneo in Italia.
“Ripensandoci ora, mi viene da ridere. Come
eravamo sciocchi. Tutto quello che abbiamo passato, tutte le persone incontrate
e conosciute, tutti i sorrisi e le lacrime. Tutti i malintesi, i tuoi dispetti
e quelle assurde discussioni”
Le sue
dita mi accarezzano amorevoli i capelli sfiorandomi delicate il viso
“Il
passato mi abbia aiutato ad apprezzare il presente. A non dare mai niente per
scontato.”
Con la
punta del naso comincia ad accarezzarmi la guancia, l’arco della mascella per
poi scendere sul collo. Le sue dita s’intrecciano e accarezzano i miei capelli,
ormai lunghi fino alla vita.
“E a che
conclusione sei arrivata?” domanda senza distogliere lo sguardo dal mio, né
smettendo di accarezzarmi
“Al fatto
che ti amo e che non potrei vivere senza di te. Ora lo so” rispondo sospirando
felice
Le sue calde labbra sfiorano delicate le mie, fredde.
Un bacio. Un tocco che ha il potere di accendermi. Sempre.
Sorrido riflettendo
sul fatto che non avrei mai pensato di incontrarlo, di innamorarmi, di viverlo.
Eppure ora sono qui avvinghiata a lui, col suo sguardo incatenato al mio e con
la precisa consapevolezza di non voler essere altrove.
Ora lo so, il passato è passato.
Ora vivo il presente senza sprecare tempo ed energie angosciandomi per
il futuro.
Il mio futuro è lui. Siamo noi, insieme.
All’inizio se me lo avessero raccontato non ci avrei creduto.
Io e lei. Insieme.
Innamorati e felici. No, decisamente non ci avrei creduto.
Ma tutte le storie hanno un inizio e … questa è la nostra!
***
“Buuuhhh! “
Mi portai una mano sul cuore
spaventata.
Il solito vecchio scherzo
idiota. Si divertiva da sempre a farmi spaventare. Lo trovava uno spassoso
passatempo.
“Buon pomeriggio, Soph” mi salutò mio fratello
con sorrisino beffardo sulla faccia
“John, ti detesto quando fai
così!” singhiozzai in risposta riprendendomi dallo spavento.
“Scusa ma non ho potuto
evitarlo. Eri così concentrata che non ho resistito”
Era completamente a suo agio e
per nulla preoccupato dello stato in cui versavo dopo la sua idiozia.
“E’ sempre uno spasso farti
spaventare!” aggiunse
“Non vedo dove sia il divertimento, John! Prima o poi morirò di
infarto e la colpa sarà solo tua!” risposi piccata e senza degnarlo
ulteriormente della mia attenzione, tornai al mio disegno mentre lui entrava in
casa sghignazzando.
Mio fratello, John.
Il tipico ragazzo sicuro di sé,
allegro, divertente, belloccio ma estremamente infantile. Si divertiva così pur
essendo alla soglia dei trent’anni. Corti capelli castano, grandi occhi azzurri
e un sorriso seducente, di cui si serviva per affascinare ignare donzelle.
Chissà
quando raggiungerà la maturità.
Qualche ora dopo, guidata da un
profumino invitante rientrai in casa. In cucina trovai mia madre intenta a
preparare uno dei suoi speciali manicaretti. Mia madre, Annalisa, o Lisa come
la chiamano tutti, è un asso ai fornelli.
Fisicamente piuttosto minuta,
snella, capelli scuri che porta perennemente cortissimi e con occhi azzurro
cielo. Un piccolo concentrato di energia e dolcezza. Il giardinaggio e la cucina sono la sua
passione. Estremamente aggraziata, con un carattere molto solare e socievole,
esattamente come John.
Io, al contrario, amo la
solitudine, sono timida e faccio fatica a socializzare. Ho pochi amici, Ilaria e
Luca sono i migliori e più fidati.
Mio padre è morto quando ero
molto piccola e mia madre ha cresciuto me e mio fratello da sola. Dicono che
somiglio moltissimo a lui, a Paul, mio padre. Non solo a livello fisico ma
soprattutto caratterialmente. L’amore per il disegno e la riservatezza credo di
averli ereditati da lui.
Adoro passare il mio tempo in
giardino o in camera mia a disegnare ed, ora che ho appena concluso gli studi
universitari, ho tutto il tempo che voglio per dedicarmi ai miei hobby
preferiti. Almeno fino alla fine dell’estate poi dovrò cercare lavoro.
Sono Sophie ho 24 anni, lunghi capelli
bruni e occhi chiari. Ascolto moltissima musica, amo leggere e andare al
cinema. I miei film preferiti? Le commedie, naturalmente.
E come in ogni commedia che si
rispetti c’è sempre il protagonista maschile. Il mio lui? Gerard Butler e se vi
state chiedendo cosa ci fa il bellissimo e sexy attore hollywoodiano nella mia
piccola vita di provincia… beh, me lo sto chiedendo tutt’ora anche io!!
Ma bando alle ciance, io sono
Sophie e questa è la mia storia.